Jerash

Jerash, a nord della Giordania, è una delle 10 città romane del paese e l’unica città al mondo ad essere rimasta intatta nei secoli, insieme a Pompei.

Infatti a Jerash si trovano ancora oggi i resti dell’antica città romana di Gerasa, definita anche l’antica Antiochia sul Fiume D’Oro (c’è un’Antiochia anche in Siria).

La città sorge a 500m di altezza sul fiume Wadi Jerash, a 51 km dalla capitale Amman ed a pochi km dal confine con Israele.

Sorse nel III millennio grazie alla presenza del fiume Wadi Jerash, da cui prende il nome, era abitata già nel Neolitico.

L’antica città di Jerash è stata abitata ininterrottamente da oltre 6.500 anni ed infatti i resti che affiorano oggi dai siti archeologici appartengono ad un ventaglio storico che va dall’età del bronzo a quella romana.

La città visse, però, il suo massimo splendore sotto il dominio dell’impero Romano e oggi è una delle città di epoca romana meglio conservate al mondo, che testimoniano l’estensione e l’egemonia dell’Impero Romano nel Medio Oriente.

Anch’essa, proprio come Pompei, è stata per secoli sepolta sotto la sabbia, e tornata alla luce e restaurata solo negli ultimi 70 anni.

Jerash

Il sito archeologico

Per visitare il sito archeologico di Jerash c’è bisogno di un biglietto d’ingresso che costa solo 10 jod. Ma Jerash può essere considerata la Pompei della Giordania.

Si accede al sito varcando l’arco di Adriano, che presenta ancora i capitelli corinzi intatti sia sopra che sotto.

Varcato l’Arco di Adriano, alto 13 metri, che segna il confine tra la città nuova e quella antica e che fu costruito per onorare la visita dell’Imperatore nel 103, si torna indietro di 2000 anni.

 

La visita di un imperatore romano era considerato un grande onore e beneficio perchè faceva costruire nuovi edifici monumentali che aumentavano la bellezza, gli agi e lo sviluppo economico della città.

Jerash

Dall’arco, si arriva direttamente nell’Ippodromo, attraversato il quale ci si ritrova sull’antico cardo romano, ancora perfettamente intatto, lungo 800 metri con oltre 500 colonne. Al centro del cardo c’è la piazza circondata di colonne con capitelli corinzi, e tutt’intorno l’antica città di Jerash.

Jerash

Passeggiando attraverso il sito archeologico si avverte quasi la sensazione di sentire ancora i cavalli al galoppo e i gladiatori pronti a scontrarsi nei due teatri romani ancora perfettamente intatti. Il più grande dei due è stato il primo teatro numerato al mondo con capienza di 4 mila spettatori, mentre il più piccolo, riservato alle prose ed alle riunioni cittadine, ancora oggi è attivo e nelle sere d’estate si volgono numerosi spettacoli.

Jerash

Jerash è meravigliosa, passeggiare lungo il cardo mi ha teletrasportato indietro negli anni, tra carrozze, cavalli, principesse…

E pensare che quando si parla di Giordania viene in mente solo Petra. Ed invece, a nord, a pochi km da Amman e dal confine Israeliano c’è una città romana rimasta intatta nei secoli.

Jerash

Continuando la nostra visita, ci siamo imbattuti nel bellissimo tempio di Artemide, Dea protettrice della città, con le sue colonne perfettamente allineate. Questo Tempio era il più bello della città e fu costruito su uno dei punti più alti. L’edificio aveva un portico esastilo con dodici colonne, di cui undici sono ancora in piedi e con capitelli corinzi ancora ben conservati. Le pareti del tempio avevano tre ingressi decorati con tre pilastri corinzi.

Jerash

Insomma, Jerash è un museo a cielo aperto ed è impossibile non restarne affascinati!

E’ una Pompei al di là del Giordano.

Ogni singola pietra, ogni singola colonna, racconta secoli di storia e sembra quasi parlarti.

Visitare Jerash è davvero molto emozionante e vi consiglio di dedicarci almeno una giornata, ma soprattutto di prendere una guida, come abbiamo fatto noi, in gradi di spiegarvi i secoli di storia che ci sono davanti ai vostri occhi.

Jerash

Dove mangiare

Dopo la visita a Jerash, ci siamo fermati a pranzare al Ristorante Geen Valley a pochi metri dall’uscita del sito archeologico dove ho avuto modo di vedere come preparano il pane arabo e mangiare il buonissimo Mashuai, la loro carne mista alla griglia, abbinata a tutti i loro appertizer a base di hummus di ceci, insalatine, mutabbal (o Baba Ganush).

In alternativa, potete fermarvi a mangiare al ristorante “Artemide e Diana” vicino al sito archeologico dove si mangia a buffet o al ristorante Libanese.

Mashuai cucina libanese