La mia Napoli sta diventando sempre più spesso scenario di eventi belli ed emozionanti, che mi portano alla scoperta di location storiche ed incredibili. L’ultimo evento a cui ho partecipato è stato il Bencivenga Grand Tour, una giornata organizzata dalla Maison di Alta Sartoria Bencivenga che mi ha portato indietro nel tempo attraverso un excursus storico tra gli ultimi 50 anni della storia di Napoli e dell’alta sartoria Napoletana in un viaggio emozionante dal Gran Caffè Gambrinus a Napoli Sotterranea conclusosi con la sfilata della Maison Bencivenga a 40 metri sotto terra in un’antica cisterna che è stata rifugio anti-aereo durante la seconda guerra mondiale… Le emozioni sono state davvero indescrivibili ed ancora oggi, mentre scrivo, nel ripensare al bellissimo evento, mi tremano le mani dall’emozione mista ad adrenalina.
Del resto, la storia di Napoli è indissolubilmente legata alla storia dell’alta sartoria.
Nel distretto di Via Chiaia, affacciato sul mare, tra i numerosi palazzi signorili barocchi di indicibile bellezza, un tempo c’erano numerose botteghe sartoriali che hanno contribuito al bello ed al buono di questa città.
Il tutto ebbe inizio alla fine del 1400, quando Napoli era la capitale del Regno delle due Sicilie, al culmine dello sfarzo, centro socioeconomico e punto di riferimento della moda non meno di Londra e Parigi.
Fu allora che iniziarono a fiorire piccole industrie di lana e seta proponendo tagli e tessuti ambiti in tutte le corti europee, rendendo Napoli capitale della moda e dando vita alla scuola sartoriale napoletana che si sviluppò principalmente nel corso di quegli anni, spinta dal fatto che molti maestri sarti furono chiamati a lavorare per la corte aragonese.
Ed è così che la sartoria napoletana cresceva e si ampliava di pari passo con l’espandersi della città e dei numerosi palazzi signorili e caffè eleganti, fino a raggiungere il suo apice negli anni ’40.
Sono tante ancora oggi le famiglie napoletane che di generazione in generazione, continuano a portare avanti l’antica tradizione sartoriale, facendo attenzione alla qualità dei tessuti e le rifiniture dei dettagli.
Tra queste c’è la famiglia Bencivenga, famiglia storica napoletana che, dalla piccola bottega su strada fondata nel 1940 da nonna Giuseppina, sarta della famiglia reale e delle ricche famiglie italiane, che realizzava abiti su misura, ha esportato il made in Naples prima a New York con la prima sfilata nel 1986 e poi sfilate a Parigi, Londra, Las Vegas, Mosca, Leningrado, Helsinki, Praga fino ad arrivare negli Emirati Arabi, a Dubai, dove Oscar e Tiffany Bencivenga, protagonisti delle linee maschili del brand, hanno stretto una collaborazione con il Four Season, e nella capitale britannica, dove nel 2015 è stato inaugurato il primo flagship store interamente dedicato alla collezione Uomo, nel quartiere delle finanza City of London, contribuendo alla diffusione dell’eccellenza napoletana nel mondo.
La sartoria Bencivenga, giunta oggi alla terza generazione, guidata dal 2001 dai figli Oscar e Tiffany, che hanno aggiunto la linea uomo ed accessori alla moda donna e sposa, sabato ha aperto i suoi archivi storici ed ha voluto portarci in un tour indietro nel tempo alla scoperta della bellezza di Napoli e della sartoria napoletana raccontandoci la storia della famiglia Bencivenga, attraverso gli abiti e le location più rappresentative con il “Bencivenga Grand Tour“.
Un tour iniziato dal Caffè Gambrinus, storico caffè napoletano dal ‘700 tempio dell’elite intellettuale napoletana e internazionale e da sempre il Caffè frequentato dai Presidenti della Repubblica italiani in visita a Napoli.
Lì, tra caffè, succhi e pasticcini, la famiglia Bencivenga ci ha raccontato la sua storia.
La scelta del caffè Gambrinus non è stata casuale – mi ha raccontato in un’intervista Tiffany Bencivenga. Volevano portare una storia, la storia di Napoli dove sono nati come brand e persone e creare un filone abbinandola alla storia della loro sartoria, facendo qualcosa di diverso dalla solita sfilata. Hanno così deciso di partire dal Caffè Gambrinus proprio perchè rappresenta il cuore di Napoli, centro di tanti incontri che hanno definito le sorti di questa città.
Da lì poi abbiamo attraversato Via Chiaia, la strada dei sarti, un tempo ricca di botteghe sartoriali ed oggi una delle vie dello shopping cittadino, ci siamo addentrati nei quartieri spagnoli, cuore pulsante, nonchè uno dei luoghi più pittoreschi e caratteristici della città, con i panni stesi da un palazzo all’altro, i bassi e lo sfrecciare dei motorini, fino ad arrivare all’ingresso di Napoli sotterranea.
Non la Napoli sotterranea più conosciuta e turistica in cui si accede da Via Tribunali, ma quella il cui ingresso è da Vico Sant’Anna di Palazzo al civico 52 e che attraversa il quartiere di Chiaia in profondità.
Tiffany Bencivenga e sua madre mi hanno risposto che vogliono puntare molto sulla comunicazione attraverso un ampliamento della parte marketing e che il prossimo step sarà l’apertura di un negozio su Milano per un’estensione nel Nord Italia e poi avere una presenza più fissa negli Emirati Arabi dove lavorano già da due anni con la moda uomo, esportando anche la moda donna perchè negli Emirati Arabi loro non vendono solo il loro prodotto moda, ma la storia della famiglia e della sartoria napoletana, il made in Italy così tanto apprezzato all’estero e che ultimamente abbiamo ricominciato a rivalutare anche in Italia.
Del resto, il cliente tipo di Bencivenga, anche a Napoli, è un cliente che ha una grande personalità ben definita che non vuole sentirsi uno dei tanti, che vuole differenziarsi dalla massa e vuole farsi notare, qualcuno che vuole cercare qualcosa di diverso e che capisce che il capo fatto e progettato in Italia ha ancora un valore e non è un capo che poi finisce nell’armadio, ma che è sempre attuale.
Per vivere ancora meglio l’esperienza del tour, ecco il mio video: