La Corsica, al pari della Sardegna, ha una storia molto antica risalente addirittura al neolitico e, proprio per questo motivo, presenta numerosi siti archeologici.
Basti pensare che sull’isola sono stati trovati dei Dolmen, proprio come a Stonehenge. Ed è così che, durante il mio tour on the road per la Corsica del sud, tra una spiaggia e l’altra, mi sono fermata in ben 3 tra i 6 siti archeologici presenti sull’isola.
Alcuni sono poco segnalati e ad ingresso gratuito, altri presentano una segnaletica maggiore, ma vi assicuro che valgono assolutamente una visita, anche sotto al sole.
Aleria ed i reperti romani
Il primo sito archeologico visitato è stato Aleria, sulla strada che collega Bastia a Porto Vecchio, a 72 km a sud di Bastia.
Le città antiche di Aleria e Mariana costituiscono le due maggiori agglomerazioni romane conosciute nell’isola. La loro rispettiva edificazione sembra strettamente legata alla presenza di importanti fiumi e di vaste distese di terreno coltivabile.
La deviazione è davvero breve. Appena arrivati al sito archeologico, si può visitare il museo nel quale sono custodite molte statue decorate, anfore greche e numeri reperti archeologici ritrovati nelle tombe del sito, che testimoniano l’insediamento greco evocato da Erodoto nel V sec. a. C.
Successivamente si può accedere al sito vero e proprio dove sono presenti tracce degli antichi Etruschi in Corsica e fondamenta di una necropoli neo romana del I sec. a.C. dalla quale ancora oggi è possibile vedere parte del pantheon, di un tempio, il foro ed il Campidoglio.
Le vestigia oggi visibili corrispondono al centro della città romana, il cui popolamento è avvenuto mediante una colonizzazione in tre ondate attribuite rispettivamente a Silla, verso l’81 a.C., a Cesare nel 46 a.C., e ad Ottaviano attorno al 32 a.C..
A caccia di Dolmen a Cauria
Nei pressi di Startène, invece, si trova il sito archeologico di Cauria, dove su 60 ettari di terreno, nascosto tra vegetazione incolta, strade sterrate ed un minuscolo cartello, è possibile scoprire 3 siti emblematici della Corsica: gli allineamenti megalitici di I Stantari, quelli di Renaghju ed il Dolmen di Funtanaccia.
Il sito archeologico dista solo 20 minuti di auto da Startène e si visita tutto in circa un’ora. Vi consiglio vivamente di andare a vederlo perché è molto bello, seppur poco conosciuto. L’ingresso è libero ma ben segnalato con cartelli che indicano tutto il percorso.
Per raggiungerlo si attraversa una vallata che mi ha ricordato tanto il sentiero d’oro percorso da Dorothy nel Mago di Oz.
Si parte con l’allineamento d’I Stantari, statue menhir erette tra la fine del neolitico e l’età del bronzo. Questo sito comprendeva almeno 30 stantaree divise in due gruppi: uno orientato verso Nord-Est e l’altro verso Nord-Sud. Osservando bene le statue, si distinguono alcuni particolari: cinture, perizomi, braccia e mani, cupole concave scavate su ambo i lati della testa.
Si prosegue poi verso l’allineamento di Renaghju per poi concludere con il Dolmen di Funtanaccia, situato in cima ad un promontorio naturale ed è il meglio conservato della Corsica. La sua funzione consisteva nel rendere omaggio ai defunti ed impressionare. Vederlo è davvero impressionante. E’ identico a quelli che si trovano a Stonehenge, con la differenza che qui ci sono pochissimi turisti e nessun guardiano ed è davvero un peccato. Visitando questo sito archeologico, mi è tornato un pò in mente il sito archeologico visitato l’anno scorso in Sardegna nei pressi di Nuoro. Anche lì c’erano degli allineamenti d’Istantari molto simili a questi di Cauria ed anche lì erano piuttosto abbandonati a se stessi, per raggiungerli ho dovuto persino scavalcare un muretto!
Funtanaccia significa “acqua cattiva” e questo dolmen viene chiamato anche “stazzona di u Diavulu”, come proselitismo cristiano contro i pagani. Mentre invece le pietre erette (stantaree) sono considerate il patibolo delle prede del Maligno. Le credenze popolari nate dalla superstizione, infatti, collocano i megaliti tra le pratiche esoteriche.
Filitosa: la capitale preistorica della Corsica
Il sito archeologico più bello di tutti, ed anche più importante della Corsica, è quello di Filitosa, sulla strada che da Startène porta ad Ajaccio.
Filitosa è considerata la capitale preistorica della Corsica per la presenza di numerose statue Menhir, mura ciclopiche e capanne del neolitico antico. Nel sito archeologico sono racchiusi 8000 anni di mistero e storia. L’ingresso costa €6,00 e lungo il percorso ci sono delle colonnine multi lingue che spiegano man mano i vari monumenti che si incontrano lungo il percorso.
E’ possibile ammirare numerose statue menhir risalenti all’età del neolitico, con volti perfettamente scolpiti. Alcune sono poste in modo circolare intorno ad un ulivo di più di 1200 anni. Poi ci sono antiche capanne di pietra e vari monumenti.
Da questo sito archeologico così sorprendente, si deduce che il primo impianto dell’uomo in Corsica risale al VII millennio a.C..
Le ricerche effettuate su Filitosa fanno risalire il principio dell’occupazione del sito al VI sec. a.C. che corrisponde al neolitico antico, rendendo ancora più sorprendente ed entusiasmante questo sito archeologico.