Lo scorso week end sono stata nella bellissima e romanticissima Verona per una full immersion nella cultura Maya attraverso la mostra “Maya: il linguaggio della bellezza” organizzata Arthemisia Group e Kornice e realizzata dall’INAH (Instituto Nacional de Antropología e Historia), l’istituzione più importante del Ministero della Cultura del Messico, nel bellissimo Palazzo della Gran Guadia, un maestoso edificio tardo-rinascimentale, principale centro espositivo di Verona, costruito su un lato di piazza Bra, il grande spiazzo dove si trova l’Arena.

Mostra Maya Verona

A 18 anni di distanza dalla mostra del 1998 sui Maya di Venezia, la mostra di Verona, attiva dall’8 Ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017, mi ha permesso di scoprire tantissime pratiche poco conosciute di un popolo che non cessa di affascinarci per le sue conoscenze matematiche, per i suoi raffinatissimi sistemi calendariali e per le sue realizzazioni artistiche. Ma la cosa più sorprendete, è stata scoprire che i Maya adoravano anche il bello ed il culto del corpo.

Mostra Maya Verona

La cultura Maya mi aveva già affascinato quando sono stata in Messico 3 anni fa, ma dopo aver visto la mostra di Verona mi ha lasciato ancora di più a bocca aperta. Non solo creatori di un complesso stile di scrittura, ma anche cultori del bello e della bellezza, al punto da esserne quasi ossessionati, precursori di tante pratiche da noi praticate nella società odierna. Un popolo che aveva dello straordinario e di cui conosciamo davvero molto poco. La mostra “Maya il linguaggio della bellezza” organizzata a Verona, è stata l’occasione per immergermi nella cultura Maya e conoscere nel dettaglio molti aspetti di questo popolo dell’America precolombiana, grazie alle più recenti scoperte in ambito archeologico. Una mostra che mi ha portato indietro nel tempo, ma che allo stesso tempo è così attuale e moderna.

Mostra Maya Verona

Nella società odierna parliamo tanto di bellezza e di cura del corpo, ma i veri precursori sono stati gli antichi Maya, popolo originario dello Yucatan che aveva una vera e propria adorazione del corpo al punto da usarlo come tela per le proprie opere d’arte: dalla tendenza a dipingerlo con un unguento colorato fino alla trasformazione del volto! Pratiche e rituali spesso poco conosciute alle quali è possibile risalire attraverso le 250 opere esposte nella mostra, tutte provenienti dai principali musei del Messico e raggruppate insieme per la prima volta nella più grande mostra tematica mai realizzata, diventando protagoniste di un meraviglioso viaggio indietro nel tempo alla scoperta dei segreti di bellezza (e non solo) del popolo Maya.

Mostra Maya Verona

L’esposizione, risultato della particolare attenzione per le tematiche specificamente artistiche di questa civiltà, presenta sculture, stele monumentali, elementi architettonici, figure in terracotta, maschere in giada, strumenti musicali e incensieri, che daranno ai visitatori la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di una delle civiltà più affascinanti della storia, attraverso il tema universalmente riconosciuto della bellezza.
 
Mostra Maya Verona
 
La mostra è stata divisa in quattro sezioni tematiche per non annoiare il visitatore: c’è una prima parte dedicata alla bellezza esteriore, che è quella che mi ha colpito maggiormente e nella quale sarei rimasta ore ed ore a cercare di capire il perchè di tutto ciò. Segue poi una sezione dedicata all’abbigliamento, quella all’adorazione degli animali ed infine quella dedicata agli Dei ed alle figure mitologiche.
 
Mostra Maya Verona
 
Una mostra di facile fruizione sia dagli adulti che dai bambini. Il percorso è accompagnato da delle audioguide molto esaustive, ma allo stesso tempo non troppo prolisse che introducono ogni sezione con la giusta dose di dettagli, invitando poi a maggiori approfondimenti attraverso le didascalie di ogni singola scultura.
L’ho trovata una mostra molto adatta sia per chi è stato in Messico e vuole approfondire la cultura Maya, sia per chi non può andare oltreoceano ma vuole saperne di più su questo popolo così affascinante e misterioso.
Mostra Maya Verona
 
La mostra di Verona affronta per la prima volta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando la decifrazione della loro scrittura, svelando i risultati delle ultime ricerche scientifiche sui Maya e consentendo ai lettori di leggere direttamente i loro testi, senza sfuggire a temi avvincenti come le profezie, la fine del tredicesimo baktun (caduta il 21 dicembre 2012) e i segreti del Conto Lungo, un ciclo di 5125,3661 anni che aveva cominciato a “girare”, il giorno della creazione, che per questo popolo era avvenuta il 6 settembre del 3114 a.C.
 
Mostra Maya Verona
 

La Bellezza Esteriore: il corpo come tela

Tema portante di tutta la mostra è l’attenzione per la bellezza esteriore che aveva questo popolo precolombiano ed è a ciò che è dedicata la prima ampia sezione dell’esposizione veronese, alla quale mi sono soffermata particolarmente. Testa e corpo erano considerate sede dell’anima espresse con il concetto Baharif (volto, corpo e immagine). Per questo erano ossessionati dall’aspetto esteriore.
Attraverso le sculture presenti nella mostra, ho scoperto che i Maya usavano il loro corpo come tela per esprimere la loro idea di bellezza, anche se non si mostravano mai nudi.
 
Mostra Maya Verona
Amavano dipingersi e agghindarsi il viso ed il corpo con unguenti e creme colorate (come il celebre blu Maya) non solo come elemento decorativo ma anche come protezione contro le zanzare, il caldo ed il sole. Trasformavano il loro viso  con l’uso della pittura facciale o praticando delle dolorose scarificazioni del viso create con ferite e incisioni che poi ricoprivano con cenere, terra o carbone per produrre un’escrescenza  visibile, che trasformavano per sempre l’aspetto dell’individuo e venivano considerate come un’espressione visibile dell’identità culturale o di appartenenza sociale.
 
Mostra Maya Verona

Comunissima la pratica della modellazione cefalica che veniva praticata sui neonati al quarto o quinto giorno dalla nascita. Il bambino veniva adagiato in un piccolo letto fatto di legnetti e qui, con la bocca rivolta verso il basso, la sua testa veniva posta tra due tavolette: una sulla nuca e l’altra sulla fronte tra le quali la stringevano e la tenevano così nella differenza fino a quando non diventava piana acquisendo la forma del cranio o ampio e stretto o lungo e alto.

Mostra Maya Verona

Anche i capelli erano un elemento importantissimo per i Maya. Per loro, avere i capelli in ordine era fondamentale. In mostra infatti, sono esposti esemplari di pettini e numerose sculture facciali con acconciature davvero estrose. L’acconciatura dei capelli rappresentava un complemento molto importante dell’abbigliamento. Sia gli uomini che le donne eseguivano una gran varietà di pettinature che andavano dai capelli sciolti fino a complesse trecce e decorazioni con nastri, perle, carta, piume ed altri elementi di materiali, dimensioni e forme differenti, oltre ai copricapi.

Mostra Maya Verona

Pensate che in assenza di forbici e coltellini a volte i capelli venivano bruciati seguendo una linea retta o dando una forma scalata in modo che la testa risultasse più allungata e la fronte più ampia. I capelli erano considerati un prolungamento dell’anima per questo spesso le madri legavano la testa dei neonati con delle corde per allungarle.

Mostra Maya Verona

Tutto ciò ha davvero dell’incredibile e mi ha lasciata davvero sorpresa! Un ricercare così tanto la perfezione dall’essere disposti a modificare il proprio corpo: non vi ricorda un pò la pratica di ricorrere alla chirurgia estetica odierna?

Altra pratica comune tra i Maya era quella di limare i denti come quelli di una sega con pietre e acqua perché era segno di eleganza.
 
Mostra Maya Verona
Anche lo strabismo nella cultura Maya era un tratto di bellezza in quanto evocava i tratti del dio solare K’inich Ajaw. Per provocarlo, le madri ponevano una goccia di resina tra i capelli che ricadevano tra le sopracciglia e obbligava il neonato a storcere gli occhi.
Ditemi un pò se tutta questa ossessione per la bellezza non vi ricorda un pò quella dei giorni nostri, con la differenza che loro non avevano chirurgi plastici, ma dei metodi tutti loro, ai quali si è riusciti a risalire attraverso statue e sculture trovate nei siti storici ed in mostra a Verona in questi mesi.
 
Mostra Maya Verona
 

L’abbigliamento: il corpo rivestito

Nella seconda sezione della mostra, scopriamo che anche l’abbigliamento era molto importante per i Maya, in quanto esprimeva il loro status sociale.
 
Mostra Maya Verona
Gli uomini indossavano un perizoma e sandali in pelle. Le donne una blusa ricavata da una fascia e una gonna fino alle caviglie. Gli abiti erano un codice di linguaggio ed appartenenza culturale, proprio come oggi e tutto ciò è visibile, anche in questa sezione, attraverso le numerose statuette ritrovate nei siti archeologici di Chichen Itza e Tulum.
 
Mostra Maya Verona
 
Nonostante i perizomi fossero gli indumenti in uso tra gli uomini Maya, la qualità dei loro materiali, la ricchezza e la quantità di decorazioni indicavano una chiara distinzione tra le classi sociali.
I tessuti erano fatti di di cotone e di fibre come l’agave che venivano tessuti in telai a tensione. In base allo status sociale erano abbelliti con broccato, ricami o sfilati.
 
Mostra Maya Verona
 
Il bastone cerimoniale, ad esempio, spesso a forma di serpente, era simbolo di potere ed usato unicamente dai governanti.
Anche le piume degli uccelli esotici simboli di ricchezza fertilità, potere e bellezza rivestivano un ruolo importante tra i Maya.
Mostra Maya Verona
 
Sia le donne che gli uomini Maya si adornavano di orecchini, narigueretas, barbe, anelli, collane e braccialetti, proprio come le donne moderne. La giada era una delle pietre più apprezzate per il suo colore, simbolo dell’origine di tutte le cose nonché simbolo di potere poiché usate degli uomini per rafforzare la loro immagine di alto rango.
 
Mostra Maya Verona
 
Infatti in molte statue esposte nella mostra, è possibile vedere dei buchi intorno alle orecchie dove erano collocate proprio le pietre preziose.
 
Mostra Maya Verona
 
Nell’arte Maya la forma in cui venivano plasmati gli individui determina il loro stato di permanenza. Per perpetuare l’immobilità dei nemici venivano raffigurati in posizioni forzate, legati con corde e nudi per mostrare la loro condizione di sottomissione. Ed è per questo che troviamo numerose statue o incisioni raffiguranti uomini in posizione di sottomissione.
 
Mostra Maya Verona

 

La scrittura Maya

Molto affascinante anche la scrittura Maya ed il loro calendario che aveva dei cicli molto lunghi di 260 e 360 giorni. Avevano un complesso sistema di scrittura morfo-sillabica. Con punti e linee scrivevano cifre numeriche da 1 a 9 ed effettuavano calcoli complessi. Le conoscenze matematiche ed astronomiche servivano loro per determinare premonizioni e pianificare eventi importanti.
Il mistero della scrittura Maya consiste proprio nella loro capacità di unire scrittura ideografica con simboli di animali e parti del corpo a scrittura fonetica, come nella stele di pietra con 96 glifi cioè segni  in mostra a Verona. Era una scrittura complessa ma allo stesso tempo elegante.
 
Mostra Maya Verona

 

La controparte animale

Nella terza sezione della mostra, l’attenzione è posta sulle sculture di animali. Scopriamo quindi che i Maya rappresentavano spesso gli animali perché per loro erano dotati di poteri soprannaturali ed in contatto con la sfera ultraterrena. Gli uccelli, in particolare, li affascinavano tanto perché pensavano avessero dei legami con gli Dei del cielo e con i demoni del mondo sotterraneo.
 
Mostra Maya Verona
 
Nella visione cosmica Maya, invece, le anatre erano considerate come l’anima dei defunti e messaggeri delle nubi verso le differenti direzioni del mondo sacro. Si credeva che gli spiriti e gli Dei assumessero la forma di questo animale durante i loro viaggi tra le montagne sacre ed il mare. Venivano considerate anche portatrici dei semi per i riti agricoli della fertilità.
 
Mostra Maya Verona
 
I rettili, invece, rappresentavano l’origine del mondo, il contatto con gli inferi, mentre le rane la fertilità della terra, il cui canto rievoca la pioggia ed ancora oggi vengono usate nelle zone rurali dello Yucatan durante le cerimonie propiziatorie per invocare la pioggia.
 
Mostra Maya Verona
Il Jaguaro, invece, è simbolo di forza e potere, rappresenta un pò ciò che il leone rappresenta per gli altri popoli. Giusto per citarne alcuni…ma anche qui bisognerebbe passarci delle ore a scoprire la simbologia di ogni singolo animale e vi assicuro che ne vale la pena!
 
Mostra Maya Verona
 Mostra Maya Verona

I corpi delle divinità

L’ultima parte della mostra, invece, è dedicata alle divinità Maya.
I Maya veneravano molteplici divinità ed entità sacre di natura molto diversa che personificavano i poteri più grandi o guardiani di minuscole piante, piccoli ruscelli o montagne.
 
Mostra Maya Verona
La loro raffigurazione includeva caratteristiche umane con elementi animali, vegetali ed altri esseri immaginari, ai quali veniva attribuita l’origine di spaventosi fenomeni naturali nonché l’espressione materiale e spirituale di quanto esiste. Ad esempio, i Maya giunsero alla conclusione che il sole esisteva anche di notte sprofondando negli inferi ed incarnandosi nella divinità sole notturno, o ancora scorgevano nella Luna un coniglio!
 
Mostra Maya Verona
 
 
Mentre la scimmia era considerata dai Maya patrona delle arti e della scrittura custode del sapere in tutte le sue forme.
Mostra Maya Verona
 
Insomma, un vero viaggio attraverso miti, leggende e pratiche della cultura Maya che a me hanno lasciato sbalordita, ma che sicuramente piaceranno tanto anche a voi!
 
Mostra Maya Verona
 
Se vi trovate a Verona nei prossimi mesi io vi consiglio di andare a vederla, o magari di organizzare di un week end apposito, perchè ne vale davvero la pena!
 
Mostra Maya Verona
 
Per il pernottamento, io ho alloggiato al B&B Cuor di Verona proprio alle spalle della mostra. Un B&B caldo ed accogliente arredato in stile shabby chic, davvero molto carino e perfetto per un week end a Verona.
 

Se volete vivere l’esperienza della mostra a 360°, vi lascio anche il mio video youtube: