Sognavo da tempo di andare in Africa e fare un safari nella savana. Era il viaggio in coppia che stavo programmando oltre tre anni fa, prima che la mia vita cambiasse radicalmente.
Poi per un pò ho accantonato quell’idea, anche se il desiderio continuava ad essere forte.
Così forte che qualcuno deve averlo sentito e, nel giro di cinque giorni mi sono ritrovata a partire per il Senegal ed affrontare il mio primo safari nella Riserva di Bandia, nei pressi di Dakar.
L’emozione era fortissima, il cuore batteva a mille e la gioia è stata ancora più forte.
Il Senegal, come vi ho già accennato, è uno Stato dell’Africa occidentale un pò più su dell’equatore che si estende nel cosiddetto Sahel, la zona di transizione fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell’Africa guineana. Il clima è tropicale, con una lunga stagione secca invernale e una stagione umida estiva la cui lunghezza aumenta procedendo da nord verso sud ed il manto vegetale prevalente nel paese è quello della savana.
Immancabile quindi vivere l’esperienza del safari.
In Senegal il safari è possibile farlo o nel parco di Nioko Koba o nelle riserve di Bandia e Fathala.
Io ho avuto l’opportunità di farlo alla Riserva di Bandia, una riserva di 3500 ettari che offre un safari alla portata di tutti all’interno di una foresta di grandi baobab e piante rampicanti a soli 15 km dalla stazione balneare di Saly.
La riserva è stata fondata nel 1986 e gli animali sono stati portati direttamente dal Sud Africa e lasciati vivere liberi.
La si gira su di un camioncino aperto con una guida esperta in italiano che spiega man mano la flora e la fauna incontrata lungo il percorso.
A differenza dei parchi, le riserve offrono la certezza di incontrare gli animali ed ammirarli da vicino e non c’è bisogno di svegliarsi all’alba. Un pò come lo zoo safari di Fasano, ma in misura più grande e con la differenza di vedere gli animali nel loro habitat naturale.
Lungo il percorso abbiamo avvistato zebre, giraffe, struzzi, coccodrilli e antilopi… mancavano all’appello i rinoceronti ed abbiamo girato più volte alla loro ricerca.
Alla fine, con il consenso della guida, siamo scesi dal camioncino e, come tanti Indiana Jones, siamo andati a cercarli facendoci largo tra la vegetazione ed i baobab. Erano riparati sotto un albero e dormivano beatamente!
Assenti per scelta gli animali predatori, come iene e leoni perché disequilibrerebbero l’ambiente naturale del parco, dove tutti gli animali convivono in modo pacifico. Unica eccezione le iene che, però, essendo carnivore si trovano confinate all’interno di un’area recintata piuttosto grande, per evitare che vadano a distruggere l’ecosistema del parco.
I primi animali che abbiamo incontrato sono state le giraffe. Così alte, possenti, eleganti…ne abbiamo incontrata prima una singola e poi, poco più avanti, una intera famiglia di madre, padre e due cucciolini.
Poi è stata la volta delle zebre. Avevo un brutto ricordo delle zebre, dato che una di esse mi morse sul braccio allo zoo di Fasano, ma vederle lì, in branco tranquillissime mentre brucavano l’erba è stato molto emozionante.
Uno struzzo ci ha tagliato la strada a tutta velocità. E’ stato fighissimo da vedere, i coccodrilli invece dormivano beati e sembravano quasi morti (per fortuna) 😀
La Riserva di Bandia, per quanto sia un safari abbastanza facile, è perfetto per chi è alla sua prima esperienza di safari e per chi viaggia con bambini, non costringendoli a fare levatacce.
Dista solo pochi km da Saly e ci siamo andati con calma dopo colazione.
I costi di ingresso sono di 12.000 F per gli adulti e 7.000 F per i bambini. La guida costa 6.500 F e, se si vuole, c’è la possibilità di noleggiare un 4×4 per giare in autonomia la Riserva al costo di 40.000 F.