Oggi ospito un articolo scritto da Emily di “Guardo il mondo da un oblò” che è stata in Puglia ad Adelfia al mio posto in occasione della settimana della biodiversità.
Emily non era mai stata prima in Puglia e vi racconta le sue esperienze in questo suo articolo, che vi invito a leggere:
Prima di partire per la Puglia, in occasione della settimana della biodiversità, molto poco conoscevo delle numerose varietà frutticole, olivicole e viticole presenti in Puglia.
La Puglia, una regione da sempre ricca di una forte biodiversità agraria, ha dovuto per esigenze di mercato, omologarsi e adattarsi ad un tipo di coltivazione che non prevedeva largo spazio a prodotti autoctoni e varietà locali ma prediligeva invece, un tipo di coltura intensiva e standardizzata.
In questo modo, un’immensa varietà di prodotti autoctoni e locali che racchiudono vigneti, frutteti ed oliveti, nel corso degli ultimi decenni purtroppo sono andati via via scomparendo, diventando sempre maggiori le varietà di prodotti ormai in via di estinzione, dimenticati o poco conosciuti.
A tal proposito, la regione Puglia, di recente si è attivata proprio per promuovere un’azione di recupero e di salvaguardia del germoplasma (il materiale ereditario che si tramanda mediante le cellule germinali, ovvero quelle in grado di preservare in modo diretto la biodiversità di una data specie).
Un lavoro a 360 ° volto non solo al semplice risanamento della specie ma mirato alla salvaguardia, alla gestione e alla valorizzazione della biodiversità attraverso analisi e studi di carattere genetico, storico, sanitario e socio-economico.
Il progetto è suddiviso in tre settori (frutticolo, olivicolo e viticolo) e dietro ad ognuno di esso c’è l’obiettivo di: individuare, caratterizzare, raccogliere, catalogare e conservare il materiale a rischio di estinzione e ad oggi, sono numerose le varietà riprodotte storicamente conosciute, citate dai testi antichi o note ma ormai rare.
Tutto questo ci è stato spiegato, prima, durante la visita ai laboratori di risanamento e caratterizzazione del germoplasma presso la facoltà di Agraria dell’Università Aldo Moro di Bari a cura di SINAGRI e dopo, durante la visita al Centro Regionale di Recupero del Germoplasma Pugliese a cura del CRSFA Basile Caramia.
Un percorso alla scoperta della biodiversità “La la land. Noi siamo biodiversi” che mi ha portata, non solo a capire la particolare e complessa diversità agraria pugliese a livello teorico, ma che mi ha fatto soprattutto comprendere e “testare con mano” a livello più pratico ciò che significa più concretamente il termine biodiversità facendomi scoprire (con il supporto dell’Associazione Progetto Frutto, l’Associazione Melograno e Hinterland Adelfia) la particolare biodiversità adelfiese legata ad una realtà contadina locale, alle tradizioni e alla storia.
Una biodiversità quella adelfiese che, non solo è presente nella terra, nei frutti e nei prodotti agricoli bensì è racchiusa, tuttora, nella singolare duplicità che contraddistingue questo piccolo comune della provincia di Bari. Un comune formato da due rioni, quello di Canneto e quello di Montrone che culturalmente e storicamente diversi e distinti l’uno dall’altro, si videro unificati sotto un unico comune (Adelfia, dal greco Adelphòs ovvero fratellanza) da Vittorio Emanuele III nel 1927.
Un comune davvero bizzarro con origini, riti, dialetti e feste distinte che cerca di collaborare per il bene comune pur volendo mantenere salde ed integre le proprie radici e in qualche modo la propria biodiversità.