Ho conosciuto lo chef Alfonso Crisci all’incirca 4/5 anni fa. All’epoca aveva appena aperto il suo ristorante Taverna Vesuviana a San Gennaro Vesuviano in provincia di Napoli, il mio blog era agli esordi ed io lavoravo ancora in un’agenzia pubblicitaria. Avevo già apprezzato all’epoca la ricercatezza dei suoi piatti e delle materie prime scelte, l’impiattamento, la presentazione e la sua passione per il lavoro. Avevo persino partecipato ad un corso di cucina con lui, mettendomi ai fornelli del suo ristorante ed imparando i segreti della cucina gourmet.

Taverna vesuviana

In questi anni sono poi cambiate tante cose, il mio blog é diventato il mio lavoro o rimario e, anche se ho avuto modo di reincintesre Crisci in più occasioni durante eventi dnogastronomici, non ero più ritornata al suo ristorante. Ed ammetto di aver sbagliato.

Taverna vesuviana

Dopo anni, ci sono tornata la settimana scorsa in occasione della presentazione del nuovo menù invernale (che vi consiglio di provare) ed é stata una sinergia di piaceri per la vista ed il palato, non solo per i piatti, presentati tutti in modo impeccabile tanto da sembrare delle opere d’arte, ma anche nell’allestimento del locale, curato in ogni dettaglio in modo tale da non lasciare nulla al caso: dalla lunga scalinata all’ingresso, alla parete attrezzata con una vasta scelta di vini, fino all’allestimento dei tavoli.

Abbiamo iniziato con tutta una serie di aperitivi dai sapori e dall’aspetto deliziosi, in abbinamento a un bloody Mary.

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Siamo poi passati agli antipasti con uno scampo su burrata andrianese con spuma di cetriolo e la sua riduzione in abbinamento a spumante brut metodo classico cinquantenario Janaire.

Taverna vesuviana

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Terrina coreana di ispirazione orientale con halibut marinato, riso sbianchito all’aceto di mele, uovo confit, cavolo cinese, spinaci ripassati e peperoni in agrodolce con infuso di the verde e cardamomo.

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Tartare di Fassona con capperi di salina, polvere di pomodoro vesuviano, semi di canapa e zabaione al rum abbinata a Laigren Franz Haas Alto Adige doc 2014.

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Siamo poi passati ai primi piatti con un risotto “cacio e pepe” con pancetta di stoccafisso e bottarga di tonno abbinato ad un Greco di Tufo Terra d’uva Benito Ferrara Docg 2016.

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Tagliolini  in fatti in casa di loro produzione con clorofilla di basilico che gli ha dato il colore verde, salsa di broccoletti e Rossi di Mazara anch’essi abbinati al Greco di Tufo.

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Se pensavate che la cena fosse finita, vi sbagliate. É stato poi il turno dei secondi, uno a base di carne ed uno di pesce, intervallati da un buonissimo sorbetto “Apple” servito a forma di mela in un conchiglia di ceramica dall’aspetto davvero invitante. 

Sorbetto Apple Sorbetto Apple

I due secondi che abbiamo degustato sono stati un baccalà confit su salsa di papaccella napoletana, fibre di sedano croccanti e germogli di Melissa; agnello in variazione con crosta di pistacchio, bietolone e asparago ghiacciato abbinato al Laigren Franz Haas.

Taverna vesuviana Taverna vesuviana

Prima di passare al dolce c’è stato un predessert con un nuovo sorbetto servito su un vassoi etto di legno con scaglie di cioccolato.

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Ed un dessert stellare a base di cioccolato.

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