É stato un week end all’insegna dell’enogastronomia, della buona cucina, dell’amicizie e del giornalismo quello trascorso lo scorso 5 e 6 settembre all’Oasi Olimpia Relais di Sant’Agata sui due Golfi, organizzato da Luigi Farina dell’associazione Spaghetti italiani, di cui vi ho già parlato più volte.
La location ha contribuito molto all’ottima riuscita dell’evento, ma anche la bravura dello chef Carmen Mazzola é stata determinante.
Il tempo non è stato dei migliori, ma nonostante ciò é stato un week end memorabile.
L’Oasi Olimpia Relais, infatti, é un hotel a 5 stelle, tra i più romantici e lussuosi di Sorrento, situato tra il golfo di Sorrento ed il Golfo di Amalfi, entrambi visibili dal terrazzo.

 

 

Sapientemente ricavato dalla ristrutturazione di un’antica casa colonica del 1892,  ideale per fughe romantiche, vacanze relax e soggiorni business, gode del silenzio e della pace che circondano le colline di Sorrento, dell’aria pura e del buon cibo genuino.

Le camere sono curate in ogni dettaglio, tutte con un terrazzino all’esterno e kit bagno E.Marinella all’ambra grigia, distribuito solo nei migliori hotel di tutto il mondo.

L’hotel ha inoltre un vasto giardino con piscina, campo da tennis e persino un orto, dal quale vengono attinti gli ortaggi usati per la preparazione dei piatti tipici campani.

 

La gestione é affidata quasi interamente allo chef Carmen Mazzola ed il suo staff, che hanno saputo “coccolarci” con le loro prelibatezze e ci hanno raccontato le loro offerte formative.
Prima di raccontarvi, però, cosa abbiamo degustato, vorrei spendere due parole sulle offerte di vacanze “culinarie” organizzate in questa struttura.
Per i turisti stranieri (target primario dell’hotel), infatti, é previsto un pacchetto vacanza associato a dei corsi di cucina e visita dei dintorni. Il pacchetto, dal nome “La cucina del gusto cooking School” prevede lezioni di cucina mediterranea, visita di Caori, Ischia e Pompei. Quale miglior modo di visitare una location incantevole ed imparare a cucinare i piatti del posto? Se non fossi di Napoli, apprezzerei molto questa formula, anche all’estero!

Ma veniamo ora al nostro week end culinario, a cui hanno preso parte gran parte dei giornalisti enogastronimici della Campania.

Siamo partiti con un aperitivo pomeridiano sabato alle 18, per concludere con la preparazione delle mozzarelle campane e relativo pranzo la domenica.
Ma lascio la parola a Davide Bianchini, che vi descriverà tutto nel dettaglio.

L’aperitivo si è tenuto in una location unica, in pratica la cucina in cui insegnano agli appassionati italiani e stranieri i segreti della cucina nostrana, lungo tavolo in granito, punti di cottura, camino e tutto quello che non può mancare in una tavola nella costiera amalfitana: pomodori, limoni, carote rigorosamente dell’orto, nonché una selezioni di vini autoctoni.

 

 

In questa bella atmosfera sono stati serviti fiori di zucca ed alici fritte, una frittura devo dire dal sapore leggero, i fiori di zucca erano ripieni di ricotta e aromatizzati al limone, mentre le alici all’interno dll’impanatura custodivano dell’ottima provola fusa. Il tutto accompagnato da un fresco prosecco.

 

Dopo l’aperitivo visita della tenuta, rispettivamente il bellissimo tramonto dalla piscina, il panorama dal terrazzo sui due golfi, davvero mozzafiato, Capri è ad un tiro di schioppo, poi all’orticello, ricco di pomodori, peperoni e zucchine ed infine alla cantina, molto caratteristica, dove tra un attrezzo antico e una botte, ricoperte di polvere invecchiano ottime etichette di vini locali e non.

Il tutto in una atmosfera di cordialità e simpatia merito dello staff dell’oasi, preparato, cordiale ed a tratti davvero divertente.

 

La cena tenutasi in serata non ha deluso le aspettative, una tavolata di una ventina di persone, alcune appena conosciute, già dopo pochi minuti bene affiatata.
L’antipasto era una parmigiana di melanzane, ricetta napoletana leggermente rivisitata che ho apprezzato tanto perché più leggera e delicata, le melanzane erano morbide, cotte al punto giusto, si scioglievano in bocca. Una bella particolarità è stata avere accanto ad ogni piatto un pane dedicato del pastificio Tenero e Croccante, in questo caso una francesina.

 

Portata principale sono stati i paccheri pesto e pinoli alle vongole veraci. La cottura della pasta al dente come piace a me, sapori ben legati, vongole veraci, fresche e dal forte sapore, un piatto davvero ben riuscito.

 

Il secondo invece, un bel dentice in crosta di pistacchi, non è stato il piatto meglio riuscito della serata, ma sono un amante dei pistacchi e l’ho mangiato con piacere.

 

A seguire 4 taglieri di formaggi locali accompagnati da noci e marmellatine aromatiche. Guidati dall’esperto Bruno Sganga, seduto al nostro fianco, siamo partiti dal più delicato al più deciso di sapore, rigorosamente spezzato con le mani per saggiarne la freschezza.

 

I dolci della casa: panna cotta, pasticcino alla crema della nonna e crostatine sono stati un degno finale di una cena da ricordare.

 

Tutte le portate sono state coreograficamente ben servite, i vini abbinati ad ogni piatto da un famoso sommelier si sono rivelati azzeccati, in particolare ho apprezzato il rosso dolce servito sui formaggi che mi ha ricordato il pregiato kamaraki prodotto a Santorini.

 

Non poteva mancare il limoncello, famoso in tutto il mondo, a concludere il tutto.
Ripasso ora la parola ad Anna.

La domenica mattina, dopo una ricca colazione degna di un hotel a 5 stelle, con mozzarelle campane, affettati vari, dolci tipici, succhi di frutta fresca e frutti di bosco, siamo andati a visitare la fattoria di Antonio Gargiulo a Massa Lubrense, famoso per la produzione di olio e mozzarella.

 

Ci ha mostrato i suoi 3 ettari di oliveto ed i suoi limoneti e ci ha descritto in che modo viene prodotto il suo olio extra vergine di oliva, aromatizzato già al naturale. La sua é una tradizione di famiglia iniziata già con il padre e che continua al giorno d’oggi mantenendo le tradizioni, ma con innovazione. La loro produzione prevede Olio biologico, dop, extravergine e produzione per clientela conto terzi, il tutto realizzato con il loro frantoio.

 

Antonio ci ha raccontato come il padre dormiva proprio nel frantoio e di come ancora gli le olive vengono raccolte a mano, senza l’aiuto di macchinari, per garantire la loro qualità.

Dopo, la mamma Rosa, insieme alle nipoti, ci hanno mostrato in che modo si produce la mozzarella, la ricotta e le caciotte locali con una dimostrazione dal vivo, a cui hanno dato una mano anche Davide e Giorgio, un collega giornalista.

Abbiamo così visto come il formaggio, per diventare mozzarella, è stato tagliato e sminuzzato in pezzettini piccoli, la signora Rosa e le sue nipoti hanno poi aggiunto acqua calda ed hanno iniziato a mescolare fino a quando il formaggio non ha iniziato a filare. A quel punto, é stato modellato nelle forme desiderate.

Per quanto riguarda la produzione delle caciotte, invece, é stata rotta la gelatina di latte, é stata aggiunta acqua tiepida per farla arrivate alla temperatura di 40* e messe poi nei cestini di vimini, le fuscelle.

Alla fine della dimostrazione, abbiamo mangiato un bel piatto dei loro prodotti tipici: la mozzarella, la caciotta e la ricotta preparate durante la mattinata, accompagnate da melanzane sott’olio, una bruschetta e vino locale. Per concludere una buonissima torta di mele, una torta a limone e la granita a limone con i loro limoni, i femminielli massesi.

Per finire, limoncello (anch’esso realizzato con i femminielli massesi) e mirtillo prodotti da loro.

Tutto buono, ringraziamo la chef Carmen, Antonio Gargiulo e famiglia, tutto lo staff dell’oasi Olimpia Relais e Luigi Farina dell’Associazione Spaghetti Italiani per le belle emozioni vissute nelle due giornate.
Anna e Davide