Sabato mattina ho trascorso una meravigliosa mattinata al Rione Terra di Pozzuoli, luogo affascinante e unico, nel cuore dei Campi Flegrei, attraverso il quale è possibile risalire alla storia dell’Antica Puteoli, con gli Instagramers, la community degli appassionati di instagram, il social network che vanta oltre 400 milioni di utenti nel mondo e che permette di mettere in rete e condividere in tempo reale i propri scatti.
L’instameet è stato organizzato in collaborazione con “Tra Terra e Mare. Alle origini del gusto”, e con il Comune di Pozzuoli. La mostra-itinerario ideata da Adele Campanelli con installazioni multimediali è un viaggio nella storia dei Campi Flegrei e dell’antica Puteoli attraverso il tema del cibo.
Una mostra multimediale e interattiva di grande suggestione, finanziata dalla Regione Campania, nell’ambito di una selezione di progetti definiti “Itinerari” per la valorizzazione e promozione dei beni culturali campani in qualità di attrattori turistici.
Il Rione Terra è stato aperto al pubblico di recente ed è facilmente raggiungibile dal Porto di Pozzuoli.
L’antica Puteoli è situata sotto la rocca di tufo di circa 33 metri che domina il golfo di Pozzuoli, tra Nisida e Baia. Il percorso si sviluppa lungo gli assi principali della colonia fondata nel 194 a.C., per concludersi al magnifico Tempio di Augusto, recentemente restaurato, inglobato nella Basilica minore dei SS. Procolo e Gennaro. Il percorso si sviluppa lungo le antiche strade romane, sulle quali si affacciavano botteghe, magazzini, laboratori e spazi privati. Uno spettacolo imperdibile per ripercorrere attraverso istallazioni multimediali 2000 anni di storia. L’immersione nella storia dell’antica città, è resa particolarmente efficace dall’incredibile stato di conservazione degli edifici che sono visibili sotto i palazzi seicenteschi, e dal supporto delle installazioni tecnologiche che facilitano la lettura delle complesse stratificazioni e delle tracce lasciate dall’uomo e dal tempo, facendo quasi rivivere l’esperienza degli antichi Puteolani. Il nome Puteoli deriva dalla puzza della solfatara.
Nel 400 in seguito alle invasioni barbariche i puteolano si insediano in questa rocca e stratificano le costruzioni fino al 1600.
Questo ha consentito la conservazione di questo ambienti in maniera perfetta.
Intorno al 1528 dei profughi provenienti dall’isola di Samo si stabilirono su questa altura come avevano già fatto in passato i cumani.
Una sorta di cittadella fortificata divisa in due livelli che da un’idea delle varie stratificazioni. Gli scavi hanno permesso di ricostruire la pianta della città antica che è ora visibile nel suo schema programmatico. La storia del rione terra affonda le sue origini nelle strutture edilizie che si sono succedute nel tempo adeguando e trasformando gli spazi a nuove esigenze.
Nel primo livello ci sono le abitazioni, che sono state ristrutturate, mentre nel secondo livello c’erano le botteghe ed è proprio lì che è stata allestita la mostra “Tra Terra e Mare” che rende uno spaccato della vita quotidiana dell’antica Puteoli.
I luoghi risuonano degli echi di voci narranti che utilizzano testi tratti dalla letteratura latina, le pareti trasudano i ricordi di chi le ha abitate per restituire la vita degli antichi abitanti.
Dal 1 sec avanti Cristo c’era l’usanza di dedicarsi all’itticultura, quindi troviamo anche numerose cisterne. Profondità cisterne: 33/38 dal mare.
Lo spazio della festa è stato fermato nella rappresentazione dei Saturnalia una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno con riti inconsueti, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno.
Infatti, gli antichi romani avevano abitudine di festeggiare le divinità collegate ai ciclo della natura.
Tra il 17 ed il 23 dicembre si festeggiavano i saturnalia e gli schiavi potevano vestirsi come i padroni fino al 25 dicembre, quando si arrivava al sole invictus e le giornate si allungavano.
Insomma, la storia di questa città così densa di episodi e di documenti è stata rimessa in scena attraverso effetti e istallazioni multimediali, che sono la caratteristica exhibit di questo itinerario. Il mare raggiunge le case, con i suoi mille pesci e i suoi colori. Le pareti lasciano lo spazio a nuove stanze, un tempo piene di anfore e di marmi. Le attività di botteghe e taverne come per incanto si animano. Un itinerario avvincente, che attraverso la tecnologia ed il virtual mapping riesce a ricostruire attività e scene quotidiane, facendo rivivere l’esperienza dell’Antica Puteoli senza annoiare e regalando un’esperienza immersiva e multisensoriale, che rende più profonda la conoscenza di questi luoghi.
La visita guidata si è conclusa nel magnifico Tempio di Augusto, recentemente restaurato con soluzioni architettoniche di grande originalità inglobato nella Cattedrale Basilica minore dei SS. Procolo e Gennaro, chiesa del 1354 che quest’anno è chiesa Giubilare.
Nello spazio del Duomo attuale coesistono il Capitolium della colonia repubblicana del 194 a. C., poi trasformato nel Tempio marmoreo di età augustea, ed infine in Cattedrale barocca.
Dato che nel 61 d.C. arrivò a Pozzuoli San Paolo, in suo ononore, sul soffitto della basilica è stata riprodotta la costellazione.
La basilica ha la forma di una cella quadrata completamente chiusa. Vennero create le cappelle laterali che sono state rimosse tranne con eccezione della Cappella del Santissimo Sacramento che possiamo vedere ancora oggi.
All’ingresso c’è una statua di legno del 1300 di San Procoro.
Se vi trovate a Pozzuoli vi consiglio di visitarla, anche se per il momento le visite guidate sono tutte piene fino a marzo.