Si è trattato di un appuntamento con il glamour e l’eleganza di un prêt-a-porter tutto partenopeo, fresco, giovane, dinamico e raffinato, attento alla cura dei dettagli e alle minuzie sartoriali.
In un particolare sodalizio tra arti visive e moda, Esposito ha accolto il suo pubblico nella sartoria ‘vestita’ da home temporary gallery, in cui erano esposte anche 7 tele (da 50×70 a 70×100), sempre a sua firma, che riprendono il motivo principe della collezione. Sette tele in tecnica mista che raccontano come il femminino e il muliebre insito in ogni uomo e come il gusto virile che giace in ogni donna possano scambiarsi e venir alla luce con risultati inediti. Oltre a ciò, 6 sagome a grandezza di mannequin, in un voluto divertissement di finzione e specchi, ripropongono alcuni tra i modelli proposti durante il mini défilé.
Luciano Esposito ha alle spalle numerose esperienze lavorative in grandi maison dell’alta moda: dal primo ingaggio come disegnatore di accessori e stampe su foulard e cravatte per Mario Valentino, fino all’attività di costumista, dieci anni di collaborazione presso l’ITR con griffe come Versus, D&G, Romeo Gigli, Just Cavalli, due anni presso l’azienda di Mariella Burani, dedicandosi alla Linea di Gay Mattiolo, sino ad approdare alla maison milanese di Gianfranco Ferrè, oltre a un produttivo sodalizio con il gruppo MDE Denim Corporation e all’apporto creativo per la linea “Capri Touch” presso il Capri Palace Hotel fino a fondare nel 2007 il brand “Vicoli Santi”. Oltre a disegnare i propri modelli, Luciano Esposito li realizza.
Durante la serata, in occasione di “a glamorous week end”, l’evnto fashion organizzato da Glamour che ha coinvolto i quartieri napoletani di Chiaja e del Vomero, Luciano Esposito ha fatto sfilare 18 outfit di total look femminile.
Partendo dalla scelta dei tessuti, si va da sete stampate a jersey in viscosa, rasatelli di cotone stampato, crepon stampati, fresco lana pettinati, chanel nelle tonalità del rosa, rosso e corallo, principe di galles, mikado double. Il tutto con motivi cachemire e camouflage in tre diversi accostamenti di nuance per disegnare un pentagramma cromatico che risuoni dal verde e giallo brillanti, sino al blue notte, celeste, glicine e alle varie sfumature di rosa e rosso, secondo una scelta che conferisca morbidezze pastellate o sprazzi di luminosità ai capi.
Il concept da cui parte Esposito è una destrutturazione della moda maschile, specie nei dettagli, per l’occasione riletti e ricontestualizzati in una prospettiva originale, moderna, di sofisticata femminilità e grande portabilità. Il gusto virile, elegante e raffinato, di colli, polsini, plastron, porzioni di giacche e camicie classiche da uomo, revers, viene mutuato al servizio di un’iconografia femminile che trova eco nello stile di dive come la Dietrich o nel ‘gioco di travestimenti’ della celebre pellicola dell’82 “Victor Victoria” di Blake Edwards.
Convinto dell’ambivalenza e della complementarietà dei sessi al giorno d’oggi, difatti, Esposito scova nella memoria di una fertile e attenta tradizione sartoriale maschile particolari che scompone e riposiziona in un’idea di eleganza quotidiana per una donna ironica e seducente. È così che tubini sexy sono in principe di galles, con revers lunghi che diventano veri e propri foulards, e rigorosamente abbinati a reggicalze da uomo e calzature ad hoc; completi gessati con giacca e shorts morbidi quasi a simulare una gonna; gonne lunghe e ampie prevedono giacchini taglio chiodo in tessuto chanel lamè; il mikado double fa la sua comparsa per un trench corto con sotto una gonna plissettata in giallo e verde con disegni a fantasia. E ancora, un altro completo con pantaloni Capri, accostati a bluse con revers che scendono lenti sul didietro; abiti lunghi di jersey in viscosa e altri in crepon, sempre con polsini, colletti e plastron maschili staccabili e montati su linee muliebri e affascinanti, che addirittura talvolta lasciano la schiena vezzosamente scoperta. Pantaloni al ginocchio, camicie di taglio virile ampliate e scampanate, spolverini in chanel rosso, ricami a rilievo sulle tinte unite e inserti che valorizzano i tagli sartoriali maschili, pantaloni a palazzo a vita alta, staffette e giochi di contrasto per esaltare sapori e atmosfere retrò, vintage, di un’eleganza tutta al maschile, qui ribaltata in una rilettura di femminile sensualità e ricercatezza giornaliera. Accessori irrinunciabili per la donna “Vicoli Santi” in questa primavera/estate, infine, sono, da un lato, pagliette in panama naturale con nastri e fasce che riprendono i colori dei vari ensemble; dall’altro, una linea esclusiva di bijou creati appositamente e firmati “LA. VI. DA.”