Eccoci alla seconda tappa del bike tour di Napoli in collaborazione con Ford Italia nell’ambito della campagna #sharetheroad per sensibilizzare ad una corretta convivenza e armonia tra automobilisti, pedoni e ciclisti.
Se nella prima tappa (che trovate qui) siamo partiti dal lungomare di Mergellina e percorso l’itinerario “Castelli e Mare” fino a Piazza Municipio toccando tre dei sette castelli di Napoli, nell’itinerario di oggi attraverseremo il centro storico della città partenopea e tutto il decumano inferiore, anche conosciuto come Spaccanapoli.
La campagna Share The Road di Ford nasce dall’osservazione dello scenario metropolitano, che spinge sempre più alla ricerca da parte degli utenti di soluzioni di mobilità alternativa rispetto alle auto, soprattutto in un periodo come questo di distanziamento sociale.
In tutta Europa, le persone si stanno adattando a una nuova normalità e molti stanno escogitando diverse strategie per mantenere un corretto distanziamento sociale anche durante i loro spostamenti. Poiché, inoltre, alcune reti del trasporto pubblico viaggiano a capienza ridotta, le città hanno ripensato all’utilizzo delle strade per renderle più accessibili a pedoni, biciclette ed e-scooter.
Tuttavia, i nuovi dati elaborati dalla Commissione europea rivelano che gli utenti più vulnerabili della strada – pedoni, ciclisti e coloro che si muovono sulle due ruote, come gli e-scooter – sono stati coinvolti l’anno scorso nel 70% degli incidenti stradali nelle aree urbane: 1 su 8 era un ciclista, contro 1 su 12 del 2017.
Nell’ambito dell’impegno di Ford con la campagna Share The Road, all’inizio di quest’anno, l’Ovale Blu ha commissionato un nuovo prototipo: l’Emoji Jacket. Questa creazione, unica nel suo genere, è stata sviluppata per mostrare come molte delle più comuni tensioni tra utenti della strada, potrebbero essere allentate consentendo ai ciclisti di mostrare più facilmente e più chiaramente ai conducenti le loro intenzioni – e, perché no, le loro emozioni.
Infatti, è molto importante anche per i ciclisti rispettare le regole della strada e la giusta segnaletica, sia che ci si trovi su piste ciclabili che non.
E allora, proviamo a metterci ancora una volta nei panni dei ciclisti ed andiamo alla scoperta del centro storico di Napoli in e-bike!
Caffè Gambrinus
Partenza da Piazza Trieste e Trento con sosta allo storico Caffè Gambrinus.
È il più famoso caffè letterario di Napoli. Il luogo di incontro di intellettuali, politici e uomini d’affari che hanno lasciato frammenti della loro grandezza nelle loro stanze.
Un luogo perfetto dove rilassarsi e prendere un caffè internazionale nel centro di Napoli. Dove storia e arte incontrano la bella vita.
Via Roma e Quartieri Spagnoli
Proseguiamo poi per via Roma, conosciuta anche come Via Toledo, è la principale via dello shopping di Napoli che collega Piazza del Plebiscito a Piazza Dante e che costeggia i famosi quartieri spagnoli di Napoli.
È una delle strade più famose e affollate di Napoli che, non a caso, Stendhal definì “la via più popolosa e gaia del mondo”: Originariamente la via si chiamava Toledo, e fu voluta dal Viceré Don Pedro de Toledo per bonificare la fogna che da Montesanto. Via Toledo è una strada particolarissima perché contiene al suo interno le arterie dei Quartieri Spagnoli, inizialmente edificati per l’uso di appartamenti militari. Il cambio di nome è legato ad un avvenimento storico. Nel 1870 l’esercito di Vittorio Emanuele II riuscì a creare un varco tra le mura aureliane, conquistando la città, ponendo fine al potere temporale del Papa: Roma fu riunita all’Italia con il plebiscito del 2 ottobre.
Sosta street food tipico napoletano con frittatine e cuppo nello storico locale da Luise in Piazza Duca D’Aosta
Piazza Dante
Alla fine di Via Roma/Via Toledo arriviamo a Piazza Dante, una delle piazze più importanti di Napoli. Oggi risulta uno snodo importantissimo per la città che collega la città antica, via Toledo e i quartieri collinari. Al centro della piazza si erige una statua di Dante Alighieri, e si affacciano tre chiese monumentali: la Chiesa di Santa Maria di Caravaggio, la Chiesa di San Domenico Soriano e la Chiesa di San Michele a Port’Alba. Da ammirare anche l’antica Port’Alba, con accesso a via Port’Alba, conosciuta per le numerose librerie, e per una buona pizza sosta forzata sarà l’Antica Pizzeria Port’Alba, storica pizzeria fondata nel 1738.
Port’Alba e Via San Biagio dei Librai
Attraversato l’arco di Port’Alba, ci si ritrova in Via San Biagio dei Librai.
Questa strada include il tratto centrale del segmento più rappresentativo di una delle vie più tipiche di Napoli, quella che nell’immaginario collettivo partenopeo viene etichettata semplicemente come “Spaccanapoli”.
Il nome Via San Biagio dei Librai si deve da un lato alla Corporazione dei Librai e dall’altro ad una piccola chiesetta del XVII secolo dedicata a San Biagio. Difatti, il nome della strada non fa che ricordare la vocazione caratteristica della via, quella dei librai. Tra le varie botteghe che iniziarono la loro attività su questa strada, al numero 31, c’era anche quella di Antonio Vico, padre del filosofo napoletano Giambattista Vico. “Dei librai” rievoca, quindi, i padri esperti nell’arte della rilegatura e cura dei libri.
Via Tribunali
Via Tribunali è la celebre strada delle pizzerie storiche napoletane che arriva fino al Duomo di Napoli.
Era il principale decumano, o via est-ovest, dell’antica Napoli greca e romana, e rimane uno dei viali più importanti della città.
Possiede un numero enorme di importanti monumenti della città. Più di venti diverse chiese sono situate lungo la strada storica, tra cui il Duomo di Napoli e la Basilica di San Lorenzo Maggiore e il Complesso Monumentale, sotto il quale è possibile visitare le rovine dell’antico mercato della città.
Napoli Sotterranea
Chiusura tour a Napoli sotterranea, una città gemella sotto la città nata a forza di levare mattoni di tufo per la costruzione delle case sovrastanti, caratterizzata da grotte chilometriche, pozzi profondi, grandiose caverne e sorprendenti catacombe, spesso teatro di eventi magici ed esoterici. La città sotterranea si estende sotto tutto il centro storico, usata come rifugio durante la seconda guerra mondiale. I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica.
A Napoli sotterranea è legata la leggenda del “Munaciello”, il fantasma dispettoso, da sempre presente nell’immaginario dei Napoletani che entra nelle case e fa scherzi o regali ai suoi abitanti. Porta denaro, numeri vincenti per il lotto, ma anche spaventi, rottura di oggetti, fino all’ingravidamento di ignare fanciulle.
San Gregorio Armeno
Partenza da Piazza San Gaetano dove inizia la celebra strada dei pastori di San Gregorio Armeno, dove sono collocate tutte le botteghe artigiane di produzione dei presepi e dei pastori napoletani e dove è Natale tutto l’anno.
Questa strada diventa magica nel periodo di Natale, ma che è sempre bella tutto l’anno, dove potete approfittarne per acquistare qualche souvenir caratteristico, realizzato dagli artigiani locali. La parte interessante di San Gregorio Armeno è che gli acquirenti possono guardare gli artigiani mentre creano i pastori e sfogliare i loro prodotti in relativa tranquillità. San Gregorio Armeno rappresenta un’importante tradizione: per le famiglie napoletane, le attività natalizie includono anche una visita a questa affascinante strada per acquistare dei pastori nuovi ogni anno prima di addobbare le proprie case per la Natività. Qui i visitatori potranno vedere i migliori artigiani che creano, espongono e vendono le figure in miniatura che compongono il presepe, capolavori realizzati attraverso le abilità tramandate di generazione in generazione. E poi, ci sono i pastori dei personaggi famosi: da Pino Daniele a Salvini, da Malgioglio alla famiglia reale fino a tutti i giocatori delle squadre di calcio. Bisogna ritornare ogni anno per vedere quali nuovi personaggi pubblici sono diventati dei pastori del presepe.
Girare per il centro storico di Napoli, vuol dire inevitabilmente imbattersi nel suo street food, e quindi è impossibile non provarlo.
Non si può fare a meno di fermarsi per una tappa enogastronomica con la tradizionale pizza a portafoglio all’Antica Pizzeria Dal Presidente.
La pizza a portafoglio è la classica pizza margherita napoletana cotta a legna che viene piegata in quattro parti per essere mangiata per strada come street food.
Spaccanapoli
Continuiamo il nostro bike tour su Spaccanapoli, la strada che collega i Quartieri Spagnoli fino al quartiere di Forcella. Viene definita così perché, vista dall’alto (una vista unica ed imperdibile è quella dal museo di San Martino), divide la città esattamente in due parti uguali come se fosse una ferita tagliata con un coltello.
Passeggiare per il decumano vuol dire immergersi nel cuore di Napoli e della “napoletanità” più autentica, fatta di persone, colori, odori e sapori.
Immancabile la tappa Sfogliatella da Scaturchio, storica pasticceria napoletana. Io la preferisco frolla, ma vi consiglio di provare la riccia, o entrambe, e poi decidere qual è la vostra preferita 😉
Piazza San Domenico Maggiore
È una delle più caratteristiche e romantiche della vecchia Napoli, definisce il centro esatto del perimetro storico di Napoli e ruota intorno all’obelisco di San Domenico, ex voto dei napoletani per un’epidemia di peste scongiurata nel 1656. La guglia, dove emergono due sirene dalla doppia coda, è ispirata al nome della Basilica che Carlo II d’Angiò fece erigere. I lavori iniziarono due anni dopo. Interrotti, ripresero ai tempi di Carlo di Borbone, che li portò a termine nel 1737. Ricca di marmi, bassorilievi, medaglioni e statue, la cosiddetta guglia di San Domenico termina con una piramide sormontata da una pregevole statua bronzea del santo, eseguita su disegno e con l’assistenza dello stesso Vaccaro.
Se volete assistere alla preparazione dei classici taralli napoletani ‘nzogna e pepe, fate una tappa alla Taralleria Napoletana adiacente alla pizza su Spaccanapoli per assistere alla realizzazione dei tipici taralli napoletani ‘nzogna e pepe e degustarli appena sfornati.
Monastero di Santa Chiara
Continuando lungo Spaccanapoli verso Piazza del Gesù, vi imbatterete nel Monastero di Santa Chiara. Si tratta di un edificio di culto di Napoli, sotto un profilo storico-artistico tra i più importanti della città, nonché la più grande basilica gotica del mondo. Fu edificato tra il 1310 e il 1330 su un complesso termale romano del I secolo d.C., per volere di Roberto d’Angiò e della regina Sancha d’Aragona, comprende il celebre Chiostro Maiolicato con i suoi affreschi, il Museo dell’Opera, la Zona Archeologica ed il Presepe Artistico del Settecento.
All’inizio comprendeva quattro chiostri, ora ne è rimasto uno interamente maiolicato che è davvero bellissimo e che se riuscite vi consiglio di visitare.
Piazza Del Gesù
Chiudiamo il nostro tour in Piazza del Gesù, una delle piazze più antiche della città, situata esattamente al centro del Decumano Inferiore. Qui vi consiglio di visitare la chiesa del Gesù Nuovo o Trinità Maggiore, una chiesa monumentale di Napoli, ad ovest dell’antico decumano inferiore, costruita al posto dell’antico palazzo Sanseverino. Si tratta di una delle più importanti chiese basilicali della città a cui vi hanno lavorato i più influenti artisti della scuola napoletana; all’interno è custodito inoltre il corpo di san Giuseppe Moscati. La facciata di palazzo Sanseverino divenne la facciata della chiesa che ancora oggi è caratterizzata da particolari bugne, una sorta di piccole piramidi aggettanti verso l’esterno, normalmente usate dal rinascimento veneto, che conservano ancora qualche mistero, come gli strani graffiti presenti sulle pietre di piperno che nascondono il pentagramma di un madrigale segreto, che secondo la leggenda svelerebbe dove è custodito il Santo Graal.
Spero che questo bike tour di Napoli vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venire voglia di visitare la mia città in modo sostenibile in ebike! 🙂
Anna