viaggiare in europa

Si avvicinano le vacanze estive e mai come quest’anno, dopo il secondo anno di chiusure e lockdown, la voglia di partire è tanta.

Ma dove è possibile viaggiare? Solo in Italia o anche in Europa?
C’è bisogno del green pass o può viaggiare anche chi non è vaccinato?
In questo articolo provo a rispondere ad un po’ di domande.

Il green pass

Ultimamente si è parlato tanto di green pass, il passaporto vaccinale rilasciato a chi ha effettuato lamento una dose di vaccino, utile per varcare i confini nazionali. Il pass però al momento ha una validità di soli nove mesi per chi ha completato l’intero ciclo vaccinale, mentre è utilizzabile fino al richiamo per chi ha ricevuto solo la prima dose di vaccino.

Viaggiare senza green pass

Purtroppo la fascia d’età under 45 difficilmente avrà completato l’intero ciclo vaccinale entro l’estate e allora, come si fa?
Per fortuna, per chi non ha ancora fatto il vaccino, o è riuscito a fare una sola dose, è consentito ugualmente viaggiare esibendo un test che dimostri la negatività al Covid effettuato entro 72 ore dalla partenza.
Senza contare che, anche per chi ha il green pass, le regole cambiano da paese a paese.
Ci sono alcuni paesi che richiedono ancora la quarantena obbligatoria agli italiani, altri che richiedono la compilazione di determinati moduli.
È consigliabile quindi consultare sempre il sito della Farnesina prima di partire per una destinazione straniera per verificare le regole in vigore in quel determinato stato.
Io ho provato a riassumervele qui, ma le regole potrebbero cambiare nelle prossime settimane.

Paesi in cui è possibile viaggiare 

Grecia

In Grecia ci sono già delle Isole COVID free ed è stato vaccinaro il 28% della popolazione. Tra tutte le isole ci sono non più di duemila casi al giorno.

Cosa serve per entrare in Grecia:

  • dimostrare di essere vaccinati da almeno 14 giorni o aver effettuato un test molecolare di tipo PCR-RT nelle 72 ore precedenti al viaggio o mostrare un certificato di guarigione da Covid-19 negli ultimi 9 mesi;
  • Compilare il Passenger Locator Form prima di partire, in cui si forniscono informazioni sul luogo di provenienza, durata dei soggiorni precedenti e indirizzo del proprio soggiorno in Grecia.

La normativa vale anche per i minori al di sopra dei cinque anni.

Cosa si può fare in Grecia

  • il coprifuoco scatta ovunque alle 00.30 e dura fino alle 5:00;
  • i siti archeologici all’aperto accolgono con gioia i turisti già dall’inizio della primavera;
  • dal 3 maggio si può consumare in bar e ristoranti, ma solo all’aperto e in massimo 6 persone a tavolo;
  • dal 14 maggio hanno riaperto tutti i musei;
  • dal 22 maggio inizierà la stagione del cinema all’aperto.

 Leggi anche: “La Grecia riapre al turismo: le regole di ingresso al paese

Santorini

Spagna

Come sapete sono appena rientrata dalle Canarie e si può viaggiare in Spagna per turismo senza problemi, ma con alcune regole, valide anche per le Isole Canarie e anche per chi ha già ricevuto due dosi di vaccino.

Cosa serve per entrare in Spagna

  • un test molecolare (PCR) Covid in lingua inglese (in italiano non è valido) effettuato entro 72 ore dalla partenza;
  • non sono ammessi i test rapidi, nemmeno per le Canarie.
  • L’obbligo non si applica ai bambini di età inferiore ai 6 anni
  • È necessario compilare il modulo online travel save e richiedere il QR code di accesso al paese, senza il quale non è possibile entrare

Cosa si può fare in Spagna

  • da maggio è stato abolito il coprifuoco e il divieto agli spostamenti interni;
  • in alcune località resta in vigore la limitazione negli orari di chiusura dei locali e nel numero di commensali;
  • resta l’obbligo di mascherina all’aperto.

 Leggi anche:

Viaggiare per turismo alle Canarie: come fare e cosa sapere prima di partire

Nuovi requisiti e misure restrittive per entrare in Spagna

Cofete

Francia

Anche la Francia ha riaperto le porte ai turisti italiani e, per incentivare il turismo,  il ministro degli Affari europei, Clement Beaune, ha annunciato che a tutti turisti stranieri verrà offerto il test PCR gratuito per fare ritorno nei Paesi di origine.

Cosa fare per entrare in Francia

  • Obbligo ti tampone molecolare effettuato entro 72 ore dall’ l’arrivo anche a chi è vaccinato
  • L’obbligo di portare con sé il certificato negativo di un tampone non si applica ai bambini di età inferiore agli 11 anni.

Cosa si può fare in Francia

  • da mercoledì 19 maggio, i bar e ristoranti sono aperti ma solo con tavolini all’aperto e in gruppi di non più di sei persone;
  • coprifuoco alle 21:00 che sarà spostato alle 23:00 dal 9 maggio;
  • aperti negozi, cinema, teatri e musei, tra cui palazzo di Versailles, l’abbazia di Mont Saint Michel e Disneyland;
  • a partire dal 30 giugno non sarà più in vigore il coprifuoco e molte misure restrittive saranno cancellate ma rimarrà l’obbligo del distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e la capacità limitata di musei, bar, ristoranti e negozi;
  • dal 30 giugno via libera a festival e concerti sia pure con la richiesta di esibire il pass sanitario negli eventi con più di mille persone.
Parigi
Foto: Unsplash

Croazia

Anche in Croazia si può viaggiare senza problemi, nonostante solo l’8% dei cittadini è vaccinato, e solo il 26% ha ottenuto la prima dose.

Cosa serve per entrare in Croazia 

  • fornire prova di una guarigione dal Covid (tampone positivo vecchio di almeno 11 giorni, seguito da uno negativo);
  • essere stati completamente vaccinati da almeno 14 giorni;
  • avere eseguito nelle ultime 72 ore un tampone molecolare, con esito negativo.

Cosa si può fare in Croazia

  • restano obbligatorie le mascherine in tutti gli spazi chiusi e anche negli spazi aperti dove non è possibile garantire una distanza di almeno 1,5 metri;
  • bar e ristoranti lavorano solo con tavoli all’aperto con eccezione i ristoranti degli hotel;
  • coprifuoco alle 22;
  • quasi tutti i musei sono aperti;
  • le discoteche sono chiuse;
  • aperte le spiagge e le terme;
  • dal 4 giugno, per regolare l’accesso negli spazi chiusi, il governo lancerà una app con un codice Qr che fungerà da «passaporto sanitario».

Assicurazione viaggio

Portogallo

In Portogallo il 31,2% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino e dal 30 maggio termina lo “stato di calamità”, fino a stella data ci saranno ancora molte restrizioni e coprifuoco.

Cosa serve per entrare in Portogallo 

Chi vola verso l’arcipelago di Madeira deve presentare un test negativo al Covid-19 effettuato entro 72 ore prima della partenza o può eseguirlo all’arrivo. Rispettare volontariamente, per un periodo di 14 giorni, l’isolamento presso il proprio domicilio o in una struttura alberghiera.
I passeggeri che volano verso l’arcipelago delle Azzorre dovranno presentare la prova  di realizzazione del  test al COVID-19 effettuata 72 ore prima della partenza del volo.
Se la durata del soggiorno è pari a 7 o più giorni, il sesto e il dodicesimo giorno successivo alla data del primo test di Covid-19, il passegero deve contattare l’autorità sanitaria del comune in cui si trova, per effettuare un nuovo test.
La ripresa delle rotte aeree con i paesi dell’Unione europea, nonché nello spazio Schengen, è soggetta alle restrizioni presenti alle frontiere e all’andamento dell’epidemia in tutto il mondo. Pertanto, prima di effettuare un viaggio, è importante consultare gli avvisi e le restrizioni forniti dai servizi esteri e di frontiera, sia nel paese in cui inizia il viaggio, sia in Portogallo (www.sef.pt).

Malta

Malta apre ai turisti vaccinati dall’1 giugno senza l’obbligo di quarantena o tampone per entrare nel Paese.

Cosa fare per entrare a Malta

I turisti provenienti dagli aeroporti di Sicilia e Sardegna, inclusi nella “lista verde” possono entrare a Malta senza alcun obbligo, ad eccezione di un’autocertificazione che comprovi i loro movimenti negli ultimi 30 giorni. Chi arriva da tutti gli altri scali italiani, inclusi invece nella “lista ambra”, deve invece presentare un test PCR negativo effettuato entro le 72 ore precedenti l’arrivo più compilare il documento che comprovi gli spostamenti. Inoltre all’aeroporto di Malta vengono eseguiti tamponi casuali sui passeggeri in transito.

Germania

Dal 13 maggio 2021, la Germania ha cominciato ad accogliere i turisti vaccinati senza l’obbligo di quarantena o tampone per entrare nel Paese. La Germania ha però stilato una lista di aree a rischio dove circolano le varianti del Covid-19: se si proviene da una di queste zone, o se si ha transitato al loro interno, allora vengono applicate ulteriori restrizioni (e potrebbe anche venire vietato l’ingresso).

Cosa fare per entrare in Germania

  • aver ricevuto le dosi di vaccino richieste (a seconda del tipo di ciclo vaccinale) e aver fatto passare 14 giorni dalla fine della vaccinazione;
  • oppure presentare un certificato negativo di un tampone. Il tampone può essere antigenico (rapido) o molecolare e deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania (nel caso dell’antigenico; nelle 72 ore precedenti, nel caso del molecolare PCR);
  • dimostrare l’avvenuta guarigione: si considera guarito chi è risultato positivo a un tampone non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima, anche in italiano
  • L’obbligo non si applica ai bambini di età inferiore ai 6 anni.

Danimarca

In Danimarca è prevista quarantena all’arrivo per tutti i turisti non vaccinati o vaccinari da piu di 180 giorni.
La quarantena non si applica a chi presenta un certificato di vaccino completo effettuato da 14 giorni. 
Per i non vaccinati, viene applicata una classificazione a semaforo a tre colori: giallo, arancione e rosso, con misure restrittive diverse a seconda del paese di provenienza. In tutti e tre i casi, viene richiesto di effettuare un tampone all’arrivo in Danimarca. Per la partenza invece, se si parte da un Paese considerato giallo, non viene richiesto un tampone prima della partenza. Invece, partire da un Paese arancione o rosso, richiede un certificato negativo di un tampone molecolare effettuato 48 ore prima dell’arrivo in Danimarca. Da notare che chiunque parta da una Paese considerato rosso, si deve sottoporre alle restrizioni per soggetti non vaccinati (anche se si è vaccinati). Dal 14 maggio 2021, l‘obbligo di portare con sé il certificato negativo di un tampone non si applica ai bambini e ragazzi di età inferiore ai 15 anni.

Cosa serve per entrare in Danimarca

  • aver ricevuto le dosi di vaccino richieste (a seconda del tipo di ciclo vaccinale) e aver fatto passare 14 giorni dalla fine della vaccinazione. 
  • Presentare un test negativo (PCR o antigenico sono entrambi accettati) effettuato nelle 48 ore precedenti l’inizio del volo diretto in Danimarca o l’accesso via terra nel Paese, cui deve far seguito un ulteriore test rapido subito dopo l’arrivo ed un periodo di auto-isolamento di 10 giorni, che può essere ridotto a 5/6 giorni, sottoponendosi ad un altro test molecolare PCR almeno quattro giorni dopo l’arrivo nel Paese.
 

Slovenia

Anche la Slovenia a cominciato ad accogliere i tursiti vaccinati senza l’obbligo di quarantena o tampone per entrare nel Paese.

Cosa serve per entrare in Slovenia

  • Bisogna presentare un certificato di vaccino completo;
  • Oppure presentare un certificato negativo di un tampone molecolare effettuato 48 ore prima dell’arrivo.

Cosa si può fare in Slovenia

  • aperti gli alberghi e gli altri impianti turistici con più di 60 stanze (che potranno però mettere a disposizione il 50 per cento delle camere disponibili);
  • cibi e bevande si possono servire anche negli spazi chiusi dei locali di ristorazione e non soltanto sulle terrazze.

Austria

L’Austria considera l’Italia un Paese a rischio e impone la quarantena di 10 giorni, anche per i vaccinati.

Cosa fare per entrare in Austria

  • presentare un certificato negativo di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima dell’arrivo in Austria (oppure un test antigenico svolto nelle 48 ore prima dell’arrivo);
  • l’Italia viene considerata fra i Paesi a rischio covid e quindi, al momento, c’è l’obbligo di una quarantena di 10 giorni, che si può interrompere al quinto giorno effettuando un tampone con esito negativo
  • per entrare in Austria, bisogna pre-registrarsi compilando il Pre-Travel-Clearance almeno 72 ore prima dall’arrivo.

Regno Unito

In Regno Unito, nonostante tutta la popolazione sia vaccinata, ci sono regole ferree di ingresso al paese, anche per chi è vaccinato.

Cosa fare per entrare in Regno Unito

  • presentare un certificato negativo di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima dell’arrivo. Il tampone deve rispettare i parametri indicati dal Governo Britannico. Inoltre, il certificato negativo deve essere tradotto in inglese, francese o spagnolo e deve essere presente il nome del viaggiatore sul certificato. L’obbligo di portare con sé il certificato negativo di un tampone non si applica ai bambini di età inferiore agli 11 anni;
  • sottoporsi a un periodo di isolamento di 10 giorni, durante il quale vengono effettuati due tamponi: uno il secondo giorno di isolamento, l’altro l’ottavo giorno. Per terminare la quarantena in anticipo, si può effettuare un “Test to Release“, ovvero un tampone al sesto giorno;
  • compilare online il Travel Locator Form nei due giorni precedenti la partenza.

Irlanda

L’Irlanda riapre hotel e strutture dal 2 giugno. A partire dall’8 maggio l’Italia è stata rimossa dai paesi a rischio (categoria 2), ma è ancora in vigore l’obbligo di quarantena in hotel oppure a casa, da cui però si può uscire facendo un tampone già dal quinto giorno di isolamento.

Cosa fare per entrare in Irlanda

  • presentare un certificato negativo di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima dell’arrivo in Irlanda. Dal 14 maggio 2021, l’obbligo di portare con sé il certificato negativo di un tampone non si applica ai bambini e ragazzi di età inferiore ai 15 anni;
  • sottoporsi alla quarantena
Great Blasket_An Blascaod Mor_Web Size

Finlandia

 Dall’Italia sono consentiti ingressi solo per lavoro, per “motivi essenziali” e per il ritorno dei residenti in Finlandia, con obbligo di autoisolamento fiduciario di 14 giorni, che potrà essere abbreviato in caso di doppio test negativo (tampone o test antigenico rapido) a distanza di almeno 72 ore.

Moldavia

Tutti i viaggiatori in ingresso sul territorio moldavo devono osservare un periodo di autoisolamento di 14 giorni, ad eccezione di coloro che presentano un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’arrivo e di chi abbia ricevuto la vaccinazione e sia in possesso della relativa documentazione in lingua inglese, rumena, francese o russa.

 

Per rientrare in Italia dai paesi Europei

  • bisogna mostrare un certificato negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato 48 ore prima dell’arrivo;
  • In alternativa, diventa obbligatorio un periodo di isolamento fiduciario per 10 giorni (con relativo tampone alla fine del periodo).

Dal 24 maggio per rientrare in Italia dall’estero è necessario compilare anche il “Passenger Locator Form” un documento previsto dall’Ordinanza del Ministro Speranza dello scorso 16 aprile che avrà il compito di tracciare i movimenti sul territorio nazionale di chiunque arrivi nel nostro paese con qualsiasi mezzo. Si tratta di modulo per la localizzazione del passeggero – anche conosciuto come Passenger Locator Card in cui vengono raccolte informazioni sull’itinerario di viaggio, recapito telefonico e indirizzo di permanenza in territorio nazionale per permettere all’Autorità Sanitaria di contattare tempestivamente il passeggero, qualora esposto ad una malattia infettiva diffusiva durante il viaggio in aereo.

 
Per ottenerlo bisogna:
 
  • collegarsi al sito: https://app.euplf.eu/#/ 
  • seguire la procedura guidata per accedere al dPLF
  • scegliere “Italia” come Paese di destinazione
  • registrarsi al sito creando un account personale con user e password (è necessario farlo solo la prima volta)
  • confermare l’account tramite il link arrivato all’indirizzo email indicato (è necessario farlo solo la prima volta)
  • compilare ed inviare il dPLF seguendo la procedura guidata

Una volta inviato il modulo, il passeggero riceverà all’indirizzo e-mail indicato in fase di registrazione, il dPLF in formato pdf e QRcode che dovrà mostrare direttamente dal suo smartphone (in formato digitale) al momento dell’imbarco. In alternativa, il passeggero potrà stampare una copia del dPLFda mostrare all’imbarco.

In mancanza di questo documento, le compagnie aeree potrebbero non farci salire sul volo di rientro in Italia.

Questo documento è obbligatorio per chiunque faccia ingresso in Italia dall’estero per una qualsiasi durata, a bordo di qualunque mezzo di trasporto.