Nel mio recente soggiorno in Friuli Venezia Giulia per la festa di raccolta del Figo Moro da Caneva, ho pernottato nel bellissimo paesino di Sacile, un luogo fiabesco che sembrava quasi essere uscito da un libro delle fiabe.
Per un istante mi è sembrata anche quasi di vivere un dejavu e di essere tornata in Francia, nella bellissima Annecy, ma invece mi trovavo proprio in Italia, in provincia di Pordenone, ai confini con il Veneto.
Proprio per la su vicinanza al Veneto, Sacile è il comune più occidentale del Friuli Venezia Giulia. L’origine del suo nome è incerta, sembra derivi da Saccus (insenatura) oppure da Sacellum (tempietto, luogo sacro).
La sua caratteristica saliente è quella di essere una città d’acqua, nata e sviluppatasi su uno dei fiumi più importanti del territorio friulano, il Livenza. Il centro storico, infatti, sorge su due isole sul fiume Livenza lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano, che la rendono molto simile a Venezia.
Sono tantissimi gli scorci incantati lungo i ponticelli del Livenza e mi sono divertita a cercare i più belli e romantici (e devo dire che ce ne sono davvero tanti!), lungo i quali si affacciano dei nobili palazzi in stile veneziano, fatti edificare nel periodo rinascimentale.
Non a caso, per il suo affascinate, sottile, equilibrio tra terra ed acqua, tra l’architettura veneziana del centro storico ed i suggestivi scorci sul fiume Livenza, si è avvalsa del titolo di “Giardino della Serenissima”.
Il paesino ha origini molto antiche, risalenti all’Alto medioevo quando il guado attraverso il fiume Livenza divenne strategicamente importante dal punto di vista economico, anche se di quest’epoca non è rimasto quasi più nulla. Ancora visibili, invece, sono i palazzi della Sacile Rinascimentale e moderna, ostruita intorno al 1420 durante gli anni d’oro della Repubblica Veneta.
Io ho pernottato all’Hotel Due Leoni in pieno centro a Piazza del Popolo, godendo della veduta della piazza anche dall’alto. la piazza, originariamente, era un emporio destinato allo scalo delle merci del porto fluviale ed è interamente circondata da palazzi seicenteschi su tre piani in stile veneziano. Molto bello il Palazzo Comunale, che è rappresentato uno degli edifici più rappresentativi della storia della città. L’attuale struttura risale in parte al 1483, opera di Donato da Como che ampliò e sopraelevò una precedente “loza” del trecento.
La prima sera che sono stata a Sacile, proprio lì davanti al Palazzo Comunale, c’era un’iniziativa molto bella a supporto dei terremotati di Amatrice: erano stati posizionati 5 cannocchiali e, con un’offerta di un euro, era possibile guardare le stelle!
Altro palazzo nobiliare molto bello che vale assolutamente la pena visitare è Palazzo Ragazzoni, l’edificio che meglio rappresenta il florido passato di Sacile. Fu edificato su un precedente fabbricato quattrocentesco nella seconda metà del Cinquecento. Dell’antico impianto architettonico, oggi rimane solo l’elegante nucleo principale, con le sue preziose facciate e le dodici statue in stucco della scuola di Alessandro Vittoria nel cortile.
All’interno sono conservati gli splendidi affreschi eseguiti a fine ‘500 dal celebre pittore manierista Francesco Montemezzano, artista della scuola del Veronese.
Molto bella, poi piazza Duomo, con il Duomo di San Nicolò che merita assolutamente una visita e che sorge sull’omonima piazza che conserva ancora i tracciati medievali dove, Enrico I, duca del Friuli, fondò la prima chiesa della città.
Simbolo della città è la Chiesa di Santa Maria della Pietà, che ha sempre goduto di una profonda devozione popolare che trova origine nel fatto miracoloso dell’agosto 1609, quando un’immagine della Madonna aveva cominciato a lacrimare ed il Duomo di San Nicolò, il cui campanile è visibile da quasi tutti gli scorci panoramici del paesino, che fu costruito su strutture precedenti, tra il 1474 ed il 1496 da Beltrame e Vittorino da Como, che vanno annoverati fra quei Maestri lombardi che, verso la fine del ‘400, furono gli artefici dei più importanti monumenti realizzati tra Veneto e Friuli, segnando il passaggio da forme e motivi gotici a quelli riguardanti la nuova sensibilità rinascimentale che si veniva affermando.
Una visita merita anche la Galleria D’Arte Moderna Pino Casarini ed il Centro di Studi Biblici, che raccoglie circa 15.000 volumi di argomento biblico ed è luogo di convegni ed incontri internazionali. Tra le diverse eccellenze, merita l’evidenza la produzione di pianoforti a coda per concerti, leader a livello mondiale, che con la Concert Hall crea un perfetto connubio di altissima qualità.
Sacile è interamente attraversata da Il Livenza, uno tra i fiumi più importanti della pianura veneto-friulana che ha la particolarità di non possedere, a differenza di altri fiumi, un tratto montano. Nasce, infatti, al piede delle ultime propaggini prealpine e, dopo pochi chilometri dalle fonti, assume i connotati di fiume vero e proprio, con andamento di tipo sinuoso a meandri, grazie alle abbondanti portate di sorgente ed alla bassissima pendenza della piana. Proprio per questa sua particolarità, in alcuni tratti il paesaggio è caratterizzato da le “smorte”, meandri abbandonati dal fiume, in lento, ma progressivo interramento, in cui trovano rifugio molte specie di flora spontanea.
Le grandi barche, che risalivano il fiume dal mare con l’aiuto dei cavalli, portavano da Venezia ogni genere di mercanzia che veniva poi commerciata con l’entroterra; quindi ridiscendevano, sfruttando la forza della corrente, con il legname prelevato dal bosco del Cansiglio. Il centro storico di Sacile nacque così in stretta relazione con il fiume.
Nella sola città di Sacile, inoltre, il Livenza è attraversato da ben 16 ponti (comprese le passerelle pedonali e quello ferroviario). Di questi 12 sono in centro città.
Sacile offre anche una serie di percorsi naturalistici ed ambientali di notevole interesse.
I due rami del fiume Livenza unitamente al Canale della Pietà ben si prestano per realizzare escursioni in barca per ammirare la bellezza degli edifici che si affacciano sul fiume ed i verdi scenari appena ci si allontana un poco dal centro storico oppure per regalarsi momenti di sport ed attività sportiva percorrendo il fiume in canoa.