Auguri Anna
Siamo giunti alla fine di questo 2020, un anno che ci ha tolto ma anche insegnato tanto. E come ogni anno, mi ritrovo qui a fare i bilanci dell’anno che sta giungendo a termine, in un post altamente personale dedicato a me stessa e alla mia community.
Perchè in fondo, anche l’anno peggiore di sempre, può averci portato qualcosa di positivo e regalato qualcosa di cui essere grati.
Per molti può sembrare un post inutile e troppo personale, ma ammetto che, mentre tutti gli articoli del blog, gli itinerari di viaggio, i reportage ed i consigli di blogging li penso e li scrivo per voi, il resoconto di fine anno lo scrivo invece principalmente per me.
Potrei scriverlo in privato in un diario segreto, ma il blog da 8 anni è ormai la mia vita e voi siete la mia grande famiglia e trovo bello condividere questi miei pensieri con voi.
Sono stata una settimana con il blog off line per problemi di hosting e mi sono sentita persa, come se mancasse una parte vitale di me.
Dubito che i miei articoli dei bilanci di fine anno si indicizzino su google, e ciò li rende più intimi, destinati solo a voi che siete la mia community e mi seguite da tempo.

Il 2020 in sintesi

Questo 2020 è stato quasi per tutti un anno da cancellare, un anno che dall’oggi al domani ha stravolto il nostro modo di vivere e di percepire la vita, che ci ha portato ad isolarci nelle nostre case per proteggerci da un nemico
invisibile.
Un anno che sa tanto di fantascienza ma che invece è stato ed è ancora realtà. Ahimè.
Un anno che era partito con tutte le buone intenzioni e che prometteva di essere un anno scintillante, quello della svolta.
Per la prima volta mi sono ritrovata a parlare del mio lavoro di blogger in una fiera internazionale di fronte ad una platea di oltre 200 persone con l’adrenalina a mille e le telecamere puntate. Ma non solo.
BTO Firenze 2020
BTO Firenze 2020
È iniziato con il botto con due mega viaggioni che sognavo di fare da una vita: un on the road della Giordania a gennaio e una settimana in Lapponia con aurora boreale a febbraio.
Il primo è stato un viaggio pensato e programmato in ogni dettaglio dall’estate 2019 e che mi ha portato a vedere una delle 7 meraviglie del mondo, Petra, che sognavo da una vita, e viaggiare di nuovo in coppia, dopo anni di viaggi in solitaria. Avevamo studiato un nuovo format “Stylish vs Backpacker” e volevamo portarlo avanti per tutto il 2020, ed invece siamo riusciti a fare solo 3 viaggi insieme.
Il secondo è stato invece un viaggio improvviso, organizzato in meno di una settimana e colto al volo, che mi ha portato a realizzare un altro grande sogno: vedere l’aurora boreale nella Lapponia Finlandese e incontrate Babbo Natale al Polo Nord.
Subito dopo sarei dovuta partire per Thailandia, Marocco e Albania. Di tutti e 3 i viaggi avevo già i biglietti aerei ma sono saltati, così come sono saltati tutti i progetti in corso.
Alla fine dell’anno scorso mi ero ripromessa di voler dedicare più tempo a me stessa e alle persone a me care (trovate qui i buoni propositi per il 2020), e di tempo quest’anno ne ho avuto anche fin troppo!
Aurora Boreale

Lo stravolgimento

Nella settimana in cui sono stata in Lapponia la mia vita, così come quella di tutti è stata stravolta.
Codogno è stata dichiarata zona rossa, in Lombardia aumentavano i contagi, dall’estero dove non avevo la tv, sembrava che sui social le persone stessero esagerando, l’Italia è stata considerata il focolaio del mondo e all’improvviso la mia casella email si è riempita di “evento annullato, viaggio cancellato, progetto sospeso, annullato, cancellato, annullato…”.
Annullato e cancellato erano le uniche parole che si ripetevano in tutti gli oggetti delle email in entrata e che continuavano a rimbombare nella mia mente.
È stato un incubo. Fino a quando non è stato cancellato anche il mio volo di rientro in Italia, con meno di 24 ore di preavviso e dopo aver già fatto il check in!
Per fortuna mi hanno riprogrammato in un nuovo volo il 1 marzo, ma da lì la mia e la nostra vita non è stata più la stessa.
Dopo una settimana la Lombardia ha chiuso i confini regionali ed il giorno dopo l’Italia è entrata in lockdown.
Ci siamo ritrovati da soli chiusi nelle nostre case senza contatti fisici con il mondo, a fare i conti con noi stessi e con le nostre coscienze.
Un periodo sospeso, che definirei congelato, in cui le nostre vite sono state messe in stand by.
Vivere quest’anno da single non è stato facile. Per la prima volta dopo anni ho sentito la mancanza di un compagno e di qualcuno con cui condividere questo periodo buio per farci forza a vicenda.
In questo 2020 avrei voluto avere il tempo di fare nuove conoscenze, approfondirle e coltivare le amicizie, ma purtroppo tutto è stato rinviato al 2021.
Anna Napoli
Come se non bastasse, le visite al blog sono drasticamente precipitate toccando numeri imbarazzanti: all’improvviso nessuno cercava più informazioni sui viaggi ne’ aveva voglia di programmare viaggi futuri.
Ho visto andare in fumo tutti i miei sogni e progetti e per la prima volta da quando mi sono laureata ho dovuto chiedere aiuto a mio padre, sentendomi quasi una fallita.
C’è stato un piccolo spiraglio in estate, in cui sembrava essere tutto finito e l’ottimismo stava riprendendo il sopravvento, ma invece a settembre siamo ricaduti di nuovo nel baratro.
Nuovo lockdown, l’Italia divisa in regioni colorate: giallo, rosso e arancione in base all’indice di contagio, bar aperti solo d’asporto, ristoranti chiusi, musei chiusi, cinema chiusi, coprifuoco, impossibilità di lasciare i confini regionali e quelli nazionali.
Un incubo! Un incubo reale ahimè.
Impossibile non abbattersi, mi sento in catene, incollata nella città che ho deciso di lasciare 3 anni fa, perché mi stava stretta, ma con allo stesso tempo la paura di ritornare a Milano.
Da qualche giorno è finalmente arrivato il vaccino in Italia e si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Anche se, ahimè, secondo il piano vaccini, italiani medi senza patologie al di sotto dei 60 anni, non lo riceveranno prima di ottobre.
Questo fa presagire che prima del 2022 non ritorneremo alla normalità.
Anna Pernice quarantena

Cosa aspettarsi quindi da questo 2021?

Non lo so! Sarà l’anno in cui compiró i miei primi 40 anni. Avevo grandi programmi e progetti per il mio 40esimo compleanno, ma se c’è una cosa che mi ha insegnato questo 2020 è di vivere alla giornata, perché ciò che si può fare oggi, potrebbe non essere possibile domani.
E quindi, per il 2021 non ho grandi progetti, solo trovare un modo per continuare a sentirmi viva, per quanto possibile, ritrovare un nuovo equilibrio interiore  e investire per il futuro.
Dobbiamo essere grati alla vita per ciò che ci ha dato fino ad ora e per essere in salute e cercare di pensare alle cose positive, solo così si potrà affrontare questo periodo buio che ricorderemo un giorno sui libri di storia.
E per farlo, penso alle cose positive del 2020 accogliendo la vita come un dono ed una continua sorpresa, perché in fondo, anche l’anno più nefasto ha portato qualcosa di positivo e qualcosa per cui esserne grati.
Anna e Beatrice

Motivi per cui essere grati al 2020

Per quanto lo si possa odiare, anche il 2020 ci ha sicuramente riservato qualcosa di positivo per cui essere grati.
Inizio io con la mia personale classifica:
1) Innanzitutto è nata la mia nipotina Beatrice, una polpettina di 3 mesi che mi ha già rubato il cuore, e già solo questo è un motivo per essere felici.
2) In secondo luogo, stando a casa, sono riuscita a seguire un’alimentazione sana e corretta e ritornare finalmente al mio peso forma. Negli ultimi anni ero ingrassata terribilmente e non riuscivo più a riconoscermi allo specchio, ma allo stesso tempo non riuscivo più a dimagrire e ormai mi ero rassegnata all’idea di non ritornare più alla taglia 42.
3) Ho scoperto dei luoghi bellissimi vicino casa e avuto l’opportunità di conoscere meglio l’Italia: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria… da giugno a settembre ho fatto un bellissimo on the road nel cuore del sud.
4) Quest’anno è stato anche l’occasione per capire quali sono le amicizie vere e sincere e quali invece quelle tossiche da allontanare dalla propria vita, portando a selezionare le persone di cui circondarsi.
5) È stato poi l’anno dei ritorni. Di amici e contatti persi negli anni, molto probabilmente perché entrambi troppo impegnati, che sono ritornati a fare parte della mia vita.
Alcuni, così come sono tornati, se ne sono anche andati, altri sono rimasti, e sono stati il regalo più bello del 2020!
6) Ma è stato anche l’anno della famiglia. L’anno in cui abbiamo riscoperto il valore degli affetti e dello stare insieme e l’importanza da dare al tempo di qualità e che non si vive di solo lavoro.
Ed è proprio nell’anno in cui il lavoro è mancato che mi sono resa conto che non è tutto, si può anche fare a meno del lavoro, ma le persone che sono al nostro fianco sono la cosa più importante.
Facciamo tesoro degli insegnamenti del 2020, magari il 2021 potrebbe essere migliore e la situazione potrebbe ribaltarsi dall’oggi al domani riportandoci alla normalità prima del previsto.
Io voglio crederci e voglio sperarci con tutta me stessa. E voi?
gratitudine
Se siete arrivati fin qui e avete letto il mio resoconto tutto d’un fiato, pensate alle cose belle del 2020 e lasciatemi un messaggio, anche solo di auguri per il 2021. Insieme possiamo renderlo un anno stupendo.
Buon 2021!
Anna