Siete nel Chianti e volete vedere qualcosa di unico, colorato e insolito? Allora non potete perdervi una gita a Pievasciata, frazione del Comune di Castelnuovo Berardenga a dieci km a nord da Siena.
Nel corso degli anni Pievasciata è diventato un borgo dedito all’arte contemporanea dove è possibile ammirare una decina di sculture d’arte posizionate in mezzo alla natura. Si tratta di installazioni colorate, allegre, moderne che raffigurano soggetti diversi, unici e originali pronte a rendere più attraente il territorio.
Nel centro del borgo di Pievasciata si trova l’opera “Pace”, un fucile con un nodo sulla canna, realizzato in ferro e acciaio inox, lungo più di 7 metri commissionato dalla Regione Toscana.
Sicuramente i più noti sono gli “Struzzi Metropolitani”, due strani personaggi che immergono il volto tra i rami dei cipressi realizzati dall’artista cinese Yu Zhaoyang. Quest’uomo e questa donna, alti quasi 6 metri, nascondono il viso quasi come per prendere distacco dal mondo. Per osservare gli struzzi, imboccare la strada che da Pievasciata va verso il bivio di Geggiano.
Poco distante dagli struzzi, ci sono due enormi peperoni rossi e gialli, adagiati su un prato verde, e due cabine telefoniche rosse, originali londinesi, dove all’interno ci sono due manichini vintage. Quest’opera si chiama “Incomunicabilità” per raffigurare un uomo e una donna che invece di parlarsi, preferiscono telefonarsi pur essendo a un paio di metri di distanza.
Per rendere omaggio alle eccellenze del territorio, troviamo la grande bottiglia di vino “Chianti Classico”. Questa opera è stata commissionata dalla Provincia di Siena ed è un unico blocco di lava vulcanica di 3 metri di altezza.
Un’opera singolare e curiosa è la “Lucertola muraiola”, tipica del Chianti, di 4,30 metri di lunghezza, realizzata con 180 kg di ferro e dipinta dall’artista Carlotta Bellucci. La lucertola si staglia contro il muro in pietra della nuova villa del Borgo, sponsorizzata dalla famiglia Giadrossi.
È molto bella anche la scultura “I colori del Chianti” di Antonella Farsetti, dove i vari colori dei vetri sono abbinati agli elementi del territorio: terra, vite, uva, olio, cielo e Gallo Nero.
Tutte queste sculture colorate e stravaganti hanno contribuito a rendere Pievasciata un borgo incantevole e a valorizzare ulteriormente il Chianti.
In questa piccola frazione nel territorio senese, l’arte ha preso il sopravvento, esaltando i colori della natura di un paesaggio incantevole. Ma non è un caso se queste installazioni d’arte si trovano proprio a Pievasciata.
Proprio qui a Pievasciata, in un bosco secolare di lecci e castagne, Piero Giadrossi e la moglie hanno creato nel 2004 il Parco sculture del Chianti (inserire link esterno https://www.chiantisculpturepark.it) mostra permanente di sculture e installazioni contemporanee perfettamente integrate con la splendida natura circostante.
Si tratta di una raccolta di opere realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, espressamente studiate per essere integrate nel bosco.
Qui gli artisti, provenienti da ben 26 differenti paesi, si sono messi in gioco e hanno dato dimostrazione della loro creatività realizzando imponenti opere progettate per armonizzarsi completamente con la natura. Hanno studiato gli alberi, i colori, la luce del sole e la pendenza del terreno per trovare la giusta posizione per la loro opera.
Creatività, originalità e connubio con la natura sono i principî fondamentali che hanno guidato la realizzazione del Parco Sculture del Chianti. Gli splendidi colori e i materiali scelti, dal bronzo al ferro, dal marmo alla resina, contribuiscono a creare un’atmosfera magica in un polmone verde meraviglioso. Arrivati all’ingresso del Parco delle Sculture, troviamo subito la curiosa scultura “La casa nel bosco”, una serie di persone colorate in fila per acquistare il biglietto di entrata.
Per facilitare la visita, è disponibile l’app Chianti Park (da scaricare gratuitamente all’ingresso) che fornisce informazioni sulle varie opere, sui materiali utilizzati, spiegando anche messaggi e contenuti che gli artisti intendevano comunicare attraverso il loro lavoro.
Il percorso è lungo 1 km e facilmente percorribile, sia perché attraversa un piacevole bosco di lecci sia perché segue dolcemente il pendio del terreno. Il parco si apre con l’opera “Milk Factory”, una serie di mucche colorate realizzate in vetroresina dall’artista singaporiano Vincent Leow e con un anfiteatro singolare, animato da personaggi famosi seduti come Hitchcock, Chaplin e Fellini.
Poco più avanti troviamo un cipresso. Ma non è un albero! Si tratta dell’opera “Energy” ed è alta 8 metri. Per realizzarla, il greco Costas Varotsos ha utilizzato 800 strati di vetro.
Troviamo poi l’opera “Island”, due rocce nere in bronzo, “La pietra sospesa” dell’italiano Berrettini in mezzo a due colonne e “Balance” realizzata in granito e vetro che permette alla luce del sole di penetrare e regalare un gioco di colori bellissimo.
Proseguendo per il sentiero, troviamo la “Falling Leaf” dell’egiziana Yasmina Heidar. Si tratta di una foglia costruita con 500 kg di vetro per simboleggiare la leggerezza.
Di grande interesse è anche “Labyrinth” realizzato dall’artista inglese Jeff Sawardche che ha creato un labirinto ottagonale con blocchi di vetro azzurro di ben 80 metri, dove ci perdiamo volentieri!
A rappresentare l’Italia c’è il “Rainbow Crash”, lo splendido arcobaleno realizzato da Federica Marangoni. Con i vetri di Murano, i raggi di luce creano splendidi giochi di colori.
Alla fine troviamo l’opera “Twist” dello statunitense Neal Barab che ha creato due statue di marmo, di colori diversi, che si avvolgono a spirale come fossero figure danzanti. I colori tenui di queste sculture si integrano alla perfezione con il bellissimo leccio di fronte a loro.
Grazie a queste sculture stravaganti, originali e colorate, questo parco sta attirando turisti di tutto il mondo. Nel 2014 infatti il Parco Sculture del Chianti è stato definito, secondo il National Geographic, come uno dei 10 parchi di sculture più belli al mondo.
Le opere sono differenti tra loro, come i loro colori e materiali. Ma tutte contribuiscono a dare a Pievasciata il giusto appellativo di borgo di arte contemporanea. Qui l’arte è in ogni angolo. Basta andare in giro senza meta per scovare tutte le installazioni d’arte.
E se siete in zona, oltre a un buon calice di Chianti, non perdetevi un giro anche a Pievasciata.
È un posto da scoprire in ogni stagione: nel bosco per ripararsi dal caldo estivo e in autunno con i suoi meravigliosi colori