In quest’ultimo periodo Napoli sta vivendo un bellissimo boom turistico ed io, da napoletana, non posso che esserne felice, anche se, tanti quartieri stanno perdendo un po’ la loro vera anima per adeguarsi al turismo di massa.
Se però cercate ancora la Napoli autentica, quella meno conosciuta e poco turistica, frequentata principalmente da napoletani, dove passeggiando tra i vicoli si sente ancora l’odore del ragù e dei panni stesi tra i balconi, dovete assolutamente andare al Rione Sanità.
Questo Rione un tempo era collocato fuori le mura cittadine ed era considerato area cimiteriale. Proprio per questo motivo custodisce alcuni dei luoghi più belli e affascinanti della città come le catacombe di San Gaudioso e San Gennaro, il cimitero delle Fontanelle (che riaprirà a breve), palazzi settecenteschi dalla bellezza incredibile e chiese e musei “restituite” alla popolazione grazie al bellissimo lavoro che in questi anni sta facendo la Cooperativa La Paranza, una cooperativa nata nel 2006 per creare lavoro ai giovani del quartiere attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale del Rione Sanità e che negli ultimi anni ha dato nuova vita al quartiere riqualificando chiese e luoghi di culto abbandonati, come ad esempio la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi che oggi ospita lo Jago Museum, e creando tanti luoghi di incontro culturali per bambini e ragazzi del Rione: dal corso di musica a quello di teatro fino alle attività extra scolastiche. Nei 15 anni di attività a favore della “tutela del bello”, sono stati recuperati 10.522 mq di patrimonio. Grazie a donazioni private, affreschi, mosaici e luoghi d’arte, prima abbandonati, hanno ritrovato la luce.
Ho avuto modo di vivere con mano la rinascita del quartiere in un week end di fine novembre in cui mi sono immersa nel Rione Sanità dormendo anche in un B&B locale, la Casa del Monacone, proprio sotto il ponte della Sanità e sopra le catacombe di Sam Gaudioso, dove la mattina ho fatto colazione con moka napoletana e sfogliatella. Il Monacone, per le persone del Rione, è San Vincenzo, il Santo Patrono della Sanità, eh si, perché qui in questo quartiere il Patrono non è San Gennaro, ma San Vincenzo.
Ma vediamo tutto nel dettaglio e cosa non dovete assolutamente perdervi in un tour del Rione Sanità.
Catacombe di San Gaudioso
Partiamo dal cuore del Rione Sanità, ossia da Piazza Sanità ed entriamo nella Chiesa di Santa Maria alla Sanità, da cui prende il nome il quartiere e così chiamata per la presenza di un quadro della Madonna che sanava le ferite. Come anticipato, il Rione Sanità inizialmente era collocato fuori le mura cittadine ed era considerato area cimiteriale.
E proprio sotto la chiesa principale del quartiere, sorge quello che era il secondo cimitero paleocristiano più importante della città. Un luogo unico nel suo genere, considerato luogo di sepoltura dei ricchi, che risale al IV secolo d.C. e prende il nome da San Gaudioso, vescovo di Abitina e martire cristiano, le cui reliquie sono conservate all’interno.
Le catacombe si estendono su diversi livelli sotterranei, collegati tra loro da una rete di corridoi e gallerie. Al loro interno, si trovano numerose tombe dove furono sepolti vescovi, martiri e fedeli cristiani. Nella zona in basso troviamo le cellette adibite alla cosiddetta scolatura, da cui deriva il detto napoletano “puozz sculà”, una pratica che serviva a far fuoriuscire i liquidi dai corpi per farli essiccare meglio. Ma la particolarità di queste catacombe, che le rendono uniche nel loro genere, è nella sala collocata all’altezza della cripta della chiesa (da cui è possibile accedere attraverso una porticina un po’ nascosta) e che rendono queste catacombe uniche nel loro genere: una parete in cui sono murati solo i cranei delle persone lì sepolte e sotto i quali sono dipinti i corpi a raffigurare che cosa erano nella vita terrena. Queste rappresentazioni offrono uno sguardo unico sulla vita quotidiana e sulle credenze dell’epoca, che testimoniano anche l’importanza religiosa del luogo. In un’altra sala, invece, troviamo un altare dedicato a San Gaudioso, da cui prendono il nome le catacombe.
Il Presepe Favoloso
Dopo la visita alle catacombe di San Gaudioso, prima di uscire dalla chiesa, consiglio di soffermarvi ad osservare il Presepe Favoloso, un tipico presepe napoletano, ma con dei rimandi al Rione Sanità, realizzato nel 2021 dai fratelli Scuotto della bottega La Scarabattola. Un presepe dove dove una folla di pastori popola le vie di un mondo in bilico tra il vero e il fantastico.
Troviamo ad esempio una riproduzione del ponte della Sanità, la Santa famiglia, i pastori della meraviglia, la zingara che prevede il futuro, San Nicola che è Babbo Natale, il Diavolo e tanti elementi che rimandano da un lato al presepe tradizionale, dall’altro ad un’opera unica ricca di segni mitologici da interpretare.
Figura chiave di questo presepe è Benino, personaggio presente in tutti i presepi napoletani, che qui cade in un sogno profondo e sogna il Presepe Favoloso.
Catacombe di San Gennaro
Le Catacombe di San Gennaro sono uno dei luoghi storici più affascinanti di Napoli. Si tratta di un vasto complesso di gallerie sotterranee e tombe che si estendono per diversi chilometri sotto la città. Le catacombe risalgono al II secolo d.C. e prendono il nome da San Gennaro, il vescovo di Napoli martirizzato e venerato come santo. Inizialmente, le catacombe erano utilizzate come cimitero cristiano, e ospitavano le tombe di numerosi martiri e fedeli, successivamente divenne il cimitero principale della città con diversi livelli di sepoltura: le fosse comuni per i più poveri, le nicchie per il ceto medio e dei veri e propri altarini affrescati per i ricchi.
Le catacombe contengono migliaia di tombe, alcune delle quali sono decorate con pitture e sculture. I corpi dei martiri erano inizialmente sepolti nelle catacombe, e la presenza di queste reliquie conferiva un carattere sacro al luogo.
In queste catacombe, non troviamo ossa perché nell’800 le catacombe furono svuotate e le ossa spostate tutte al Cimitero delle Fontanelle che conserva 8 milioni di ossa.
In queste catacombe troviamo anche la prima sepoltura di San Gennaro, il principale patrono di Napoli, le cui reliquie sono state poi spostate prima a Benevento e poi nel Duomo di Napoli.
L’ingresso delle Catacombe di San Gennaro è dalla Chiesa di Capodimonte (quartiere collocato sopra il ponte della Sanità) e sono visitabili con lo stesso biglietto d’ingresso delle Catacombe di San Gaudioso (e viceversa). Il biglietto ha un costo di € 11,00. Per maggiori informazioni, consultate il sito www.catacombedinapoli.it
Jago museum nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi
Tra le novità da vedere nel Rione Sanità di Napoli, c’è lo Jagu Museum, un museo allestito all’interno della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, proprio all’inizio del Rione venendo da Via Foria e che è stata riqualificata e restaurata dai ragazzi del quartiere proprio per ospitare il museo.
Jago è uno scultore ciociaro che ha deciso di trasferirsi nel Rione Sanità. Le sue sculture sono realizzate tutte da un unico blocco di marmo e sono davvero meravigliose!
Tra le opere di Jago visibili nel museo troviamo:
- Self
- Apparato circolatorio
- Container (mano della nonna)
- La pietà
- La David
- Aiace e Cassandra
- La venere
La particolarità di questo museo, inoltre, è che è possibile vedere anche come sono state scolpite da un unico pezzo di marmo a partire dal calco in gesso.
Il biglietto d’ingresso dello Jago museum ha un costo di € 8,00 e prevede l’ingresso anche alla Chiesa di San Severo per vedere “il figlio velato”.
Il Figlio Velato di Jago nella Chiesa di San Severo
Come anticipato, con lo stesso biglietto d’ingresso dello Jago Museum è possibile accedere anche alla Chiesa di San Severo alla Sanità (da non confondere con cappella Sansevero), una chiesa sita in Piazzetta San Severo a Capodimonte dove da qualche mese si trova “il figlio velato” di Jago, una scultura in marmo realizzata con la stessa tecnica del Cristo Velato ma che vuole rappresentare tutti i figli di questa società che non hanno voce.
Davvero molto molto bella.
Assolutamente da vedere anche gli affreschi della chiesa, che presenta opere di Luca Giordano, di Bernardo di Cavallino e altri artisti del 700 napoletano.
Chiesa blu dei Cristallini
Tra le altre novità del Rione Sanità, assolutamente da non perdere una visita alla Chiesa Blu dei Cristallini, aperta da pochissimo, con dipinti i volti delle persone del Rione a cura di Tono Cruz e Mono Gonzales.
Questa chiesa è chiamata dei Cristallini perché qui lavoravano il vetro.
E’ una chiesa dedicata alle persone. Infatti, al suo interno non sono dipinti santi o martiri, ma i volti delle persone del Rione Sanità di Napoli.
C’è poi un resto di una barca di legno di Lampedusa legata al progetto di Sting che ha fatto degli strumenti musicali.
In tutti i luoghi del Rione, compreso questo, ci sono anche luoghi educativi per i bambini e ragazzi.
Casa di Totò
Il Rione Sanità, è conosciuto per essere il quartiere in cui è nato Totò. Passeggiando tra i suoi vicoli, sono molti i murales e i rimandi al celebre artista napoletano.
Ed è qui che si trova anche la casa in cui è nato e cresciuto, al momento però visitabile solo dall’esterno.
Palazzo dello Spagnuolo
Il Rione Sanità a Napoli è noto per la sua ricca storia e la presenza di numerosi edifici storici. Due dei più noti sono il Palazzo dello Spagnuolo e il Palazzo Sanfelice.
Il Palazzo dello Spagnuolo è un esempio di architettura civile del periodo barocco e risale al XVII secolo.
L’edificio presenta una facciata decorata con dettagli barocchi, con balconi e finestre ornate.
Il nome “Spagnuolo” deriva dalla famiglia Spagnuolo, che visse nella zona. L’edificio è stato costruito su iniziativa di questa famiglia, e nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni.
Palazzo Sanfelice
Il Palazzo Sanfelice è un altro notevole edificio nel Rione Sanità.
Costruito nel XVII secolo, l’edificio presenta uno stile architettonico barocco.
La facciata è caratterizzata da un portale monumentale e da un balcone centrale, entrambi finemente decorati. Uno degli elementi più distintivi del Palazzo Sanfelice è la scala elicoidale, considerata un capolavoro di ingegneria e design del periodo.
L’edificio è stato costruito per la famiglia Sanfelice ed è stato testimone di importanti eventi storici nel corso dei secoli.
Entrambi questi palazzi sono parte integrante del patrimonio storico e culturale del Rione Sanità, e la loro architettura riflette lo stile e le influenze dell’epoca in cui sono stati costruiti.
Il mercato della Sanità
Passeggiando per il Rione, non perdetevi il mercato della Sanità, un tipico mercato di frutta e verdura dove entrare nel vivo dell’anima partenopea.
Cimitero delle Fontanelle
Nel Rione si trova anche il Cimitero delle Fontanelle, un ossario ricavato in una cava di tufo realizzato a partire dalla pestilenza del 1656, quando vennero ospitati i poveri resti delle vittime dell’epidemia, noto per il rito delle Capuzzelle, ossia l’usanza di adottare il cranio di uno dei morti di identità ignota al quale chiedere servigi e favori, come se fosse un membro della famiglia.
Il cimitero al momento è chiuso dalla pandemia del 2020, ma riaprirà a breve, sempre a cura della Cooperativa La Paranza.
Dove dormire
Se volete immergervi nel cuore pulsante del Rione Sanità, vi consiglio di pernottare al B6B la casa del Monacone, proprio sotto il ponte della Sanità e sopra le catacombe di San Gaudioso.
Questo B&B è stato realizzato dove un tempo c’erano le cellette dei monaci.
Dove mangiare
Se cercate un luogo tipico dove mangiare cucina napoletana, vi consiglio la Locanda del Monacone, l’unica trattoria di cucina napoletana del Rione, dove potrete degustare i piatti tipici della tradizione napoletana più delle rivisitazioni dello chef.
Nel menu non mancano la pasta e patate con la provola, la pasta alla genovese, spaghetti alle vongole, il baccalà, la frittura di paranza, parmigiana di melanzane ed altre specialità della cucina napoletana.
Qui trovate invece il mio reel:
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