Quante di voi si sono fatte affascinare dai mercatini dell’usato?
Ormai il vintage ed i suoi abiti retrò vanno di moda e sicuramente in tanti, almeno una volta nella vostra vita, avrete comprato un capo o un accessorio di seconda mano in un mercatino o in un negozio vintage.
Molti se ne vergognano e cercano di non farlo sapere, ma io penso che non ci sia nulla di male, soprattutto se, comprare usato, può fare bene all’ambiente! Esatto, avete capito proprio bene!
Ieri sono stata alla conferenza stampa ed all’inaugurazione del negozio “Solo cose belle” di Napoli, in Via Morelli, in una delle zone più chic di Chiaia, che basa il suo core business proprio sul riciclo e sull’usato firmato.
Se vi trovate da quelle parti e riuscite a dargli un’occhiata, non immaginerete mai che in quelle vetrine e scaffali patinati sono in vendita prodotti usati. Il concept è quello della boutique di alto livello, la merce è esposta in modo carino e simpatico, i prodotti in vendita sono tutti griffati e…i prezzi sono modici!
Io ne sono rimasta davvero affascinata ed avrei voluto comprare praticamente tutto: borse di Gucci, Alviero Martini, cravatte di Marinella, ecc.
Il negozio, realizzato da Giorgio Luglio, imprenditore partenopeo che ha al suo attivo già altri due mercatini dell’usato a Fuorigrotta ed a Varcaturo, rientra in un concetto più ampio che è quello del mercatino franchising, un concept fondato nel 1995 da Ettore Sole e che da qualche anno è leader europeo delle cose usate.
Il mercatino franchising, ha voluto dare un’impostazione multipla alla società, prestando molta attenzione anche all’ecologia ed alla cura per l’ambiente e la natura.
Basti pensare che 27 agosto di quest’anno noi esseri umani avevamo già consumato tutte le risorse che la terra produce in un anno , quindi dal 27 agosto in poi abbiamo iniziato a consumare le scorte strategiche. Motivo in più per prestare attenzione al riciclo ed all’impatto sulla natura dei bene di largo consumo.
Proprio alla luce di ciò, il mercatino del franchising, in collaborazione con l’organizzazione Occhio del Ciclone, hanno pensato a dei mercatini dell’usato facendo attenzione anche all’impatto ambientale.
Quello che pensavano essersi rivelato un impatto positivo, si è rivelato essere un impatto straordinariamente positivo e sono diventati un punto di riferimento per il settore dell’ambiente in Italia.
Nel 2013, si potevano contare 200 mercatini e 1912 persone dedicate. Un risultato davvero sorprendente, sopratutto se pensiamo che sono ecologici a impatto e km zero.
Il mercatino del franchising, inoltre, nel solo anno 2013 ha transato 48 milioni circa di oggetti pari al volume di 1097 grattacieli di 15 piani.
Sono dei numeri veramente impressionanti.
Circa 1912 persone coinvolte nel fenomeno mercatino oltre agli affiliati e dipendenti.
Si tratta quindi di un’azienda che, pur lavorando nella green economy, produce utili e fatturato.
Hanno quantificato l’impatto ambientale dei mercatini attraverso la LCA, un quoziente che và a quantificare l’impatto ambientale durante tutto il processo di vita dell’oggetto.
Hanno mutuato la metodologia più completa e l’hanno ambientata agli impatti ambientali del riutilizzo.
Il primo risultato è che il riutilizzo ha sempre un impatto ambientale positivo.
Riutilizzando 22.390 tonnellate hanno evitato 200.985 tonnellate di co2 equivalente, pari alle emissioni che fa la mega centrale elettrica di La Spezia.
Per quanto riguarda, invece, l’impatto sulla salute umana, il riutilizzo attraverso il mercatino dell’usato, salva 132,50 anni pari a quasi 2 vite umane. Un risultato davvero sorprendete, che spinge sempre più ad acquistare usato, non solo per i vantaggi economici, ma anche ambientali e salutistici!
In Campania ci sono già 18 mercatini che nel 2013 hanno venduto 651.489 oggetti equivalenti a 134.263,38 metri cubi pari ad un numero di camion pari a 27 km, ossia la distanza tra Napoli e Scafati.
Tutto ciò ha contribuito a diminuire l’effetto serra di 6.872,53 tonnellate di co2 equivalente con un impatto sulla salute umana di 9 anni!
Dal punto di vista dell’impatto ambientale, sono gli elettrodomestici ad avere un maggiore impatto.
La cosa innovativa del mercatino del franchising, al quale il negozio “Solo cose belle” è affiliato, è che ogni volta che viene venduto un oggetto, in fondo alla fattura viene riportato l’impatto ambientale positivo in modo tale che ogni cliente vedrà in modo tangibile in che modo ha contribuito alla salvaguardia della terra e devo dire che questa iniziativa mi ha colpito particolarmente!
Insomma, se fino ad ora eravate indecisi se comprare o meno usato, spero con questo post di avervi dato un motivo in più per farlo, senza contare che nello store “Sole cose belle” ci sono degli oggetti davvero carinissimi e penso che a breve tornerò a farci una seduta di shopping!