Il viaggio in Turchia è stato uno dei più belli della mia vita. Di recente, mi ha contattata Primaradio Piemonte proprio per un’intervista sulla Turchia (se ve la siete persa potete ascoltarla qui).
In quell’occasione, ho ricordato i momenti più belli del mio viaggio ad Istanbul, Bodrum e Pamukkale e parlato anche dei piatti tipici turchi.
Mi sono resa conto, però, di non aver mai scritto qui su questo blog cosa è possibile mangiare in Turchia, ma averne parlato solo sul blog di Davide negli articoli “Come mangia un dietista in vacanza” e “Come tornare dalle vacanze non ingrassati”.
Ho deciso quindi di rimediare e darvi dei consigli su cosa mangiare in Turchia, raccontandovi la mia personale esperienza culinaria.
Innanzitutto, il tour culinario per la Turchia inizia già in viaggio se volate con la Turkish Airlines!
La compagnia aerea turca, infatti, considerata una delle migliori del mondo, permette già prima di partire di selezionare il menu di bordo, tra 21 menu differenti: menu vegetariano, senza glutine, senza lattosio, vegano, ecc.
A bordo, invece, se non si è scelto prima di partire cosa mangiare, è comunque possibile selezionare il proprio pasto tra due differenti menu.
La tipica cena su un volo dall’Italia per Istanbul si compone di un antipasto di melanzane fritte al formaggio con salsa di pomodori seguito da un piatto caldo a scelta tra filetto e di manzo e petto di pollo alla turca, accompagnati da riso e verdure di stagione saltate; per dessert un dolce al cioccolato.
Il pane è servito caldo, da bere tè e caffè, succo d’arancia, di mela e di pomodoro, Coca Cola, aranciata o acqua tonica, birra Tuborg o Efes, vini turchi e internazionali, whisky, gin, vodka e raki, il superalcolico tradizionale turco.
Su un volo intercontinentale il menu è più articolato e prevede doppio antipasto, melanzane stufate marinate all’olio di oliva e salmone affumicato con salsa alla crema.
Mentre nei voli locali, come ad esempio quelli tra Istanbul e Bodrum, la scelta è tra due tipi diversi di tramezzino.
La scelta per il piatto caldo principale, nel menù normale, comprende sia il filetto di manzo tradizionale alla turca con accompagnamento, sia i rigatoni al pomodoro, accompagnati da olive nere e pomodorini essiccati al sole; per dessert una crema con ciliegie e salsa di lamponi.
Ma vediamo ora quali sono stati i nostri pasti in Turchia.
Ad Istanbul abbiamo soggiornato in un hotel nel centro storico di Sultanahmet, a pochi passi dalla famosa Moschea Blu e cattedrale di Ayasofia. Lì è stata principalmente una vacanza culturale. Sveglia presto alle ore 8.30 colazione abbondante con cappuccino addolcito con zucchero di canna (che ha un’assimilazione migliore dello zucchero normale), una piccola tazzina con cioccolato o marmellata fatte in casa, 40 g. circa di muesli con frutta secca aggiunta (2 noci o fichi secchi), 300 g. di frutta fresca (principalmente melone e anguria), 1 o 2 uova preparate sode o in paella, 50g. di salumi magri del posto, prevalentemente di carne bianca, 40 g. di pane integrale, 100 g. di pomodori e tanta acqua.
Dopo questa bella ricarica mattutina, eravamo pronti per il tour de force in giro per Istanbul su e giù per i vari quartieri della città spostandomi principalmente a piedi e coprendo solo le lunghe distanze con tram, autobus o traghetti.
Verso le ore 13.00 o le ore 14.00 spuntino con frutta fresca e spremuta. E’ impressionante vedere quanti negozi di frutta fresca servita pronta da mangiare ci sono a Istanbul. Magari ci fossero anche a Napoli: si ridurrebbero molti casi di obesità. Questi simpatici negozietti vendono a poche lire turche ai passanti spiedini di frutta, coppettini di frutta già tagliata e lavata o spremute di arancia o anguria, alcuni li hanno chiamati vitamin shop.
Verso le 18.00 rientravamo in albergo e facevamo uno spuntino con il famoso the alle mela turco e 2 tramezzini di pane integrale ripieni di pomodoro, cetriolo e fettina di formaggio turco. Poi breve relax in uno degli hammam turchi con trattamento di 10 minuti di sauna, 10 minuti di bagno turco al quale seguiva scrub e soap massage (i turchi sono davvero molto bravi nei trattamenti antistress) ed a seguire bagno in piscina, il tutto per rigenerare corpo e mente prima dell’uscita serale.
Dopo un paio di ore di relax verso le 21.00 iniziava la ricerca di uno dei ristorantini tipici per gustare una delle specialità turche o ottomane. In Turchia preparano moltissimi antipasti gustosi, denominati meze: zuchine con salsa di yogurt (kizartmasi), melanzane dalla pelle nera alla griglia, il cacik ottomano, la moussaka turca (diversa da quella greca) preparata principalmente con carne tritata e melanzane e tanti altri ancora. Gli antipasti turchi sono talmente tanti che si può decidere di fare un’intera cena solo di mezes, ma sarebbe davvero un peccato visto che i loro secondi sono davvero buonissimi.
Tra i meze più famosi e graditi dai turchi ci sono senza dubbio i Börek; si tratta del nome generico per indicare le sfoglie salate fatte con yufka, una combinazione di strati sottilissimi di pasta. Il Su Böreği è fatto con strati di pasta bolliti, formaggio e prezzemolo. Il Çiğ börek è fritto e farcito con carne tritata. C’è poi tutta una serie di börek che prende il suo nome dalle relative forme; il Sigara böreği per esempio, dalla sua caratteristica forma a sigaro. Ci sono infine il Talaş böreği (farcito con verdure e carne a cubetti), il Laz böreği, una versione dolce rinomata nella regione del Mar Nero e il Puf böreği, pasta sfoglia ripiena di carne tritata e formaggio.
Ordinavamo un assaggio di due o al massimo tre antipasti a sera (essendo stati in Turchia dieci sere abbiamo avuto modo di assaggiarli tutti) ed un piatto unico (di carne, pollo o pesce con contorno di verdure e riso o cuscus). Lì il maiale è inesistente per motivi religiosi, ma cucinano dell’ottima carne di agnello, bovino e di pollo cotto con il sistema dei grandi spiedini alla griglia qui chiamati kebab lì Kebap. Ho scoperto che per loro kabap è il modo di cucinare la carne alla griglia, che poi servono a scelta al piatto, nella pita o in un panino.
Ovviamente ogni cena terminava con la frutta: melone o anguria e poi ogni tanto (ma non tutte le sere), verso le 23.00 assaggiavamo uno dei loro dolcetti. Abbiamo apprezzato molto le loro Turkish delight, dei dolcetti gommosi basati su un gel di amido e zucchero. Sono preparati nelle loro pasticcerie, molto simili a bistrot, ma ne vendono anche delle belle confezioni regalo, nella varietà Premium sono costituiti in gran parte da ripieni di pistacchi e nocciole o noci tritate. La versione più economica, invece, è caratterizzata per lo più da gel, generalmente aromatizzato con acqua di rose, mastice, o limone. La confezione è contenuta in pacchetti e mangiato a cubetti spolverate con zucchero a velo, olio di copra, in polvere o crema di tartaro. Altri tipi comuni includono aromi come la cannella e menta.
Una sera, invece, abbiamo preferito provare il gelato turco, sperando che il gusto del gelato fosse internazionale. Invece abbiamo scoperto che è molto gommoso ed insapore. A mio parere, non ne vale la pena mangiarlo. E’ solo bello vedere come i gelatai si impegnano a fare il loro show con i gelati lungo Iskidal Caddesi nel quartiere Beyoglu, in pratica con una sorta di forchettone gigante agguantano il gelato e lo fanno roteare in aria tipo lazzo del cowboy, ed il gelato sembra un chewingum… anche nel sapore purtroppo!
Molto tipiche e caratteristiche, le barche di pescatori nei pressi del Ponte Ataturk all’inizio del Corno D’Oro, che vendono dei panini con pesce fritto fresco appena pescato! Noi non abbiamo avuto occasione di mangiarlo perché la sera preferivamo cenare al ristorante, ma se volete provare la cucina tipica turca, non potete farvelo sfuggire.
A Bodrum, invece, essendo una località di mare, abbiamo optato principalmente per piatti di pesce!
La mattina facevamo una colazione salata con crepes con zucchero di canna o frittata con pomodori e salumi preparate calde al momento nel nostro Hotel.
A pranzo optavamo per un piccolo panino o un trancio di pizza, o se c’era la possibilità di assaggiare qualche specialità locale.
Nel pomeriggio facevamo lo spuntino con qualche snack, acquistato in loco, vi meraviglierà scoprire quale varietà di snack integrali e ricchi in fibre ci sono lì.
A cena, abbiamo preferito non usufruire sempre del buffet dell’albergo, sia perché è un sistema che porta ad esagerare con le porzioni, sia perché amavamo provare i ristorantini del posto, come cucinano e che atmosfera si respira. Spazio quindi ai tanti ristoranti di mare, con il pescato del giorno davvero freschissimo in esposizione, alla cucina turca con la sua carne alla griglia o a quella ottomana con i suoi piatti unici.
Nelle cene a buffet, invece, preferivamo sempre scegliere il piatto fresco, quello che il giorno prima non c’era, evitando quelli troppo elaborati, spesso preparati con le rimanenze. Una porzione di secondo e tante verdure di: melanzane arrostite, con pomodorini, peperoni ripieni, fagiolini con pomodorini e cipolline, zucchine, barbabietole, insalate di ogni genere!
Come carboidrati, piuttosto che il pane, molto tenero lì a Bodrum, preferivamo una piccola porzione di riso, dato che lì utilizzano tante qualità diverse con ricette davvero gustose, con piselli e patate, al sugo, con il pollo, con verdure miste…
Finire con un piccolo dolcino, delle dimensioni della nostra piccola pasticceria, ogni sera uno diverso, ci ha permesso di scoprire che hanno copiato la nostra amata caprese, ma non temete, la loro è molto più grassa ed umida, non regge il confronto, nè come sapore, nè come fragranza, nè come leggerezza, calorica e digestiva.