Nel libro “Mi voglio così” il chirurgo plastico Gianluca Campiglio svela i consigli per rallentare le lancette dell’orologio
Attenzione alla tintarella, alle eccessive variazione di peso e alle sigarette. Sono i piccoli accorgimenti utili per rimandare, quando non addirittura evitare, la visita dal chirurgo plastico. Li racconta Gianluca Campiglio, chirurgo plastico milanese segretario mondiale di Isaps (International Society of Aesthetic Plastic Surgery, Associazione Mondiale di Chirurgia Plastica Estetica) che nel suo nuovo libro “Mi voglio così”, in vendita in libreria e online, ha voluto mettersi dalla parte dei pazienti, raccontando retroscena e aspetti poco noti del settore.
«Uno dei principali motivi per cui i pazienti decidono di recarsi dal chirurgo plastico è porre rimedio agli effetti dell’età. Tuttavia, esiste qualche piccolo accorgimento che permette di rallentare il processo di invecchiamento» dice Gianluca Campiglio, che è socio fondatore di Aicpe (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica) e membro ordinario di Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica).
Primo consiglio, fare attenzione al sole. «L’invecchiamento della pelle è caratterizzato dalla comparsa di rughe e macchie marroni e il sole accelera il processo – afferma Campiglio -. Se un tempo questo problema interessava quasi esclusivamente chi trascorreva tanto tempo all’aria aperta, come contadini e marinai, oggi il fenomeno, complice la moda della tintarella e delle lampade solari, è molto più esteso. Cosa fare? Per proteggere la pelle non bisogna mai rinunciare a creme idratanti e alla protezione, d’estate e d’inverno. Quando si va al mare bisogna usare la protezione 50 per i primi giorni, per poi passare al fattore 30, sempre evitando di esporsi durante le ore più calde della giornata. Se a livello estetico il sole porta rughe e macchie, il rischio peggiore è che alla lunga porti alla formazione di tumori». Secondo, usate gli occhiali. «Alcune rughe del viso si creano per via di espressioni ripetute che, con gli anni, portano alla formazione di antiestetici solchi. Si tratta di un modo d’essere che è difficile cambiare anche se, per chi ha problemi di vista, indossare sempre gli occhiali è utile, in quanto si evita di strizzare gli occhi, accelerando la formazione di rughe» dice. Terzo punto: spegnete la sigaretta. «Chi fuma sembra più vecchio rispetto a chi non ha il vizio delle bionde – afferma il chirurgo plastico -. La conferma è arrivata da uno studio americano dell’Università di Cleveland (Ohio) che ha raccolto dal 2007 al 2010 le immagini di 79 coppie di gemelli scattate da fotografi professionisti durante l’annuale festival dei gemelli di Twinsburg in Ohio. I risultati mostrano che chi fuma presenta una pelle più invecchiata, provando per la prima volta in modo scientifico i danni prodotti dal fumo da un punto di vista prettamente estetico». Quarto accorgimento: non perdete mai d’occhio la bilancia. «Il peggiore nemico per l’estetica del corpo è quello che gli anglosassoni chiamano “deflating”, ossia le sensibili perdite di peso – dice il segretario Isaps -. Pur essendo elastica, la pelle non riprende più la dimensione iniziale se resta tesa molto a lungo. Conviene evitare l’effetto yo-yo: ci sono persone che addirittura durante l’anno hanno sensibili variazioni di peso, ingrassando d’inverno e dimagrendo d’estate, con pessime conseguenze sulla pelle». Altro “nemico” da evitare è il dimagrimento troppo rapido: la perdita progressiva di peso è da preferire a una brusca diminuzione che porta a un rilassamento della pelle. L’ideale sarebbe mantenere un peso costante durante la vita adulta. Un altro consiglio è evitare le diete “fai da te” se il risultato che si vuole ottenere non è una perdita di peso generalizzata, ma localizzata. «Se, ad esempio, si vogliono snellire i fianchi dove c’è un accumulo di grasso, dimagrendo si rischia di perdere peso su tutto il corpo tranne lì, evidenziando maggiormente il difetto. In caso di adiposità localizzata, meglio rivolgersi direttamente al chirurgo plastico» conclude Campiglio.
Gianluca Campiglio. Medico chirurgo specialista in Chirurgia plastica e Microchirurgia a Milano, durante gli anni ’90 ha partecipato alla messa a punto della prima pelle artificiale in Italia a partire da cellule staminali adulte. È autore di oltre 100 pubblicazioni riguardanti la Chirurgia plastica ricostruttiva e la Chirurgia estetica su riviste mediche in lingua italiana e inglese. Dal 1990 al 2001 ha lavorato nella Divisione di Chirurgia plastica e Centro Ustioni dell’Ospedale Niguarda e successivamente come consulente in diversi ospedali pubblici e privati di Milano. Dal 2007 si occupa di chirurgia estetica dedicandosi con serietà e professionalità alla cura dei difetti estetici del viso e del corpo sia congeniti che conseguenti a invecchiamento, gravidanza, dimagrimento o aumento del peso corporeo.
Dal 1990 è membro della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e dal 2014 segretario della Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica (ISAPS), la più grande associazione del settore con oltre 3.000 iscritti nel mondo. Nel 2011 ha fondato, insieme ad altri rinomati chirurghi plastici italiani, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE) di cui è tuttora membro del consiglio direttivo.