Tutti vanno a Roma, ma non visitano i dintorni, eppure sono così affascinanti.

Borghi ricchi di storia, cultura e dal fascino incredibile, che sembrano usciti quasi da un libro delle fiabe. Ammetto che sono la prima ad averli scoperti molto tardi, ma mi hanno davvero affascinata.

Sto parlando della Tuscia, una zona ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, situata a nord di Roma. Questa affascinante regione, che coincide con l’antica Etruria, è spesso trascurata dai turisti che si concentrano principalmente sulla Capitale. Eppure, a solo un’ora di distanza da Roma, si trovano borghi incantevoli, ognuno con una storia unica e un patrimonio culturale inestimabile.

Raggiungere la Tuscia è semplice: in auto, basta prendere l’autostrada A1 in direzione nord oppure la Via Cassia, una strada panoramica che attraversa colline e campagne pittoresche. In treno, è possibile arrivare a Orte, vicino Viterbo, da Roma in meno di un’ora. Ma vediamoli insieme nel dettaglio.

1. Civita di Bagnoregio: La Città che Muore

Civita di Bagnoregio è uno dei borghi più suggestivi d’Italia, fondato dagli Etruschi oltre 2500 anni fa. Situata su una collina nella valle dei calanchi, un paesaggio caratterizzato da spettacolari formazioni argillose e da una forte erosione del terreno, Civita è famosa per essere la “Città che Muore“, un appellativo coniato dallo scrittore Bonaventura Tecchi, che descrisse il lento processo di erosione che la sta lentamente consumando, descrivendola come un luogo in bilico tra passato e futuro, dove la natura sembra inevitabilmente destinata a prendere il sopravvento. Oggi il borgo è disabitato, anche se sono presenti bar e ristoranti ed è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale sospeso sopra la valle, rendendolo un luogo sospeso nel tempo. Le sue strade lastricate, le case in pietra, gli archi medievali e le piccole piazzette raccontano una storia antica, che si respira ad ogni passo. Ogni angolo del borgo offre scorci pittoreschi e panorami mozzafiato sulla valle sottostante, creando un’atmosfera unica e malinconica che ha attirato visitatori e artisti da tutto il mondo.

Uno dei personaggi più illustri legati a Civita di Bagnoregio è San Bonaventura, nato con il nome di Giovanni di Fidanza attorno al 1217 a Bagnoregio, nella vicina cittadina. San Bonaventura, noto anche come “Doctor Seraphicus”, fu uno dei più grandi teologi e filosofi medievali, profondamente influenzato dalla spiritualità di San Francesco d’Assisi, che secondo la leggenda lo guarì miracolosamente da una malattia infantile.

Oltre alla sua storia e alla sua spiritualità, Civita di Bagnoregio offre anche un patrimonio architettonico di grande valore. La Chiesa di San Donato, situata nella piazza principale del borgo, è uno degli edifici più importanti e un esempio di architettura religiosa che ha attraversato i secoli, dai tempi etruschi fino al Medioevo. Il borgo era anche attraversato dall’antica via Cassia, un’importante arteria romana, che contribuì alla crescita e al benessere di Civita in epoca imperiale.

Nonostante le difficoltà dovute alla progressiva erosione, Civita di Bagnoregio è oggi un’attrazione turistica di fama internazionale, inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia e candidata a diventare patrimonio mondiale dell’UNESCO. Grazie al costante impegno per la sua conservazione, la città continua ad affascinare visitatori con la sua bellezza fragile e il suo straordinario legame con il passato.

Consiglio anche di fare l’esperienza con i visori all’interno del museo per comprendere appieno tutta la storia e la morfologia di Civita di Bagnoregio. Molto molto interessante.

2. Viterbo: La Città dei Papi

Viterbo, capoluogo della Tuscia, è una città di grande importanza storica. Nel 1200, Papa Alessandro IV trasferì qui la corte papale, trasformando Viterbo nella residenza dei Papi per circa un secolo.

Il maestoso Palazzo dei Papi, costruito per ospitare i pontefici, divenne il luogo di numerosi conclavi e di importanti decisioni ecclesiastiche. Ancora oggi, il Palazzo rimane uno dei simboli della città, insieme alla Cattedrale di San Lorenzo, eretta secondo la tradizione sulle rovine di un antico tempio dedicato ad Ercole. Il complesso del Duomo, che domina il colle omonimo, è parte del Polo Monumentale del Colle del Duomo, che include anche il Museo del Colle del Duomo.

Viterbo è una città di probabili origini etrusche, sebbene i primi insediamenti umani nel suo territorio risalgano al Neolitico. Con la conquista romana, vi fu istituito un insediamento militare chiamato Castrum Herculis, in onore di un tempio dedicato all’eroe mitologico Ercole, da cui deriva anche il leone, simbolo della città. Questo passato stratificato la rende una delle città più ricche di storia della Tuscia.

Il Museo del Colle del Duomo, inaugurato durante il Giubileo del 2000, è un importante punto di riferimento per la storia e l’arte di Viterbo. Al suo interno, i visitatori possono esplorare reperti archeologici che vanno dalle epoche villanoviane, etrusche, romane e medievali. La galleria d’arte custodisce opere di grande valore, tra cui la Madonna della Carbonara, opere del caravaggesco Bartolomeo Cavarozzi, del maestro Benvenuto di Giovanni e, secondo la tradizione, anche una Crocifissione attribuita a Michelangelo. Inoltre, il museo conserva vesti e oggetti sacri appartenuti a pontefici come Giovanni XXI e Pio IX, nonché antichissimi paramenti liturgici, come la veste di San Bonifacio del XII secolo.

Il cuore di Viterbo è rappresentato dal quartiere medievale di San Pellegrino, una perfetta rassegna dell’architettura duecentesca, con le sue case torri e le viuzze acciottolate, che si sviluppa all’interno di un sistema di mura quasi completamente integre. Passeggiando tra queste antiche strade si respira un’aria medievale autentica, che rende la città una delle meglio conservate del centro Italia.

Il quartiere medievale di San Pellegrino è uno dei meglio conservati d’Italia, e la città è famosa per la Festa di Santa Rosa, riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’UNESCO. Ogni anno, il 3 settembre, un’imponente macchina alta 30 metri e pesante 5 tonnellate viene portata in processione attraverso le vie della città. Viterbo è anche rinomata per le sue terme naturali, le Terme dei Papi, un’oasi di benessere immersa nella storia.

3. Sutri: La Porta dell’Etruria

Sutri sorge su un’imponente rupe di tufo che domina la Via Cassia, e le sue origini risalgono a tempi antichissimi, addirittura all’Età del Bronzo, è conosciuta infatti come  la “porta dell’antica Etruria”.. La leggenda narra che la città fu fondata dal dio Saturno, padre di tutti gli dei, da cui deriverebbe anche il nome etrusco “Sutrinas”. Nello stemma della città è infatti raffigurato Saturno a cavallo, che depone una spada e innalza un fascio di spighe di grano, simbolo di fertilità delle terre di Sutri.

Uno dei simboli storici e religiosi più importanti di Sutri è il Palazzo Vescovile, che da secoli rappresenta il fulcro culturale e spirituale della città. Sede di numerosi vescovi di alto lignaggio, il palazzo ha accolto persino un pontefice, Papa Pio V, celebre per la promozione della riforma tridentina.

Dopo anni di abbandono, il Palazzo Vescovile ha subito un lungo e accurato lavoro di restauro tra il 2010 e il 2018, portando alla creazione del Museo di Palazzo Doebbing, inaugurato grazie alla collaborazione tra Vittorio Sgarbi e Monsignor Romano Rossi. Il museo, che oggi ospita opere d’arte antica e contemporanea, è un ponte tra passato e presente, un luogo che raccoglie e celebra il genio degli artisti del passato e di quelli moderni.

Uno dei principali punti di interesse di Sutri è il suo Parco Archeologico, che si estende per sette ettari e comprende alcune delle testimonianze più significative del passato etrusco-romano della città. Il monumento più importante è senza dubbio il grande anfiteatro romano, scavato interamente nella roccia tufacea senza l’uso di murature di sostegno. Questo anfiteatro, unico nel suo genere, risale all’epoca tardo repubblicana o all’inizio dell’impero romano ed è considerato uno dei simboli della città.

Nel parco si trova anche una vasta necropoli rupestre, un esempio impressionante dell’architettura funeraria di epoca romana nel territorio etrusco-falisco. La necropoli comprende 64 tombe scavate direttamente nel tufo, disposte su diversi livelli lungo un percorso di circa 180 metri che costeggia l’antica Via Cassia. Le tombe, con la loro struttura a più piani, offrono un’immagine affascinante e misteriosa del passato funerario di Sutri.

Un altro luogo di grande interesse all’interno del parco è il Mitreo di Sutri, oggi conosciuto come la Cappella della Madonna del Parto. Questa piccola cappella, situata poco più a nord della necropoli, era probabilmente dedicata in passato a San Michele Arcangelo, ma si pensa che il sito fosse in origine un luogo di culto dedicato a Mitra, una divinità di origine orientale.

4. Vetralla: Sulle Orme del Medioevo

Vetralla non è solo un borgo medievale di grande fascino, ma anche un luogo dove storia, cultura e tradizioni artigianali continuano a vivere attraverso i suoi monumenti, i musei e le antiche tecniche che sono state tramandate nel tempo. Questo borgo si sviluppa lungo la storica Via Cassia e custodisce un ricco patrimonio medievale, fondamentale punto di riferimento per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Tra le sue principali attrazioni c’è il Museo della Città e del Territorio, inaugurato nel 1991 come un’innovativa sperimentazione museale, mirata a conservare la documentazione storica legata all’ambiente, al territorio e alle tradizioni locali, comprese l’architettura e le tecniche artigianali.

Il Museo della Città e del Territorio si trova all’interno dell’antica Torre di Porta Marina, un’imponente struttura costruita nel XV secolo per difendere il lato nord-occidentale delle mura medievali, oggi in parte ancora visibili. La torre si sviluppa su tre livelli, in parte scavati nella roccia tufacea. Ogni piano offre una sezione espositiva dedicata a diversi aspetti della vita e delle tradizioni di Vetralla. Al suo interno si trova anche un “butto medievale”, un’antica discarica dove si gettavano oggetti ormai inutilizzati. Passeggiando per il centro storico, si respira ancora l’atmosfera di un passato lontano.

Tra le attrazioni principali del borgo spicca l’antica Chiesa di San Francesco, con la sua cripta che conserva affreschi medievali.

5. Montefiascone: La Rocca dei Papi e il Vino Est Est Est

Montefiascone è un altro borgo della Tuscia ricco di storia e tradizioni, situato su un colle che domina il lago di Bolsena, è famosa per la sua imponente Rocca dei Papi, una fortificazione che per secoli ha svolto un ruolo cruciale nella difesa e nel controllo della Tuscia. La Rocca fu eretta per volere di Papa Innocenzo III alla fine del XII secolo e si trova in una posizione strategica sulla sommità del colle, da cui si può ammirare una vista mozzafiato sulla campagna circostante e il lago.

Dal XIII secolo, molti pontefici, fino a Paolo III, si occuparono della Rocca, ampliandola e fortificandola per rispondere alle esigenze difensive dell’epoca.

Dalla Rocca dei Papi, antica residenza papale, si può godere di una vista mozzafiato sul lago di Bolsena, il lago vulcanico più grande d’Europa. Oltre alla sua bellezza naturale, Montefiascone è famosa per il vino locale, l’Est! Est!! Est!!! un vino bianco DOC prodotto nella zona. La leggenda narra che nel XII secolo, il vescovo tedesco Johannes Defuk fosse alla ricerca del miglior vino italiano durante il suo viaggio verso Roma. Il suo servitore, incaricato di assaggiare il vino lungo il percorso, avrebbe segnato le locande con la scritta “Est” (dal latino “c’è”), se avesse trovato del buon vino. Quando arrivò a Montefiascone, il servitore fu talmente colpito dalla qualità del vino locale da scrivere “Est! Est!! Est!!!” sulla porta della locanda, segnalando così la straordinaria qualità della bevanda.

Montefiascone, quindi, rappresenta una meta imperdibile sia per gli amanti della storia e dell’architettura che per gli appassionati di enogastronomia, con la sua Rocca imponente, il Museo dedicato a Sangallo e il delizioso vino Est! Est!! Est!!!, che può essere degustato mentre si ammira il panorama mozzafiato del lago di Bolsena.

6. Acquapendente: I Pugnaloni e il Sacro Sepolcro

Acquapendente è una città nota per la sua storica tradizione dei Pugnaloni, mosaici di fiori e foglie che vengono portati in processione durante la Festa di Mezzomaggio. Questi mosaici commemorano la libertà del popolo locale dal dominio feudale, e ogni anno vengono realizzati con dedizione artistica dagli abitanti.

La Basilica del Santo Sepolcro è il principale luogo di culto della città di Acquapendente e rappresenta un gioiello di grande valore storico e religioso, nonché concattedrale della Diocesi di Viterbo.

Nella sua cripta è conservata una preziosa reliquia del Sacro Sepolcro di Gerusalemme. Questo rende Acquapendente una meta di grande importanza spirituale lungo la Via Francigena.

La cripta è dedicata al Santo Sepolcro di Gerusalemme, poiché al suo interno è conservata una pietra macchiata di sangue, che secondo la tradizione proviene dal Sepolcro di Cristo. Questa reliquia ha reso la basilica un importante luogo di pellegrinaggio, in particolare durante il Medioevo, quando era frequentata da crociati e pellegrini che percorrevano la Via Francigena diretti a Roma.

La Tuscia è un territorio pieno di sorprese, dove ogni borgo racconta una storia diversa e offre un’esperienza unica. Se stai cercando una destinazione fuori dai soliti itinerari turistici, questi borghi a un’ora da Roma rappresentano una scelta perfetta per un viaggio tra storia, cultura e natura.

Dove dormire e come spostarsi

Io ho pernottato in un B&B molto carino nel centro storico di Viterbo, dove la sera c’erano anche tanti localini dove fermarsi a mangiare o bere qualcosa, e poi da lì durante il giorno mi spostavo in auto attraverso i borghi, e consiglio anche a voi di fare lo stesso.

Potete prenotare l’alloggio o su Booking o attraverso l’associazione “Stay in Tuscia”.

Per quanto riguarda i luoghi in cui fermarvi a mangiare, sono tutti piuttosto autentici. Io vi consiglio di perdervi tra i vicoletti del centro storico e fermarvi nel luogo che vi ispira di più. La cucina della Tuscia, per la vicinanza a Roma, è simile a quella romana. Trovate quindi Tricia, Carbonare, Amatriciana e tanti piatti tipici del Lazio.

Qui il mio reel:

Progetto realizzato con il contributo della @regionelazio.official e @lazioinnova