La zona dell’agro-nocerino sarnese è da sempre nota per le sue vaste piantagioni di pomodoro San Marzano, una delle DOP Campane più falsificate del mondo e per questo a serio rischio.
I campi intorno al fiume Sarno sono sempre stati molto fertili e coltivabili, merito soprattutto dei terreni vulcanici e dell’esposizione al sole, pressochè continua nei mesi che vanno da aprile a fine settembre.
Il luogo perfetto per la coltivazione del San Marzano, pomodoro originario del Perù e donato ai Borboni nell’Ottocento.
Sarno, sarebbe ben più antica di Roma. Si hanno segni di insediamento già dal Neolitico, con ritrovamenti appartenenti alle popolazioni degli osci e dei Sanniti.
Si dice che i Pelasgi (secondo le fonti degli storici Polibio e Strabone) abbiano appellato “Saron” il territorio della Valle del Sarno, alle pendici del Monte Saro ricordando il Peloponneso, la loro terra d’origine.
Il 31 luglio è stata la data scelta come data per dare inizio al raccolto che durerà fino alla fine di settembre, in concomitanza con la quale, per il secondo anno consecutivo è stato istituito il San Marzano Day, la kermesse nata allo scopo di valorizzare l’Agro-Nocerino Sarnese e la biodiversità delle coltivazioni svoltasi il 31 luglio a Sarno presso i “Giardini del Pomodoro San Marzano DOP” in Contrada Faricella. Si è trattato di una giornata di festa per la celebrazione della virtuosa filiela del Pomodoro San Marzano DOP e per la misione che da sempre guida la mano del alvoro della DaniCoop, la cooperativa che ha promosso l’iniziativa, da sempre in prima linea nella lotta alle contraffazioni non soltanto del Pomodoro San Marzano, ma di tutte le eccellenze e biodiversità del territorio, nonché in difesa del lavoro dei contadini, custodi delle tradizioni e di un modello economico che poche volte è replicabile nel mondo.
E’ stato quindi legato il cibo buono e sano all’importanza della rivalutazione dei nostri territori ed alle attività contadine, invitando ad evitare lo svuotamento delle nostre terre ed anzi guardando ad un mondo verde (ed un pò rosso) che sappia risvegliare l’amore per ciò che è veramente importante nella vita.
Ospite speciale dell’edizione 2017 del Pomodoro San Marzano Day è stato il Maestro Beppe Vessicchio, notissimo direttore d’orchestra, da sempre sensibile alle tematiche ambientali e di valorizzazione del lavoro umano. La sua opera, “La musica fa crescere i pomodori”, indaga con sapienza sul rapporto che intercorre tra la musica “armonico naturale” e il buon andamento delle coltivazioni affermando che “ai pomodori piace Mozart”.
Qui il percorso, lungo all’incirca 1 km, si è snodato tra i campi dei soci coltivatori della cooperativa, che dedicano la maggior parte del loro lavoro alla coltivazione del Pomodoro San Marzano Dop.
Contrada Faricella a Sarno è uno dei luoghi simbolo del San Marzano Dop ma non solo: qui si coltivano molte varietà di frutta e verdura, nel pieno rispetto della biodiversità e dei ritmi della natura.
Lungo il tragitto sono state dislocate ben 14 case contadine, dove è stato possibile effettuare tanti piccoli pit stop gastronomici in compagnia di rinomati artigiani del gusto e tra i più noti pizzaioli della Campania, che hanno proposto specialità al San Marzano e street food della Valle del Sarno.Dalle pizze di Eduardo ore, Franco Gallifuoco e Antonio Fusco, al Bloody Mary a base di pomodoro ideato dal Barromolo di Sarno, dalla cucina di tradizione dell’Osteria Barbacià di Sarno e ‘O Romano e Famiglia, fino ai dolci e gelati a base di pomodoro San Marzano per una giornata all’insegna del gusto e dello street food campano d’eccellenza.
Durante la mattinata sono stati premiati Gino Sorbillo, Eduardo Ore, gli amici di Big Mamma, la mamma di Matteo Mevio in sua memoria, ed il migliore agricoltore dell’anno, come rappresentanti degli artigiani del gusto che portano sulle nostre tavole il pomodoro San Marzano Dop.