Quando si pensa alla Francia, le prime destinazioni che vengono in mente sono spesso Parigi, la Costa Azzurra o la Provenza. Ma c’è un angolo meno conosciuto, immerso nella storia e nella natura, che merita di essere scoperto: sto parlando della Dordogne-Périgord in Nouvelle-Aquitaine.
Situata a pochi chilometri da Bordeaux, questa regione è un tesoro di attrazioni uniche che conquisteranno il cuore di ogni viaggiatore.
Io ci sono stata di recente e sono rimasta piacevolmente colpita dalla bellezza del paesaggio e del territorio.
Dopo aver trascorso due giorni a Bordeaux (di cui vi racconterò più dettagliatamente in un altro articolo), ho noleggiato un’auto elettrica e mi sono diretta alla scoperta della Dordogna, toccando le cittadine di Sarlat, Saint Alére, Périguex e i loro dintorni.
Era la prima volta che guidavo un’auto elettrica e inizialmente ero piuttosto spaventata, ma poi mi ci sono abituata subito, trovandola comodissima.
Senza contare che in Dordogna trovi praticamente ovunque delle colonnine di ricarica. Infatti, in ogni parcheggio ci sono sempre almeno due posti riservati alle auto elettriche con ricariche a pagamento, in modo tale da caricare l’auto durante la notte o le visite guidate. In alternativa, qualora si volesse risparmiare, in giro per la Dordogna ci sono anche numerosi punti ricarica Tesla gratuiti che ricaricano in tempi brevi. Io ne ho usufruito una volta che ero rimasta con la batteria al 13% e l’auto mi ha modificato l’itinerario sul navigatore per portarmi al punto ricarica più vicino dicendomi che non ce l’avrei fatta ad arrivare a destinazione.
Ma tornando alla Dordogne-Périgord, perchè questo territorio mi ha colpito così tanto?
Innanzitutto è un territorio antichissimo, ricco di borghi medievali, grotte preistoriche e oltre 1000 castelli, e poi le persone sono tutte disponibili e gentilissime.
Ma vediamo nel dettaglio il mio itinerario.
Giorno 1: Gouffre de Proumeyssac e Sarlat
La prima tappa del mio viaggio è stata la cittadina di Sarlat. Ma, dato che il tragitto da Bordeaux a Sarlat richiede quasi due ore di auto, ho fatto delle piccole tappe intermedie.
Mi sono fermata per pranzare al Restaurant du Golf de la Marterie a Saint-Félix de Reilhac, un locale immerso nel verde dei campi da golf. Ho gustato un menu del giorno a base di pescato che combinava sapori tradizionali e moderni, godendo di una pausa rilassante prima di proseguire il mio itinerario. Durante il pranzo ho avuto l’opportunità di ricaricare la mia Tesla, usufruendo della colonnina elettrica gratuita nel parcheggio del Golf Club.
Gouffre de Proumeyssac: la cattedrale di Cristallo
Poi ho proseguito per il Gouffre de Proumeyssac, una meraviglia naturale considerata la più grande cavità attrezzata del Périgord, soprannominata “La Cattedrale di Cristallo” per via della sua bellezza e delle sue spettacolari concrezioni calcaree: stalattiti, stalagmiti e colate di calcite che creano un ambiente suggestivo.
Il Gouffre de Proumeyssac fu scoperto nel XVIII secolo, ma inizialmente era conosciuto soprattutto per le leggende e i racconti popolari che lo circondavano. All’epoca, gli abitanti locali lo temevano, poiché lo consideravano una sorta di “bocca dell’inferno”. Si raccontava che fosse una cavità senza fondo da cui provenivano rumori inquietanti, forse causati dall’acqua che scorreva nelle profondità.
La vera esplorazione scientifica avvenne però solo nel 1907, quando si decise di calarsi nella grotta per studiarla in modo sistematico. I primi esploratori utilizzarono un cestello sospeso, simile a quello che oggi viene mostrato ai visitatori come parte dell’esperienza storica. Fu allora che vennero scoperte le straordinarie concrezioni calcaree che resero la grotta famosa. Oggi la grotta è accessibile attraverso passerelle sicure e ben illuminate, che permettono a tutti di godere delle sue meraviglie in totale comfort.
Anche se, una delle esperienze più emozionanti, che ho avuto l’opportunità di vivere, è la discesa in un cestello appeso, che consente ai visitatori di osservare la grotta dall’alto, ricordando il metodo tradizionale utilizzato dai primi esploratori per entrare nella cavità.
Durante il periodo natalizio, inoltre, la grotta si arricchisce di spettacolari proiezioni luminose natalizie che rendono l’atmosfera magica.
Vi segnalo inoltre che nel parcheggio del Gouffre de Proumeyssac sono presenti due punti ricarica elettrici, che però non ho usato perchè la mia auto era ancora carica.
Il borgo medievale di Sarlat
Dopo la visita alla grotta, nel tardo pomeriggio sono arrivata a Sarlat, dove ho fatto il check-in all’Hôtel La Couleuvrine, in pieno centro. Famosa per le sue stradine acciottolate e le case in pietra, Sarlat è un luogo ideale per immergersi nell’atmosfera medievale. Durante il periodo natalizio, i mercatini e le decorazioni rendono il borgo ancora più incantevole. Poco dopo, mi sono diretta verso il cuore della città medievale per partecipare all’inaugurazione del mercatino di Natale, che ogni anno ha un tema diverso. Il tema di quest’anno era proprio l’Italia. Hanno quindi sfilato per le vie del centro attori vestiti in costumi tipici del carnevale di Venezia.
Tra le bancarelle illuminate e i profumi di dolci e spezie, mi sono lasciata trasportare dall’atmosfera incantata, che quest’anno celebrava la cultura italiana. Ho trascorso la serata esplorando il mercatino, assaggiando specialità locali e immergendomi nella magia natalizia.
Giorno 2: Grotte di Lascaux e castelli della Dordogna
La mattina successiva ho lasciato Sarlat direzione Montignac per visitare il Centro Internazionale d’Arte Parietale di Lascaux.
Le Grotte di Lascaux: Un tuffo nella Preistoria
La Dordogne è famosa per le sue grotte preistoriche, e Lascaux è senza dubbio la più celebre.
A Lascaux sono state trovate delle grotte paleolitiche risalenti all’ultimo periodo glaciale in cui troverai incisioni degli uomini primitivi, davvero emozionanti. Scoperte nel 1940, queste grotte paleolitiche custodiscono incisioni e dipinti risalenti all’ultimo periodo glaciale. Le opere rappresentano scene di caccia e animali con un dettaglio sorprendente, offrendo uno sguardo emozionante sulla vita dei nostri antenati. E’ possibile osservare in modo chiaro dipinti di animali dalla vividezza incredibile nonostante l’epoca, e persino l’unico esempio di dipinto di un uomo, realizzato però in una parte nascosta della grotta.
Purtroppo quella visitabile soltanto una ricostruzione super fedele della grotta originale, dove le pitture rupestri sono state riprodotte con una precisione sorprendente. La grotta originale è a poca distanza, ma è stata chiusa al pubblico per preservarne la bellezza, poichè il calpestio e la respirazione stavano deteriorando i dipinti, rimasti intatti attraverso i secoli. Ma credetemi, se non mi avessero detto che si trattava di una ricostruzione, non me ne sarei nemmeno accorta, talmente è realistica e fedele all’originale. La guida mi ha accompagnata in un viaggio nel tempo, spiegando il significato di queste opere preistoriche e il loro impatto culturale.
Dopo la visita, ho pranzato nel ristorante cafè Lascaux interno al Centro visitatori di Lascaux, prendendo uno dei piatti tipici, il Magret de Canard (petto d’anatra). Mentre visitavo le grotte, ho messo a caricare l’auto elettrica nel parcheggio 2, dotato di colonnine elettriche a pagamento.
Castelli da Favola
Dopo pranzo, mi sono diretta alla scoperta di alcuni dei castelli della Dordogna. Pensate che solo in questa regione ce ne sono oltre 1000!
Château des Milandes
Ho iniziato la mia visita dallo Château des Milandes, un elegante castello decorato a festa per il periodo natalizio.
Lo Château des Milandes è un affascinante castello rinascimentale costruito alla fine del XV secolo. Originariamente eretto per François de Caumont come dono alla moglie Claude de Cardaillac, il castello unisce eleganza architettonica e romanticismo. È celebre per i suoi giardini ben curati e il panorama mozzafiato sulla valle circostante.
Tuttavia, lo Château des Milandes è indissolubilmente legato alla figura straordinaria di Joséphine Baker, l’iconica cantante, ballerina e attivista americana, che lo acquistò nel 1937. Baker trasformò il castello nella sua residenza e in un simbolo delle sue lotte per l’uguaglianza. Qui visse con i suoi dodici figli adottivi, provenienti da diversi paesi e rappresentativi della sua “tribù arcobaleno”, un progetto di vita dedicato a dimostrare la possibilità di convivenza armoniosa tra culture diverse.
Oggi, il castello è un museo che celebra la vita e l’eredità di Joséphine Baker. I visitatori possono esplorare le stanze arredate con gusto che raccontano la sua storia, dai suoi successi artistici a Parigi agli impegni come agente della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Il museo include anche costumi di scena, fotografie e documenti che testimoniano il suo impegno sociale e artistico.
Durante il periodo natalizio, il castello si anima di una magia speciale, con decorazioni incantevoli che immergono i visitatori in un’atmosfera festosa. Inoltre, gli spettacoli di falconeria, organizzati nei suoi giardini, sono un’esperienza unica che combina storia, natura e cultura. Lo Château des Milandes non è solo un luogo di bellezza architettonica, ma un tributo vivente a una delle donne più straordinarie del XX secolo.
Château de Castelnaud
Mi sono poi spostata verso lo Château de Castelnaud, un’imponente fortezza medievale situato su uno sperone roccioso con una vista impareggiabile sulla valle della Dordogna. E’ uno dei castelli medievali più iconici della regione. Costruito nel XII secolo, divenne un’importante roccaforte durante la Guerra dei Cent’Anni, cambiando più volte proprietà tra francesi e inglesi. Questa storia tumultuosa è ancora percepibile nell’imponente architettura e nell’atmosfera carica di mistero.
Il castello è oggi un museo dedicato all’arte della guerra nel Medioevo, offrendo una finestra unica sulla vita e le strategie militari di quel periodo. Al suo interno si trova una straordinaria collezione di armi e armature autentiche, dai pesanti elmi ai pugnali decorati, oltre a riproduzioni a grandezza naturale di macchine da guerra medievali come trabucchi, mangani e baliste, tutte posizionate nel cortile per mostrare come venivano usate durante gli assedi.
Una delle caratteristiche più affascinanti del castello è il mastio, la torre principale, che offre uno scorcio della vita quotidiana di un signore medievale, con arredi d’epoca e una ricostruzione delle sue stanze. I giardini circostanti, ispirati al Medioevo, aggiungono un tocco pittoresco alla visita, con piante ed erbe utilizzate all’epoca per scopi medicinali e culinari.
La posizione strategica del castello non solo offriva protezione ai suoi abitanti, ma regala oggi ai visitatori una vista mozzafiato sulla valle sottostante, un panorama che vale da solo il viaggio. Lo Château de Castelnaud è un’esperienza imperdibile per chiunque desideri immergersi nella storia e nella cultura del Medioevo, in uno dei luoghi più suggestivi del Périgord.
La giornata si è conclusa al Domaine La Jolie Vie, un bellissimo agriturismo immerso nel verde delle colline circostanti, dove ho cenato e pernottato in un ambiente accogliente e raffinato gestito da Karine e David, che mi hanno fatto sentire come a casa, preparandomi una buonissima cena con i prodotti del territorio e un’abbondante colazione. La mia camera, poi, era un mini appartamento in una torretta su più piani davvero molto bella e suggestiva. A la Jolie Vie è presente anche una colonnina elettrica per ricaricare l’auto con carta di credito.
Giorno 3: Saint-Alvère e Périgueux
La mattina è iniziata con una visita al mercato controllato dei tartufi di Saint-Alvère, un punto di riferimento per la qualità e l’autenticità di questo pregiato prodotto. Il mercato si svolge tutti i lunedi da novembre a marzo a partire dalle 10:00. Da oltre 30 anni, il mercato dei tartufi di Saint-Alvère è un punto di riferimento per la qualità e l’affidabilità dei prodotti venduti e ha reso famoso il villaggio.
Se si vuole assistere alla compravendita dei tartufi, però, bisogna essere puntuali, perchè il mercato apre alle 10:00 in punto, i tartufi sono pochi e i venditori tanti e in meno di 10 min è già tutto terminato.
Sono quindi partita di buon’ora da La Jolie Vie per arrivare in tempo e assistere a tutta la compravendita dei tartufi, che è davvero molto emozionante.
Subito dopo, insieme alla referente dell’ente del turismo e alcune persone locali, mi sono spostata a Saint Avit-de-Vialard dove ho assistito a una dimostrazione di cavatura dei tartufi in una tartufaia, un’esperienza affascinante che mi ha permesso di scoprire i segreti di questa antica tradizione.
Per il pranzo, mi sono recata alla Chartreuse des Ormeaux, una magnifica tenuta ricca di storia e circondata dalla bellezza della campagna del Périgord. Qui ho vissuto un momento conviviale e rilassante, assaporando la cucina locale in una cornice straordinaria per poi partire in direzione Périguex.
Nella Chartreuse c’è anche una Curieuse Boutique raccoglie i colpi di fulmine e gli oggetti utilizzati nelle case della Chartreuse des Ormeaux: articoli per la tavola, tessili, regali, mobili, illuminazione, pezzi vintage e nuovi, sempre selezionati per creare un’atmosfera accogliente. Ma i colpi di fulmine non si fermano agli oggetti: si trovano anche gioielli, edizioni limitate, moda e, a volte, altre sorprese. Insomma, scoperte continue.
Giorno 4: Périgueux
Capoluogo della Dordogne, è noto per il suo centro storico ben conservato, dove si mescolano influenze medievali e romane. Situata nel cuore del Périgord, Périgueux vanta oltre duemila anni di storia, che si riflettono nelle sue architetture e nei suoi siti archeologici. Qui ho pernottato all’Hotel IBIS che affaccia proprio sulla cattedrale.
Storia e Patrimonio
La città si sviluppò inizialmente come insediamento gallo-romano, noto come Vesunna, il cui passato glorioso è ancora visibile grazie a resti archeologici straordinari come la torre di Vesone, simbolo della città, e le rovine di un anfiteatro romano. Questo periodo storico è magnificamente raccontato nel Museo Gallo-Romano Vesunna, progettato dall’architetto Jean Nouvel, dove è possibile esplorare le origini di Périgueux attraverso reperti e ricostruzioni di una villa gallo-romana.
Durante il Medioevo, la città crebbe ulteriormente intorno alla maestosa Cattedrale di Saint-Front, un capolavoro di architettura romanica-bizantina e sito UNESCO come parte del Cammino di Santiago. La cattedrale, con le sue cupole imponenti e il bianco bagliore della pietra, è un punto di riferimento inconfondibile che domina lo skyline cittadino.
Il centro storico
Périgueux è famosa per il suo centro storico ben conservato, un labirinto di vicoli acciottolati, piazze pittoresche e case medievali a graticcio. La città è un museo a cielo aperto: ogni angolo nasconde una sorpresa, dagli edifici rinascimentali alle torri fortificate.
La città è anche nota per i suoi mercati tradizionali, dove è possibile acquistare prodotti tipici del Périgord come tartufi, foie gras, noci e vini locali. Il mercato di Place du Coderc è un appuntamento imperdibile per chi ama la gastronomia francese.
Nel periodo di Natale, inoltre, sono molto belli anche i mercatini matalizi, anch’essi con una selezione di artigiani e prodotti locali.
Da non perdere
Assolutamente da non perdere a Périgueux:
Il Museo Gallo-Romano Vesunna a Périgueux, progettato dall’architetto Jean Nouvel, che ospita straordinarie collezioni archeologiche che raccontano la storia dell’antica città e del suo popolo;
Una passeggiata sui tetti della Cattedrale di Saint-Front, da dove è possibile godere di una vista spettacolare sul centro storico di Périgueux e capire la similitudine della cupola della cattedrale con quelle della Basilica – Moschea di Aya Sofia a Istanbul e la Cattedrale di San Marco a Venezia.
Le scalinate storiche tutte affrescate che si trovano in alcuni palazzi del centro storico e salire sulla Tour Mataguerre per vedere tutta la città dall’alto e una vista privilegiata della cattedrale.
Dopo una piacevole passeggiata per il centro storico dei Périgueux, ho pranzato al ristorante Chez Fred, un’accogliente locanda proprio a ridosso della cattedrale, dove sentirsi come a casa, dove ho preso nuovamente il Magret de Canard e Creme Brulé, prima di lasciare la Francia. La Dordogne è famosa per la sua gastronomia, che include foie gras, formaggi locali, e naturalmente il vino di Bordeaux.
Dopo pranzo sono infatti ripartita per Bordeaux, portando con me il ricordo di un viaggio ricco di emozioni, storia e sapori indimenticabili.
Viaggio in collaborazione con:
https://www.nouvelle-aquitaine-tourisme.com/fr