Se siete in vacanza in Campania, non fermatevi a visitare solo Napoli, Pompei e la Costiera, ma allungatevi anche a Caserta, una città molto spesso sottovalutata, ma che ha davvero tanto da offrire e da vedere!
Caserta è una delle cinque provincie della Campania, molto spesso presa in considerazione solo per la sua famosa Reggia, ma che in realtà, oltre alla Reggia, custodisce tesori molto preziosi oltre che edifici e architetture che raccontano di cultura, tradizioni e storia della nostra Nazione e delle nostre radici.
Andiamo quindi a scoprire cosa vedere a Caserta e nei dintorni.
Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta, costruita tra il 1752 e il 1845, è senza dubbio il simbolo della città e quindi una meta obbligatoria se ci si reca nella città.
Questa vera e propria opera d’arte e di architettura è uno dei monumenti più importanti dell’Italia intera anche se è poco famosa, soprattutto all’estero, dato che, ahimè, molti ne ignorano l’esistenza
L’imponente edificio reale si trova all’ingresso del centro della città. Se ci si reca nel periodo che va da giugno a ottobre è interessante fare la passeggiata-evento serale “Percorsi di luce”, molto bella e suggestiva.
su volere di Carlo di Borbone doveva diventare la seconda Versailles, infatti la Reggia di Caserta non ha nulla da invidiarle, progettata nella seconda metà del XVIII secolo dal celebre architetto e ingegnere Luigi Vanvitelli, grande esempio di Barocco italiano.
È possibile compiere una visita, che si suddivide in due tempi: gli appartamenti storici e i giardini reali (all’inglese).
È impossibile visitare la Reggia di Caserta data la sua vastità in un solo giorno, però può bastare per vedere le stanze principali degli appartamenti storici, la parte principale del parco e i giardini inglesi.
Gli appartamenti storici
Gli appartamenti della Reggia di Caserta in sostanza rappresentano le residenze private dei Reali e oggi anche un museo.
Il percorso previsto dalla visita prevede: degli appartamenti dell’Ottocento, gli appartamenti “Vecchi” (del 700), la biblioteca palatina e la pinacoteca. Nell’Appartamento dell’Ottocento è possibile ammirare le Anticamere degli Alabardieri e delle Guardie del Corpo, il Salone di Alessandro e il grande affresco che decora la volta.
Poi si incontra l’Appartamento Nuovo, la Sala del Trono, che è rivestita dalle ricercate sete di San Leucio e possiede una volta dipinta.
La visita dell’Appartamento Vecchio è in pieno stile Rococò, comprende stucchi, parati di seta multicolore, affreschi e lampadari policromi. Incontrerete la Sala delle Stagioni, gli Appartamenti della Regina e la Biblioteca Palatina, con librerie di mogano e di noce che conta 14.000 volumi stampati tra il 1700 e il 1800.
In fondo alla sala oggi si trova un bellissimo Presepe.
Si conclude con la Pinacoteca, al cui interno si trovano una serie di collezioni di i ritratti dei Sovrani, scene di vita di corte e paesaggi.
I giardini Reali
La fontana Di Eolo, segna l’ingresso nella parte più scenografica del parco.
È possibile noleggiare una bicicletta oppure prendere il minibus, a piedi ovviamente sarebbe meglio perché ci si può soffermare ad ammirare i particolari delle vasche, dei gruppi scultorei e scoprire i bei sentieri alberati.
Una volta che si arriva alla fontana di Diana e Atteone si trova l’ingresso del “giardino nel giardino”, un giardino in pieno stile inglese nel giardino reale della Reggia.
Questo giardino inglese è un luogo magico, quasi irreale. È senza dubbio la parte più bella dell’intero parco.
Possiede oltre 100 specie di piante ed arbusti, e un laghetto di ninfee da cartolina.
L’impressione che dà è quella di un giardino vittoriano, un luogo magico e silenzioso, perfetto per chi ama la pace dei sensi ed essere immerso nella natura più affascinante.
Ciò che non potete assolutamente perdervi nel giardino inglese della Reggia è “Il Bagno di Venere”, a cui potrai arrivare percorrendo un sentiero appartato, l’opera consiste in una statua di Venere che si bagna pudica nei pressi di una piccola cascata.
È uno spettacolo per cui non esistono parole, la bellezza dell’oasi e della Venere combinate.
Potete prenotare un tour privato della Reggia di Caserta a questo link.
San Leucio
San Leucio nel tempo è sempre stato un modello urbanistico e sociale per tutto il mondo. Oggi è un bellissimo e piacevole luogo dove fare passeggiate e assistere a concerti e manifestazioni culturali.
Proprio a San Leucio si trova la residenza Reale Borbonica, di Carlo Borbone, un uomo affascinato dall’arte della seta, infatti, la residenza a metà del 700 ne ospitava una fabbrica. Imperdibile il giardino all’italiana, gli appartamenti reali e la casa del tessitore. Dalla terrazza esterna si vede la panoramica che da Caserta che si estende fino al Vesuvio, e nelle belle giornate è possibile scorgere anche le isole di Ischia e Capri.
E pensate che le bandiere che vediamo svolazzare alla Casa Bianca, al Quirinale e nel Vaticano provengono proprio da San Leucio!
Ferdinando IV, l’erede di Carlo, decise poi di creare una struttura che potesse ospitare i poveri della provincia per poi farli diventare specializzati nella tessitura della seta, però non andò a buon fine il progetto.
Inoltre a San Leuco c’è il palazzo del Belvedere, la chiesa dedicata a san Ferdinando Re, l’edificio della filanda, quello dalla cuculliera, l’appartamento reale e la camera da bagno di Maria Carolina con disegni di Philipp Hackert.
Ovviamente è possibile acquistare la seta prodotta dagli artigiani, che conservano la produzione della seta con grande vanto.
Acquedotto Carolino
Acquedotto Carolino Vanvitelliano, si trova appena fuori dalla città di Caserta, lungo 38 km, in gran parte interrato, nasce dalla massiccia richiesta di acqua dei reali alla Reggia di Caserta, comprese ovviamente le fontane e i giochi d’acqua.
L’incarico di costruire l’acquedotto fu anche stavolta assegnato all’architetto Luigi Vanvitelli, Carlo Borbone si aspettava un’opera di ingegneria idraulica e così fu ancora oggi è considerato una delle più importanti costruzioni realizzate dai Borbone.
La struttura consiste in una struttura formata da archi e alla base ospita un ossario con i resti dei soldati della brigata garibaldina che persero la vita durante la battaglia del Volturno nel 1860.
L’acquedotto Carolino è anche Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Casertavecchia
Il borgo medioevale e fortificato di Casertavecchia fa parte di Caserta ma può essere considerato un luogo a parte.
Si può raggiungere il borgo con un autobus che parte ogni ora dalla stazione ferroviaria, è distante solo qualche chilometro da Caserta.
Una volta giunti al borgo il tuffo nel passato sarà strabiliante! attraversando i vicoli, in un’atmosfera intima, rilassante a anche un po’ misteriosa, i piccoli negozi di artigianato, la natura e il centro, dominato da una cattedrale che risale al 1100.
Casertavecchia è proprio questo, ciottoli, pietre, vecchie insegne e silenzio.
Per arrivare sulla rupe si deve compiere una ripida salita attraversando una pineta.
Le terrazze del borgo danno la possibilità di scorgere un’incantevole panoramica sulla città, con vista sulla reggia vanvitelliana, sul Vesuvio e sulle isole del golfo di Napoli.
Sono presenti molti ristorantini che offrono cucina tipica casertana.
Duomo di Casertavecchia
Il Duomo di Casertavecchia è dedicato a San Michele Arcangelo, suddiviso in tre navate in stile romanico-gotico e collocata nella piazza del vescovado.
All’interno della chiesa troverete uno scenario elegante e semplice.
Rappresenta l’edificio di culto più importante e suggestivo della zona. La sua costruzione risale al 1129.
Nel corso dei secoli l’edificio ha subito l’influenza dei vari stili, oggi, come abbiamo detto in precedenza, dopo l’ultimo restauro del 1926, il Duomo si è identificato nello stile romanico.
Senza dubbio se ci si reca a Casertavecchia è una cosa da vedere assolutamente perché al suo interno custodisce tesori molto preziosi.
All’ingresso ci sono due leoni di pietra pronti ad accogliere i visitatori, invece all’altare sono presenti altre figure animalesche a mosaico.
Interamente decorate con animali e motivi floreali, simboli della fede cristiana, una cappella del ‘300 e affreschi originari come quello che raffigura la Vergine Maria con il Bambino sulle ginocchia.
In fine, il Campanile che si sviluppa per 32 metri in altezza, abbellito da bifore decorate con figure umane.
Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere
A pochi km da Caserta, nel paese di Santa Maria Capua Vetere, c’è l’anfiteatro campano, il secondo in ordine di grandezza tra gli anfiteatri d’Italia, dopo il Colosseo (m 165 sull’asse maggiore, m. 135 su quello minore a livello dell’arena).
Fu innalzato tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. in sostituzione dell’arena meno capiente risalente ad età graccana e si menziona che i restauri del colonnato e del nuovo arredo scultoreo furono fatti eseguire dall’imperatore Adriano.
L’edificio, in genere adibito agli spettacoli gladiatori, presentava in origine i quattro ordini canonici (ima, media e summa cavea, attico) di spalti, accessibili attraverso scale interne ed esterne, impostati su altrettanti livelli di gallerie in opus latericium comunicanti, e si apriva in facciata con ottanta arcate realizzate in blocchi di calcare di uguale ampiezza ad eccezione di quelle poste in corrispondenza dei quattro punti cardinali, coincidenti con gli ingressi principali, che erano enfatizzate dalla presenza di semicolonne appoggiate ai pilastri in ordine tuscanico. Gli archi della facciata erano arricchiti da 240 busti a rilievo di divinità, di cui se ne conservano solo 20 in loco e poche altre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed al Museo Provinciale Campano.
Ad oggi, si cerca di rivalutare la sua bellezza attraverso l’organizzazione di eventi culturali, soprattutto nelle sere d’estate.
Per maggiori informazioni, leggi “L’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere“