Quest’anno ho riscoperto il piacere della montagna in estate. Evadere dal caldo afoso della città per rifugiarsi tra la frescura delle Alpi e dedicarsi ad attività sportive outdoor come trekking, biking, hiking e tiro con l’arco è davvero meraviglioso.
Di recente sono stata in Austria a Pitztal, un paesino del Tirolo ai confini con l’Italia, collocato tra Bolzano e Innsbruck, dove si trova la Wildspitze, la cima più alta del Tirolo austriaco, e numerose foreste di pino cembro, una varietà di pino molto resistente che produce un frutto, chiamato cirmolo, usato quasi per ogni cosa, dalla cucina, all’arredo.
Il pino cembro, chiamato anche “Re del Alpi” ha infatti un buon odore, rallenta il battito cardiaco, ha un effetto rilassante e ha un buon sapore in varie varianti: dalla pasta, agli alcolici (come ad esempio lo Zirbenschnaps, o abbreviato Schnaps, che i Tirolesi sono soliti bere durante le escursioni in montagna).
Una delle più grandi e antiche foreste di Pino cembro si trova proprio in Tirolo sull’Hochzeiger Pitztal. Non c’è da stupirsi che quindi a Pitztar tutto ruoti intorno alla pianta alpina, ormai esportata in tutto il mondo. Ho trascorso quattro giorni di escursioni meravigliose tra le immensità delle Alpi, le foreste di Pino cembro e l’ospitalità tirolese.
Giorno 1: l’arrivo a Pitztal in Tirolo
La zona, nota soprattutto in inverno per le stazioni sciistiche, in realtà offre numerose attrazioni anche in estate.
Dopo il viaggio lunghissimo in treno, a causa di un ritardo del frecciarossa da Milano a Verona che mi ha fatto perdere tutte le coincidenze successive, sono finalmente arrivata a Pitztal nel Tirolo Austriaco, dove ad attendermi alla stazione c’erano Nathalie, la responsabile dell’ente del turismo, ed Elena che arrivava da Vienna.
Giusto il tempo di posare la valigia in hotel, che subito mi sono immersa nel verde delle Alpi e mi sono trasformata in Robin Hood alla ricerca del bersaglio perfetto, cimentandomi al tiro con l’arco, prima con il semplice cerchio e poi cercando di puntare a delle riproduzioni di animali in legno. Ciò che mi ha colpito subito appena arrivata in Tirolo sono stati i profumi: l’odore del legno degli alberi, i fiori freschi dei campi, l’aria frizzantina di montagna… le mie narici sono impazzite da questo turbinio di profumi nuovi e meravigliosi e me ne sono subito innamorata! E poi, vuoi mettere il piacere di indossare una giacca anti.vento ed un golfino di filo in pieno luglio?
Dopo la passeggiata tra la foresta per iniziare a familiarizzare con il posto, sono rientrata in hotel, mi sono rilassata un’oretta nella SPA tra sauna e bagno turco e poi sono andata a cena nel ristorante dell’hotel, dove ho iniziato ad assaporare l’enogastronomia locale ed ho incontrato il resto del gruppo.
Giorno 2: Hochzeiger, Pitztal e lo ZimberPark
La seconda giornata è stata molto intensa. Siamo partiti alle 9.00 dall’albergo ed abbiamo preso prima la funivia Hochzeiger e poi la seggiovia per salire fin su in cima alle montagne di Pitztal per ammirare dall’alto la vallata formatasi dai movimenti tettonici di Europa e Africa.
Mi è sembrato di essere in cima al mondo, la sensazione era pazzesca! Da lì abbiamo fatto una bellissima escursione di un’ora e mezza attraverso la valle di Oberlang fino a Kalbenalm, insieme ad una guida naturalistica del parco naturale Kaunergrat (scusate se non vi traduco i nomi delle località dal tedesco all’italiano, ma lì parlavamo solo in tedesco ed in inglese e non credo ne esista una traduzione italiana).
A metà dell’escursione, prima di scendere a valle, abbiamo fatto una sosta ristoro da Kalbenalm, una tipica casetta tirolese con un bel giardino con tavoli con panche di legno e ombrelloni rossi, dove ci hanno accolto Klaus e il suo cane Sindy che ci hanno mostrato le bellissime sculture in legno di pino cembro da loro realizzate. Eh già, in Tirolo il pino cembro è ovunque. Klaus voleva persino fare una mia scultura in legno chiedendomi di restare lì con lui tutto il giorno, cosa impossibile perchè il nostro programma era bello fitto. Mi ha però regalato un bellissimo fiorellino intagliato nel legno chiedendomi, scherzosamente, di sposarlo. Ho fatto colpo in Tirolo, il mio aspetto mediterraneo, completamente diverso da quello austriaco ha conquistato non solo Klaus ma quasi tutti gli uomini tirolesi incontrati, eh eh!
Dopo esserci rigenerati con una bella birra fredda da Klaus, abbiamo proseguito la nostra escursione attraverso la foresta di pini cembri, incontrando sulla nostra strada numerose mucche e tori al pascolo.
Ci siamo poi fermati per pranzo al ristorante Zeigerrestaurant, vicino alla stazione della funivia Hochzeiger, dove abbiamo provato le tipiche salsiccie con i crauti tirolesi, bevuto una bibita a base di schnaps ed assistito ad uno show cooking di una minestra preparata con il cirmolo, il frutto dei pini cembri, che come vi ho spiegato viene usato quasi per ogni cosa, per concludere il pranzo con lo Zirbenschnaps, il loro liquore a base di grappa e cirmolo, di cui abbiamo ricevuto anche un piacevole cadeaux.
Dopo pranzo ci siamo diretti allo ZirberPark, il parco tematico che si estende proprio intorno alla stazione intermedia di Hochzeiger, dove, però, prima di avventurarci tra i giochi, abbiamo ripreso la seggiovia dalla stazione di Hochzeiger fino alla stazione a monte del Sechszeiger e da lì abbiamo fatto una divertentissima ed adrenalinica discesa della montagna con le “ZirbenCarts”, dei cart a tre ruote con solo freno per vivere tutta l’emozione della discesa in montagna a tutta velocità fino alla stazione intermedia. Il percorso presenta pochissimi dislivelli ed è quindi adatto anche ai più piccoli. La salita e la discesa costano 18 euro per gli adulti e 6,50 euro per i bambini.
Abbiamo poi concluso la giornata con un tour a piedi nello ZirberPark, un parco a tema interamente realizzato in Pino Cembro, dove possono divertirsi e vivere l’avventura sia adulti che bambini, rispondendo a quiz, arrampicandosi sugli alberi e riscendendo con degli scivoli.
Mentre l’albero di pino è conosciuto come l’albero alpino che cresce più lentamente, lo “ZirbenPark” nella stazione intermedia di Hochzeiger cresce a vista d’occhio, con nuove attrazioni ogni anno. Tra le nuove attrazioni di quest’anno troviamo il “Pine Stone Nest” alto sei metri, ispirato al modello del nido del “Gratsch” (il “Tannenhäher”: l’uccello che è responsabile della diffusione dei noccioli degli alberi di pino che li fa crescere) e il cui accesso deve essere prima trovato da piccoli e grandi avventurieri. Un’altra novità è il gioco della stazione “ZirbenNuss“, che riguarda il divertimento di far passare diverse bocce di legno di pino. Con queste due nuove attrazioni il percorso circolare di circa un chilometro attraverso lo ZirbenPark offre ora un totale di 14 diverse stazioni di avventura. Questi includono il parco giochi d’acqua e il famoso ZirbenCarts, di cui vi ho parlato prima.
Giorno 3: Nature Park Kaunergrat
Il terzo giorno siamo stati dall’altro lato della montagna ed abbiamo fatto una lunga escursione di un’ora e mezza in una foresta di Pini cembro dai dislivelli davvero tosti, al Nature Park Kaunergrat, respirando ad ogni passo i meravigliosi profumi del legno, dei Pini, del cembolo fino ad arrivare in cima e vedere da vicino il ghiacciaio, sorseggiando un calice di vino e gustando la gastronomia locale in un tipico locale tirolese, il Tiefentalalm, un vero Bilderbuchalm con buoni Zirbenschnaps, con tanto di canti e balli folkloristici, dove ho mangiato i famosi canederli tirolesi in diversi gusti (al formaggio, ai funghi, agli spinaci), ed un dolce tipico locale simile all’impasto dei pancakes ma scomposti, con crema pasticciera, fragole e frutti di bosco. Con un’altitudine di 3.440 m, il Ghiacciaio di Pitztal è uno dei più belli ghiacciai di tutto il mondo e la cima Wildspitze (3.774 m s.l.m.) con il cosiddetto Taschach Eisbruch è famosa tra gli appassionati di sci alpinismo (quindi assolutamente da ritornarci in inverno).
Dopo pranzo la discesa è stata impegnativa, tra i tanti dislivelli della montagna, ma il respirare a pieni polmoni il profumo dei pini cembri ed essere immersi nella maestosità dei loro tronchi, è stato comunque meraviglioso. Un’esperienza stancante, ma assolutamente da ripetere!
Ci siamo poi fermati, lungo la strada, in un tipico forno con mulino dove ogni mattina le donne di Pitztal vanno a comprare il pane e da Sägewerk Jerzens, dove abbiamo assistito al processo di lavorazione ed ammirato le bellissime lavorazioni di legno del loro negozio, degustando nuovamente lo Zirbenschnaps :D.
Dopo una giornata così stancante, ci voleva un pò di relax in SPA, prima di cenare in hotel dove c’era la serata barbecue all’aperto.
Giorno 4: bike tour in Pitztal
Dopo due giornate di escursione tra le montagne del Tirolo, nell’ultima giornata di tour, prima di partire, è stata la volta del tour in mountain bike sulla montagna di Pitztal, partendo dall’hotel e risalendo il corso della funivia Hochzeiger. La salita tra i Pini cembri è stata impegnativa ma molto piacevole…ma la discesa??? Un misto di terrore ed adrenalina nello scendere a tutta velocità tra le stradine sterrate piene di ciottoli e sassolini, radici di alberi e tenere il più possibile la sinistra perché sulla destra c’era lo strapiombo… però alla fine ce l’ho fatta ed è assolutamente un’esperienza da fare! E così si conclude il mio tour in Tirolo con una sola espressione “amazing”!
Come raggiungere Pitztar
Raggiungere Pitztar da Milano è stato abbastanza semplice, anche se ho dovuto fare parecchi cambi. Io ci sono arrivata in treno, prendendo un frecciarossa da Milano a Verona, e poi da Verona le ferrovie austriache fino ad Innsbruck e da Innsbruck un treno regionale per Imst-Pitztar.
In alternativa, è possibile arrivare con volo diretto fino ad Innsbruck e poi da lì treno per Imst-Pitztar (circa 10 minuti, 1 fermata).
Dove pernottare
Ho pernottato all’Hotel Alpen-Royal, Jerzens Hochzeiger, un 4 stelle molto carino con SPA dove rilassarsi dopo la giornata di escursioni, che è anche un dei più grandi della zona, dato che a Pitztar si trovano principalmente B&B o Apartments. In Tirolo quasi tutte le case e gli alberghi sono arredati con il legno dei pini cembri, perchè il loro profumo è rilassante ed aiuta a stare meglio con se stessi. Ed infatti anche la mia camera di hotel era quasi interamente in legno, con un balcone direttamente sulla funivia che porta in cima.
Qui il mio video: