Foto screenshot del video di Farwest

Qualche giorno fa ho assistito ad un documentario molto interessante su Farwest dove si parlava di Scam City asiatiche, delle vere e proprie città fantasma, realizzate tipo campus universitari, con uffici e dormitori, organizzate per le truffe online.

Immaginate una città segreta in mezzo alla giungla, con decine di migliaia di schiavi chini sui loro computer. Non possono allontanarsi, e se tentano di fuggire vengono torturati o uccisi. Il loro lavoro consiste nel creare finti profili sui social e mettere a segno truffe telematiche in tutto il mondo. Siamo a Myawaddy, una provincia birmana a ridosso del confine con la Thailandia, nei territori controllati dalle milizie Karen, alleate del governo golpista di Yangon. Qui è sorto l’arcipelago criminale delle scam city, centri organizzati dedicati alle truffe online su scala globale.

Lo so, non c’entra molto con gli itinerari di viaggio che pubblico di solito, ma ci tenevo a condividere con voi questa notizia perchè molto spesso, chi vuole viaggiare e vivere come nomade digitale all’estero, può rischiare di imbattersi in annunci di lavoro truffa da parte delle Scam City, che offrono lavori all’estero comprensivi di vitto e alloggio ma che poi, una volta arrivati lì, ti privano del passaporto e ti rinchiudono in una delle nuove forme di schiavitù.

Ma vediamo tutto nel dettaglio e come evitare di essere truffati.

Cosa sono le scam city

Le scam city asiatiche sono veri e propri complessi urbani, spesso nascosti e fortificati, dove vengono orchestrate massicce operazioni di truffa online. In questi centri, migliaia di lavoratori, spesso stranieri, sono costretti a truffare persone in tutto il mondo, attraverso finti profili social, siti web di trading fraudolenti, o app di incontri. Le truffe più diffuse sono quelle romantiche, dove la vittima viene sedotta e poi convinta a inviare denaro per presunte emergenze, oppure quelle legate a falsi investimenti finanziari. L’obiettivo è uno solo: trarre il massimo profitto possibile, sfruttando la fiducia delle persone.

L’organizzazione delle scam city

Secondo varie testimonianze, ogni scam city è gestita come una vera azienda. Ci sono vari dipartimenti: chi crea profili falsi, chi aggancia le prede e chi, infine, le convince a pagare. La vittima viene passata di mano tra diversi operatori, convinta però di parlare sempre con la stessa persona. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, i truffatori possono persino simulare videochiamate false, aumentando la credibilità dell’inganno. Ogni scam city è circondata da torrette e filo spinato, trasformando i lavoratori in prigionieri, costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane. Se non raggiungono i risultati richiesti, vengono puniti, talvolta con reclusione o torture.

Myawaddy: l’epicentro delle scam city

Un esempio emblematico di scam city è KK Park, nella zona di Myawaddy. Questo complesso ospita circa 50.000 lavoratori ed è il più grande della regione. Sorto durante la pandemia di Covid-19, KK Park è diventato un centro di potere per le truffe digitali. Secondo l’analista Jason Tower, il fenomeno delle truffe online ha generato nel 2023 oltre 64 miliardi di dollari, molti dei quali finiscono nelle tasche dei boss che gestiscono questi centri criminali. Tower afferma che dietro a queste operazioni ci sono grandi aziende cinesi, con legami diretti al governo di Pechino. Le scam city, infatti, potrebbero essere nate nell’ambito del progetto della Nuova Via della Seta, con la partecipazione di membri di spicco delle autorità cinesi.

Il reclutamento dei lavoratori stranieri

Il volto più oscuro delle scam city è il modo in cui reclutano lavoratori. Attraverso annunci ingannevoli, promettono lavori ben pagati in settori come l’e-Commerce o il marketing digitale, soprattutto in Thailandia (anche se poi in teoria si trovano al confine nord con il Myanmar). I candidati, provenienti principalmente da Paesi come Pakistan, Africa, Russia e Filippine, ma anche da Paesi Occidentali, credono di essere diretti a città come Maesot, ma una volta arrivati, vengono condotti illegalmente in Myanmar, attraversando il fiume Moei. Solo allora scoprono la verità: non lavoreranno in un ufficio, ma saranno forzati a truffare persone online, prigionieri in un vero e proprio sistema di sfruttamento.

Le condizioni di vita nelle scam city

All’interno delle scam city, le condizioni di vita sono paragonabili a quelle di un campo di concentramento. I lavoratori sono costretti a lavorare fino a 14 ore al giorno, sotto costante sorveglianza di telecamere e guardie, chiamati “sceriffi”. Chi non riesce a truffare abbastanza vittime viene punito con metodi brutali, come fustigazioni o elettroshock. Le punizioni servono da deterrente per chiunque pensi di ribellarsi o tentare di fuggire. Anche in caso di fuga, la probabilità di essere catturati e uccisi è alta. L’unica possibilità di liberazione è pagare un riscatto, che può arrivare a diverse migliaia di dollari, ma la maggior parte delle vittime non ha i mezzi per farlo.

Impatto globale delle scam city

Il fenomeno delle scam city ha un impatto globale. Le truffe telematiche orchestrate da questi centri raggiungono tutto il mondo, Italia compresa. Secondo uno studio di Consumerismo No Profit, circa 12,7 milioni di italiani sono stati vittime di truffe online almeno una volta nella vita. Le vittime spesso non si rendono conto della vastità e della complessità del sistema che c’è dietro. Queste città criminali operano su scala industriale, con metodi sempre più sofisticati, rendendo le truffe telematiche una piaga difficile da debellare.

La tratta di esseri umani

Oltre alle truffe, le scam city sono al centro di una vera e propria tratta di esseri umani. Quando la manodopera locale non è sufficiente, i boss dello scam reclutano lavoratori stranieri attraverso offerte di lavoro ingannevoli. Una volta entrati nel circuito delle scam city, questi lavoratori si trovano intrappolati in un sistema dal quale è quasi impossibile uscire. Molti non hanno altra scelta se non truffare per sopravvivere, mentre altri vengono trattenuti contro la loro volontà e costretti a pagare somme ingenti per ottenere la libertà.

Le scam city asiatiche rappresentano una delle forme più avanzate e pericolose di criminalità organizzata del 21° secolo. Questi centri sfruttano la disperazione e la vulnerabilità di migliaia di persone, spingendole a partecipare a un sistema globale di truffe. Allo stesso tempo, il traffico di esseri umani e le condizioni disumane all’interno di queste città rimangono una piaga nascosta, di cui solo poche testimonianze sono riuscite a emergere. Chi cade nelle loro grinfie, sia come vittima delle truffe o come lavoratore prigioniero, si trova intrappolato in un circolo vizioso di sfruttamento e inganno.

Come evitare di cadere nelle truffe delle scam city

Evitare di cadere nelle truffe orchestrate dalle scam city richiede attenzione e consapevolezza. Ecco alcune linee guida fondamentali per proteggersi:

  1. Diffida delle offerte di lavoro troppo allettanti: Se stai cercando lavoro all’estero, fai attenzione alle offerte che promettono stipendi elevati con poche competenze richieste o che provengono da aziende con scarse informazioni verificabili online. Verifica sempre l’autenticità dell’azienda, controllando recensioni, certificazioni e l’eventuale presenza fisica della sede.
  2. Proteggi le tue informazioni online: Non condividere informazioni personali, finanziarie o documenti sensibili su piattaforme non sicure o con persone che non conosci bene. I truffatori sfruttano spesso queste informazioni per costruire fiducia e mettere in atto le loro truffe.
  3. Fai attenzione ai contatti non richiesti: Se ricevi messaggi da sconosciuti su social media o piattaforme di incontri che diventano rapidamente troppo personali o chiedono denaro, è probabile che si tratti di una truffa. Le truffe romantiche sono tra le più comuni e iniziano spesso con approcci apparentemente innocui.
  4. Verifica gli investimenti: Prima di fare qualsiasi investimento online, soprattutto nel settore delle criptovalute o del trading, assicurati di verificare l’affidabilità della piattaforma. Evita investimenti che promettono guadagni elevati con rischi minimi, poiché spesso sono legati a operazioni fraudolente.
  5. Segui le normative legali del Paese: Se ti stai trasferendo per lavoro in un Paese straniero, assicurati che il processo di assunzione segua tutte le normative legali e che tu abbia un visto valido. Viaggiare con un contratto ben definito e verificato può ridurre notevolmente i rischi.

In generale, mantenere un alto livello di vigilanza e informazione è essenziale per evitare di diventare una vittima. Se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, è probabile che ci sia qualcosa di sospetto.

Vi lascio qui il link per guardare il reportage intero di Farwest su RaiPlay.