Il 10 maggio sono stata nel bellissimo Palazzo Isimbardi di Milano, dove è stata inaugurata la mostra “A chi parla l’arte contemporanea?, aperta al pubblico dall’11 al 20 maggio 2016, presentata dall’associazione cramum e la Fondazione Giorgio Pardi.
25 le opere in mostra che, come dice Sabino Maria Frassà, curatore della mostra, raccontano quanto sia difficile comunicare in un mondo così pieno di informazione, dove la velocità e la prima impressione giocano un ruolo sempre più grande. Tale difficoltà aumenta se si cerca di comunicare l’arte contemporanea. “Il premio cramum affronta tale problema e cerca di dare voce ai migliori giovani artisti in Italia, mettendoli in “mostra” al fianco di quelli più conosciuti e offrendogli un percorso di accompagnamento di crescita delle proprie potenzialità artistiche: mostre, cataloghi, ma anche coaching e contatti”.
Anche quest’anno sono stati coinvolti nel progetto artisti di fama internazionale: Ulla von Brandenburg, Szilárd Cseke, Emilio Isgrò, Andi Kacziba, Lin Ylin, Urs Luthi, Luigi Presicce, Laura de Santillana, Paolo Peroni, Francesca Piovesan. Al loro fianco i 10 artisti under 36 finalisti del premio che iniziano ora il loro percorso di crescita artistica con l’associazione cramum: Gianluca Brando, Gianni Colangelo, Max Coppeta, Flora Deborah, Donatella De Rosa, Isabella Fabbri, Matteo Fato, Fabrizio Milani, Giuliana Storino, Kwangwoo Han.
La Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi e l’inaugurazione della mostra internazionale “A chi parla l’arte contemporanea?” sono stati la cornice del 4° Premio cramum, ideato da Sabino Maria Frassà e Andi Kacziba, vinto da Matteo Fato con la sua opera Cose Naturali, che affronta l’analisi di un “oggetto” che si fa parola. L’oggetto viene scomposto e ricomposto attraverso la sua osservazione per mezzo di vari linguaggi. La pittura è lo spazio che rende reale la “voce” dell’immagine. E’ un tentativo di mettere in scena un allestimento per la pittura. Una natura morta del linguaggio, una cosa naturale della parola. L’artista, nato nel 1979 a Pescara, dove vive e lavora, è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove è docente dal 2003.
Cramum è una parola latina che significa “crema”, “la parte migliore del latte”. Il Premio cramum è stato ideato nel 2012 da Andi Kacziba e Sabino Maria Frassà proprio per sostenere i migliori giovani in Italia a prescindere dalla provenienza.
Piaga dell’Italia è non solo la fuga di cervelli all’estero, ma anche la difficoltà di attrarre nuovi saperi (cervelli) dall’estero. La Fondazione Giorgio Pardi e l’Associazione cramum hanno da subito appoggiato il progetto, comprendendone la rilevanza e apprezzando anche il secondo obiettivo, colmare il gap generazionale. Il premio è stato pensato dall’inizio per mettere in relazione diverse generazioni di artisti.
L’inaugurazione si è aperta con una sorpresa per i 10 finalisti: l’annuncio che il vincitore, chiunque esso fosse, prenderà parte della mostra internazionale OLTRE ROMA che si terrà a Palazzo Falconieri di Roma a novembre, curata da Sabino Maria Frassà.
Il Premio cramum, diretto anche questa edizione da Sabino Maria Frassà, è promosso dalla Fondazione Giorgio Pardi e dall’Associazione cramum ed ha come scopo di sostenere i migliori giovani artisti in Italia e colmare il grave gap generazionale che affligge sempre più l’Italia. I 10 finalisti presenti a Palazzo Isimbardi fino al 20 maggio sono al fianco di 10 “maestri” dell’arte contemporanea come Ulla von Brandenburg, Szilárd Cseke, Emilio Isgrò, Andi Kacziba, Lin Ylin, Urs Luthi, Luigi Presicce, Laura de Santillana, Paolo Peroni, Francesca Piovesan.
Sabino Maria Frassà, direttore del 4° Premio cramum e curatore della mostra:
<<E’ sempre un’emozione conoscere l’esito della votazione! E’ imprevedibile l’esito finale frutto della scelta di 22 persone che votano in modo autonomo e segreto. Sono sicuro che anche Matteo Fato saprà bissare il successo di Daniele Salvalai, Paolo Peroni e Francesca Piovesan che hanno vinto il premio cramum. Cominceremo da subito a lavorare alla grande mostra di Roma e al progetto 2018 al Museo Francesco Messina, perché i grandi risultati anche nell’arte non sono frutto dell’improvvisazione, ma di lavoro di squadra, studio e dedizione”.
La Giuria era composta dai 10 artisti fuori concorso e da noti esponenti del mondo dell’arte: Leonardo Capano (IULM), Nushin Elahi (giornalista e curatrice dal Sud Africa), Julia Fabényi (direttrice Ludwig Múzeum di Budapest), Ingrid Gentile (curatrice indipendente),Rosa Ghezzi (giornalista), Katie Hill (Università di Oxford) Angela Madesani (IED e Brera), Michela Moro (Rai 5), Adriana Polveroni (giornalista), Iolanda Ratti (Museo del Novecento), Maria Fratelli (Studio Museo Francesco Messina), Renato Rizzo (giornalista), Alba Solaro (giornalista), Nicla Vassallo (Filosofa, Università di Genova), Sabino Maria Frassà (direttore e curatore del Premio) e Alberto Puricelli (socio fondatore Cramum).
Partner di questa edizione sono stati: Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Ludwig Muzeum di Budapest, Edicola Italiana, Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Studio Museo Francesco Messina e Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano.