Siete mai stati in Arabia Saudita? E’ una terra ricca di storia, cultura e tradizione che ha aperto al turismo solo nel 2019.
Io ci sono stata di recente in occasione del viaggio a sorpresa organizzato da Wizzair (che da aprile prevede voli diretti settimanali per Jedda e Riyadh dalle principali città italiane) e me ne sono letteralmente innamorata.
Ho trovato una cultura completamente diversa dalla nostra, ma molto ospitale.
Sono partita dall’aeroporto di Venezia con Wizzair, e dopo circa 6 ore di volo sono atterrata a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita.
Riyadh, situata sul vasto altopiano del Najd, circondata dal deserto, al centro della Penisola arabica, è una metropoli moderna la cui superficie custodisce un’affascinante storia secolare che può ancora essere trovata all’interno dei suggestivi suq, nei coinvolgenti musei e nell’architettura antica.
Un’ambientazione perfetta quindi per chi è alla ricerca di una staycation o per chi, invece, desidera una fuga del weekend, alla scoperta di ciò che di meglio la capitale ha da offrire.
Iniziando l’itinerario dalla visita di Riyadh e della sua storia, abbiamo poi proseguito per i dintorni fino ad arrivare a Dammam, da dove poi siamo ripartiti per l’Italia.
Ma cosa vedere in 5 giorni in Arabia Saudita?
Ecco di seguito il mio itinerario.
Giorno 1: Sito archeologico di Diriyah
Appena arrivati a Riyadh, abbiamo fatto il controllo passaporti, seguito tutte le procedure per il visto e poi, divisi in 3 autobus turistici ci siamo diretti subito al sito archeologico di Diriyah, patrimonio Unesco.
A soli 15 minuti da Riyadh, nella fertile valle di Wadi Hanifa, sorge il sito di Ad-Diriyah dove nel corso del XV secolo trovarono per la prima volta sede stabile le nomadi tribù al Saud, da cui discendono gli attuali regnanti. Diriyah è stata la capitale dell’Arabia Saudita e sede della Dinastia Saudita dal 1744 al 1818. È qui che nel 1744, Muhammad Ibn Saud strinse la storica alleanza con il leader religioso Muhammad Ibn Abdul Wahab che dette vita alla riforma delle pratiche islamiche, nota come wahabismo, grazie alla quale ottenne il sostegno tribale e si mosse alla conquista della penisola arabica e delle città sante della Mecca e Medina.
La roccaforte Atturaif, costruita in suggestiva posizione dominante e difesa da potenti fortificazioni in mattoni crudi, comprendeva il palazzo reale, numerosi palazzi, moschee, mercati, un tesoro, un bagno, fattorie e pozzi.
Durante il XVIII e gli inizi del XIX secolo rappresentò un importante centro di potere e di commercio nonché di diffusione della nuova religione. Saccheggiata dagli ottomani nel 1818, fu abbandonata a favore di Riyadh, e restò abbandonata fino al 2000, quando l’Autorità per lo sviluppo di Ad-Diriyah venne incaricata di realizzare un imponente progetto di restauro che mirava a trasformare questo insediamento in una destinazione turistica di rilevanza internazionale.
E’ stata riaperta al pubblico da soli pochi anni e il suo quartiere di Ṭurayf è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità.
La cittadella fortificata è così diventata un modernissimo living museum dotato di un centro per l’accoglienza dei visitatori, viottoli ombreggiati, gallerie con esposizioni permanenti che vanno a costituire un vero e proprio sistema museale dedicato ai vari aspetti della cultura materiale e spirituale saudita (vita quotidiana, sistema militare, agricoltura,
architettura, religione, commercio, politica e governance).
Con i suoi 300 anni di storia e patrimonio dell’Arabia Saudita, Diriyah è destinata a diventare una destinazione lifestyle di livello mondiale con la più grande collezione di musei e attrazioni culturali dell’Arabia Saudita, hotel e resort internazionali di lusso, negozi di lusso, esperienze di svago e ristorazione, fondendo perfettamente l’architettura storica di Najdi con gli stili di vita moderni, ispirati da At-Turaif.
Prenota qui su Civitatis una visita guidata con guida inglese al sito archeologico di Diriyah.
Ed è proprio qui, immersi subito nella storia dell’Arabia Saudita, che abbiamo cenato al Somewhere restaurant.
Giorno 2: Riyadh
Fortezza di Masmak
Nel nostro secondo giorno in Saudi Arabia ci siamo diretti subito nella città vecchia di Riyadh dove mi sono catapultata in un film di Aladdin nella bellissima Fortezza Masmak ad ad-Dirah. La fortezza fu costruita nel 1865 per il principe ‘Abdurrahman ibn Sulaiman AlDabaan sotto l’Emirato di Jabal Shammar, ed ha svolto un ruolo fondamentale nell’unificazione dell’Arabia Saudita, con la battaglia di Riyadh.
Si trova nel centro della città vecchia di Riyadh ed è l’unico monumento storico sopravvissuto al regno.
Questo forte è caratterizzato da alcune alte torri che servivano a tenere sotto controllo la zona della città vecchia ed era provvisto di alcuni grossi muri messi a protezione.
Questo palazzo è stato la base di numerosi avvenimenti storici accaduti nella città di Riyad, in particolar modo ha visto le più significative vicende della ripresa del potere dal popolo guidato da Ibn Saud nel 1902 ed è il simbolo della vecchia storia araba di questa città.
Proprio per questo, entrare al suo interno è un po’ come entrare nel vivo della storia Araba e della sua trasformazione nel corso degli anni.
Deira Souq
Dopo la visita alla Fortezza, ci siamo diretti nei souq cittadini. Se vi aspettate di trovare dei souq incasinati e disordinati come quelli della Tunisia e Turchia vi sbagliate di grosso, qui i souq sono molto eleganti ed ordinati e sono divisi tra quelli che vendono prodotti e abbigliamento per gli uomini da un lato della fortezza e quelli che vendono prodotti e abbigliamento per le donne dall’altro.
Il Paese è infatti ancora molto conservatore, e per tante cose c’è ancora una netta distinzione tra uomini e donne. Sia per i souqe, ma anche nelle stesse Spa degli alberghi in cui abbiamo soggiornato, dove ci sono due Spa separate: una solo per gli uomini ed una solo per le donne.
Lunch at Nadj Village Yasamin Branch
Per pranzo ci siamo spostati al Nadj Village Yasamin Branch, un ristorante tradizionale di cucina araba in una location bellissima che rappresenta una vera e propria ricostruzione di un vero e proprio villaggio arabo.
Si mangia a terra tra cucini e tappeti e si degustano i principali piatti della tradizione araba, tra cui anche la carne di cammello servita sottoforma di spezzatino.
In tutti i ristoranti, all’arrivo, viene sempre servito caffè e datteri, come simbolo di benvenuto.
Il Najd Village Restaurant si trova in tre diverse località a Riyadh, in Abi Bakr As Siddiq Rd, distretto di Al Wahah, in Olaya, Takhssusi street e King Abdul Aziz Branch Rd, distretto di Alyasmin.
Boulevard World
Nel pomeriggio siamo andati al Boulevard World, un parco divertimenti che riproduce le principali città del mondo: dalla Grecia al Giappone, dall’Italia rappresentata con il simbolo di Venezia, agli Stati Uniti. Insomma, un modo per visitare il mondo senza uscire dall’Arabia Saudita, ma al contempo divertendosi tra montagne russe e attrazioni adatte a grandi e piccini.
Inaugurato nel 2022, opera principalmente durante l’annuale festival di intrattenimento della stagione di Riyadh e si sviluppa intorno al Lake Lagoon, un grande lago artificiale di 12 ettari che offre ai visitatori un’esperienza di guida sottomarina.
Boulevard City
Collegato al Boulevard World attraverso un’ovovia, troviamo il Boulevard City, la zona dei ristoranti chic e della vita notturna di Riyadh.
Qui abbiamo cenato al ristorante Beirut Khanom tra balli e canti tipici e dal quale abbiamo assistito anche al bellissimo spettacolo delle fontane sulla Boulevard proprio fuori al ristorante.
Dove dormire a Riyadh:
Noi abbiamo pernottato al Radisson Blu Hotel, della catena Radisson Blu in pieno centro.
Giorno 3: Riyadh / Deserto di Adhana
Al Faisaliah Tower
Il terzo giorno abbiamo osservato Riyadh dall’alto della bellissima Al Faisaliah Tower, una delle torri più alte di Riyadh nel distretto di al-Olaya, dalla quale c’è una vista pazzesca di tutta la città!
Questa torre, alta 267 metri, fulcro dello sviluppo di Foster + Partners, si distingue per essere stato il primo grattacielo costruito in Arabia Saudita, e per la monumentale vetrata della sua lobby, progettata dall’artista di architettura Brian Clarke in collaborazione con Norman Foster. Attualmente è il settimo edificio più alto dell’Arabia Saudita dopo Kingdom Centre, Burj Rafal e Abraj Al Bait, ed è attualmente il 325esimo edificio più alto del mondo.
Deserto di Adhana
Abbiamo poi salutato Riyadh per dirigerci verso il deserto di Adhana.
Qui ci siamo fermati al Saad Wild Park (Najdiah Camp) dove abbiamo sia pranzato che cenato prima di dirigerci nel deserto dove abbiamo svolto tutta una serie di attività: dalla cammellata, alla corsa in 4×4 sulle dune, dal giro in quad al sandboarding,tra le bellissime dune rosse del deserto.
Anche per cena siamo rimasti nel campo tendato, dove ci hanno preparato un buonissimo BBQ with grilled kharoof (sheep) e intrattenimento con DJ set.
Giorno 4: Al Hafouf (Ahsa)
Nel nostro quarto giorno in Arabia Saudita ci siamo spostati ad Al Hafouf, la principale città urbana dell’oasi di Al-Ahsa nella provincia orientale dell’Arabia Saudita, nota per essere uno dei più grandi produttori di datteri al mondo e per i suoi antichi souk e palazzi.
Qysariah souq
Abbiamo iniziato la visita dal souq di Qysariah, il mercato più antico di tutta l’Arabia Saudita dove abbiamo trascorso la mattinata di shopping tra i negozi tipici. Io ne ho approfittato per acquistare il kajal artigianale che usano le donne arabe.
Per pranzo ci siamo spostati invece in una fattoria locale, dove ci hanno accolto con il tipico rito propiziatorio e di buon augurio della zona.
Al-Qarah Caves
Nel pomeriggio ci siamo spostati a visitare uno dei siti più belli dell’Arabia Saudita: la montagna e le Cave di Al-Qarah.
Il monte Al Qarah, noto anche come “Jabal al Qarah” e “Monte Al Shaban”, si trova nella provincia orientale dell’ Arabia Saudita, Al Ahsa, ed è patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Questo sito è noto per le sue affascinanti e uniche grotte che si sono formate a causa del processo di dissoluzione delle rocce idrosolubili, del crollo degli strati rocciosi superiori a causa dell’abrasione e delle fessure del terremoto.
Alcune delle grotte del monte Al Qarah sono particolarmente famose, come la grotta di Al Nashab, che ha temperature moderatamente costanti durante tutto l’anno.
Le grotte hanno 28 passaggi lineari alti, per un totale di 1,5 chilometri di lunghezza.
Noi abbiamo visitato il sito al tramonto, assistendo anche ad un bellissimo spettacolo di danza tradizionale, per poi mangiare all’aperto, sotto le stelle, proprio all’interno del sito archeologico. E che dire? E’ stata un’esperienza davvero pazzesca!
Dove dormire ad Al-Ahsa:
Ad Al-Ahsa abbiamo soggiornato nel bellissimo e lussuoso Hotel Intercontinental con Spa.
Giorno 5: Dammam
Nel nostro ultimo giorno in Arabia Saudita ci siamo spostati a Dammam, da dove poi siamo ripartiti con volo diretto per l’Italia. Dammam è la capitale della provincia di al-Sharqiyya, in Arabia Saudita, la quinta città per grandezza in Arabia Saudita, dopo Riad, Gedda, La Mecca e Medina e si trova nella regione più ricca di petrolio al mondo. Lo si nota già lungo la strada per raggiungere la città, dai numerosi camion che trasportano petrolio che attraversano le strade e dai numerosi giacimenti di petrolio.
Ithraa – King Abdulaziz Center for World Culture
Arrivati a Dammam, abbiamo iniziato la nostra visita dal centro culturale Ithraa – King Abdulaziz Center for World Culture
Ithra – King Abdulaziz Center for World Culture, è un grande complesso costruito sul progetto dello studio norvegese Snøhetta che ospita progetti culturali e accoglie migliaia di visitatori ogni anno.
Inaugurato nel 2016, Ithra costituisce il progetto più ambizioso della compagnia nazionale Saudi Aramco ed è stato concepito per “avere un impatto tangibile e positivo sullo sviluppo umano ispirando la passione per la conoscenza, la creatività e l’impegno interculturale per il futuro del Regno”. Un luogo di conoscenza, dunque, di comprensione del presente e costruzione del futuro. Un centro destinato non solo a raccogliere le idee di creativi e professionisti provenienti dai più disparati ambiti culturali e scientifici, ma anche di offrire percorsi professionali e formativi per giovani e studenti e confrontarsi con un pubblico eterogeneo, saggiandone percezioni e reazioni attraverso progetti partecipativi.
L’edificio sorge presso il primo pozzo petrolifero commerciale del Regno, il Prosperity Well. Il messaggio che si vuole lanciare è “dopo aver attinto dalla terra, intendiamo restituire al mondo, sotto forma di energia umana e creativa”.
Al suo interno c’è anche una grande biblioteca ed è davvero tutto molto innovativo e di design.
Heritage Village
Ultima tappa del nostro viaggio in Arabia Saudita è stato l’Heritage Village dove ci siamo diretti per pranzo. Si tratta di una delle principali attrazioni turistiche della regione orientale, che nei suoi 5 piani riproduce la vita degli antichi villaggi sauditi. Qui abbiamo mangiato cucina tipica araba, assistito a canti e balli tipici e visitato i vari piani del villaggio alla scoperta della storia e tradizione araba, per poi ricegere un caloroso saluto prima di rientrare in Italia.
Questa è stata l’ultima tappa del nostro viaggio. Ma se voi avete un giorno in più, vi consiglio di prendere un volo interno e dirigervi verso la bellissima e sorprendente AlUla.
AlUla
AlUla è uno dei siti più belli dell’Arabia Saudita. E’ una Petra amplificata, nel bel mezzo del deserto.
E’ una maestosa città immersa in montagne di sabbia e imponenti edifici in pietra molto simile a Petra in Giordania, ma molto molto più grande. E’ rimasta nascosta per anni e che per la prima volta nel 2020 ha deciso di aprire le sue porte ai turisti internazionali.
Trovate maggiori informazioni su AlUla qui mentre qui potete prenotare una visita guidata.
Come entrare in Arabia Saudita
Per entrare in Arabia Saudita è necessario avere un passaporto con almeno 6 mesi di validità.
E’ inoltre richiesto il visto d’ingresso che ha un costo di 180 dollari e validità di 1 anno.
E’ possibile richiederlo direttamente online sul sito di Visit Saudi a questo link.
Assicurazione Viaggio
Prima di partire per un viaggio in Arabia Saudita non dimenticare di stipulare un’assicurazione viaggio che ti tuteli in casi di infortuni o incidenti, con anche copertura Covid. Io ho l’assicurazione annuale con Heymondo e mi trovo benissimo. In questo modo sono sempre tutelata in ogni mio viaggio.
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E voi, siete mai stati in Arabia Saudita?