Ci sono mattine in cui ti svegli con il mal d’Africa e con la terra rossa nella testa. Inizi quindi a riguardare le foto, i video ed ecco qui il racconto di una zona di cui ancora non vi avevo parlato, la Casamance.
Tendenzialmente si tende a pensare all’Africa come una terra brulla ed arida, ed invece quando sono stata in Senegal mi sono ricreduta.
Dopo quattro giorni meravigliosi nella provincia di Dakar, mi sono diretta in Casamance, la regione del sud del Senegal al di sotto del Gambia, che da subito si è mostrata una terra verde dalla vegetazione più selvaggia rispetto a quella di Dakar.
L’ho raggiunto con volo interno da Dakar ed ho alloggiato all’Hotel La Marsu a Cap Skirring dove ci hanno accolto ballerine e suonatori senegalesi con un buonissimo aperitivo di latte di cocco.
Cap Skirring è un delle più belle stazioni balneari dell’Africa dell’Ovest, con la sua sabbia bianca finissima ricoperta di conchiglie, la vegetazione fin sulla spiaggia ed una grande offerta alberghiera.
La vegetazione è molto simile a quella di Tulum, in Messico, e non v nego che la mattina che sono andata in spiaggia mi è quasi sembrato di essere lì.
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Ma cosa fare in Casamance?
Le attività sono davvero tantissime e prevedono tutte una full immersion nella natura e nella cultura locale. Vediamole insieme.
1) Gita in piroga a Kafounting ed al santuario degli uccelli
Se siete giunti fino in Casamance, non potete assolutamente perdervi una tra le escursioni più belle da fare in Senegal: la gita in piroga attraverso le mangrovie sul fiume Casamance a Kafounting, per la visita al santuario degli uccelli di kassel e kalissy (seconda riserva del Senegal dopo il Parco Djoudj). Il fiume Casamance è lungo oltre 320 km di cui solo 130 navigabili e dal quale è possibile ammirare oltre 200 specie di uccelli! Da Kap Skirring dista circa 4 ore di autobus, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Per salire sulla piroga ed iniziare l’escursione abbiamo dovuto camminare nel fango del fiume a piedi scalzi ed è stata un’esperienza decisamente da vivere, ma assolutamente da ricordare!
2) Immergersi nella cultura locale partecipando alle feste popolari nei villaggi
Sulla strada del ritorno, ci siamo fermati al villaggio di Kafounting dove era in corso la festa del maschio con canti e balli tradizionali in maschera. Un festa popolare per immergersi in pieno nella cultura Senegalese. C’erano uomini mascherati travestiti da scope e scimmioni che ballavano a ritmo di tamburi e tutto intorno il popolo del villaggio applaudiva e ballava al ritmo della musica. E’ stato bellissimo vedere come si divertivano i bambini, i veri protagonisti dei villaggi africani. E’ stato davvero divertentissimo! Come avevo già scritto in un precedente articolo, ciò che mi ha colpito molto dell’Africa, è proprio l’affetto e la voglia di giocare tra di loro dei bambini, a differenza di quelli occidentali che sono, ahimè, sempre incollati agli smartphone. I bambini africani invece si divertono con poco, giocano tra loro e sono affettuosissimi, senza chiedere nulla in cambio, pur avendo poco e niente.
3) Visita al villaggio di Ourong
Assolutamente da non perdere una visita al villaggio situato sulla piccola isola di Ourong, raggiungibile solo con la piroga, dove la vita scorre lenta e si praticano ancora le arti manuali. Ho visto da vicino come viene raccolto il riso, camminato in una risaia ed entrata in una delle scuole africane, che generalmente siamo soliti vedere solo nei video delle associazioni di raccolta fondi.
Entrare in una scuola locale è stato uno dei momenti più emozionanti di tutto il viaggio. I bambini, dopo averci cantato l’inno nazionale mi sono saltati al collo e non volevano più lasciarmi andare. Il loro affetto è davvero commuovente! Questo viaggio mi resterà nel cuore, già lo so… ci sono emozioni che non si possono spiegare e questa è una delle tante!
4) Visita al villaggio di Carabane
Dopo Ourong, non perdetevi una visita all’isola di Carabane, una delle più grandi isole visitate in Senegal, sede delle ex prigioni in cui gli schiavi venivano rinchiusi prima di essere portati in America per essere impiegati nelle piantagioni.
Esattamente come per la casa degli schiavi a Goreme a Dakar, visitare questo villaggio fa uno strano effetto, misto tra angoscia e tristezza, che troppo spesso si tende a dimenticare, ma il cui dolore è ancora vivo e sembra urlare dalle capanne delle case del villaggio e dal monumento alla memoria, che non lascia certo indifferenti.
In questo villaggio c’è anche una chiesa che risale alla fine dell’800 che pare essere il primo edificio religioso cristiano costruito nella regione di Casamance. Una volta aveva anche un campanile che, però, non ha retto al peso della grossa campana, crollando rovinosamente.
In quest’isola ci siamo fermati a mangiare il piatto tipico senegalese a base di riso condito con pesce Capitano, in un grazioso ristorantino sulla spiaggia, dai tratti quasi caraibici, prima di riprendere la piroga per continuare il nostro tour.
5) Visita al Re della Casamance a Oussuye
In Casamance c’è anche un re, ma non è un re ricco come siamo abituati ad immaginarlo noi, è più una guida spirituale del paese. Un re povero, senza scarpe con abito rosso che ha sacrificato la sua vita per il suo popolo.
Siamo andati ad incontrarlo nel villaggio di Oussuye dove ci ha raccontato della sua vita. E’ stato bellissimo vedere la riverenza che le nostre guide senegalesi nutrivano nei suoi confronti. Per loro è stato un pò come per noi incontrare il Papa. Ovviamente, se andate a trovare il re, vi consiglio di non vestirvi di rosso e di indossare gonne e pantaloni lunghi.
6) Foresta ecoparco di Sangovat
Merita assolutamente una visita la foresta ecoparco di Sangovat che abbiamo raggiunto in 4×4 attraversando a tutta velocità le spiagge bianchissime di Cap Skirring.
Arrivati nella foresta, mi è sembrato quasi di trovarmi in un logo fatato tra alberi meravigliosi dalle forme strane, dove c’era uno sciamano che ci ha spiegato tutti i segreti della terra e dell’importanza delle donne nella loro tribù! Ci ha parlato della produzione del vino di palma che viene lasciato invecchiare proprio lì sulle palme e delle loro tradizioni locali.
Ha un sapore a metà strada tra il nostro vino appena prodotto ed un sapore non meglio identificato ma dal gusto piacevole e dal tasso alcolico non troppo elevato!
8) Giornata di mare a Cap Skirring
Dopo aver visitato tutti i dintorni, non potete certo perdervi una mattinata o giornata di relax sulle bianche spiagge di Cap Skirring iene di conchiglie e fare il bagno nell’Oceano.
E’ un pò freddino, ci sono le onde, ma l’emozione è davvero molto bella!
Per arrivare in Casamance, bisogna prendere un volo diretto fino a Dakar e poi da lì un volo interno per Cap Skirring o Ziguichor.
Prima di partire, vi consiglio sempre di stipulare un’assicurazione di viaggio che copra anche i costi sanitari, ancora di più quando prenotate un viaggio al di fuori dell’Europa. Io ne ho una copertura mondo con Europ Assistance, in modo tale che possa essere sempre tranquilla in viaggio per ogni evenienza.
*Articolo scritto in collaborazione con Ente del Turismo del Senegal e Europ Assistance