Durante la Milano Fashion Week, ho avuto l’onore di assistere anche alla sfilata d presentazione della nuova collezione spring summer 2015 di Laura Biagiotti, che ha scelto come location il piccolo Teatro di Brera.
La collezione, che si distacca dal classico bianco che da sempre ha contraddistinto il brand, è coloratissima da colori tenui e pastello, disegnata dalla stilista insieme alla figlia e devo ammettere ce mi è piaciuta davvero molto!
Laura Biagiotti da sempre fonde la passione per l’ARTE con incursioni nella geometria multidimensionale, trovando nuove soluzioni estetiche fatte di energie che si compenetrano, per una collezione “da collezione”.
L’armadio della donna dell’estate 15 diventa una “wunderkammer”, una stanza delle meraviglie, una vera e propria galleria per abiti che contengono originalità e valore senza paura di concorrenza. ARTE e artigianalità, questo è il binomio vincente del Made in Italy che Laura Biagiotti sublima nel concetto di ART-APP, sintesi di arte applicata, quale la moda rappresenta. Nascono così gli intarsi futuristi e le impunture agilizzanti riprese dalle opere di Giacomo Balla, i pannelli dipinti a mano come se fossero tele con i decori floreali di Raoul Dufy, i tagli al laser che, bruciando il tessuto, creano fiori come origami, con i petali in rilievo.
ART-igianalità per i fiori tridimensionali di organza sapientemente realizzati da maestranze italiane, da indossare sempre perché, come sosteneva Balla, i fiori sono un “arredo urbano”. E poichè la moda è anche un’ ARTE comportamentale le donne sono un’installazione, un’ ART-action continua che conquista la metropoli. Innumerevoli i decori hand-made applicati sui capi, come le collane di pietre asimmetriche intarsiate nel tessuto, le pettorine ricamate con pelle e cristalli, e le frange soprapposte che ridefiniscono i volumi.
ART-TRICOT di Laura, artista e artigiana della maglia, si declina in audaci sperimentazioni che riescono ad interagire con i diversi campi del quotidiano. Tagli netti e asimmetrici rappresentano lampi di velocità nell’abito di seta, per un’inedita “moda radiante”. Calature e punti a radella “smagliano” qua e là il tubino, la blusa e la gonna ruota. Composizioni multicolor per l’uncinetto e blocchi di colore nei capi di lino intarsiati. Maglia e tessuto si fondono per un vero artificio che riproduce le trecce sulla seta, mentre la tecnica tricot usata con fettucce di tessuto stampato definisce il nuovo bolero passepartout.
ART-PRINTS: le stampe sono un’esplosione d’intensità in un inedito caleidoscopico PATCHWORK. Quelle futuriste riproducono “Motivo per stoffa” del 1922 e “Motivi prismatici compenetrati” del 1930 di Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958),
due delle 130 opere del Maestro facenti parte della Fondazione Biagiotti Cigna.
Bagliori di bianco Biagiotti e toni neutri dividono la scena con verdi accesissimi, continuità di gialli, toni fuxia e violacei che riempiono il tessuto fino a saturarlo. Le composizioni di righe rigorose si sciolgono formando pieghe femminili, o incontrando i petali coloratissimi dei fiori di Dufy (Le Havre 1877 – Forcalquier 1953). E’ la nuova geometria che si fa seducente creando movimenti guizzanti e senza peso negli abiti di organza con sottogonne di toulle, e nei caftani a fazzoletto con le punte fermati da una cintura-talismano che si indossa sul cuore.
ART-TOUCH per gli occhiali futuristi che hanno bande di acetato a contrasto nella mascherina e, per la prima volta, lenti con tagli asimmetrici che lasciano intravedere il volto. Gli accessori riproducono geometrie futuriste: la tracolla è realizzata con tecniche di intarsio mentre la micro clutch è stampata e ricamata. Accostamenti di pellami multicolor e riflessi metallici con decori irregolari si rincorrono nel sandalo, nel sabot e nelle decollettes con maxi traforo. Il punto vita è segnato da cinture elastiche con pietre colorate.
“La moda italiana da sempre fa da “apripista” al Made in Italy e anche in questa difficile circostanza per l’economia e il rilancio del nostro paese terrà il vessillo della rimonta! La moda è un bene prezioso del comparto manifatturiero italiano con il record dello sviluppo del massimo valore aggiunto e anche in questi anni di crisi ha retto meglio di altri settori salvaguardando strutture e unità occupazionali. Dunque un futuro prossimo all’insegna di tanto lavoro, enormi sacrifici e irrinunciabile bellezza.” Laura Biagiotti
EN. During Milan Fashion Week, I had the honor to attend the parade also the presentation of the new collection spring summer 2015, Laura Biagiotti, who chose the small venues as Teatro di Brera.
The collection, which departs from the classic white that has always characterized the brand, is colorful soft colors and pastel, designed by fashion designer with his daughter and I have to admit there I liked very much!.
Laura Biagiotti always combines her passion for ART with forays in multidimensional geometry, finding dynamic new aesthetic solutions for a true collector’s collection. The summer 2015 wardrobe of the Biagiotti woman becomes a “wunderkammer”, a room of wonder and a genuine art gallery for clothes with incomparable originality and value. ART and artisan workmanship are the successful ingredients of Italian excellence that Laura Biagiotti has combined in her ART-APP concept, a synthesis of applied art which fashion represents. This originates futurist intarsia and sleek decorative stitching inspired by the works of Giacomo Balla, hand painted panels resembling canvases with the floral decorations of Raoul Dufy, and laser cuts that burn the fabric to create origami-like flowers with petals in relief.
ART-isan workmanship is used to create three-dimensional organza flowers skillfully made by Italian artisans that are always worn because, as Balla used to say, flowers are “urban decoration.” And since fashion is also behavioral ART, women are an installation, an ART-action that continues to conquer the metropolises. Countless hand-made decorations are applied to garments, such as asymmetrical stone necklaces inlaid in fabric, bibs embellished with leather and crystals, and layered fringe that redefines volumes.
ART-TRICOT of Laura, an artist and artisan of knitwear, is expressed through bold experiments that interact with different areas of everyday life. Clean asymmetrical cuts represent flashes of velocity in the evening gown for unusual “radiant fashion.”
Dropped and loose stitches create a “ladder look” on the sheathe, blouse and circle skirt. Crocheted pieces are multicolored, while color blocking is the choice for intarsia linen garments. Knits and fabric are masterfully blended with an artifice that reproduces cable stitches on silk, while the knitting technique used for ribbons of printed fabric defines the new versatile bolero.
ART-PRINTS are a burst of intensity in a kaleidoscopic PATCHWORK. Futurist prints reproduce “Motivo per stoffa” of 1922 and “Motivi prismatici compenetrati” of 1930 by
Giacomo Balla (
Turin 1871 –
Rome 1958), two of the 130 works by the artist in the Fondazione Biagiotti Cigna collection.
Flashes of Biagiotti white and neutral shades share the stage with
dazzling greens and yellows as well as fuchsia and purple hues that saturate the fabric.
Rigorous stripes dissolve to form feminine pleats or encounter the colorful petals of the flowers by
Dufy (Le Havre 1877 – Forcalquier 1953).
This sensuous new geometry creates rapid, airy movements in
organza dresses with tulle petticoats and in
handkerchief caftans, with points held in place by a talisman-belt worn over the heart.
ART-TOUCH is the mood for futurist eyewear with acetate bands in a contrasting color on the wrap-around frame front and, for the first time, asymmetrical lenses that reveal a glimpse of the face. Accessories reproduce geometric futurist shapes: the shoulder strap is made with an intarsia technique while the micro-clutch is printed and embellished. Sandals, mules, and pumps with oversized perforations are made of a combination of multicolored leathers and metallic materials and feature irregular ornaments and embellishments. Elasticized belts decorated with colorful stones cinch the waist.
“Italian fashion has always been the trailblazer of Italian excellence, and even in this difficult economic situation, fashion will be the standard-bearer of economic recovery in our country! Fashion is a precious commodity in the Italian manufacturing industry, showing record-breaking growth with enormous added value. Even in these difficult moments, fashion has done better than other sectors and has therefore saved companies and preserved jobs. Therefore, the near future will consist of much work, huge sacrifice, and indispensable beauty.” Laura Biagiotti