Quest’estate, dopo due anni di pausa causa pandemia, finalmente anche gli Stati Uniti hanno riaperto i confini ai turisti italiani ed è stato un boom di partenze.
Sognavo di ritornare negli Stati Uniti da una vita (il mio ultimo viaggio negli States era stato a New York 9 anni fa), e così quest’estate ho realizzato un altro grande sogno: quello di attraversare la California on the road attraverso la Route 101 da San Francisco a Los Angeles.
13 giorni di viaggio che mi hanno portato a scoprire non solo due delle città più belle e affascinanti della California ma anche alcuni dei grandi parchi americani come lo Yosemite e il Sequoia.
Per l’itinerario on the road abbiamo noleggiato le auto da Sixt, ritirandole a San Francisco e riconsegnandole a Los Angeles.
Ma vediamo nel dettaglio il mio itinerario.
Day 1: l’arrivo a San Francisco
Sono partita da Napoli con Lufthansa facendo scalo a Francoforte. La partenza è stata piuttosto travagliata e incerta, dato che ero rientrata da poche settimane da Cuba e c’era il rischio che non mi facessero entrare negli States.
Mi hanno fatto un interrogatorio di quasi un’ora in cui mi hanno chiesto di tutto e di più ed hanno voluto vedere i biglietti di tutte le prenotazioni alberghiere e del volpo di ritorno.
Alla fine, sono riuscita a superare i controlli ed entrare ufficialmente negli Stati Uniti.
Ero a San Francisco, in California e quasi non mi sembrava vero! Mi sembrava di vivere un sogno ad occhi aperti che finalmente si stava realizzando!
Uscita dall’aeroporto ho preso un taxi al prezzo fisso di 60 dollari e sono arrivata a Downtown, dove sono andata direttamente a dormire.
Day 2: San Francisco – Tour della città
Il giorno dopo invece è iniziata la scoperta della città, in cui abbiamo cercato di vedere la maggior parte dei quartieri centrali di San Francisco.
San Francisco è rinomata per i suoi saliscendi che conducono a eleganti quartieri residenziali in collina, dai quali è possibile godere di eccellenti panorami su tutta la baia e sullo scenario urbano. Come Roma, si dice che anche San Francisco sia costruita su sette colline che sono: Telegraph Hill, Russian Hill, Nob Hill, Rincon Hill, Mt Davidson, Monte Sutro e Twin Peaks (che sono, come indica il nome, due colline).
Nel nostro tour della città, siamo partiti dalla Russian Hill (la più vicina al nostro hotel) per attraversare Lombard Street, la strada più tortuosa al mondo piena di curve e tornandi, circondata da case bellissime. Il tratto più celebre della via è sulla “Russian Hill”, tra “Hyde Street” e “Leavenworth Street” dove la carreggiata ha otto ripidi tornanti che hanno regalato alla via il riconoscimento di “strada più tortuosa del mondo”. Questo tratto, lungo 400 m su una pavimentazione di mattoni rossi, è stato istituito nel 1922, ed è nato per la necessità di ridurre la pendenza di 27° (51%) della collina. E’ possibile percorrerla a piedi oppure in auto solo in discesa ad un limite di velocità di 8 km/h (5 mph).
Attraversata Lombard Street a piedi (ci siamo poi ritornati la sera successiva anche in auto per provare l’ebbrezza di percorrere la discesa dei tornanti), abbiamo raggiunto la Telegraph hill dove si erge il Coit Tower, una torre alta 64 metri che svetta sulla città dal 1934, anno in cui fu inaugurata. Questa torre è circondata da un parco di quasi 5 acri, Pioneer Park, al suo interno ci sono numerosi affreschi che rappresentano scene di vita popolare e dalla sua cima offre una vista a 360 gradi sull’intera città, sulla baia, sul Golden Gate e su Alcatraz. Il ticket d’ingresso costa 8 dollari a persona, ma offre una veduta privilegiata su tutta San Francisco.
Dopo la visita della Coit Tower, siamo riscesi dalla Telegraph Hill attraverso la Filbert Steps, una scalinata di legno considerata la scala più bella di San Francisco, che collega Telegraph Hill Place a Sansome Street.
Abbiamo poi fatto un giro per il Financial district, con i suoi numerosi grattacieli tra cui figura quello a forma di piramide e Little Italy fino ad arrivare a China Town, uno dei quartieri di comunità cinese più grandi ed estesi del mondo. Pensate che è proprio qui, in un piccolo negozietto, che sono nati i biscotti della fortuna e non in Cina. Siamo quindi andati a visitare la fabbrica di produzione dei biscotti della fortuna per poi fermaci a mangiare in un tipico ristorante cinese in zona.
Ci siamo poi diretti a Union Square, punto di partenza dei famosi cable car di San Francisco. Cosa sono i cable car? Si tratta della rete tranviaria a trazione funicolare che serve la città di San Francisco, ultima rete al mondo del suo genere. Delle 23 linee attivate tra il 1873 e il 1890, ne sopravvivono oggi soltanto tre, due collegano Union Square con il quartiere di Fisherman’s Wharf mentre la terza si snoda lungo California Street.
Il ticket per una corsa costa 8 dollari e potete girare la città comodamente seduti o aggrappati alle passamanerie esterne!
Noi abbiamo assistito al particolare processo di cambio rotta dei cable car dal capolina, che ancora oggi viene fatto a mano dal capo treno, per poi prendere il cable car in direzione Fisherman’s Wharf.
Da lì ci siamo diretti verso la Golden Gate beach, la spiaggia che ha una vista privilegiata sul Golden Gate, che al tramonto diventa magica!
Altri posti che meritano una visita, ma che non siamo riusciti a vedere per mancanza di tempo:
Japantown, Hayes valley (quartiere afro americano), Geary boulevard, Mission district (comunità latino americana), Polk street (quartiere gay), Stockhon Street.
Potete prenotare un free tour di San Francisco della durata di 2 ore e mezza qui, oppure un tour completo di San Francisco della durata di 4 ore con guida in italiano.
La sera siamo andati a cena da Perry’s on Union, un tradizionale ristorante americano al 1944 Union St. Per prenotare i ristoranti a San Francisco, bisogna scaricare l’app “Open Table” perchè accettano prenotazioni solo tramite app.
Day 3: San Francisco – Pier 39 e Alcatraz
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato alla zona di Fort Mason e del Fisherman’s Wharf, dove si trova la Ghirardelli Square, con la famosa fabbrica di cioccolato Ghirardelli, The Cannery, USS Pampanito (sottomarino della seconda guerra mondiale), Fishernan’s & seaman’s memorial chapel e la Panetteria boudin (provare la tipica focaccia tonda croccante) fino a raggiungere il famoso Pier 39, uno dei posti più magici di San Francisco, ricco di localini tipici americani, negozietti ed i leoni marini che sono lì adagiati a prendere il sole tutto il giorno.
Ci siamo fermati per pranzo al Pier 39 da Boudin Bakery dove abbiamo provato il tipico Clam Chouder, la zuppa di vongole calda servita all’interno di una pagnotta di pane.Molto buona e particolare.
Subito dopo pranzo abbiamo preso il traghetto per raggiungere l’isola di Alcatraz per visitare la famosa prigione.
Il biglietto del traghetto con visita guidata di 2 ore costa 49 dollari, ma è consigliabile prendere con anticipo i biglietti online perchè le prenotazioni terminano subito. Qui il link per la prenotazione dei biglietti di Alcatraz.
La visita di Alcatraz è davvero molto suggestiva, c’è la possibilità di visitare sia l’intera isola che la prigione al suo interno dove le audioguide nella lingua scelta raccontano tutta la storia della prigione e delle storiche evasioni, facendo vedere anche le celle degli evasi.
Rientrati da Alcatraz, abbiamo fatto un giro per Fort Mason, dove nel week end ci sono food truck con live music, fatto un pò di shopping comprando le tipiche felpe americane con la scritta San Francisco per poi dirigerci verso i quartieri hippie di Castro e Haight Ashbury.
San Francisco negli anni ‘60 accoglieva tutti i misfits della società, ossia tutte quelle persone che non si sentivano a casa in nessun altro luogo d’America: hippie, gay, ribelli, la beat generation… Ancora oggi quest’aria liberale si respira tra le strade di San Francisco, passeggiando tra i quartieri di Castro o di Haight Street.
La sera abbiamo cenato da Mel’s Drive in Lombard Street, un tipico drive in americano con juke box e insegna luminosa, proprio come nei film!
DAY 3: San Francisco – Golden Gate Bridge e Sausalito
Nella terza giornata di tour, abbiamo noleggiato le biciclette da Unlimited Bike vicino Golden Gate Park, pagandole 40 dollari per la bici normale e 69 dollari per quella elettrica e ci siamo diretti prima al Golden Gate Parl dove abbiamo visitato il caratteristico giardino giapponese (prezzo d’ingresso 18 dollari) per poi dirigerci verso il Golden Gate Bridge, il ponte di colore rosso simbolo di San Francisco.
Lì abbiamo vissuto una delle esperienze più belle ed emozionanti di tutto il viaggio: attraversare il Golden gate Bridge in tutta la sua interezza in bicicletta fino ad arrivare a Sausalito, il quartiere residenziale dell’altro lato del ponte dal quale c’è una vista privilegiata su San Francisco dall’altra sponda.
Abbiamo pranzato a Sausalito dove abbiamo provato il famoso lobster roll (il panino con l’aragosta) da Fish per poi prendere il traghetto per ritornare a San Francisco.
Potete noleggiare le bici a questo link per fare il tour di San Francisco e attraversare il Golden Gate Bridge oppure prenotare un tour guidato in bici a questo link .
Siamo poi andati a vedere il tramonto al Twin Peaks, uno dei posti più belli e panoramici di San Francisco dove c’è una veduta privilegiata su tutta la città.
Cena: Greenwich St & Lombard St sono pieni di ristoranti carini (SilverCloud is a Karaoke Bar). N.B. la cucina chiude alle 22:00 in tutti i ristoranti
DOPO CENA:
- – Temple night club
- – 1015 Folsom
- – public works
- – Makeout room
- – Monarch
DAY 4: Silicon Valley
Prima di salutare San Francisco, ci siamo diretti a vedere le Painted Ladies, chiamate anche seven sisters (“7 sorelle”), sette case vittoriane colorate poste una accanto all’altra, all’angolo di Alamo Square, davvero belle da vedere. Si tratta di case private, quindi non è possibile visitarne l’interno, ma che colpiscono per la varietà delle colorazioni e la raffinata eleganza.
Ci siamo poi allontanati dalla città per visitare quella che viene chiamata Peninsula, la zona che si trova tra la baia di San Francisco e l’Oceano Pacifico. Qui si trova la Silicon Valley, dove hanno sede le più importanti aziende tecnologiche del mondo: da Google a Facebook fino alla Apple. Troviamo Google, che ; facciamo un salto da Facebook per salutare Zuckerberg; troviamo l’ispirazione alla sede della Apple.
Partendo da San Francisco, per ottimizzare i tempi, le abbiamo visitate in questo ordine:
1)Facebook, siamo arrivati prima alla sede di Facebook, dove però l’ingresso è vietato ed è possibile solo vedere il logo “Meta”. Il tempo di una foto e via verso la seconda tappa;
2) Stanford University: è il turno della Stanford University, l’elegante campus universitario con edifici in arenaria e tegole rosse, che ha regalato al mondo 22 premi Nobel tutt’ora viventi, 5 premi Pulitzer e 3 decorati con la medaglia presidenziale della libertà.
3) Google: è una piccola città dove i dipendenti si spostano in bicicletta e dove all’interno c’è anche un campo da beach volley. Davvero molto bella;
4) Steve Jobs’ house, dove tutto ha avuto inizio. Qui è possibile vedere il garage dove è stato inventato il Mac;
5) Apple headquarters. Purtroppo non è possibile visitare l’headquarter a forma di cerchio della Apple, ma è possibile avere una veduta dall’esterno dalla caffetteria del Visitor’s center.
Dopo la visita alla Silicon Valley, ci siamo messi in auto direzione Mariposa, un grazioso paesino in stile Western, dove abbiamo mangiato una pizza ed ho provato (ma solo uno spicchio) la tipica pizza all’ananas. E che dire? Ha un sapere dolciastro molto particolare. Ci siamo poi fermati a dormire in un tipico Motel Americano: il Miners Inn.
DAY 5: Yosemite National Park
L’indomani sveglia preso direzione Yosemite National Park, uno dei parchi più grandi d’America!
Dalle 6:00 alle 16:00 l’ingresso è a pagamento e soltanto per un numero limitato di auto, E’ quindi consigliabile prenotare online con almeno un mese di anticipo l’ingresso delle auto sul sito ufficiale del governo a questo link. Costo di prenotazione 2 dollari ad auto). L’ingresso al parco può essere poi preso direttamente all’ingresso e cosa 35 dollari a macchina ed è valido per 3 giorni.
Indossare scarpe da trekking/ginnastica (eventuale costume da bagno per chi vuole fare il bagno tra le cascate)
Lo Yosemite National Park, un gioiello tra tutti i grandi parchi americani. Valli scavate dai ghiacci, rocce scolpite dal vento, cascate altissime, la foresta che sembra quasi respirare, soprattutto di prima mattina, quando i raggi del sole scaldano la valle e una leggera nebbiolina inizia ad alzarsi tra la vegetazione. Non per nulla il naturalista John Muir l’ha definita una “valle incomparabile”.
Siamo entrati dall’ingresso Arch Rock sulla 140 a solo 1 ora di auto da Mariposa.
Una volta entrati nel parco, ci sono diversi percorsi di trekking, alcuni molto semplici e accessibili a tutti che si possono percorrere in un’oretta, altri più complessi che portano a panorami inaspettati. Nella valle ci accorgiamo subito della massiccia presenza di El Capitan, un imponente grattacielo di roccia che ogni anno richiama moltissimi appassionati di arrampicata. Questa parete è stata testimone di molte imprese incredibili: tra tutte, la più memorabile è quella di Alex Honnold, che ha compiuto un’ascesa in free solo, cioè senza nessuna corda di sicurezza.
Il parco può essere visitato con shuttle o auto privata (i parcheggi all’interno del parco sono gratuiti).
Purtroppo a causa degli incendi delle settimane precedenti, molti punti di interesse del parco erano chiusi (come ad esempio il punto panoramico The Glacier) mentre essendo estate, le Yosemite Fall, le cascate più grandi del parco, erano ahimè senza acqua.
Abbiamo quindi parcheggiato l’auto vicino al vicitor center, comprato il pranzo al sacco al market lì vicino e preso la navetta gratuita per fare il sentiero delle Vernal Falls.
Un sentiero di difficoltà media della durata di 3 ore, ma molto bello e panoramico.
Abbiamo fatto poi un pic nic al Cathedral Beach picnic area. Ci sono anche dei ristorante ma di bassa qualità.
Abbiamo poi ripreso le auto e percorso la Tioga Road, la strada che attraversa tutto il parco, fino ad arrivare al lago Tenaya, incastonato tra le montagne dove ci sono anche delle spiaggette.
Se volete fare il bagno, potete fermarvi al Swinging Bridge e nuotare nel fiume (in teoria è vietato, ma lo fanno in molti e non è pericoloso).
Uscendo ci siamo fermati al tunnel view per qualche foto, dove c’è una veduta pazzesca di tutto il parco e su El Capitain, che al tramonto diventa di colore rosso proprio come le Dolomiti.
La sera abbiamo guidato verso Fresno dove ci siamo fermati a dormire alBest Western Village Inn, Fresno e provato l’ American cheeseburger at In-N-Out or the Yard House a Fresno.
DAY 6: Sequoia National Park
Se siete in California non perdetevi una visita al Sequoia National Park, uno dei parchi nazionali più grandi d’America. Qui potrete vedere dal vivo il famoso Generale Sherman, una delle sequoie più grandi del mondo in termini di volume. Il General Sherman Tree ha una circonferenza di 31 metri ed è alto più della Statua della libertà con i suoi 84 metri di altezza. Non è l’albero più alto del mondo, ma sicuramente il più grosso in termini di volume.
Siamo entrati dal Big Stump Entrance sulla CA-180 E.
Da lì ci si deve avventurare sulla Highway 198, chiamata Generals Highway, che porta direttamente al Sequoia (prendi come punto di riferimento il Lodgepole Visitor Center): è una strada panoramica suggestiva che si snoda nel bosco di sequoie, alcune delle quali sono proprio a bordo strada.
Abbiamo parcheggiato al Lodgepole Visitor Center dove c’è anche uno shop per il pranzo a sacco e preso le navette gratuite per girare il parco.
Prima tappa è stata il Moro Rock, un piccolo trekking di 10 min di gradini che regala però una vista stupenda sul parco.
Successivamente abbiamo proseguito per il General Sherman Trail, (Orange Route) dove inizia un giro di sentieri tra le sequoie, fino a Crescent meadow in tre ore fino al General Sherman Tree, l’albero più grande del pianeta (nella Giant Forest), un gigante di circa 2700 anni, capace di superare in altezza la Statua della Libertà di New York.
Finita la visita del parco, ci siamo diretti a Tulare dove abbiamo pernottato al Quality Inn e cenato alla Steakhouse Cool Hand Luke’s, un tipico saloon americano: molto bello!
DAY 7: Morro Bay e Edna Valley
La mattina dopo abbiamo percorso la Route 1 in direzione SAN LUIS OBISPO facendo un primo stop a Morro Bay, la città californiana all’ombra del Morro Rock. Morro Bay da molti è definita come la città costiera con il panorama più caratteristico nella contea di San Luis Obispo. L’iconico Morro Rock che svetta su tutta la città e le dimensioni ridotte e a misura d’uomo la rendono il posto ideale per chi cerca un po’ di relax
Qui lungo il Pier si vedono le Otarie che nuotano indisturbate per la baia. Chi vuole, può noleggiare una barca elettrica a 100 usd per 1 ora per vedere le otarie da vicino.
Dopo ci siamo fermati alla caratteristica Pismo Beach dove abbiamo mangiato sul Pier in un caratteristico food truck californiano per poi dirigerci verso l’Ocean Dunes State Park: un luogo davvero imperdibile e magico che ha sapore di California, delle dune di sabbia direttamente sull’oceano dove gli americani sono soliti fermarsi con i van direttamente in spiaggia per andare a surfare o fare delle gare con le jeep.
Arrivati in spiaggia, è possibile noleggiare un quad e sperimentare l’ebrezza di guidare sulle tipiche dune sabbiose, oppure semplicemente stare in spiaggia a rilassarsi godendosi la vista dell’oceano.
Nel pomeriggio ci siamo diretti nell’Edna Valley, una delle valli californiane note per la produzione dei vini.
Qui abbiamo fatti una degustazione di 5 vini californiani da Claiborne & Churchill Vinery.
La degustazione dura 1 ora e costa 24 usd a persona. Noi però ci siamo intrattenuti l’intero pomeriggio ad ascoltare live music e degustando vino in un ambiente formale e rilassato illuminato da lucine.
La sera ci siamo fermati a dormire a San Luis Obispo da Lamplighter Inn & Suites, San Luis Obispo.
San Luis Obispo è un paesino piccolino e non c’è molto da vedere. Vi consiglio però di vedere la tipica Bubble Gum Alley, una strada con bubble gum attaccate sulle pareti e il Madonna Inn, un Motel Stravagante.
La sera vi consiglio di cenare al Firestone Grill: dove il piatto “tipico” è un sandwich ripieno di carne
In alternativa il Thai Boat, da fuori sembra un po’ squallido ma è ok.
Noi però siamo andati ad Avila Beach dove c’è un pò di night life.
DAY 8: Solvang e Santa Barbara
Solvang
Abbiamo proseguito il nostro on the road in direzione Santa Barbara.
Lungo la strada ci siamo fermati a visitare il grazioso paesino di Solvang, che è una riproduzione di Copenaghen: pensate che c’è persino la statua della sirenetta.
Carino per fare qualche foto e fermarsi per un caffè.
Santa Barbara
Arrivati a Santa Barbara, ci è sembrato di essere entrati in un telefilm americano: palme alte mosse dal vento, lunghe spiagge bianche che sembrano non avere fine, case moderne alternate ad antiche costruzioni in stile ispanico, skate park e vibes californiana.
Prima di dirigerci in spiaggia, abbiamo visitato the Old Mission Santa Barbara, Storica missione spagnola del 1786 con opere d’arte e artefatti d’epoca, giardini affacciati sul mare e negozio di souvenir, per poi fermarci in spiaggia a rilassarci.
In serata abbiamo fatti un giro per il corso principale, State Street, pieno di negozietti e localini carini dove ci siamo fermati a fare aperitivo.
DAY 9: Malibu, Venice Beach e Santa Monica
IL viaggio è quasi giunto al termine, attraverso il tratto più famoso e caratteristico della route 101.
1 stop: MALIBU
Venendo da Santa Barbara ci siamo fermati prima a Malibu per un caffè e il famoso Pier.
A Malibu è possibile vedere la famosa Zuma Beach, o la Surfrider Beach, la spiaggia dei surfisti.
Nelle vicinanze la Adamson House, in stile rinascimentale spagnolo, ospita mostre storiche nel Malibu Lagoon Museum.
2 stop: VENICE AND SANTA MONICA
La seconda tappa è stata la vivace Venice Beach.
Ci siamo fermati al famoso pier e da lì è possibile noleggiare le biciclette per visitare sia i canali di Venice Beach che per raggiungere la bellissima e vivace Santa Monica.
Venice, famosa per lo spirito bohémien, è una vivace località balneare con lussuosi angoli commerciali e residenziali. Sul folcloristico lungomare di Venice si trovano negozi originali, artisti di strada e murales a colori vivaci, oltre a uno skatepark e alla palestra all’aperto Muscle Beach.
Sul Pier di Santa Monica trovate anche il cartello che indica la fine della storica Route 66 che attraversa diversi stati americano per concludersi proprio qui.
Potete noleggiare le bici per fare un tour di Los Angeles, Venice Beach e Santa Monica a questo link.
In alternativa è possibile prenotare una lezione di surf o rilassarsi in spiaggia.
Ad orario tramonto, ci siamo poi diretti a vedere la classica scritta HOLLYWOOD SIGN. Possiamo vederla da lontano oppure seguire i percorsi che ci portano il più vicino possibile. La vista sulla città da qua sopra è incredibile, quindi vale la pena anche solo per quello! and then go to the Griffith Observatory for the sunset.
Il punto panoramico migliore per osservarla da vicino (senza troppo camminare) è l’Hollywood Sign Viewpoint.
Per la cena è possibile fermarsi da Shake Shak, la catena americana di fast food oppure da Saddle Ranch (dove fanno spettacolo di rodeo).
A Los Angeles abbiamo dormito al Freehand Los Angeles, un ostello di design con un bar e spazi di coworking a piano terra ed un bellissimo rooftop con piscina sul tetto dove è possibile fare aperitivo serale.
Nel week end il rooftop è aperto fino a tarda notte mentre in settimana chiude a mezzanotte.
DAY 10: Universal Studios Los Angeles
Abbiamo poi dedicato un’intera giornata agli Universal Studios!
Potete prenotare con anticipo i biglietti qui per saltare la fila.
Gli Universal Studios sono tra i parchi tematici americani più divertenti. Tra montagne russe e set cinematografici, potete divertirvi tra alcuni set iconici che hanno segnato la storia del cinema, come ad esempio quello dove è stata girata la scena del sommozzatore nel film “Lo squalo”, il set di King Kong o le case di Desperate Housewives. All’interno del parco sono moltissime le aree tematiche: quella dedicata a Jurassic Park, un’altra ai Simpson, una ai Minions ed una dedicata al magico mondo di Harry Potter, dove si può visitare il castello di Hogwarts, comprare una bacchetta magica e assaggiare la burrobirra.
Tra gli spettacoli, da non perdere il Waterworld show, ma attenzione a non sedervi tra i primi 6 gradini!
SERA: Salire sul rooftop 550 flower street downtown. Lounge bar con musica e piscina. Verificare il tipo di serata (a volte gratuita a volte no). Average cocktail price 15$. https://downtownla.com/explore/dining-and-drinks/nightlife or https://downtownla.com/go/broken-shaker (probably you’ll sleep here!)
Oppure: salire sul 70esimo piano del Wilshere Grand Center
Cena allo YARD HOUSE – 800 West Olympic Boulevard Space A-115 Los Angeles
DOPO CENA: Sunset Boulevard / Sound Night Club (dal sito si possono anche acquistare biglietti per le serate quindi si riduce rischio selezione o sold out)
DAY 11: Beverly Hills e Los Angeles
Il penultimo giorno l’abbiamo dedicato a Los Angeles e ai suoi dintorni.
Beverly Hills
Abbiamo raggiunto la famosa e ricca Beverly Hills dove abbiamo iniziato la visita dalla famosa Rodeo drive.
Qui, tra i negozi di lusso, si trova anche una walk of fame dedicata alle stelle della moda: si tratta della Walk of Style.
Qui si trova The House of Bijan, il negozio più costoso del mondo! Negozio di un designer iraniano ormai deceduto.
The Greystone Mansion. Questo splendido palazzo in stile Tudor del 1928 è un regalo di Edward L. Doheny, magnate del petrolio, a suo figlio.
Regent Beverly Wilshire (hotel di Pretty Woman)
Non ci sei mai entrato eppure la facciata sembra familiare? Normale, questo è l’hotel glamour (5 stelle) di Pretty Woman. Anche la serie televisiva Entourage è stata girata in parte sulla scena.
Da vedere anche il Beverly Hills Hotel e il Beverly Hills Wilshire.
Per gli appassionati del gossip, è possibile poi fare un tour tra le Ville dei Vip. Ci sono dei tour privati con guida che partono tutti i pomeriggio dalla Walk of Fame di Los Angeles. Potete prenotare il tour delle case dei Vip a questo link.
Los Angeles
Il pomeriggio l’abbiamo dedicato al Downtown di Los Angeles, la città degli angeli e allo shopping.
Abbiamo iniziato la visita dalla celebre Walk of Fame di Hollywood un percorso di due marciapiedi che attraversa ben 15 isolati con oltre 2500 stelle dedicate a nomi dello spettacolo.
Un percorso che fa vedere la doppia faccia della città: dal lusso sfrenato delle star di Hollywood ai tanti senzatetto accasciati sui marciapiedi, anche proprio affianco alle stelle!
Da Vine Street alla Hollywood Bvd sono in tanti i turisti alla ricerca del nome del loro personaggio del cuore.
Abbiamo proseguito per il TCL Chinese Theatre con le impronte e le firme di tanti personaggi famosi (quando non ci sono proiezioni/presentazioni si può fare un tour all’interno al costo di 10 dollari).
Visitato il Walt Disney Concert Hall (capolavoro architettonico di Frank o’Gery’s).
Passeggiato per Sunset boulevard e Union Station.
Per gli appassionati di musei, consiglio il Getty Museum e il THE BROAD, un museo con opere degli artisti come Andy Warhol, and Jean-Michael Basquiat and marvel at the building’s bold architecture (ingresso gratuito ma con prenotazione).
E infine il Griffith Observstory al tramonto dove c’è una veduta pazzesca a 360 gradi su tutta la città.
In alternativa, consiglio di tornare anche a Santa Monica al tramonto, dove la veduta della ruota panoramica al calar del sole è davvero meravigliosa!
CENA: Cheesecake Factory
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