Quando si pensa al Barocco in Puglia viene subito in mente il Salento con il suo barocco Leccese.
Ma in realtà Lecce non è l’unica città barocca del Salento, sebbene la più conosciuta.
A pochi km da Brindisi, nella terra dei Messapi, infatti, c’è la cittadina di Mesagne che sa stupire tutti con i suoi bellissimi edifici Barocchi.
La cittadina di Mesagne, situata lunga la Via Appia Antica, esattamente in mezzo tra Oria e Brindisi, tanto da ricevere l’appellativo di “Città di mezzo”, fu un importante centro messapico di cui tra l’altro è stata scoperta la necropoli. Successivamente sotto il dominio romano fu vicus di Brindisi.
Motivo per cui, passeggiare per Mesagne, vuol dire imbattersi in tutta la bellezza barocca e bizantina dell’importante città che fu un tempo.
Era abitata dai Messapi, nome con cui venivano chiamate dai Greci le popolazioni indigene del Salento, ma è probabile che si chiamassero calabri, perchè la Calabria antica era il Salento antico.
Messapi voleva dire popolo che viveva tra due mari: Ionio e Adriatico
Ma cosa vedere a Mesagne?
Il Castello
Il Castello di Mesagne ha probabilmente delle origini bizantine. Ciò che vediamo oggi dovrebbe però essere stato rimodernato durante l’anno 1062 quando il paese fu invaso dai Normanni.
La prima edificazione del castello di Mesagne risale infatti al 1062, ma fu distrutto dai Saraceni assoldati da Manfredi di Svevia e poi nel 1254 fu fatto ricostruire dallo stesso Manfredi munendolo di torri e fossato, successivamente fu nuovamente ristrutturato e rimaneggiato.
Ad oggi all’interno del Castello è allestito il Museo Archeologico Comunale “Ugo Granafei” dove sono conservati documenti riferibili alla necropoli preromana, una collezione numismatica e reperti provenienti dalla collezione privata di Granafei.
La vecchia cinta muraria
Oltre al castello è possibile visitare ciò che resta oggi della vecchia cinta muraria appartenente al ‘400. Originariamente la cinta muraria comprendeva ben ventidue torri difensive di cui oggi è possibile vederne solo una.
Le Chiese
Il vero barocco mesagnese lo si può vedere però sulle facciate delle chiese, tant’è vero che, assieme ad Ostuni, Mesagne rappresenta una delle città d’arte più belle della Puglia per quello che riguarda il barocco.
Nei pressi di Porta Grande si trova la monumentale Chiesa Madre la cui facciata è divisa in tre ordini riccamente impreziositi da numerose statue. L’interno è a croce latina, molto bello l’altare di marmi policromi e dietro di esso gli stalli settecenteschi del coro. Numerosi i quadri e le statue in cartapesta. Difficilmente si trovano chiese così alte. Ha ancora il coro originale in noce ed i quadri originali del 700. Ha inoltre una volta centrale ellittica con diversi pinnacoli e al centro lo stemma del paese.
Tra le altre chiese barocche che si consiglia di visitare troviamo la Chiesa di Sant’Anna, la Chiesta Matrice, la Chiesetta di San Leonardo e la Chiesa dei Santi Medici Cosimo e Damiano.
Nei pressi della Chiesa Matrice è possibile visitare un Frantoio Ipogeo.
Uscendo dalle vecchie mura del centro storico troviamo invece la Chiesa delle SS. Immacolata, la Chiesa della Santissima Annunziata e la Chiesa di Santa Maria di Betlemme che sono attualmente tre diversi conventi dedicati rispettivamente ai Francescani, ai Domenicani ed ai Celestini.
I vicoletti
Molto carini e caratteristici i vicoletti di Mesagne, dove non è raro imbattersi in qualche decorazione barocca lungo le facciate delle case. provate a soffermarvi ad osservare scorci ed angoli, e non ne resterete delusi.
E poi…c’è una strada lungo la quale hanno provato a dipingere il mare: molto carina e suggestiva da percorrere soprattuto con le prime luci della sera.
Nei dintorni:
Chiesetta rupestre di Oria
A pochi km dal centro storico di Oria, nel bel mezzo della campagna lungo la Via Appia, troviamo la chiesa della Madonna di Gallana, una chiesetta rupestre che presenta elementi architettonici arcaici come le cupole a trullo e alcuni affreschi in stile bizantino. Le sue origini sono oscure e la leggenda vuole che si sia stata eretta da tale Galerana, moglie di Carlo Magno. Per questo si favoleggia di immensi tesori nascosti sotto le sue fondamenta.
La chiesetta, del X secolo, sorge su un antico sito di età imperiale. Fu infatti costruita nell’anno 1000 su un’antica villa rustica di età imperiale . L’abside faceva parte di questa villa rustica ed all’interno ci sono ancora gli affreschi della villa romana restaurati nel XV sec.
Parco Archeologico delle Mura Messapiche di Manduria
Molto bello e assolutamente da visitare il Parco Archeologico delle Mura Messapiche di Manduria, per capire molto di più su chi erano i Messapi, che hanno vissuto in questo territorio.
Qui, oltre ai resti dell’antica necropoli Messapica, è possibile vedere il Fonte Pliniano, simbolo di Manduria. una sorgente d’acqua nascosta all’interno di una grotta larga circa 18 m. di diametro, cui si può accedere tramite una scalinata e che prende il nome da Plinio il Vecchio che lo descrisse nella sua opera Naturalis Historia. Questa sorgente d’acqua è davvero suggestiva, grazie anche al lucernario che si apre sulla sommità della volta, sopra il quale c’è un albero di mandorlo, che rappresenta proprio Lo stemma della città di Manduria, ossia l’albero di mandorlo all’interno di un pozzo.
Secondo una leggenda questa sorgente ha dei poteri magici e donava la forza alle donne Messapiche che erano in grado di sollevare enormi massi per la costruzione della città.
A pochi passi dal Parco Archeologico di Manduria, c’è una chiesa rupestre con all’interno degli affreschi bizantini davvero meravigliosi!
Museo della civiltà del vino primitivo di Manduria
Un museo demagogico che ricorda le storie quotidiane di tanti uomini e tante donne che hanno legato la loro vita al vino primitivo.
Alla fine del tour, è possibile fare una degustazione.
Parco Archeologico di Muro Tenente
Nei pressi di Mesagne, c’è anche il Parco Archeologico di Muro Tenente, che sorge in u’area che fu abitata stabilmente da un abitato di capanne verso la fine dell’età del ferro (VII sec. a.C.) raggiungendo il momento di massimo splendore durante l’eta ellenistica (IV – III sec. a.C.) quando fu costruita un’imponente cinta muraria con lo scopo di proteggere la popolazione. Oggi è possibile vedere le fondamenta dell’insediamento e notare come i Messapi seppellivano i proprio cari all’interno delle cinta murarie proprio accanto alle proprie case.
Da diverse generazioni gli abitati di Latriano e Mesagne percepiscono l’area archeologica di Muro tenente come un luogo misterioso, una necropoli, una “città dei morti”. In effetti il termine necropoli corrisponde al termine odierno dei cimiteri. Le prime tombe di adulti ad inumazione rinvenute a Muro Tenente risalgono al V sec. a.C. quando il tipo di sepoltura più diffuso era l’inumazione in posizione rannicchiata all’interno di una semplice fossa scavata nella terra.
Brindisi
Nella cittadina di Brindisi, invece, per continuare il tour del barocco, vi consiglio di visitare il Museo Archeologico Nazionale “Francesco Ribezzo” (intitolato ad uno studioso che studiava i Messapi). Il museo è di 13 sezioni e 6 sale, dove all’ultimo piano, c’è il reparto di archeologia subaquea e sono esposti i bronzi di Brindisi. Delle statue di bronzo rinvenute alla luce il 19 luglio del 1992 al largo di Brindisi, notate dal maggiore dei carabinieri L. Robusto durante un’immersione con altri subaquei nella zona dove negli anni ’70 fu trovato un piede di bronzo di dimensioni colossali. Vennero così alla luce oltre 700 pezzi anatomici di statue, oggi esposti al museo nazionale. Si è pensato che molti pezzi venissero dalle ville di Erode Attico e molti personaggi riproducono la vita di Erode Attico.
Barocco è anche il Duomo di Brindisi. Barocco all’esterno ma semplice all’interno, come quasi tutte le chiese della zona, comprese quelle di Mesagne, perchè è di fine 700, anni in cui si va verso il classicismo. Solo il cappellone è barocco ed interamente affrescato.
Castello Dentice di Frasso
A San Vito dei Normanni, c’è il Castello Dentice di Frasso, dell’anno 1000, attualmente residenza privata, ma che è possibile visitare su appuntamento e solo accompagnati dal Principe. La costruzione della Torre, nucleo principale del Castello, viene attribuita a Boemondo il Normanno (morto nel 1111 e sepolto a Bitonto), quando era in guerra con il fratello Ruggero per il dominio della Puglia e della Calabria. La torre presenta sulla sommità merlature, feritoie e caditoie, mentre internamente si sviluppa su tre piani, di cui il pian terreno è costituito dalla cappella di famiglia (prima chiesa parrocchiale di San Vito), il primo piano da un salone dove anticamente i signori tenevano le vettovaglie ed un ultimo piano che talvolta veniva utilizzato come carcere.
Intorno alla Torre nacque contemporaneamente il “borgo antico” di San Vito, precedentemente detto degli Schiavoni a causa di insediamenti di popolazioni slave.
I muretti a secco
I muretti a secco, oggi patrimonio Unesco dal 2018, servivano per liberare la campagna dalle pietre e per delimitare i confini. Vengono fatte due file parallele di pietre più grandi e due file parallele di pietre più piccole. La campagna salentina ne è piena.
Dove mangiare:
In Puglia, si sa, si mangia benissimo ed in modo abbondante, e Mesagne non è da meno. ci sono molti ristoranti davvero ottimi dove provare la cucina locale e ve ne consiglio alcuni tra quelli che ho provato.
Osteria L’Antico Forno
Questa Osteria, aperta solo la sera, con i caratteristici tavolini di legno in una delle piazzette nascoste del centro storico, vi farà provare una gustosa cucina gourmet. Qui abbiamo provato le pettole con le polpette di pane; un crunble di cacio e pepe con baccalà e crema di patate; un suatè di pomodoro con burratina, gambero rosso e uova di rombo nere; spaghettone con rapa, cozze e crunble di pane; una rema di zucca on baccalà e porro fritto, oltre a tante tante alte cose.
Ristorante Dadario
Un ristorante aperto da poco in pieno centro storico e specializzato nella cucina di pesce. Anche qui abbiamo mangiato benissimo. Siamo partiti con antipasti misti, per poi passare a due primi piatti gnocchetti con gamberetti e tagliolini fatti n casa con cernia, pane fritto e pomodorini, fragolino in crosta di sale e ricciola.
Osteria del Leone
Dove ho mangiato divinamente. Una tipica trattoria locale, arredata con i pezzi di antiquariato della casa “della nonna”, compresi servizio di piatti e bicchieri. caratteristica del locale sono proprio gli elementi di arredo che danno subito l’idea di trovarsi a casa. Qui ho provato i piatti tipici della tradizione. Buonissime le polpette al sugo, i ravioli con orata e i cavatelli ai tre pomodori con gamberi.