Sabato scorso ho avuto l’opportunità di partecipare ad una delle sette sfilate di presentazione della collezione primavera estate 2014 dello stilista partenopeo Alessio Visone, che da sempre con i suoi abiti esalta la bellezza del corpo della donna e la sua capacità di reagire alle ferite della vita con coraggio e determinazione.
Alessio Visone ha presentato la sua nuova collezione insieme all’artista Giuseppe Savarese, che per l’occasione ha allestito l’Atelier con un gigantesco totem intarsiato da volti e corpi femminili in bianco e nero. «Elle est!» è il titolo della sfilata che si è svolta nell’Atelier di Via dei Mille 1 a Napoli, per l’occasione allestito in un giardino d’inverno, dove le modelle hanno sfilato scalze attraversando una storia fatta di mood e atmosfere diverse. Gli abiti raccontano le loro storie, i bijoux sono bracciali di strass che richiamano le manette e le collane lunghe catene che vorrebbero imprigionare, ma che finiscono con impreziosire le silhouette femminili.
Sette mood, sette atmosfere in continua evoluzione scandiscono una storia fatta di legami che diventano catene, rappresentati da fasce e geometrie che gradualmente lasciano spazio ad un corpo-anima, semplice e lineare, che traspare da tuniche minimal chic. Poi l’abito diventa scultura, si modella sulla silhouette in un contrapporsi di rimandi e allusioni attraverso drappeggi e scollature a incrocio, abbracci avvolgenti e schiene scoperte fino al mood successivo, nel quale la donna da grande madre diventa androgina e ironizza con dress code maschili, indossa giacche da smoking su nude look e cravatte inserite in bluse di seta.
Le gonne sfiorano la caviglia per tutte le ore del giorno, i pantaloni sono maschili ed ampi, le tute iper presenti a incrocio o intarsi e le tuniche essenziali e minimal. Grande spazio al camoscio, seconda pelle morbida e avvolgente, accanto a tessuti in mikado, twill, faille e crepe di seta stampata, tra velette che diventano pizzi, chiffon, pailettes e maglina di seta spalmata lurex.
Le sfumature dei colori vanno dall’acquamarina al petrolio, dalla pesca al verde militare, passando per il fango, la senape e l’arancio, fino ai colori più intensi, gli stessi delle pietre preziose (verde smeraldo, blu zaffiro, rosso rubino, bianco perla e viola ametista).
Solo alla fine, nel settimo ed ultimo mood, le modelle coprono i loro piedi scalzi indossando scarpe rosse, simbolo della rivincita solo rinviata che conclude il loro percorso con il trionfo della femminilità.
E’ stata una bellissima performance di moda e di arte, unite per raccontare gli uomini che odiano le donne e le donne che rinascono come fiori portando alla ribalta le notizie di cronaca che racconta di femminicidi e stalker, contrapponendo un eterno femminino, fiore-gioiello prezioso e delicato che reagisce alle ferite della vita, raccoglie le proprie forze ed affronta la realtà a testa alta, con determinazione, coraggio e bellezza.
Mi è piaciuto molto sia il tema scelto che il modo in cui è stato rappresentato, oltre ovviamente alle bellissime creazioni dello stilista. Perché Napoli non é solo cronaca nera, terra dei fuochi e criminalità organizzata, ma é anche moda, arte e bellezza.
Mi è piaciuto molto sia il tema scelto che il modo in cui è stato rappresentato, oltre ovviamente alle bellissime creazioni dello stilista. Perché Napoli non é solo cronaca nera, terra dei fuochi e criminalità organizzata, ma é anche moda, arte e bellezza.
Nel parterre, ad applaudire il bravissimo stilista Alessio Visone, moltissimi volti noti della stampa e non solo.