Si dice che il contatto con la natura aiuti ad alzare le nostre vibrazioni. Lo sapevate?
E proprio per questo motivo nei giorni che hanno preceduto il secondo lockdown ho preferito trascorrere giornate immersa nella natura ed in sentieri poco battuti.
L’ultimo che ho percorso è stato il sentiero che parte dal faro di Capo Miseno e che arriva fino alla spiaggia di Miliscola regalando una veduta esclusiva del castello di Baia e della spiaggia di Miliscola dall’alto e di tutte le isole del Golfo di Napoli, per poi concludersi proprio sulla spiaggia.
Storia e leggenda di Capo Miseno
Capo Miseno è una località a 164 metri di altezza situata sulla punta estrema della Penisola Flegrea tra il comune di Miseno e il Porto di Bacoli che sovrasta il Golfo di Pozzuoli.
Si tratta di un luogo un pò magico e fuori dalle solite rotte turistiche, a cui sono legate numerose leggende, tra cui quella di Virgilio che si recò a Cuma per incontrare la Sibilla Cumana che gli predirrà un imminente futuro di guerre e sangue. Ed è proprio nel passo dell’Eneide in cui si narra del viaggio di Virgilio a Cuma che viene introdotta anche la figura di Miseno, un trombettiere figlio di Eolo e fedele compagno di Enea, che sfidò gli Dei che, per punirlo, lo fecero annegare in mare. Fu ritrovato sulla spiaggia di Miliscola e, per celebrarlo fu costruito un cumulo di terra come tomba, che sarebbe l’attuale Capo Miseno.
Il sentiero
Ci sono due strade che permettono di accedere al sentiero lungo il faro di Capo Miseno, una parte dalle spiagge di Miliscola dal lato opposto rispetto a dove si trovano i lidi, l’altra invece parte proprio dal faro (che però è chiuso perchè è zona militare). In entrambi i casi, il sentiero è piuttosto semplice, quasi interamente asfaltato e dura in totale una 40ina di minuti. E’ però molto panoramico e sicuramente vi farà venire voglia di fermarvi più volte a scattare foto.
Io sono partita dal faro, tuttora attivo ed abitato da un guardiano. Ho parcheggiato lì l’auto e, proprio di fronte al faro, parte un sentiero asfaltato a scalinate che conduce fin su alla montagna. Man mano che si sale, c’è una veduta spettacolare del faro dall’alto e di tutta la costa circostante.
Continuando a salire, si arriva ad un bellissimo punto panoramico da cui si vede il castello di Baia dall’alto ed il Golfo di Napoli in lontananza, tutte le isole del Golfo di Napoli in fila ed in basso la Grotta della Dragonara, una delle più particolari cavità esistenti in territorio campano.
La Grotta è divisa in cinque navate ed è un’imponente cisterna completamente scavata nel tufo e dotata di tre lucernari visitabili. Risalirebbe all’età augustea e si trova a ridosso della meravigliosa Villa di Lucullo.
Una veduta davvero inaspettata che lascerà tutti a bocca aperta.
Da questo punto si inizia a scendere nel versante opposto verso le spiagge ed il sentiero si dirama tra vecchie ville padronali, villette residenziali, masserie e numerosi ruderi di epoca romana.
Dalla spiaggia si arriva fino alle celebri Peschiere di Lucullo, console romano che fu tra i primi a dotare la sua villa di ninfei e piscinae alimentate dall’acqua di mare per l’allevamento di diverse specie di pesci.
Noi però abbiamo deciso di fermarci sulla spiaggia di Miliscola e pranzare da Giona, uno dei ristorantini nella zona dei lidi, dove è possibile mangiare anche a novembre inoltrato con un tavolino sulla spiaggia e gustarsi un menu di pesce con la brezza marina e baciati dal sole della Campania.