Ci sono dei luoghi in Italia che sanno stupirti per la loro bellezza e la storia nascosta, di quelli che non ti aspetti, ma ti lasciano a bocca aperta. Uno di questi è Aosta, nella regione più piccola d’Italia, la Valle D’Aosta, ma dalla storia incredibile.

Una città all’apparenza piccola, ma ricca di monumenti e reperti archeologici, che per visitare tutti non bastano due giorni.

Ed è così che nel mio ultimo viaggio, avendo a disposizione solo un week end, mi sono concentrata alla scoperta dell’Aosta Romana seguendo un itinerario storico – artistico – culturale davvero interessante.

Teatro Romano Aosta

Ovviamente, se avete più giorni, vi consiglio anche l’Aosta Medievale, che saprà regalarvi grandi emozioni.

Aosta dista soltanto due ore di auto da Milano e, partendo in tarda mattinata dalla città insieme ad altri due giornalisti ed un fotografo, siamo arrivati ad ora di pranzo.

Giusto il tempo di posare le valigie presso l’Hotel HB di Aosta con una vista mozzafiato sulle montagne circostanti ancora innevate, pranzare in uno dei più carini ristoranti di Aosta il “Sur la Place” con cucina a km0 e che affaccia direttamente sulla Cattedrale dell’Assunta, dalla facciata affrescata spettacolare, ed iniziare subito il tour della città.

Aosta

Ma cosa vedere ad Aosta in due giorni per seguire l’itinerario Romano?

Aosta ha subito una forte dominazione romana ed ancora oggi è possibile osservare il 90% del circuito murario di epoca romana, il teatro, il foro, finendo con il sentirsi quasi spaesati nel ritrovare tratti di Roma tra le montagne Valdostane.

Aosta

Eppure, è proprio questa sua peculiarità a renderla così bella ed incredibile.

Ammetto di non esserci mai stata prima ed il mio battesimo in Valle D’Aosta è stato davvero incredibile.

Ecco quindi, in linea di massima, l’itinerario che mi ha accompagnato nei due giorni di tour e che vi consiglio assolutamente di seguire per andare alla scoperta dell’Aosta Romana.

Aosta Aosta

Area Megalitica Aosta

Il nostro tour è iniziato dall’area megalitica di Aosta, la più grande area megalitica coperta d’Europa, inaugurata il 24 luglio 2016 e che contiene al suo interno i resti di un santuario preistorico dell’inizio del quinto millennio.

Area Megalitica Aosta

Un luogo ricco di energia, dove non è raro che i cellulari impazziscano e che vi lascerà a bocca aperta: dolmen, menhir, steli, pali… una full immersion nel neolitico dove anche l’illuminazione è davvero suggestiva riprendendo il ciclo del giorno e della notte.

Area Megalitica AostaArea Megalitica Aosta

Il sito si estende su un’area di 6500mq ed è stato rinvenuto nel ’69 grazie agli scavi per la costruzione di alcuni palazzi nel ‘68. Lo scavo ha richiesto più di 20 anni per essere concluso nella maggior parte delle zone.

Il percorso si articola come una discesa nel tempo. Si parte dai giorni nostri per andare indietro nel tempo di 6000 anni. Pensate che il dolmen qui rinvenuto è contemporaneo alle piramidi di Giza!

Area Megalitica Aosta Area Megalitica Aosta Area Megalitica Aosta Area Megalitica Aosta

Pont d’Aël

A pochi km da Aosta, sulla strada che porta verso Cogne, fermatevi al ponte acquedotto romano Pont d’Aël, il cui nome deriva da piccolo ponte, un ponte romano del 3 sec. a. C. costruito su una gola del torrente Grand Eyvia, dall’aspetto davvero incredibile.
Il ponte, lungo 70 metri e alto 50 metri dall’intradosso è largo solo 1 metro e mezzo.
 
Pont d’Aël
 
La sua struttura ad arco unico con massicce spalle laterali poggianti sulla viva roccia, è realizzata in muratura a sacco e cementato da una calce che si è rivelata di straordinaria coesione.
Fu costruito sotto l’imperatore Cesare Augusto nel 3 a.C quando fu designato Console, come si evince dall’iscrizione sul suo fianco. È stata trovata l’impronta di una scarpa nella Malta idraulica tra due lastre superiori che ne ha fatto risalire l’origine.
 
Pont d’Aël
 
A partire dalla fine del 1 sec a. C. la città viene abbellita di marmo Bardiglio estratte dalle cave di Bes. L’acquedotto è stato quindi costruito per lo sfruttamento delle cave.
Il ponte internamente è vuoto proprio come i viadotti di oggi. Ha una struttura muraria sezionata.
L’acqua scorreva sopra mentre i pedoni passavano sotto e attraversare un ponte che ha visto così tanta storia è stato davvero incredibile, un’esperienza davvero pazzesca!
 
 Pont d’Aël Pont d’Aël Pont d’Aël Pont d’Aël

Porta Pretoria

Anche la Porta Pretoria, una delle porte che sancivano l’ingresso ad Aosta, ancora oggi circondata da molte mura romane, è un reperto a cielo aperto di quello che fu l’antico impero romano anche qui in Valle D’Aosta. La porta, del 25 a.C., fu abbellita in marmo Bardiglio alla fine del 1 sec. A.c. visibile ancora oggi in alcuni tratti.
 Aosta

Teatro romano

Ciò che però lascia spaesati e che non ti fa capire se ti trovi a Roma o ad Aosta, è sicuramente il teatro romano, costruito nel 25 a.C. per gli spettacoli pubblici e collocato nell’angolo nord-occidentale della città, nei tre isolati vicini alla cinta muraria.

Un teatro davvero maestoso ed imponente, la cui facciata meridionale misura 22 m di altezza, scandito da una serie di contrafforti e arcate ed alleggerito da tre ordini di finestre di diversa ampiezza.

L’apparente marginalità di questo quartiere per gli spettacoli era in realtà molto funzionale, garantendo un’ordinata frequentazione e un agile flusso di pubblico grazie alla vicinanza con il Decumanus Maximus e la monumentale Porta Praetoria. La presenza di un teatro stabile contribuì a conferire prestigio alla colonia romana e coinvolse anche il territorio circostante nel processo di urbanizzazione voluto dall’Impero.

Teatro Romano Aosta Teatro Romano Aosta Teatro Romano Aosta Teatro Romano Aosta Teatro Romano Aosta

Criptoportico forense

Altro monumento romano di immane bellezza che vi lascerà sicuramente a bocca aperta è il Criptoportico. Si accede dal giardino che si apre sulla piazza Giovanni XXII nel pressi dell’area sacra della città ed aveva due funzioni:
– una strutturale: serviva a sostenere il porticato superiore e contenere il declivio delle città;
una sacra: sulla scorta dei templi dei santuari greci ci volesse qualcosa che chiudesse il comparto urbano tra ciò che era sacro dal resto della città.
 
Criptoportico
 
Nel corso del medioevo è stato trasformato in magazzini e cantine di privati, ora  visitabile in tutta la sua bellezza.
Scendendo al suo interno si ha quasi la sensazione che il tempo i sia fermato. Una sensazione di pace e relax vi sembrerà sommergervi e riportarvi indietro nell’antica Roma. Si sente quasi il rumore degli zoccoli dei cavalli e le urla dei gladiatori. In fondo al criptoportico, un filmato vi farà vedere com’era Aosta un tempo, ed allora capirete tante cose.
Criptoportico
  Aosta
 

Museo Archeologico Nazionale

E’ nel museo archeologico nazionale, il MAR, che potete risalire a tutta la storia di Aosta. Nei suoi sotterranei sono ospitati i resti romani della Porta Principalis sinistra dove nel XVII secolo le suore seguaci di Jeanne de Chantal fondarono il monastero della Visitazione, a sua volta trasformato in caserma nell’Ottocento. L’allestimento permette, superata la piccola sala dedicata al collezionismo, di accedere al ricco patrimonio archeologico proveniente dagli scavi regionali tramite un percorso tematico-cronologico, dalla Preistoria al Medioevo, integrato da scenografie didattiche e da supporti multimediali.
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Una curiosità

Sulle montagne della Val d’Aosta ci sono dei leggii con degli spartiti che, se uniti, possono creare la voce della fata. Ad Ozein, ad esempio,  si sente la presenza delle fate.
 
Uno di questi è proprio vicino Ponte D’Ael.
 Aosta Aosta Aosta

Dove mangiare

Vi segnalo alcuni ristoranti interessanti dove ho mangiato davvero molto bene:
Sur la place, di fronte la chiesa dell’Assunta che prepara patti a km0 e nel quale ho mangiato risotto con asparagi e zafferano valdostano.
 
Aosta
 
Osteria degli artisti in pieno centro dove ho mangiato una buonissima sfoglia cotechino e fonduta. 
 
Ad Forum, alle spalle della Chiesa dell’Assunta, con un giardino bellissimo e panoramico sulle montagne circostanti.
 
Ricordate, inoltre, che i vini della regione sono tutti Doc.
 
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