Qualche giorno fa il 22 marzo c’è stata la giornata mondiale dell’acqua, durante la quale numerose associazioni ci hanno fatto ricordare quanto è importante l’acqua per le nostre vite e quanta, purtroppo, ne sprechiamo ogni giorno.
Gli Italiani, in particolare, secondo alcuni sondaggi, consumano oltre il 25% di acqua in più rispetto alla media Europea consumando 6.115 litri di acqua pro capite al giorno. Se ci pensiamo, è tantissima.
Siamo sicuramente dei privilegiati. Siamo abituati a vederla sgorgare dai rubinetti delle nostre case da sempre spesso non teniamo in considerazione che ci sono paesi poveri dove l’acqua è a km e km di distanza.
L’ho visto quando sono stata in Africa, toccando con mano il disagio della popolazione e l’ho notato anche a Djerba, dove l’acqua che esce dai rubinetti delle case non è potabile perchè viene estratta dal mare e desalinizzata.
Ma se ci pensiamo, anche in Italia, l’acqua non è tutta uguale.
Si dice che il caffè napoletano sia così buono proprio grazie all’acqua. Sinceramente, pensavo fosse un luogo comune, ma da quando ho iniziato a viaggiare ho iniziato a notare sempre più le differenze.
E le ho notate non soltanto nel caffè, ma anche sui miei capelli.
Eh già, può sembrarvi un discorso banale e superficiale, eppure i miei capelli lunghissimi avvertono la differenza di acqua, di quella pura e depurata e quella invece troppo calcarea.
A casa mia a Napoli ho un filtrante per l’acqua che mi permette, non soltanto di bere l’acqua direttamente dal rubinetto, ma anche di fare lo shampo da sola ed avere capelli morbidi e voluminosi come se fossi appena uscita dal parucchiere.
Nei giorni in cui sono stata a Milano, invece, ho alloggiato in diverse zone della città ed in tutte, dopo lo shampo, avevo sempre capelli piatti o addirittura “attaccati” come se fossero sporchi. Mi è successo lo stesso anche a Brescia e Roma, impazzendo quasi per non essere in grado di sistemarmeli da sola e facendo lo shampo tutti i giorni e ritrovarmi la sera sempre con i capelli come se fossero sporchi, contribuendo in questo modo anche io, ahimè, al consumo eccessivo e spreco d’acqua.
Purtroppo sottovalutiamo troppo spesso l’importanza dell’acqua considerandola infinita.
Ma basterebbero piccoli accorgimenti per non sprecarla e contribuire nel nostro piccolo alla tutela dell’ambiente.
In che modo?
Installando a casa propria dei piccoli dispositivi Acque Pure Italia in grado di filtrare l’acqua e renderla non solo potabile, ma in alcuni casi addirittura più buona dell’acqua in bottiglia.
In questo modo si ridurrebbe il consumo di acqua in bottiglia, con conseguente salvaguardia dell’ambiente.
L’acquisto di acque in bottiglie di PET ha comunque dei costi nascosti che dovremmo imparare a considerare e valutare opportunamente. Si tratta di costi per l’ambiente che già il pianeta Terra sta affrontando e che, continuando con i ritmi attuali, saranno sempre più evidenti in futuro.
Facendo un un calcolo approssimativo sul risparmio annuale, per una famiglia di 4 persone, se rinuncia all’acqua in bottiglia e consuma acqua di rete trattata e migliorata con le apparecchiature “Acque Pure Italia”, risparimierebbe almeno 645,00 euro all’anno.