Nella settimana della BIT, ho fatto un bellissimo tour a piedi alla scoperta di Milano, partendo dal Duomo ed arrivando fino a Corso Garibaldi.
Non il classico tour turistico, ma un tour quiz organizzato da X Milan, un modo innovativo ed inusuale di scoprire Milano giocando.
Ci hanno, infatti, diviso in tre squadre di 5 persone e, in due ore, dovevamo andare in punti ben precisi della città, rispondere a delle domande ed arrivare al punto finale, scoperto solo con un sms dopo la geolocalizzazione in Corso Como, per poter vincere il premio finale, consegnato alla quadra che ha risposto correttamente a tutte le domande e nel minor tempo possibile. Se pensate che non è per voi perchè non conoscete Milano, nessun problema, perchè lo scopo del tour è proprio quello di farvela conoscere. Ed infatti, ad ogni squadra hanno consegnato un libricino con la storia dei principali punti strategici toccati. Io ho partecipato al tour “Corso Garibaldi al contrario“, ma sono previsti anche altri tour in diversi quartieri della città. Sono tutti percorsi nati per far uscire le persone dalle solite rotte, dai soliti percorsi turistici e raccontare storie originali e segrete di Milano.
Niente Duomo o Castello Sforzesco, quindi, ma antichi cortili, hotel che hanno ospitato personaggi illustri, scorci particolari, murales, case di artisti.
Se ci pensate, Milano, fondata nel VI secolo a.C., è la seconda città più grande d’Italia dopo Roma ed è stata due volte capitale politica durante l’Impero Romano e la Repubblica Cisalpina ed è attualmente la capitale della moda e del design (a proposito, avete già letto il mio articolo sulla Milano della moda?), senza contare che è qui che è stato inventato l’aperitivo negli anni ’80, è una città d’acqua grazie ai Navigli e presenta il grattacielo più alto d’Italia: il palazzo Unicredit con i suoi 231 metri.
Vi ho già convinto a visitarla? Allora seguite il mio tour e, prenotte, divertendovi, uno dei tour di X Milan 😉
Museo del Novecento
Come vi dicevo, siamo partiti da Piazza Duomo, e di preciso dal Museo Del Novecento, che in quell’occasione non ho visitato, ma nel quale sono andata in un secondo momento e che vi consiglio assolutamente di inserire nel vostro tour.
Un museo la cui già architettura è spettacolare ed al cui interno si trovano oltre 400 opere d’arte del XX secolo, allestite secondo un criterio cronologico. Data di partenza: 1902, l’anno di esposizione del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, cui è dedicata una sala lungo la rampa elicoidale ad accesso gratuito, fino al futurismo ed all’Arte Povera. Inoltre, dal terzo piano del Palazzo dell’Arengario, dove si trova il museo, c’è una vista spettacolare su tutta Piazza Duomo che merita assolutamente!
Duomo e Piazza Duomo
Uscendo dal Museo del Novecento, vi troverete in Piazza Duomo, centro d’incontro per milanesi e turisti. Non vi nego, che ogni volta che ci passo, una foto è sempre d’obbligo perchè resto folgorata dalla sua bellezza! La piazza attuale risale agli anni Settanta del 1800 mentre la Chiesa fu iniziata a costruire nel 1386 con Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, e conclusa solo all’inizio dell’Ottocento con Napoleone, che desiderava celebrare la sua ricorrenza nella cattedrale.
Per superficie, il Duomo è la quinta chiesa cattolica al mondo e la terza in Europa dopo San Pietro in Vaticano e la Cattedrale di Siviglia, è decorato da 3400 statue ed è tutto ricoperto di marmo di Candoglia, trasportato dal Lago Maggiore attraverso i Navigli, detenendo il record per la chiesa con il maggior numero di statue. Ogni scultura ha la sua particolarità e la sua storia e ce n’è anche una che assomiglia alla Statua della Libertà!
La più famosa, ovviamente, è la Madonnina che si erge sulla guglia maggiore e veglia sulla città in tutto il suo splendore dal 1774!
Palazzo Dei Giureconsulti
Dopo il Duomo, ci siamo spostati in Piazza dei Mercanti, cuore Medievale di Milano, proprio davanti al Palazzo dei Giureconsulti, al cui interno un tempo c’era la Camera della Moda e che quindi conosco molto bene.
Il Palazzo fu costruito nel 1500 e fu sede dell’istituto che formava senatori, giudici e capitani di giustizia. Pensate che vi potevano accedere solo milanesi di nascita e appartenenti a famiglie nobili da almeno 125 anni. Il Palazzo ha inglobato la Torre dei Torriani, fatta ergere da Napoleone nel 1200 e dalla quale risuonava la campana che avvisava dell’ora del coprifuoco. nel 1411 alla torre venne aggiunto l’orologio.
Sulla facciata del Palazzo c’è una statua di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, che, prima di diventare vescovo, era un magistrato e a soli 30 anni ricopriva la carica di Console.
Attualmente il palazzo è visitabile solo durante eventi privati, ed avvengono spesso a Milano. Quindi, se vi capita, cercate di entrarci perchè anche all’interno è bellissimo ed ha una veduta angolare su Piazza Duomo!
Piazza Cordusio
Proseguendo lungo la Via dei Mercanti, ci siamo trovati in Piazza Cordusio, il cui nome avrebbe origine dai Longobardi. Il loro re, Alboino, fece edificare qui la Curia Ducis, ossia la corte dei Duchi, dove si svolgeva la vita politica e amministrativa di Milano. Il nome si è poi trasformato in Cordusio. Al centro della Piazza, la statua di Giuseppe Parini, celebre poeta che insegnò alle Scuole Palatine di Milano e a Brera.
La piazza fu progettata da Luca Beltrami, restauratore del Castello Sforzesco e nel 1983 e qui venne inaugurato il primo tram senza cavalli, che oggi sono un pò il simbolo di Milano. A proposito, ho scoperto di recente che in città c’è anche un tram/ristorante su quale è possibile mangiare. Indagherò e vi farò sapere a breve qualche notizia maggiore 😉
Palazzo Carmagnola
Svoltando l’angolo da Piazza Cordusio, in Via Rovello 2 vi troverete di fronte al Palazzo Carmagnola, palazzo del 1400 che prende il nome dal suo primo proprietario, il condottiero Francesco Bussone detto il Carmagnola, inizialmente al servizio dei Visconti e poi successivamente accusato di tradimento, condannato e decapitato. Anni dopo Ludovico il Moro fece restaurare il palazzo da Donato Bramante e Leonardo da Vinci, donandolo poi alla sua amante Cecilia Gallerani ed al lor figlio Cesare. La Gallerani trasformò la casa nel salotto più prestigioso della città, frequentato anche da Leonardo, il quale la ritrasse nel famoso dipinto “La dama con l’ermellino” del 1488.
Il palazzo fu poi adibito agli usi più svariati e durante la seconda guerra mondiale divenne luogo di detenzione e tortura da parte dei nazisti. Dal 1947 è sede del Piccolo Teatro, fondato da Paolo Grassi, Giorgio Strehler e Nina Vinchi. Una piccola curiosità: si dice che nella casa si aggirino gli spettri di Cecilia che alcune notti si affaccia alla finestra del palazzo aspettando l’amato Ludovico, e quello del Carmagnola. Se lo vedete, fatemi sapere 😉
Chiesa di San Tommaso
Proseguendo si Via Rovello e poi Via San Tommaso, giungete in Via Broletto. Qui, alla vostra sinistra, la chiesa dedicata a San Tommaso. Al suo interno è conservata una lastra di pietra con le impronte di due piedi che si dice siano le impronte di Gesù.
Chiesa di Santa Maria del Carmine
Arrivando in Piazza del Carmine, vi troverete di fronte la Chiesa di Santa Maria del Carmine, che in origine era dedicata all’Annunciazione, come ricordano i due bassorilievi a fianco del portale principale. Nel tempo venne ricostruita varie volte a seguito di crolli e incendi e la facciata fu restaurata nel 1880 dall’architetto Carlo Maciachini. Lungo i lati del portale ci sono dei simboli di un monogramma mariano ripetuto in modo diverso nei riquadri formando le lettere di M (Maria) e A (Ave) mentre all’interno della Chiesa c’è la statua di Sant’Espedito, il santo delle cause urgenti (ed a Milano in cui si va sempre di fretta è perfetto!). In questa chiesa sono previste anche celebrazioni in lingua inglese (per i turisti stranieri che popolano continuamente Milano) ed in lingua tagalog (la lingua parlata nelle Filippine).
Nel centro della piazza invece c’è una delle sculture di Igor Mitoraj, lo stesso artista delle sculture che fino all’anno scorso era agli scavi di Pompei.
Via Fiori Chiari, Brera
Da lì, poi, continuando a camminare siamo arrivati in Brera in Via Fiori Chiari, la zona in cui negli anni ’40 e ’50 c’erano le case di Tolleranza ed un dei miei quartieri preferiti di Milano. Al numero 17 di Via Fiori Chiari è possibile vedere, oggi chiusa, quella che era una delle case di tolleranza di quegli anni, aperte nel 1859 con autorizzazione di Cavour, controllate dallo Stato e per questo “tollerate”. La legge ne fissava le tariffe: 5 lire per quelle di lusso e 2 lire per quelle popolari. Per aprirle bisognava pagare una licenza ed erano obbligatori i controlli medici periodici per le prostitute.
Al numero 16 della stessa strada, invece, si trova la casa di Piero Manzoni, famoso artista a livello internazionale, parente alla lontana di Alessandro Manzoni, conosciuto per le sue scatolette di latta dal nome “Merda D’Artista”.
Pinacoteca di Brera
Si arriva poi alla Pinacoteca di Brera, di cui vi avevo già parlato in occasione del White Tour.
Sapete l’origine del nome Brera? Sembri che derivi da Braida che significa terreno incolto. Infatti, prima della costruzione del primo edificio, qui c’era solo sterpaglia. La storia del quartiere inizia nel XII-XIII secolo quando venne costruito un convento, che nella seconda metà del 700 divenne proprietà dello Stato e l’Imperatrice Maria Teresa D’Austria volle farne sede di un insieme di importanti istituzioni culturali. Aprì l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, la Biblioteca Braidense, l’Accademia delle Belle Arti e l’Istituto di Scienze e Lettere. Successivamente, nel 1809 venne aperta la Pinacoteca per volontà di Napoleone, una delle gallerie d’arte più ricche e visitate della città di Milano. Al centro del cortile non a caso c’è la Statua di Napoleone, realizzato secondo lo stile neoclassico, idealizzandolo come un Dio Greco.
Biblioteca Braidense
Entrando all’interno della Pinacoteca e salendo lo scalone, vi troverete in uno dei luoghi più magici e suggestivi di Milano: la Biblioteca Braidense, che ricorda molto la biblioteca di Harry Potter a Hogwarts!
La biblioteca venne aperta al pubblico nel 1786 per volere di Maria Teresa D’Austria e la sala di maggiore attrazione è proprio la sala che porta il suo nome. La sala ha una splendida scaffalatura in legno di noce, distinta in due ordini con un ballatoio continuo, disegnata da Giuseppe Piermarini, lo stesso di Palazzo Reale e del Teatro alla Scala. All’ingresso sulla destra è appeso il ritratto dell’Imperatrice e sul soffitto sono appesa lampadari a gocce settecenteschi in cristallo di Boemia, ricostruiti con i resti di quelli che illuminavano la sala delle Cariatidi di Palazzo Reale , andati distrutti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Orto Botanico
Uscendo dalla Biblioteca, potete dirigervi verso l’Orto Botanico di Brera, una piccola osasi di pace! Creato anch’esso dall’Imperatrice Maria Teresa, occupa una superficie di 5000 metri quadrati e ospita trecento specie botaniche suddivise in tre grandi aree: aiuole, arboreto, serre, come la serra attribuita a Giuseppe Piermarini, le due vasche settecentesche in cui crescono Ninfee e Iris e la tettoia ottocentesca.
Piazza San Marco
Piazza San Marco fino a poco tempo fa era completamente diversa, di qui infatti passava il naviglio Martesana, le cui acque confluivano nel laghetto San Marco. Oggi invece la riconosciamo per la Chiesa di San Marco, che risale al 1250 e che fu fondata dal frate Lanfranco da Settala e dedicata a San Marco, per ringraziare i veneziani per il loro aiuto nella battaglia di Legnano contro i Barbarossa.
Questa chiesa, si dice presenti segni esoterici come ad esempio la stella di David al centro del rosone o le svastiche sulla parete laterale esterna, collocate durante il restauro del Maciachini nel 1871.
Nella canonica della chiesa, inoltre, dal 1770 al 1773 ha alloggiato Mozart quando venne in Italia con il padre Leopold.
Sulla facciata, inoltre, c’è un rilievo che rappresenta un drago, che pare ispirarsi ad una leggenda secondo la quale questo animale pare abitasse nel Lodigiano nel lago Gerundo ed era un divoratore di bambini.
Chiostri di San Simpliciano
Proseguendo lungo Via San Marco, si arriva ai Chiostri di San Simpliciano, in Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro 3. I due chiostri, del XV e XVI secolo, facevano parte del convento benedettino annesso alla basilica di San Simpliciano e hanno vissuto momenti intensi, ma anche di abbandono e degrado.
Dal 1967 è sede della facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Il Grande Chiostro detto “delle due colonne”, costruito nel 1563 e dotato di un ampio giardino quadrato è senza dubbio uno dei più belli della città ed assomiglia molto ai chiostri di Tolosa che mi sono divertita a fotografare durante il mio viaggio recente.
Basilica di San Simpliciano
Poco più avanti, in Piazza San Simpliciano c’è l’omonima Basilica, di stile romanico, fatta edificare nel IV secolo dal vescovo Ambrogio. Come dicevo, la basilica è in stile romanico ma ingloba in sè i resti dell’antica fondazione paleocristiana nelle mura e nell’aspetto attuale. La facciata è opera del’architetto Carlo Maciachini che l’ha restaurata nel 1870, mentre l’interno, in 3 navate, racchiude varie opere di diverse epoche, tra cui “L’Incoronazione di Maria” ad opera del Bergognone.
A sinistra dell’altare c’è la cripta realizzata secondo l’antico metodo di costruzione dei romani: a spina di pesce!
Teatro Fossati
Arrivando poi in Corso Garibaldi, vi troverete di fronte al Teatro Fossati al civico 15. Visto da fuori, il Teatro sembra abbandonato, ma in realtà non lo è. E’ utilizzato dal 1986 dal Teatro Studio Melato. Sulla facciata esterna sono presenti due statue: una rappresenta Garibaldi, mentre sull’altra c’è il dubbio che possa trattarsi o della sua compagna Anita o di una personificazione dell’Italia. L’ingresso è da Via Rivoli e l’interno è molto particolare: riproduce le ringhiere tipiche dei palazzi popolari milanesi. Negli anni ’70 il teatro ha rischiato di essere demolito ma fu salvato da Alessandro Quasimodo, figlio di Salvatore, che ha vissuto proprio nella casa di fronte.
Largo La Foppa
In largo la Foppa trovate invece la statua a Giovanni Battista Piatti, illustre personaggio nato e morto a Milano che negli anni cinquanta dell’800 presentò la sua idea di perforatrice ad aria compressa per realizzare il traforo tra la città di Modane in Francia e Bardonecchia in Italia, ma il progetto gli fu rubato da Germain Sommelier, che se ne prese tutti i meriti. Ma l’architetto Beltrami ed i tanti ammiratori del Piatti vollero dedicargli questa statua per non dimenticare che l’idea fu la sua.
Chiesa di Santa Maria Incoronata
Al civico 16 di Corso Garibaldi si trova la chiesa di Santa Maria Incoronata, formata da due facciate identiche. La chiesa di sinistra è più antica e dedicata a Santa Maria di Garegnano. Venne poi restaurata nel 1451 e intitolata a Santa Maria Incoronata, opera fortemente voluta da Francesco Sforza, incoronato Duca di Milano in quei giorni. Nove anni dopo, Bianca Maria Visconti, moglie di Sforza, volle realizzare la seconda chiesa, identica alla prima e suo completamento, per sugellare pubblicamente la sua fedeltà al marito. Sulla facciata della chiesa campeggia lo stemma dei Visconti: il Biscione!
La Conca dell’Incoronata
Proseguendo in Via San Marco ci si imbatte nella Conca dell’Incoronata o Conca delle Gabelle, il cui nome deriva dal fatto che in questo punto le imbarcazioni pagavano le gabelle, cioè le tasse. Secondo la tradizione, questa conca venne costruita con la consulenza di Leonardo Da Vinci.
Piazza Gae Aulenti
Una delle piazze più futuriste di Milano, e tra quelle che preferisco di più, subito dopo Piazza Duomo. la piazza prende il nome da Gaetana Aulenti, architetto e designer italiana che progettò anche il Museè D’Orsay a Parigi e l’arredo urbano di Piazzale Cadorna. A lei è dedicata la piazza progettata nel 2012 dall’argentino Cesar Pelli.
In questa piazza si trova il Palazzo Unicredit che è il grattacielo più alto d’Italia con i suoi 231 metri ed il pinnacolo, che vuole riprodurre simbolicamente la guglia maggiore del Duomo di Milano. Nella piazza spiccano quattro fontane che di sera regalano uno spettacolo di luci e colori molto suggestivo. Su un lato della piazza si trovano delle trombe dorate, realizzate da Alberto Garutti, attualmente professore all’Accademia di Belle Arti di Brera, dal nome “le voci della città” che collega acusticamente i piani della modernissima piazza volendo restituire i rumori della città di Milano.
Porta Garibaldi
Uscendo dalla piazza, prima di dirigervi in Porta Garibaldi attraversando il modaiolo Corso Como, pieno di locali alla moda per gli aperitivi, fermatevi per una pausa golosa da Zàini Milano, una gustosissima cioccolateria milanese che racchiude una storia di oltre 100 anni, al profumo di cioccolato!
Porta Garibaldi, invece, venne costruita tra il 1826 e il 1828 per sostituire la porta delle mura spagnole che sorgeva nello stesso punto, con la funzione del pagamento dei dazi in ingresso nella città. Ai suoi lati, infatti, sono ancora presenti i caselli daziari.
Nel 1859 Giuseppe Garibaldi entrò a Milano proprio passando da qui!
Cripta di San Sepolcro
Qui il tour è finito, ma, se pensate di ritornare al Duomo, vi consiglio di andare a visitare un altro posto molto suggestivo, che è la Cripta di San Sepolcro. Riaperta nel 2016 dopo oltre 50 anni di chiusura, la Cripta della Chiesa del Santo Sepolcro è tornata a essere patrimonio della città. Si tratta di uno straordinario monumento artistico e archeologico nel cuore dell’antica Milano, vero fulcro della civitas romana che San Carlo Borromeo definiva l’ombelico della città e che Leonardo da Vinci, in una mappa del Codex Atlanticus, indicava come il vero mezzo di Milano, e attualmente compreso nell’area urbana, tra piazza Pio XI, piazza San Sepolcro e via della Zecca, a fianco de l complesso architettonico che comprende la Biblioteca Ambrosiana. La sua storia millenaria consente ai visitatori di entrare in contatto con una delle testimonianze più antiche della storia della città. In quest’area è passata e si è fatta infatti la storia non solo della città ma del Paese. Abbiamo tracce del passaggio di Santi, Imperatori, Artisi, Geni, Letterati, Dittatori e anche di miliardi di persone comuni che sono passate, hanno vissuto e hanno dato il loro contributo per la crescita della città. Oggi grazie alla riapertura della Cripta e alla sua capacità attrattiva, tutta San Sepolcro sta diventando un vero circuito con un’enorme offerta culturale, artistica e attrattiva, dove poter scoprire e rivivere la storia della città.