Quando si pensa alla Tanzania, viene subito in mente Zanzibar o il Safari al Serengeti National Park. Ma la Tanzania è fatta anche di tante piccole comunità o villaggi come quello di Mkuru che sta affrontando un cambiamento epocale passando dall’economia tradizionale (non più sostenibile dal punto di vista ambientale) ad una più moderna basata sul turismo, di cui le donne Maasai sono pioniere.
Il covid-19, però ha stravolto tutte le nostre vite, compresa quella di Mkuru. Se per noi ha significato mesi di lockdown chiusi in casa ed una riduzione del lavoro, per loro è stato un impoverimento ancora maggiore ed una totale perdita del turismo.
In loro aiuto è intervenuta Istituto Oikos Onlus: un’organizzazione non-profit fondata da biologi e naturalisti, che dal 1996 lavora nella Regione di Arusha nel Nord della Tanzania. L’alleanza con la comunità Maasai di Mkuru, nata 23 anni fa con la costruzione di una scuola per i bambini del posto, oggi è più salda che mai. Ogni anno questa amicizia veniva commemorata con la Mkurun, una maratona in cui correvano fianco a fianco i Maasai, il personale Oikos, i volontari e i turisti, ma quest’anno non è stato possibile organizzarla.
Oikos ha quindi lanciato una raccolta fondi a sostegno della comunità di Mkuru, dal nome #run4mkuru. Si tratta di una maratona social solidale, per sostenere una comunità che sta imparando a resistere ai cambiamenti climatici. Puoi partecipare anche tu, facendo la tua donazione a questo link.
In questi territori Oikos sostiene le popolazioni locali con progetti integrati che conciliano la tutela del territorio con lo sviluppo economico e sociale delle comunità: donne e giovani in particolare. È infatti dalla gestione attenta dei fragili pascoli delle savane e delle steppe Maasai tra Tanzania e Kenya che dipende interamente la sopravvivenza del bestiame, e quindi l’alimentazione e la salute stessa dei Maasai. Le mandrie di buoi, capre e pecore che pascolano in questi vasti territori, sono le fondamenta dell’economia e della cultura di questo popolo in bilico tra tradizione e cambiamento.
Gestione razionale dell’acqua, controllo dell’erosione e disincentivazione del taglio abusivo delle piante, rotazione dei pascoli e piccola agricoltura di sussistenza, attività a cui Istituto Oikos si dedica da anni, sono la chiave per un futuro migliore per il popolo Maasai e per contenere i danni di un clima sempre più estremo e imprevedibile.
L’importanza delle donne Maasai
Tra i progetti di Oikos a Mkuru, quello che ho trovato più interessante è Tanzania Maasai Women Art, un esempio concreto di women empowerment.
Le donne sono centrali per raggiungere questi traguardi e rafforzare le comunità Maasai. Sono loro infatti, supportate spesso dai bambini a cui spetta la gestione del pascolo di capre e pecore, a gestire l’ambiente, a mantenere vive le tradizioni e ad occuparsi di soddisfare i bisogni primari della propria famiglia: acqua, legname per cucinare e scaldarsi, cibo.
Nonostante l’importanza del loro ruolo, le donne sono soggette a discriminazione ed emarginazione sociale a causa della cultura patriarcale che governa la società Maasai.
I tabù culturali impediscono loro di possedere la terra e permettono abusi fisici ed emotivi a cui sono troppo spesso sottoposte. Mutilazioni genitali e matrimoni infantili sono ancora saldamente parte della cultura. Le donne, infine, sono costrette ad un’alimentazione più povera rispetto agli uomini.
Istituto Oikos lavora per garantire loro un posto adeguato nella società attraverso educazione, formazione e creazione di opportunità economiche, con l’obiettivo di garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale della vita comunitaria.
Il Progetto Oikos: le Donne Maasai, la tutela dell’ambiente e una piccola impresa femminile nel settore della pelle
Nelle Steppe Maasai, dove l’imprevedibilità del clima sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del bestiame e la piccola agricoltura familiare di sussistenza, la micro-imprenditorialità femminile ha dimostrato di essere una fonte di reddito integrativa e facilmente replicabile. Può creare una piccola disponibilità economica sufficiente alle donne per acquisire maggiore autonomia, sostenere gli studi dei propri figli e sospendere il ricorso, nei momenti di crisi, al taglio indiscriminato di piante per la produzione di carbonella – attività enormemente dannosa per l’ambiente, molto poco remunerativa, estranea alla tradizione, vietata dalla legge ma comunque esercitata nei momenti di massima difficoltà.
Per affrontare queste emergenze, nel 2010 Istituto Oikos ha iniziato a lavorare con gruppi di donne della Regione di Arusha e creato la piccola impresa sociale “Tanzania Maasai Women Art – TMWA”, specializzata nella produzione di gioielli, ridisegnati a partire dai modelli tradizioni per renderli più apprezzabili sul mercato internazionale, grazie alla collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Milano. Oggi, a dieci anni dalla fondazione, la piccola impresa è interamente di proprietà e gestita da donne tanzaniane e completamente autonoma rispetto a Istituto Oikos. I gioielli sono commercializzati in Est Africa, Europa e America e la piccola impresa produce un reddito integrativo di circa 10-20 Euro al mese per più di 200 donne Maasai. Un impegno che le donne portano avanti nei ritagli di tempo presso le proprie capanne. Un vero successo e un concreto vantaggio, seppur indiretto, per l’ambiente, reso possibile anche grazie a un instancabile supporto garantito da Istituto Oikos alle donne attraverso formazione, educazione, controllo, supporto al management e al marketing.
La concia “naturale” e la lavorazione della pelle, a partire dalle carcasse degli animali, per produrre abiti, cinture, scudi e altri oggetti di uso quotidiano è una tradizione Maasai forte e antica, oggi quasi interamente abbandonata. Le pelli ottenute scuoiando le carcasse di mucche, capre e pecore non vengono più lavorate dai Maasai ma vendute a pochi Euro a conciatori industriali.
Istituto Oikos si è quindi impegnata nella formazione delle donne, non solo nella lavorazione della pelle, ma anche nell’alfabetizzazione e nell’acquisizione della consapevolezza dei loro diritti. Le donne hanno imparato ad esempio le basi di matematica ed economia. Ciò le ha rese più consapevoli delle loro capacità: hanno imparato a gestire i soldi guadagnati per sostenere l’educazione dei propri figli e garantire la salute della loro famiglia.
Cosa possiamo fare noi?
Noi, nel nostro piccolo, possiamo supportare Istituto Oikos nel continuare a sostenere l’attività delle donne Maasai e la comuntà di Mkuru in Tanzania, in difficoltà a causa del COVID-19. Fai ora la tua donazione a questo link.