Come vi avevo anticipato, il 26 marzo sono stata invitata all’Accademia della Moda di Napoli per tenere un intervento su “L’importanza della community nel crowdfunding” durante il corso di Fashion Crowdfunding organizzato da Anna Ruggiero.

Il crowdfunding (dall’inglese crowd=folla e funding=finanziamento), infatti, è la moderna colletta 2.0 che si basa sull’importanza del dono per sostenere gli sforzi di persone ed organizzatori. E’ un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.

 

 

Esistono diversi tipi di crowdfunding:
DONATION: nessuna ricompensa
REWARD: ricompensa
LENDING: prestito tra privati
EQUITY: quote societarie

Per tutti e quattro i tipi, avere una community di base che sostenga il progetto è fondamentale per il raggiungimento del risultato.
Ma, come creare una una community solida disposta a sostenere la propria idea? Ovviamente instaurando delle relazioni e mantenendole. Relazioni che sono importanti soprattutto sul web attraverso i social network, perchè è proprio online che avverrà la raccolta fondi.
Ciò vale anche e soprattutto per la moda.
In particolare, ho illustrato quali sono i social più adatti per un’azienda moda: facebook, Pinterest, Instagram ed in che modo intrattenere le “relazioni” con i clienti in rete.

Durante il workshop, abbiamo visto quali sono le principali piattaforme di crowdfunding, i numeri del crowdfunding in Italia e nel resto del mondo ed esaminato alcuni casi di aziende moda che sono riuscite a farsi finanziare attraverso il crowdfunding (come ad esempio Hydro jacket ed Eppela) ed altre, invece, che pur avendo un’ottima idea di partenza, non sono riuscite a raggiungere il loro obiettivo (come ad esempio Orange Fiber che propongono dei tessuti vitaminici creati dagli scarti delle arance).
Il successo delle prime e l’insuccesso delle seconde, è stato determinato in parte dalla presenza o meno di una community di sostenitori, dall’altra dalla chiarezza o meno della comunicazione del progetto.
Per dare maggiore valore a questa tesi, abbiamo mostrato anche il caso limite del marketing manager americano che è riuscito a farsi finanziare un’insalata di patate!
Se volete ricevere maggiori approfondimenti, vi invito calorosamente a partecipare ai prossimi workshop sul crowdfunding organizzati da Anna Ruggiero!

 

 

Ecco un video bellissimo e commovente che esprime chiaramente il concetto di “solidarietà” alla base del crowdfunding che vi invito a vedere: