Le cose bisogna farle succedere, solo così può cambiare la tua vita.
Si, ma in che modo?
Con l’azione!
Se si continua a fare ogni giorno sempre le stesse cose sperando che qualcosa cambi, non cambierà mai nulla. Ed allora bisogna fare qualcosa di diverso affinché le cose accadano e portino una ventata di novità.
Per anni sono stata a piangermi addosso perché la vita non è andata come avevo sognato, perché ad un certo punto i miei sogni si sono infranti e non vedevo più futuro… poi ho iniziato a costruirne di nuovi, a piccoli passi, lentamente, inciampando ogni tanto nei ricordi… costruendo giorno per giorno un nuovo futuro che però continuavo a vedere troppo lontano.
Poi la consapevolezza che dovevo fare qualcosa per cambiare radicalmente e portare una ventata di novità nella mia vita. E questa consapevolezza è arrivata dal mio ultimo viaggio in Africa.
È stato proprio mentre ero in Senegal a dicembre che ho capito che se volevo cambiare la mia vita dovevo cambiare città e trasferirmi a Milano.
Se ci pensate, il collegamento tra il Senegal e Milano è piuttosto bizzarro, eppure è stato proprio lì, a contatto con la terra rossa e con i bambini sempre sorridenti pur non avendo niente che ho capito che in Occidente a volte perdiamo di vista la realtà è dimentichiamo i piaceri delle piccole cose.
Essere in un paese dove scarseggiano i beni primari, dove la povertà la si tocca con mano e dove però tutti sono felici e sorridenti, ti aiuta a cambiare prospettiva e renderti conto che non facciamo altro che lamentarci di ciò che non abbiamo, spesso sottovalutando ciò che invece abbiamo già sotto gli occhi ma che non riusciamo a vedere.
Ed è così che dopo il mio primo viaggio in Africa a contatto con i bambini, dove ho riso, pianto e gioito per le piccole cose, ho deciso di trovare la mia indipendenza e cercare casa a Milano per dare una svolta alla mia vita. Perché Milano? Perché erano già troppi anni che facevo su e giù da un frecciarossa almeno una volta al mese, se non di più, che tutti i ricordi più belli degli ultimi anni erano legati ad una città che continuavo a non voler vedere mia e che la mia città Natale iniziava a starmi troppo stretta e non darmi più gli stimoli di cui avevo bisogno…
Ma cambiare città non basta. Se si continuano a fare le stesse cose, si ripeteranno sempre le stesse situazioni e ci si circonderà sempre degli stessi stereotipi di uomini.
Purtroppo la vita è troppo breve per aspettare che le cose accadano o che altri prendano decisioni che noi non abbiamo il coraggio di prendere. Per far accadere le cose, bisogna compiere delle azioni.
E quest’estate, nonostante avessi deciso di restare a casa e rilassarmi tra piscina, sole e mare per ricaricare le energie da un inverno intenso dove allo stress del lavoro si è unito lo stress della ricerca casa prima e del trasloco poi, avevo bisogno di una nuova svolta, di qualcosa che innescasse un pulsante nella mia mente e mi aiutasse a ritrovare di nuovo l’equilibrio perduto.
Eh già, perché quando si cambia casa e si cambia città si perdono anche i propri punti di riferimento e si rischia con il rimanere spaesati. Non è facile costruirne subito di nuovi, soprattutto se poi i fantasmi del passato cercano di ritornare nella tua vita attraverso i social…
Avevo così deciso di raggiungere delle amiche a Bali, consapevole che il contatto con la natura, la spiritualità Orientale ed ore di yoga mi avrebbero aiutato a trovare delle risposte.
Ammetto di aver temporeggiato un po’ perché mi sono ridotta all’ultimo ed i voli erano piuttosto cari.
Poi però mi ero convinta, nonostante i prezzi elevati dei voli, avevo trovato un giusto compromesso con partenza da Milano e ritorno su Napoli. Stavo quasi per prenotare quando… è arrivata la notizia del terremoto. Ho acceso la tv e le scene sull’isola di Lombok sono state agghiaccianti.
Il mio primo pensiero è andato alle mie amiche, che per fortuna stanno bene, ma sono piuttosto fatalista e quindi ho desistito.
Potevo prenderlo come un segno del destino e ritornare alla mia idea iniziale di mare, sole e relax sapendo che a settembre mi sarei ritrovata esattamente come a luglio, solo forse un po’ più rilassata, ma anche un po’ più annoiata.
Ed invece avevo proprio bisogno di far accadere qualcosa nella mia vita, qualcosa di indimenticabile…
Ed il mio pensiero è quindi ritornato…all’Africa!
Se il mio primo viaggio in Africa mi ha aiutato a capire cosa volevo, solo un nuovo viaggio in Africa può aiutarmi a trovare delle risposte…
questa volta però non sarò a contatto con i bambini, ma con gli animali. Proverò il brivido e l’ebbrezza del mio primo vero Safari, dormirò nella Savana insieme agli animali feroci e scalerò il Kilimangiaro… si esatto, proprio l’opposto a quella che era inizialmente la mia idea di vacanza.
Ma a volte bisogna vivere delle emozioni forti per trovare il giusto equilibrio…
Lo troverò? Non lo so, nel frattempo so solo che mi aspetta una vacanza da brivido e che il mal d’Africa ha iniziato a farsi risentire e quando il Mal D’Africa torna c’è un solo modo per farlo zittire: partire!
Anna