Lo sai che la via Francigena arriva fino in Puglia? Lo storico cammino che collega Canterbury a Roma, dal 2019 è stato esteso fino a Santa Maria di Leuca!

Io ne ho percorso un piccolo tratto nella provincia di Brindisi in occasione del progetto HIKE, progetto europeo Erasmus focalizzato sulla diffusione di stili di vita sani e sostenibili tramite le attività outdoor, organizzato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e dalla regione Puglia in collaborazione con i comuni partner e l’Associazione Brindisi e le Antiche Strade, ed è stato bellissimo!
Tre giornate di camminate, e-bike e nuotate che mi hanno portato non solo a conoscere delle zone meravigliose della Puglia, ma anche incontrare pellegrini di tutte le età e paesi diversi riuniti tutti per lo stesso obiettivo: camminare!
Prima della partenza abbiamo recuperato la “credenziale del pellegrino” in modo tale da poter ricevere un timbro ad ogni tappa per ricordare il nostro passaggio! Abbiamo attraversato delle zone immerse nella natura davvero stupende, raccolto la plastica dalle spiagge e concluso con un workshop sulla sicurezza durante le escursioni a cura di alcuni esperti.

Tre giornate ricche di camminate, pedalate, attività sportive e visite guidate, ma anche cura della segnaletica lungo il percorso, rese ancora più speciali dalle calde temperature che hanno permesso un bagno ristoratore nella splendida riserva naturale di Torre Guaceto, dopo la visita al ‘lido etico’ riserva WWF che protegge tartarughe e animali in difficoltà. L’iniziativa ha voluto celebrare proprio durante la Settimana Europea dello Sport uno stile di vita sano e sostenibile attraverso attività outdoor gratuite e aperte a tutti. Gli eventi si sono svolti lungo alcune delle tappe più suggestive della Via Francigena del Sud, l’ultimo tratto dell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa, che collega Canterbury a Roma e prosegue per oltre 900 km fino a Santa Maria di Leuca.

Ma vediamo tutto nel dettaglio.

La Via Francigena

La Via Francigena è un itinerario culturale che si snoda per più di 3.000 chilometri, partendo da Canterbury in Inghilterra e attraversando l’Europa fino a raggiungere Roma e Santa Maria di Leuca, in Puglia. Questo antico cammino di pellegrinaggio, con profonde radici nella storia culturale del continente europeo, tocca paesaggi suggestivi e importanti luoghi storici in Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. Durante il Medioevo, la Via Francigena divenne il principale collegamento tra il Nord e il Sud dell’Europa, rappresentando un punto nevralgico per mercanti, eserciti e pellegrini. Oggi, il percorso offre un’esperienza che mescola natura, arte e cultura, richiamando non solo gli amanti delle escursioni all’aperto, ma anche coloro che desiderano un viaggio spirituale e lento.

In Italia, ogni tappa lungo la Via Francigena svela un affascinante intreccio di antiche rovine, specialità culinarie locali e paesaggi inconfondibili, culminando a Roma con la maestosa Basilica di San Pietro e proseguendo poi lungo l’antica via Appia fino a Santa Maria di Leuca. In Puglia, il cammino si immerge tra uliveti e vigneti, mentre le città costiere come Polignano a Mare e Mola di Bari offrono una ricca tradizione gastronomica e viste spettacolari su scogliere e architetture intrise di storia.

Il mio itinerario

Nel mese di settembre sono state organizzate  sei escursioni gratuite lungo la Via Francigena in Puglia, percorrendo il suggestivo tratto che va da Bari a Brindisi: dal 12 al 15 settembre, coprendo la distanza da Bari a Monopoli, e dal 27 al 29 settembre, partendo da Torre Canne (Fasano) fino a Brindisi. Io ho partecipato al secondo week end percorrendo la tratta in provincia di Brindisi ed è stato bellissimo.

Durante il cammino, ci sono state varie tappe intermedie per visitare alcune attività, come l’area WWF e il centro recupero tartarughe marine di Torre Canne, o il parco archeologico di Santa Maria di Agnano, per poi concludere con un workshop,  molto interessante, sulla sicurezza durante le escursioni, durante il quale ho raccontato anche io la mia esperienza. Inoltre, l’arrivo a Brindisi è coinciso con le celebrazioni della Settimana europea dello sport.

Ma vediamo l’itinerario nel dettaglio.

Giorno 1: da Torre Canne a Ostuni con bicicletta con pedalata assistita (22km)

La prima giornata di Via Francigena è iniziata con l’incontro dei partecipanti a Torre Canne, un vivace borgo sul mare. Dopo la consegna delle biciclette con pedalata assistita e della “credenziale del pellegrino” – il passaporto simbolico che ogni viaggiatore della Via Francigena porta con sé, per poter ricevere un timbro ad ogni passaggio – abbiamo fatto un rapido controllo alle bici e siamo partiti alla scoperta del meraviglioso tratto che ci avrebbe condotti a Ostuni.

Il percorso, di circa 22 km, si snoda tra le campagne pugliesi, seguendo la segnaletica ufficiale della Via Francigena con il caratteristico simbolo del pellegrino.

Durante il tragitto, ci siamo immersi nella storia e nella natura con alcune tappe davvero speciali.

La prima sosta è stata al Dolmen di Montalbano, un monumento megalitico risalente al II millennio a.C., dove abbiamo potuto ammirare le tracce di antiche civiltà che hanno abitato queste terre. Successivamente, ci siamo concessi una pausa gustosa con la degustazione di carrube, un frutto tipico della zona, simbolo della tradizione contadina locale, conosciuto anche come il cioccolato dei poveri.

Dolmen di Montalbano

Proseguendo, siamo arrivati al parco archeologico di Santa Maria di Agnano, un luogo ricco di storia, dove sono stati rinvenuti resti di antichi insediamenti e dove si trovano le famose sepolture della “Donna di Ostuni”, uno dei ritrovamenti più affascinanti della preistoria europea, ritrovata intatta con il suo feto, oggi conservata nel Museo di Ostuni. Qui, dopo aver visitato il sito archeologico e ammirato la ricostruzione del ritrovamento, ci siamo rilassati con un simpatico aperitivo a base di prodotti tipici naturali, immersi nel panorama mozzafiato.

Prima di concludere il nostro viaggio, abbiamo fatto un’ultima tappa per visitare un frantoio ipogeo, una delle antiche strutture scavate nella roccia, utilizzate per la produzione dell’olio d’oliva. È stato un viaggio attraverso le tradizioni agricole della Puglia, che ci ha fatto apprezzare ancora di più la cultura millenaria di questa regione.

Finalmente, siamo giunti a Ostuni, la “Città Bianca”, con le sue case candide e il labirinto di vicoli. Lì, a completamento della giornata percorsa lungo la via Francigena, ci siamo diretti al Centro informazioni turistiche, per ricevere il timbro sulla nostra credenziale del pellegrino, segno del compimento della prima tappa di questo indimenticabile viaggio lungo la Via Francigena.

Giorno 2: da Torre Santa Sabina (Carovigno) a Torre Canne (12km)

Nella seconda giornata di avventura sulla Via Francigena, abbiamo affrontato, a piedi, un percorso di 12 km da Torre Santa Sabina (Carovigno) fino a Torre Canne, con una tappa speciale nella riserva naturale di Torre Guaceto.

Nonostante il caldo torrido di oltre 30 gradi, si sono uniti alla camminata più di 40 partecipanti di tutte le età, da bambini di 10 anni fino a persone più anziane, qualcuno è venuto anche con il proprio cagnolino, tutti pronti a scoprire le meraviglie della costa pugliese. Dopo il consueto briefing iniziale e la consegna della credenziale del pellegrino ai nuovi iscritti, siamo partiti per un percorso pianeggiante che si snoda lungo la costa, con il mare cristallino sempre a fare da sfondo.

Durante il cammino, abbiamo aggiunto nuove segnaletiche lungo il percorso della Via Francigena, contribuendo a migliorare l’esperienza per i futuri pellegrini. Tra una tappa e l’altra, abbiamo anche trovato il tempo per una divertente sfida a quiz sulla spiaggia, con premi per i più preparati e per fare il bagno nel bellissimo mare pugliese.

Un momento perfetto per rigenerarsi prima di riprendere il cammino.

Una delle tappe più emozionanti della giornata è stata la visita al centro di recupero tartarughe marine di Torre Guaceto, dove vengono curate e salvate le tartarughe in difficoltà, spesso ritrovate ferite o in fin di vita lungo le spiagge della zona. È stato incredibile vedere da vicino l’importante lavoro di conservazione svolto dal centro e scoprire di più su questi straordinari animali marini.

La giornata si è poi conclusa con una visita guidata alla riserva naturale di Torre Guaceto, un’area protetta di straordinaria bellezza, dove natura e biodiversità si fondono perfettamente. Abbiamo avuto la possibilità di immergerci in questo ecosistema unico, esplorando la flora e la fauna locale, e riflettendo sull’importanza della sua tutela.

Dopo questa ricca esperienza, abbiamo concluso la seconda giornata di hiking con il cuore pieno di ricordi e nuove conoscenze, pronti per continuare il nostro viaggio lungo la Via Francigena.

Giorno 3: da Punta del Serrone a Brindisi

Terza giornata di Via Francigena, e questa volta abbiamo esplorato un tratto davvero speciale. La nostra avventura è partita da Punta del Serrone, un luogo poco conosciuto ma incredibilmente suggestivo, con un paesaggio quasi lunare che sembra appartenere ad un altro pianeta. Le sue rocce e terreni brulli, con sfumature rossastre, ci hanno fatto pensare a Marte!

Oltre a percorrere questo tratto unico, abbiamo voluto fare qualcosa di concreto per l’ambiente. In collaborazione con l’associazione Plastic Free Brindisi, ci siamo impegnati in un’azione di pulizia delle spiagge da Punta del Serrone a Punta Penne, raccogliendo plastica e altri rifiuti abbandonati lungo la costa. È stato bello unire l’utile al dilettevole: non solo abbiamo camminato e ammirato la bellezza di questo luogo straordinario, ma abbiamo anche dato il nostro piccolo contributo per rendere il pianeta un posto più pulito e migliore per tutti.

Un’esperienza che ci ha ricordato l’importanza della tutela dell’ambiente, facendoci sentire parte attiva nel preservare questi paesaggi meravigliosi che la Via Francigena ci fa scoprire.

Abbiamo concluso questa terza giornata con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di positivo non solo per noi stessi, ma anche per la natura che ci ospita.

La terza giornata si è conclusa a Brindisi con un workshop sulla sicurezza durante le escursioni che ha visto la partecipazione di esperti di attività outdoor, medici dello sport e mental coach, con i saluti istituzionali di Francesco Ferrari, Presidente dell’Associazione Europea Vie Francigene, e Rosy Barretta, Presidente di Brindisi e le Antiche Strade. Il momento di confronto ha offerto ai partecipanti consigli pratici sulla scelta dell’attrezzatura tecnica, grazie agli interventi della guida ambientale Claudio Focarazzo e di Michael Bolognini, fondatore di METHOD Wilderness Experience, e ha approfondito la preparazione psico-fisica con il Dott. Giampiero Sorace e Monica Fontanive. Spazio anche all’esperienza di Antonio Melcore dell’Associazione Brindisi e le Antiche Strade e la mia, che ho raccontato la mia personale esperienza, che sto riassumendo qui anche per voi. Infine, un momento significativo è stato dedicato al tema dell’accessibilità del cammino, con la preziosa testimonianza di Adriano Bolognese dell’associazione Mollare Mai.

Ma il progetto HIKE non finisce qui, ma continuerà anche nei mesi di ottobre e novembre con delle camminate in Grecia e Turchia organizzate in collaborazione con Paths of Greece e Culture Routes Society, lungo la Via Egnatia e la Via della Tolleranza. Maggiori dettagli su come iscriversi e partecipare a questo link.

Cosa ho imparato da questa esperienza

Concludendo questa avventura lungo la Via Francigena, ci sono 10 lezioni che ho imparato e che voglio condividere con voi:

1️⃣ La Via Francigena inizia a Canterbury e non si ferma a Roma! Prosegue fino a Santa Maria di Leuca, per un totale di oltre 3.000 km.
2️⃣ Prima di partire, è essenziale ritirare la “credenziale del pellegrino”, dove ad ogni tappa potrai far apporre il timbro che testimonia il tuo cammino.
3️⃣ È un’esperienza adatta a tutte le età, dai 10 ai 90 anni, e rappresenta una fantastica opportunità per incontrare persone nuove.
4️⃣ All’arrivo a Brindisi, puoi ritirare il testimonium, una pergamena che certifica il completamento del cammino.
5️⃣ Equipaggiamento adatto è fondamentale: assicurati di avere scarpe e zaino confortevoli (io avevo uno zaino Ferrino e scarpe Garmont), e non superare mai i 6 kg di peso.
6️⃣ Il percorso può essere fatto sia a piedi che in bicicletta, offrendoti una grande flessibilità.
7️⃣ Esiste un’app dedicata che ti guida lungo il tragitto, indicandoti il percorso e i luoghi in cui fermarti.
8️⃣ È un ottimo modo per fare nuove amicizie, soprattutto se decidi di partire da sola.
9️⃣ Non concentrarti solo sulla meta finale, ma goditi ogni passo del cammino e fermati ad ammirare i panorami mozzafiato.
🔟 Il cammino ti insegna a capire cosa è davvero essenziale nella vita: cosa tenere e cosa lasciare andare.

Cosa indossare

Per fare un cammino, come emerso anche durante il workshop, è fondamentale essere pronti psicologicamente ma anche indossare l’abbigliamento adatto. Scarpe e zaino sono fondamentali per evitare problemi, ma anche abiti tecnici traspiranti e abbigliamento a strati in base alle variazioni del tempo.

Noi ad esempio abbiamo beccato due giornate di caldo estivo dove abbiamo fatto anche il bagno a mare ed una di vento freddo.

Io per questo cammino ho indossato uno zaino tecnico Ferrino FINISTERRE da 30L pensato proprio per l’hiking.

Per le scarpe, invece, ho indossato delle scarpe da Hiking Garmont modello 9.81 Engage e le ho truccate ottime.

Ho poi indossato una canotta di lana merino Camco e il restante abbigliamento tecnico di Columbia.

E tu? Hai mai fatto un cammino? Se sì, qual è stata la tua esperienza?