Ci sono luoghi da mille e una notte, che ti fanno sognare già dal primo sguardo. Uno di questi è sicuramente il Marocco, una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, che affascina per la sua doppia anima, quella araba e quella berbera, che lo rendono un luogo davvero unico.
Il Marocco, infatti, abitato fin dalla preistoria da popolazioni berbere, nel corso degli anni ha conosciuto diverse civiltà, tra le quali i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, i Vandali e i Bizantini, anche se l’impronta più forte venne lasciata dagli Arabi, giunti nel medioevo e che diffusero l’islam.
E proprio questo melting pot di culture, lo rendono un luogo unico e affascinante che non può lasciare indifferenti.
Dai vibranti souk (mercati) alle maestose catene montuose, passando per le antiche città e le estese spiagge, il Marocco offre un viaggio multisensoriale che cattura cuore e anima di chiunque lo visiti.
E proprio per questo, dopo solo due settimane dal mio viaggio a Marrakech, sono ritornata in Marocco con un volo diretto da Bergamo Orio al Serio a Fes, per un tour alla scoperta delle Città Imperiali.
Ma quali sono le città imperiali?
Si tratta di quattro città storiche scelte negli anni come residenza da quattro diverse dinastie regnanti.
Fes, Marrakech, Rabat e Meknes sono state negli anni le quattro diverse capitali del Paese, contribuendo alla storia del Marocco e che meritano assolutamente una visita ed ognuna di esse è legata ad un colore.
Fes è la città blu, Marrakech quella rossa, Rabat legata al bianco mentre Meknes al verde.
Ognuna di queste città offre una prospettiva unica sulla storia e sulla cultura del paese, rendendo un viaggio attraverso di esse un’esperienza indimenticabile.
Me vediamole nel dettaglio.
Fes: il cuore culturale del Marocco
Il mio itinerario è partito da Fes, la città blu, così chiamata perchè le case e gli edifici nella Medina di Fes el-Bali sono spesso dipinti di blu, un colore che rappresenta la spiritualità e la pace. Il blu è anche associato alla ceramica tradizionale molto diffusa nella regione.
Ma Fes è stata la prima capitale del Marocco e ha il centro storico più grande del mondo, Patrimonio Unesco, a cui si accede attraverso 7 diverse porte.
Il blu è anche associato alla ceramica tradizionale molto diffusa nella regione. Infatti, Fes è nota anche per le produzioni artigianali e per la famosa conceria patrimonio Unesco.
La si raggiunge dallo stretto e ramificato dedalo di viuzze che compongono la Medina, alcune delle quali in cui a stento si riesce a passare, ma che rendono il centro storico di questa città davvero unico.
Proprio per questo, in un itinerario alla scoperta di Fes, non bisogna assolutamente perdere una visita alla sua Medina, Fes el-Bali, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, per entrare nel vivo della sua storia e cultura, dove l’artigianato locale e l’architettura tradizionale creano un’atmosfera magica.
Tra gli stretti vicoli della Medina è possibile osservare l’artigianato locale e le sue lavorazioni, fino a raggiungere le famose concerie di cuoio citate prima. Per la visita, è consigliabile prendere un rametto di menta da porre sotto al naso, in modo tale da non restare nauseati dall’odore molto forte del cuoio.
Odore che però, anche se in misura minore, lo si trova un pò in tutti i vicoli del centro storico della città, diventando rappresentativo proprio di Fes.
Oltre all a Medina, è consigliabile visitare anche una fabbrica di produzione della ceramica, per vedere come vengono realizzati tutti gli utensili e gkli arredi che si trovano in ogni angolo della città. Noi siamo stati alla fabbrica “Mosaique Et Poterie De Fes” dove ho avuto modo di assistere a tutte le fasi della lavorazione e le ho trovate davvero interessanti.
Da non perdere poi la kasbah Dar Debbagh, Patrimonio Unesco, situata nella campagna vicino a Fes. Fu costruita nel 1729 dal sultano ‘Alawi Mawlay Abdallah, che governò il Marocco in modo intermittente tra il 1729 e il 1757. Situato nelle pianure a pochi chilometri a sud della vecchia città, consisteva in un recinto murato che conteneva una grande casa di campagna, giardini e una piccola moschea. Da qui c’è una vista bellissima dall’alto su tutta la medina di Fes e vi consiglio di andarci al mattino.
Ad orario tramonto, invece, vi consiglio di dirigervi al Borj Sud dove sono le Merenid Tombs, dal quale è non solo possibile avere una veduta privilegiata della città dall’alto, ma anche osservare un bellissimo tramonto con la città di Fes sullo sfondo. Vi lascerà senza fiato!
Dove mangiare e dormire
Per vivere un’esperienza più autentica, consiglio di fermarsi a mangiare e/o dormire in uno dei tanti Riad in centro città. I Riad sono delle abitazioni tipiche con dei cortili interni. Noi ci siamo fermati al Riad El Amine e al Riad Fes della catena Relais & Chateaux. In entrambi abbiamo cenato con piatti tipici marocchini. Generalmente si inizia dagli antipasti comppsti da diverse insalate, poi dal piatto principale che il più delle volte è una tajine di carne o pollo e poi il dolce. Il tutto accompagnato con il the alla menta.
A pochi km da Fes, potete vivere un’esperienza fuori dal caos cittadino e della medina in una farm house a Sefrou, Bhalil Farm House, dove vivere una giornata a contatto con la natura, vivere vita di campagna e fare jeep safari tra le montagne.
Meknes: la città verde
Il tour delle città imperiali del Marocco è proseguito con la bellissima Meknes, la città verde, quarta capitale del Marocco. Meknes è la “Città Verde”. Il colore verde simboleggia la fertilità e la prosperitàdi ed è legato ai giardini lussureggianti e alle piantagioni presenti nella zona di Meknes.
Questa città, fondata nel 1061 come roccaforte militare, prende il nome dalla tribù berbera Meknassa che dominò la parte orientale del Paese fin dall’ottavo secolo. La città di Meknes è stata la prima grande opera della dinastia Alawita ed è oggi considerata una testimonianza esemplare delle città fortificate del Maghreb. Circondata da imponenti mura, lunghe 40 chilometri e con i bastioni che raggiungono i 15 metri d’altezza, intarsiate da 9 porte monumentali. Oggi Patrimonio Unesco.
Meknes, è un luogo dove la grandezza storica e l’architettura maestosa si fondono armoniosamente. La città è dominata dalla monumentale porta di Bab Mansour, una delle più grandi del Nord Africa (attualmente in ristrutturazione). Tra i monumenti da non perdere, c’è il mercato, il Mausoleo di Moulay Ismail tutto interamente decorato e accessbilie anche a chi non è di religione musulmana. Qui si trovano le spoglie del sultano Moulay Ismail.
Dove mangiare
Nei pressi di Meknes ci siamo fermati a mangiare in un bellissimo ristorante tipico marocchino, il Palais Terrab dove abbiamo provato la tajine sia di pollo che di carne, rigorosamente dopo gli antipasti che vanno mangiati con pane e mani utilizzando solo tre dita.
Volubilis: uno dei siti archeologici meglio conservati del Nord Africa
Sulla strada che da Fes porta a Meknes, consiglio una sosta a Volubilis, uno dei siti romani più grandi del Marocco e meglio conservati in Nord Africa, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
Volubilis si trova a circa 30 chilometri a nord di Meknes, vicino alla città di Moulay Idriss e permette di ammirare le testimonianze dell’antica grandezza romana.
Tra i tratti distintivi di Volubilis ci sono i suoi mosaici ben conservati. Questi intricati pavimenti decorati rappresentano scene mitologiche, di caccia e quotidiane, testimonianza della maestria artistica dell’epoca.
Il sito presenta inoltre imponenti archi trionfali, tra cui l’Arco di Caracalla, e numerosi edifici pubblici come il Capitolium, la basilica e le terme.
E’ possibile osservare poi numerose ville patrizie, dotate di cortili interni e decorazioni sontuose, offrendo uno sguardo sulla vita lussuosa dell’élite romana dell’epoca.
C’è poi un grande tempio dedicato a Giove Capitolino, uno dei punti focali del sito e testimonia l’influenza della religione romana nella città.
Ciò che rende unica una visita di Volubilis rispetto alle tante altre città romane ancora oggi visitabili in giro per il mediterraneo, è sicuramente la natura circostante. Questa città, infatti, a differenza di Efeso o Jerash, non è circondata da altre città, ma da distese immense di natura.
Rabat: la capitale culturale e politica
Siamo poi giunti a Rabat, la terza città imperiale nonchè attuale capitale del Marocco.
Sebbene non sia la città più grande delle quattro, ha una storia politica significativa. La città è caratterizzata da una miscela di antico e moderno, con una forte presenza di istituzioni governative e culturali ed è davvero bellissima!
È non solo la capitale del Paese, ma anche la città culturale del Marocco con i suoi eventi, musei, festival e monumenti: il Palazzo Reale, la Torre Hassan, il Mausoleo di Mohammed V, giusto per citarne alcuni.
Una città che non dorme mai e che ti farà innamorare del Marocco e della sua cultura.
Rabat è spesso chiamata la “Città Bianca”, colore associato alla pulizia e alla purezza, spesso utilizzato per dipingere gli edifici nella Medina di Rabat. Simboleggia anche la modernità e la sede del governo del Marocco.
Questa città combina l’eleganza moderna con il fascino storico.
Tra i luoghi più belli e affascinanti della città c’è la Kasbah degli Oudaias, con le sue strette strade bianche e blu, che offre una vista mozzafiato sull’Oceano Atlantico. Passeggiare tra le viuzze bianche della Kasbah trasmette un senso di lace e rilassatezza, ricordando quasi i paesini della Puglia.
Altro luogo emblematico della città sono il Mausoleo di Mohammed V e l’adiacente Torre di Hassan, entrambi testimonianze della ricchezza storica di Rabat.
Consiglio di visitarli in una fascia oraria compresa tra le 10:00 e le 17:00 per assistere anche al rituale del cambio della guardia, che avviene ogni ora davanti ai cancelli della pizza.
Ma Rabat è anche un grande centro culturale con numerosi musei e gallerie d’arte che offrono una prospettiva approfondita sulla storia e sulla vita contemporanea marocchina.
Noi siamo stati al Museo Mohammed VI di Arte Moderna e Contemporanea (MMVI), uno dei quattordici musei della Fondazione Nazionale dei Musei del Marocco, inaugurato nel 2014 nel quale è esposta l’arte moderna e contemporanea marocchina e internazionale. L’MMVI è il primo museo su larga scala costruito in Marocco dall’indipendenza dalla Francia nel 1956 ed è stato il primo museo pubblico marocchino a soddisfare gli standard internazionali di museografia.
E al Museo de l’Histoire et des Civilizations de Rabat, anch’esso affidato alla Fondazione del Museo Nazionale. Qui si trovano gran parte delle statue e dei reperti archeologici ritrovati a Volubilis.
Molto interessanti da vedere a Rabat anche la nuovissima torre di Mohammed VI, la torre più alta dell’Africa e il nuovissimo teatro ancora in costruzione.
Dove dormire e dove mangiare
A Rabat abbiamo pernottato all’Hotel View Rabat, un bellissimo hotel 5 stelle lusso dotato di tutti i comfort, con spa, hammam e rooftop panoramico con ristorante.
L’ultima sera abbiamo cenato al ristorante del rooftop dell’hotel View ed è stato buonissimo. Come quasi in tutti gli hotel internazionali, qui è stato possibile ordinare anche del vino, cosa che invece è difficile da trovare nei Riad e nei locali di cucina locale, essendo il Marocco un paese a prevalenza musulmana.
La prima sera a Rabat, invece abbiamo cenato nel Riad Le Dinarjat, che ha solo funzione di ristorante e non anche pernottamento, nel bel mezzo della Kasbah. L’ho trovato davvero molto carino e suggestivo. Innanzitutto perchè ha un servizio molto singolare, che è quello di una persona vestita in abiti tipici e accessoriata di una lampada ad olio, che ha la funzione di accogliere gli ospiti fuori la Kasbah e accompagnarli attraverso le viuzze fino al Riad, per poi riaccompagnarli all’uscita.
Anche la cucina è stata molto buona e casalinga.
Rabat, però, è anche direttamente sul mare e quindi è consigliabile provare i piatti di pesce fresco. Noi abbiamo pranzato sulla darsena in un ristorante spagnolo, La Marsa Marina de Bouregreg, dove abbiamo mangiato il pescato del giorno, ma anche in una delle trattorie locali di Salè, la cittadina confinante con Rabat, un tempo zona di pirati, dove è possibile mangiare a buon mercato.
Marrakech: Il fascino dei colori e dei mercati
Il nostro itinerario si è concluso con Rabat, da dove poi siamo partiti alla volta di Casablanca per prendere il volo diretto per Milano.
Ma, per un itinerario più completo delle città imperiali, consiglio di visitare anche Marrakech, una delle città più famose del Marocco, con una storia che risale a più di 1.000 anni, nonchè quarta e ultima delle Città Imperiali, famosa per la sua vibrante piazza Jemaa el-Fna e i suoi mercati affollati. Sono stata qui a fine novembre e trovate qui il mio articolo con tutti i consigli su cosa vedere e fare a Marrakech.
La Medina di Marrakech è un caleidoscopio di colori, odori e suoni, con le sue stradine intricate e i souk ricchi di artigianato locale. Il Palazzo Bahia e i Giardini Majorelle sono tappe imprescindibili, mentre la Moschea Koutoubia domina il panorama cittadino. Marrakech incanta i visitatori con il suo fascino senza tempo e la sua autenticità intramontabile.
Marrakech è anche definita la “Città Rossa”, per il colore spesso collegato agli edifici in terracotta che compongono la Medina, la parte storica della città. Questo colore caldo e terroso riflette la ricchezza della cultura e delle tradizioni marocchine.
In conclusione, le Città Imperiali del Marocco offrono un viaggio attraverso la storia, la cultura e la bellezza di questo affascinante paese e un itinerario attraverso queste quattro città permette di entrare nel vivo della cultura marocchina e scoprirne tutta la sua bellezza.
Voi quali di queste quattro città avete già visitato?