Quest’anno, per il primo anno, ho partecipato attivamente alla Milano Design Week, approfittando della concomitanza con la BIT, la borsa internazionale del turismo.

La Design Week, nata negli anni ’80 come evento spontaneo del fuori salone del mobile, oggi conta oltre mille eventi che promuovono l’avanguardia in ben 11 distretti milanesi.

Come sapete, ho sempre vissuto Milano durante il periodo della Fashion Week, ma la Design Week mi è piaciuta molto di più.

Università Statale di Milano

Innanzitutto perchè Milano si trasforma, diventando una bellissima città di design e poi perchè è aperta a tutti, e non c’è bisogno di inviare lunghe email agli uffici stampa per gli accrediti. L’intera città si trasforma in un grande party a cielo aperto che dalla mattina fino a tarda notte illumina di luci e colori ogni strada, palazzo o monumento del centro.

Le location strutturate, da Tortona a Brera passando per Lambrate e Durini, mantengono il ruolo da capofila del fuorisalone; mentre nuove destinazioni come Ventura Centrale e Isola design district aggiungono il sapore della novità all’intera proposta.

Brera Design District

Ho suddiviso il mio tour per quartieri, dedicandomi ogni giorno alla visita di un quartiere diverso.

 

Ventura Lambrate

Sicuramente il cuore pulsante di tutta la Design Week. La zona di Lambrate è nota da anni per essere l’innovazione del Design. Tante piccole botteghe e grandi spazi ricchi di novità. 

Un design district temporaneo, situato nel nord-est di Milano, completamente curato e dedicato ai temi della progettazione, della sperimentazione e al lavoro dei designer emergenti e delle istituzioni.

Ventura Lambrate incarna un luogo in cui designers provenienti da tutto il mondo presentano idee, prodotti e approcci concettuali ad un pubblico di professionisti, durante la Design Week milanese. Il focus annuale di Ventura Lambrate punta sui temi quali novità, contenuti, processi, offrendo spazi e voce a giovani talenti, studi di design, scuole, etichette creative, ma anche a realtà affermate, interessate però ad un approccio estremamente contemporaneo e funzionale nella promozione culturale e professionale del design.

Ventura Lambrate rappresenta un’occasione per presentare il potenziale del quartiere milanese di Lambrate, luogo storico ed evocativo, dove il passato industriale dell’area si fonde con interessantissimi interventi di riqualificazione, e il suo tessuto urbano, composto da gallerie d’arte, studi creativi, aziende specializzate nella comunicazione, che  convivono con piccole attività locali, è espressione dell’identità tipica del quartiere e della sua capacità di interagire con attori internazionali e situazioni inedite.

In Via Lambrate 14, poi, c’è anche l’Ikea Fest, il fuorisalone di Ikea in un percorso interattivo che si propone di coinvolgere il pubblico ed invitarlo a conoscere i designer ed interagire con loro con un calendario di eventi, installazioni e conferenze che andranno ad esplorare il concetto ed ethos del design democratico del colosso svedese.

Il magazzino di 3500 mq di via Ventura 14 oltre a ospitare le talk e gli incontri quotidiani, è punteggiato da installazioni e set espositivi davvero originali.

Proprio a fianco, un’area dedicata allo street food con ape calessino allestiti per il cibo di strada e pedane che fungono da divani. Una Milano che sembra quasi una Berlino ed un rave all’aria aperta. Un’esperienza bellissima che mi ha fatto ringiovanire di 10 anni e mi ha fatto sentire una bambina in giro per il mondo.

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Ventura Centrale

Alcuni designer soliti esporre a Ventura Lambrate, quest’anno si sono spostati a pochi metri dalla stazione di Milano Centrale creando il polo espositivo di Ventura Centrale, organizzato da Ventura projects, la stessa che organizza il distretto di Ventura Lambrate, in tandem con Grandi stazioni all’interno degli ex Magazzini Raccordati di via Ferrante Aporti 9. Lì devo ammettere di aver trovato le opere di design più belle di tutta la Design Week Milanese. 

Lo spazio di circa 40 mila metri quadrati caratterizzato da un soffitto a volta, in disuso da 15 anni, ma per i quali è già pronto un piano di riqualificazione da 40 milioni di euro dello Studio Giugiaro, è destinato a diventare la meta preferita dei design addicted grazie a un palinsesto che vede esporre qui i big più autorevoli. Lì è stato possibile ammirare le installazioni site specific firmate dai nomi più interessanti del design contemporaneo dall’olandese Marteen Baas con l’installazione May I have you attention please? (definita l’installazione più bella del fuorisalone) per Lensvelt alla Time machine realizzata da Lee Broom per festeggiare i suoi primi dieci anni di attività. Molto belli poi i progetti di Luca Nichetto e Ben Gorham per Salviati e l’analisi di Atelier Mendini, Felicerossi e Hafro per Ecopixel.

Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano Ventura Centrale Milano

 

Corso Venezia 

Porta Venezia è il quartiere liberty della città, va da sé che il percorso della design week non possa esimersi dal valorizzare l’architettura art noveau con percorsi ad hoc realizzanti in tandem con Fai-Fondo ambiente italiano. Non solo, il distretto è anche il luogo dove food&wine e design trovano la loro dimensione ideale grazie alla collaborazione di una selezione di ristoranti e locali ma anche grazie a progetti come The essential taste of design in partnership con Essent’ial e Matteo Ragni studio che prevede un ricco palinsesto di iniziative al Casello Ovest di Porta Venezia. E se la Casa Museo Boschi Di Stefano ospita la mostra «Giò Ponti/ Roberto Sambonet», L’Albergo Diurno situato all’ingresso della metropolitana di Porta Venezia, ospita un’installazione site specific Flavio Favelli mentre Jannelli&Volpi svela la nuova collezione di rivestimenti murali nata dall’accordo con Missoni Home e intitolata Wallcoverings01 MissoniHome. Non solo, Porta Venezia In Design, che quest’anno diventa multimediale grazie alla partnership con Spotify e con il progetto social district, sarà anche l’occasione per visitare uno spazio architettonico inedito come gli Ex Magazzini di viale Vittorio Veneto.

 

Albergo Diurno Milano Albergo Diurno Milano Albergo Diurno Milano Albergo Diurno Milano Milano Design Week

Lungo Corso Venezia, poi, il lusso sposa il Design con le installazioni di Louis Vuitton a Palazzo Bocconi davvero meravigliose dal titolo Object Nomads. Un evento che sposa design e moda, eccellenze del made in Italy, nato nel 2015 e di nuovo in agenda per quest’anno, arricchito di nuove presenze. La mostra racconta l’eccellenza del progetto attraverso oggetti creati da grandi nomi del design: mobili e complementi di arredo ispirati al mondo del viaggio, commissionati da Louis Vuitton a Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Maarten Baas, Fratelli Campana, Damien Langlois-Meurinne, Nendo, Gwenaël Nicolas, Raw Edges cui si aggiungono, quest’anno, anche India Mahdavi e Tokujin Yoshioka.
Una collezione di 25 oggetti, di cui 10 esposti per la prima volta al pubblico: un’amaca, una sedia a sdraio, una sedia a dondolo, uno sgabello pieghevole… Ogni oggetto rappresenta e incarna dei valori condivisi: l’amore per la bellezza di materiali raffinati, l’equilibrio nelle forme e nelle proporzioni, l’artigianalità. E soprattutto, il dna della maison, nata più di 160 anni fa proprio con un negozio di bauli, in rue Neuve-des-Capucines, a Parigi.

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Poco più avanti, in Palazzo Bovara, un altro bellissimo palazzo storico milanese, la mostra Elle Decor Concept Store, The New Shopping Experience. Un progetto dal forte contenuto innovativo sul mondo del retail applicato all’interior design.

Nell’installazione a Palazzo Bovara permangono gli elementi base che contraddistinguono un negozio attuale, ma completamente reinventati. Il progetto immagina il retail come punto di incontro tra analogico e digitale dove la fisicità degli oggetti dialoga con la digital experience e dove il consumatore è protagonista dello spazio in cui si muove, sia esso reale o virtuale. Lo store diventa luogo privilegiato di informazione e sperimentazione, occasione di incontro e convivialità suggerendo al visitatore una customer experience unica. Il percorso, con il progetto di exhibition design di GamFratesi, prende il via dalla Reception dove i visitatori che si registrano ricevono un device interattivo per raccogliere informazioni personalizzate.

Il customer journey, integrato da esperienze digitali curate da AKQA, si snoda attraverso una successione di ambienti: Invite, con vetrine soft-touch; Gallery, da visualizzare con occhiali olografici HoloLens; Taste, spazio d’incontro e di condivisione davanti a una tazza di caffè; Experience, per sperimentare la luce con interazioni digitali; Feel, per scoprire pattern e tessuti in una situazione che mutua dall’arte l’effetto immersivo; Try, per provare come fossero abiti, arredi e complementi in veri camerini e Cabinet Room, da esplorare con l’App Sayduck. A pause relax sono dedicati il Restaurant e, outdoor, il Garden con caffè-bistrot nell’allestimento di landscape design di Marco Bay.

Elle Decor Milano

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Brera Design District

E’ stata poi la volta del Brera Design  District, il quartiere che più di tutti mi ha affascinato. Non solo perchè Brera rappresenta il cuore della milano storica, ricco di palazzi rinascimentali davvero unici, ma anche perchè durante la Design Week il quartiere è un pullulare di eventi, attrazioni ed opere di design a cielo aperto. 

Brera, durante la Design Week,  diventa non solo la connessione ufficiale con il Salone del Mobile di Milano, ma anche il luogo dove moda e arte si contaminano. ve ne avevo già parlato in occasione del tour White in the city partito dalla Pinacoteca di Brera, ma oggi vi voglio parlare del mio tour tra i vari palazzi storici, chiostri delle chiese ed iniziative speciali. 

In via Palermo 1 da non perdere la mostra Counterbalance: the Design Poetry of Angelo Mangiarotti dedicata ai prodotti che Angelo Mangiarotti ha realizzato per Agape nel corso della sua carriera. L’azienda ha allestito in un sobrio interno di Portaluppi una selezione di tavoli, librerie, complementi e oggetti dal rigore assoluto.

Brera Design District Brera Design District Brera Design District

Non lontano, allo stadio della Pelota (via Palermo 10), Hermès ha messo in scena un mondo ricco di suggestioni in cui spiccano i progetti firmati da Alvaro Siza e Barber & Osgerby.

 

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Sempre in Via Palermo, HomeAway ogni giorno ha portato alla scoperta di una destinazione del mediterraeo arrednado il loft al primo piano in stile Costiera Amalfitana, Sicilia, Sardegna, Pugia, Baleari e così via e dando la possibilità di vincere una vacanza in una di queste destinazioni attraverso un simpatico gioco online.

Brera Design District Brera Design District Brera Design District

In Via Fiori Chiari il progetto Fare Luce di Foscarini in cui sei ambienti raccontano la relazione tra luce e spazio, sei casse armoniche grazie ad altrettante musiche composte ad hoc da Giovanni Maria Filindeu, architetto, compositore e musicista autore del progetto per un’esperienza davvero molto emozionante.

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In Via Palermo, invece, è stato bello entrare nei cortili nascosti alla scoperta delle location più insolite, scale di legno antiche ed anche qui, arte moda e design in una commistione di luci e colori.

Il brand di calzature brasiliano Melissa ha presentato un’esposizione inedita con giovani artiste italiane, dedicata a celebrare la presenza femminile nell’arte nella collettiva FEM.IN.INE. Le artiste presenti nella collettiva milanese partono dalla plastica, la stessa delle scarpe Melissa, per ricoprire le pareti di una casa, rompendo la quotidianità domestica con due installazioni a metà tra arte, architettura e design: l’artista Chiara Dynys ricerca l’anomalia, nella società e nel mondo, attraverso delle lacrime dai mille colori, da sempre associate alla fragilità stereotipata delle donne. Per Francesca Pasquali, invece, dei classici piumini cattura polvere da casalinga, diventano il modo per riattivare e ripensare la realtà che ci circonda in un ambiente spiazzante e divertente. Una dimora caleidoscopica, più che un pop-up store, firmata dagli architetti italiani Claudio Bambagioni e Valentina Aloe, che tra profumi e riflessi porta inevitabilmente a riflettere sulla sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.

Brera Design District Brera Design District Brera Design District

Nello stesso cortile, troviamo un’altra installazione che fa riflettere sulla natura e l’ambiente. Si tratta di ‘Flowerprint’, un’installazione di façade gardening realizzata da Piuarch in collaborazione con il paesaggista Cornelius Gavril che ha visto una parete trasformarsi un prato fiorito con 2000 rose, gigli, gerbere, garofani e piante aromatiche. 10 metri di altezza per 20 metri di lunghezza in una sorta di grafismo floreale reale, in tre dimensioni: odoroso, materico e in costante divenire in relazione alle condizioni di luce e umidità. Rose e fiori sono innestati su tuberi utilizzando un’antica tecnica nella quale i fiori recisi venivano innestati su patate per garantire sia la base strutturale che nutriente al fiore, consentendogli di radicare sfruttando la base vegetale del tubero e favorendo una conservazione prolungata del fiore. 

Brera Design District Brera Design District

PRECIOSA, invece, ha rafforzato e approfondito la sua conoscenza delle proprietà caratteristiche del cristallo raggiungendo quasi la perfezione, producendo e sviluppando i lampadari secondo le tradizioni ceche originarie.

Brera Design District Brera Design District

Delta Light® introduce uno spirito nuovo nella Settimana del design di Milano, con ideazioni originali e partnership uniche, in un contesto ricco di ispirazione in centro città. In collaborazione con tre designer di punta, ha trasformato i dintorni del Palazzo storico Crivelli in una monumentale installazione di alto livello. Verranno esposti diversi prodotti nuovi fiammanti, tra cui design degli architetti OMA, del lighting designer Dean Skira e dell’artista-designer Arik Levy. Inoltre, nel giardino lussureggiante del palazzo si terrà tutta una serie di conferenze e discussioni suggestive, con la partecipazione di oratori quali Snøhetta, CF Møller e AABE, tutti associati a progetti firmati Delta Light nel mondo intero.

Sito nel cuore del quartiere del design Brera, Palazzo Crivelli vanta un magnifico cortile interno e un immenso giardino, che si estende su 2.500 m2. Questo contesto suggestivo è stato trasformato in un parco-giochi architettonico, esaltando le caratteristiche assolutamente uniche del palazzo. I visitatori sono invitati a sperimentare un contesto multisensoriale in cui fanno da protagoniste le soluzioni per l’illuminazione all’avanguardia di Delta Light®.

Facciate specchiate, immagini 3D e colori minimi sommergono i visitatori in un viaggio splendido. Parti diverse del palazzo sono riunite attraverso il volume architettonico, che incita a un’esperienza sensoriale, con un conseguente fenomeno spaziale di riflessi tra luce, forma e architettura. L’estrema semplicità dell’interferenza evidenzia le caratteristiche insite nell’ambiente, vertendo sul contrasto tra elementi barocchi e tocchi moderni.

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Vi è poi lo spazio Missoni che propone carta da parati multicolorata dall’effetto di maglie di lana intrecciate molto belle.

Brera Design District Brera Design District

Sempre in Brera, Moleskine ha presentato, durante un evento di street art, la collaborazione con lo street artist newyorkese Bradley Theodore presentando  una collezione di borse Classic reinterpretata dallo street artist newyorkese “MOVING IDEAS From notebook to backpack”: l’incontro di due oggetti nomadi per eccellenza: il taccuino nero, icona del design, essenziale, tascabile e resistente, creato originariamente per raccogliere, schizzi, pensieri e idee quando si è in viaggio e in movimento, incontra lo zaino collezione Classic, naturale evoluzione del taccuino, angoli arrotondati, elegante ma solido, con la sua speciale shell, la base semirigida, adatta ad essere posata a terra in tutte le situazioni.

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Casa Lago, invece, ha offerto eventi ispirati alla gentilezza in varie location dislocate in punti diversi della città.

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Tortona

Non poteva mancare poi un giro nella zona di Via Tortona, altra zona nota per la sua avanguardia creativa. Snodo principale degli avvenimenti del Fuorisalone, zona Tortona nel 2016 ha ospitato 150 mila visitatori per oltre 200 eventi e 20 Paesi rappresentati. Per quest’anno l’area sfodera un palinsesto ricco di iniziative che partono dall’idea che il design sia un veicolo ideale per creare un ponte tra idee, progetti e persone. Da una parte lo Spazio Base che si conferma Design centre del distretto e ospita una serie di eventi legati al Design nomade e alla Manifattura 4.0. Dall’altra, il Superstudio con Superdesign show dal tema Time to color con le installazioni firmate, tra gli altri, da W.L. Gore & Associates, Tokujin Yoshioka per LG, Jin Kuramoto e Raw-Edges per AGC Asahi Glass, Karim Rashid per Carpet sign, Charles Pétillon per Sunbrella e Mathieu Lehanneur, Luca Nichetto, Fabio Novembre, lo chef Davide Oldani, Studio Job o Patricia Urquiola per di PepsiCo (vedere altro articolo a pagina XXXII). 

Tortona Design Week

Tutto intorno tutta una serie di appuntamenti ed eventi imperdibili. Da segnalare l’evento di Save My Bag, il brand di borse che per questa design week ha proposto tappeti e cuscini in Lycra®  (Poly Carpet e Poly Pillow) dello stesso materiale delle borse, in stile Marrakech.

Tortona Design Week Tortona Design Week

Una menzione spetta poi allo stilista Marras che propone nel suo spazio Nonostante Marras in via Cola di Rienzo  “M’illumino d’immenso”, un viaggio nella luce fatto in collaborazione con i fratelli Campana. Il risultato è un lavoro a sei mani dal intitolato “Bandidos Iluminados”, in cui i volti dei banditi sardi e dei fuorilegge più noti della storia sono ricamati su stoffe retroilluminate e sospesi nell’aria con dei telai da ricamo dall’effetto davvero spettacolare.

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Università Statale di Milano

Ultima, ma non per importanza, una visita all’università Statale di Milano con le bellissime esposizioni d’arte e la scala di legno realizzata dal grande Michele de Lucchi.

Insomma, la mia design week è stata bella ed intensa e forse un solo post non basta a riassumerla, ma credo di aver reso l’idea! 🙂

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