Come ogni anno si avvicina la notte di San Lorenzo in cui c’è la più alta concentrazione di stelle cadenti. Molti scelgono posti strategici per poter ammirare le stelle con la persona amata (cosa c’è di più romantico!), altri invece si appostano per fotografarle.
Anche se, fotografare le stelle non è certo facile!
Se non si ha la macchina fotografica adatta e l’obiettivo giusto e non si sentano i parametri migliore, si rischia di fare un buco nell’acqua.
Ecco quindi un mini tutorial su come fotografare le stelle, cadenti e non.
Per fotografare le stelle e landscape notturni, non è necessario avere macchine fotografiche costosissime.
Al giorno d’oggi è possibile ottenere delle buone foto notturne anche con delle reflex e ottiche base, come possono essere una Nikon D3100 (come la mia), una Canon EOS 1100 o una Pentax k-r con i loro vari e rispettivi obiettivi kit 18-55.
Ciò di cui avete bisogno per fotografare un cielo stellato, è quindi una reflex base, un telecomando per scatto remoto, un treppiede e una lente dedicata. Generalmente sono indicate lenti con ampio angolo di campo e grande apertura di diaframma: grandangolari, supergrandangolari, ultragrandangolari fisheye, tele-wide, insomma i così detti grandangoli spinti veloci.
Una volta procurata l’attrezzatura giusta, vediamo come settare la macchina fotografica.
MAF (Messa A Fuoco)
Se volete fotografare le stelle in un panorama notturno, non potete assolutamente farlo con la messa a fuoco in automatico, ma dovete regolare la vostra macchina fotografica manualmente. In che modo?
E’ possibile farlo in diversi modi, ma il più efficace per avere una messa a fuoco delle stelle nitida è utilizzando la MAF da Live View (ossia da schermetto, con ingrandimento digitale).
Come si fa? Se la reflex ne è provvista, si preme il pulsante rosso o con la scritta LV, e con i tasti freccia o lenti si ingrandisce l’immagine nello schermo. Puntate alla stella più luminosa in modo tale da averla al centro dello schermetto. Dopodichè ingrandite e poi mettete a fuoco: un corpo luminoso correttamente messo a fuoco deve risultare il più regolare possibile senza aloni rosa, viola, blu o azzurri e senza essere un pallino sfuocato.
Sensibilità ISO
Generalmente si consiglia di alzare il valore ISO a 3200 ma non è una regola da seguire sempre, soprattutto se usate una reflex a sensore ridotto (APS-C). Potreste provare una sensibilità fra un minimo di 800 ed un massimo di 1600 anche se le stelle non dovessero essere poco evidenti, in quanto potete poi intervenire in post produzione. E’ importante sapere che all’aumentare del valore della scala ISO aumenterà il rumore prodotto dall’elettronica della vostra reflex.
Apertura diaframma
Per far sì che la vostra foto catturi le stelle, è importante che il diaframma sia completamente aperto, di solito negli obiettivi kit questo valore a focale minima è pari a ƒ/3.5. Un occhio ben spalancato, insomma!
Tempi d’ esposizione
Per fotografare le stelle come puntini, dovete fare riferimento alla regola del 600 per evitare che si crei la cosiddetta scia (o trail) stellare, dovuta all’effetto rotatorio terrestre.
600 è un numero costante che dovremo dividere per il numero dei nostri mm con i quali decideremo di scattare (per esempio 18mm). Il risultato dovrà essere diviso per il fattore crop (solo se usiamo una APS-C). I sensori Canon base hanno un fattore crop di 1,6 mentre i sensori base Sony, Pentax, Nikon hanno un fattore crop che si aggira attorno all’ 1,5.
Quindi il tempo massimo di esposizione dovrà essere intorno ai 22 – 23 secondi.
Se applicate tutte queste regole, vedrete che riuscirete a fotografare le stelle.
In mancanza del telecomando, attivate lo scatto ritardato, quello per l’ autoscatto di gruppo.
Cercate, inoltre, di salvare le foto in RAW per conservare tutte le informazioni possibili all’interno del vostro file, che vi saranno utili in fase di post-produzione.
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Foto: Diana De Lorenzi