Uzbekistan

Siete mai stati in Uzbekistan? E’ un paese dell’Asia centrale, un tempo sotto il controllo della Russia e attraversato dalla via della seta che conserva una storia e delle tradizioni incredibili che lasciano senza fiato.

Ci sono stata di recente in un viaggio organizzato da Bluvacanze insieme a Donatella Carletti di Vivere e Viaggiare Ciriè, e me ne sono subito innamorata. Un paese dal fascino unico reso noto dalle storie di Marco Polo e riportato alla ribalta di recente da Pechino Express. Ma essere lì davanti a tanta bellezza è qualcosa di indescrivibile!
Il mio viaggio è iniziato da Tashkent, la capitale, a est del paese, la città più moderna, per poi spostarmi man mano verso ovest fino a Khiva attraverso luoghi da mille e una notte.

Come arrivarci

E’ possibile arrivarci con volo diretto da Milano a Tashkent con la Uzbekistan Airways oppure con la Turkish Airlines con scalo a Istanbul, come ho fatto io.

In Uzbekistan c’è un fuso di 3 ore rispetto all’Italia. La temperatura è calda fino a fine ottobre con 25/27 gradi di giorno ed una forte escursione termica la sera che fa scendere le temperature fino a 7 gradi. Motivo per cui è consigliabile un abbigliamento a strati e di portare una felpa ed un piumino 100 grammi per la sera. E’ comunque un paese musulmano e quindi è consigliabile, soprattutto per le donne, indossare abiti lunghi per avere gambe e spalle coperte e portare una scarpetta da mettere in testa quando si entra nelle moschee.

L’Uzbekistan è chiamato il paese delle cupole blu. Qui gli abitanti hanno aspetto asiatico, fede musulmana e mentalità rivolta all’Occidente. Sono tutti molto ospitali e gli italiani sono benvoluti. E’ un paese adatto anche alle donne che viaggiano da sole, perchè molto sicuro e tranquillo.

Ma vediamo qual è stato il mio itinerario che mi ha portato un po’ alla volta ad innamorarmi di questo paese in un crescendo di bellezza ed emozioni.

Samarcanda

Tashkent: la capitale

Il mio viaggio è iniziato da Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan, che è anche la città più moderna del paese.

Sono arrivata alle 8:30 con volo da Istanbul e al mio arrivo c’era ad aspettarmi la nostra guida parlante italiano che mi ha accompagnato all’Hotel QUSHBEGHI PLAZA dove ho avuto il tempo di farmi una doccia, fare colazione e poi incontrarmi con il resto del gruppo con il quale ho condiviso l’esperienza di viaggio.

Dopo la prima colazione abbiamo iniziato il nostro viaggio attraverso la scoperta della bellissima Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan, città a cavallo tra storia e modernità.

Spezie e Moschee Anna Pernice

E’ stata una giornata molto intensa dove mi sono immersa subito nella cultura locale e pienissima di cose da vedere.

Il nome Tashkent vuol dire città di pietra ed è diventata capitale dell’Uzbekistan nel 1935, anno fino al quale la capitale era la bellissima Samarcanda.

Abbiamo iniziato la visita dalla zona meno turistica, il borgo di mahalla per poi dirigerci al bellissimo Complesso Hazrati Imam (XVI-XX secolo), il Mausoleo di Kaffol Shoshi, madrassa di Barakhan e Moi Mubarak (madrasa – istituzione educativa religiosa islamica), le moschee Namazgoh e Juma dove prendominano i colori delle maioliche gialle e azzurre. Questo santuario occupa un posto speciale nel mondo islamico, dove il manoscritto del Sacro Corano del VII secolo, scritto da Khalifa Uthman, è conservato in forma quasi completa e originale.

Tashkent

Ci siamo poi spostati al Mercato Di Chorsu, un bellissimo e enorme bazar con cupola per assaporare tantissimi prodotti uzbeki e non solo. Qui abbiamo assistito alla procedura di preparazione del pane nei forni a legna, proprio come da noi la pizza. E che dire? Il pane qui è buonissimo!

TashkentTashkent

Ci siamo poi fermati a mangiare in un ristorante/pub dove abbiamo degustato i piatti locali a base di insalata come antipasto, zuppa con pollo, spezzatino di carne e dolce.

Nel pomeriggio ci siamo spostati con la Metropolitana di Tashkent, che è molto molto bella e particolare, sembra quasi un museo magico. La caratteristica disitintiva è che ogni fermata è caratterizzata da opere d’arte diverse.

Tashkent

Da lì siamo arrivati al parco cittadino dove c’è la statua di Amir Timur (Tamerlano) considerato il fondatore dell’Uzbekistan.

Tashkent

Ci sono tre statue giganti di Tamerlano in tutto il paese: una a cavallo a Takshent, una a Samarcanda, una nella sua città natale. Sotto la statua c’è scritto “il potere è nella giustizia”.

Tashkent

Dove mangiare:

John Dillinger Live Bar in centro a Tashkent dove la sera c’è anche live music;

Guten Pub, un locale molto carino su un fiume artificiale perfetto anche per una serata romantica;

Tashkent

Dove dormire:

Ho pernottato all’Hotel QUSHBEGHI PLAZA un quattro stelle in centro città.

 

Samarcanda: la città azzurra

La mattina dopo ci siamo svegliati all’alba e abbiamo preso il treno veloce per raggiungere la leggendaria Samarcanda. Il treno è il mezzo più rapido e comodo per spostarsi all’interno dell’Uzbekistan, poiché le strade sono piuttosto dissestate.

Da Tashkent a Samarcanda, poi, c’è il treno veloce che ha tutti i comfort di un aereo ed in cui offrono anche la colazione.

Se Tashkent mi ha subito colpita, Samarcanda mi ha stregata!

Arrivare a Samarcanda è stato come fiondarsi in un libro da mille e una notte, con il suo colore blu turchese che predomina quasi ovunque!
È la vecchia capitale dell’Uzbekistan, nonché la città dell’Uzbekistan più conosciuta in Occidente, per la sua posizione centrale, un tempo crocevia della via della seta ed ha una bellezza disarmante!

Abbiamo iniziato la visita di Samarcanda dallo stupefacente Mausoleo Gori Amir, uno dei capolavori della città costruito durante il regno di Amir Temir, il conquistatore mongolo Amir Timur, tanto amato bel paese, dove predominano i tipici colori dell’azzurro di Samarcanda.

Samarcanda

Ci siamo poi diretti nel cuore pulsante della città: Piazza Del Registon (XV-XVII secolo) che, oltre ad essere il fulcro della Via della Seta, divenne il centro delle Scienze e delle Arti.

Samarcanda

Samarcanda

Abbiamo proseguito con la Moschea Di Bibikhonim (XIVXV secolo), la più grande moschea dell’Asia centrale, dedicata ad una delle donne più amate nonchè la moglie preferita di Tamerlano. UNo dei pochi monumenti non patrimonio Unesco perchè, ahimè, completamente distrutto e poi ricostruito durante un terremoto.

SamarcandaSamarcandaSamarcanda

A fianco alla Moschea Di Bibikhonim c’è il mercato popolare, dove ci siamo fermati a fare un pò di shopping ed ho comprato un bellissimo vestito locale!

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La mattina dopo abbiamo visitato il Complesso Shohi-Zinda (Shahizinda significa “re vivente” ed è il titolo dato a Qusam ibn Abbas, cugino del Profeta Maometto, uno dei santuari più sacri per i musulmani) e il Mercato Di Siyob. Uno dei complessi più belli di Samarcanda, dove prevalgono i colori dell’azzurro turchese e che mi ha lasciata davvero senza parole! Tutte le maioliche sulle facciate dei palazzi simboleggiano simboli del Corano.

La scalinata di accesso, inoltre, ha 35 gradini a salire e 36 a scendere. Secondo la leggenda, se riuscite a trovare un numero pari di gradini a salire e a scendere, i vostri desideri si avverano.

SamarcandaSamarcandaSamarcanda

Abbiamo conlcuso la visita della città con l’osservatorio di Ulugbek, Città della Scienza, che prende il nome dall’illustre astronomo Mirzo Ulugbek, ospite a Samarcanda. È considerato dagli studiosi uno dei migliori osservatori dell’Islam medievale.

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All’ora di cena ci siamo fermati in un ristorante tipico per poi ritornare in piazza Registon per una bellissima sorpresa.

Se Samarcanda è bella di giorno, lo è ancora di più la sera, quando le luci della città si spengono e si accendono quelle sui monumenti di Piazza del Rejeston dando vita ad uno spettacolo di luci davvero emozionante, difficile da descrivere a parole!
Lo spettacolo di luci sulle 3 Madrasse di Piazza del Rejeston avviene tutte le sere a partire dalle 21:00 ed è visibile gratuitamente da tutti coloro che si recano in piazza!
A me ha trasmesso le stesse emozioni di Petra by night e Giza by night!

Samarcanda

Dove mangiare:

Noviy Artbat

Istiqlol

Samarcanda

Dove dormire:

Abbiamo pernottato all’ARBA HOTEL dove la mattina c’è una colazione spettacolare!

 

Bukhara, la città nobile

L’indomani mattina, completato il giro di Samarcanda, abbiamo preso di nuovo il treno ad alta velocità Afrosiyob che in un’ora e mezza ci ha portato a Bukhara, patrimonio dell’Unesco.

È situata in un’oasi del deserto Kizil-Kum a est dell’Amu Darya (il principale fiume che bagna questa area dell’Asia) e sul corso inferiore del fiume Zeravshan.

Abbiamo mangiato un pranzo a sacco in treno e, appena arrivati a Bukhara abbiamo iniziato subito la visita della città, notando subito le differenze con Samarcanda.

Se a Samarcanda prevalgono i colori dell’azzurro, a Bukhara il colore predominante è quello della terra!
Bukhara, patrimonio Unesco per il suo stile inconfondibile, è anche chiamata la città “Nobile”, patria di Avicenna, una delle più grandi figure del campo della medicina dell’epoca.

Bukhara è una città antichissima, la sua importanza deriva dalla posizione geografica, punto d’incrocio delle vie carovaniere che collegavano l’Arabia all’India e alla Cina. È una delle più antiche città del mondo, la sua fondazione è datata a oltre 2.500 anni fa.

 

Abbiamo iniziato la visita di Bukhara con il famosissimo Chor Minor con le celebri 4 torri che hanno ispirato un nuovo stile architettonico monumentale alla città, per poi dirigerci nel suo bellissimo centro che pullula di negozietti di artigianato locale e nel bellissimo mercato coperto (i Mercati Chiusi Antichi e Orientali del XVI-XVII nei quali si vendono ancora prodotti tipici come un tempo) dove è possibile trovare davvero di tutto: dalle sciarpe di seta, alle forbici intagliate a mano, alla ceramica.

Bukhara

Fin dai tempi della Via della Seta, le strade si incrociavano in punti sopra i quali venivano costruiti degli archi chiamati i Toki, sotto i quali i mercanti e gli artigiani vendevano e contrattavano diverse varietà di merci.

BukharaBukhara

Ci siamo poi diretti al Labi Hovuz Complex (XVI-XVII secolo), del 16° sec, antica piazza nel centro di Bukhara dove al centro è situato un bacino d’acqua. Attorno alla piazza sorge la madrasa Kokaldosh, la più grande della città e la Madrasa di Nadir Divanbegi. L’edificio venne inizialmente eretto come caravanserraglio e trasformato nel 1622 durante la costruzione per volere del khan. Questo edificio mostra la particolarità di una rappresentazione di motivi animali sulla facciata, con uno stupendo mosaico che mostra due magnifici Simurg, mitici uccelli simili all’Araba Fenice. Originariamente in questa piazza le persone si riunivano per vendere le merci, oggi è un luogo affascinante pieno di ristoranti, molto frequentato dagli uzbeki e dai turisti di tutto il mondo. Ed è proprio in una delle Madrase di questo complesso che la sera siamo tornati a cena.

SamarcandaSamarcanda

La sera abbiamo infatti assistito ad una bellissima cena spettacolo in una delle Madrasse del Labi Hovuz Complex dove tra una portata e l’altra, delle bellissime ballerine in costume ci hanno allietato con le loro danze.

Bukhara

Il giorno dopo abbiamo proseguito con la visita di Bukhara, che nonostante sia più piccola di Samarcanda e Tashkent, ha molti più monumenti da vedere.

Abbiamo iniziato la giornata dalla visita al Mausoleo Ismail Somoni, il mausoleo più antico dell’Asia centrale, costruito nel 905 come il luogo di riposo di Ismail Samani – un emiro potente e influente della dinastia Samanide, uno degli ultimi nativi delle dinastie persiane che hanno governato in Asia centrale nel IX e X secolo, dopo che i Samanidi hanno stabilito un’indipendenza virtuale dal califfato abbaside di Baghdad.

Bukhara

E poi il mausoleo del profeta Giobbe, conosciuto in tutte le religioni.

Abbiamo visitato la moschea di Bolo Hovuz chiamata anche la moschea delle 40 colonne (anche se ne ha solo 20 per l’effetto ottico delle colonne che si specchiamo sulla piscina adiacente). Costruita nel 1712, di fronte alla cittadella Ark nel quartiere Registan. È servito prima dell’unificazione con la Russia bolscevica (1920) come moschea del Venerdì (Moschea principale) dove veniva a pregare l’emiro di Bukhara. Fu nel 1917 che, prima dell’Iwan (per l’ingresso d’onore) sono state aggiunte delle colonne di legno verniciato eccessivamente allungate per formare un bordo del tetto come una camera di preghiera. I capitelli sono decorati con muqarnas colorati.

Bukhara

Ci siamo poi diretti alla Cittadella di Ark, una cittadella fortificata all’interno della città, residenza degli emiri dall’XI secolo sino al 1920 e centro dell’organizzazione statale di Bukhara. È uno dei monumenti più lussuosi e affascinanti di Bukhara.

Bukhara

Nel pomeriggio abbiamo visitato il Complesso Poyi Kalon con moschea e madrasa, che per la sua bellezza impressionò così tanto Gengis Khan che ordinò di non distruggerlo, come fece invece con molti altri monumenti di Bukhara. Il complesso è costituito da una Moschea, dalla Madrasa di Miri Arab e da un minareto. Quest’ultimo è la più alta costruzione della città (47 mt.) e risale al 1127. Un tempo la torre serviva per chiamare i fedeli alla preghiera, segnalare l’arrivo dei nemici, e come faro che segnalava anche l’arrivo dei mercanti.

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Abbiamo concluso la giornata con il fantastico, colorato Mercato Di Bukhara nel quale, ci siamo mescolati con la popolazione del posto, tra spezie, aromi e prodotti tipici locali.

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La sera abbiamo cenato in un ristorante un pò atipico, all’interno di un negozio di tappeti dove abbiamo provato il piatto nazionale dell’Uzbekistan: il Plov! Si esatto, era un vero e proprio negozio dove, mentre mangiavamo, si vendevano tappeti!

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Dove mangiare:

Kilkaldosh Garden in un giardino

Madrasa del Labi Hovuz Complex per cena spettacolo

Ristorante Suzana in un negozio di tappeti

 

Dove dormire:

Noi abbiamo dormito due notti all’ ORIENT STAR VARAXSHA, un bellissimo quattro stelle nella città nuova e ci siamo spostati con bus privato. Vi consiglio però di prendere un hotel in centro in modo tale da spostarvi da soli a piedi.

 

Urgench: a casa di una famiglia Uzbeka

Abbiamo poi preso di nuovo il treno per raggiungere Khiva, che dista 7 ore di treno da Bukhara, attraversando il deserto di Kyzylkum e al limitare del deserto di Karakum, che si estende oltre il vicino confine con il Turkmenistan. Insieme il Kyzylkum e il Karakum formano il quarto deserto del mondo per estensione.

Prima di raggiungere Khiva, ci siamo fermati però a Urgench dove siamo usciti fuori dalla rotta turistica per andare a festeggiare il compleanno del papà di una delle due nostre guide.

E’ stata un’esperienza bellissima, perché siamo stati accolti a casa di una vera famiglia Uzbeka che ci ha preparato una cena speciale in occasione del compleanno del capofamiglia!
Abbiamo lasciato le scarpe all’ingresso e ci siamo accomodati sui cuscini.
La tavola era già imbandita con tutto il necessario: dall’aperitivo al dolce! Ci hanno poi portato man mano le portate principali: una sorta di tortellini ripieni di carne o di cipolle. Non mancavano birra, vino, vodka e tanta musica!
In genere per i compleanni si invita non solo la famiglia stretta ma tutto il vicinato, si canta, si balla e ci si diverte.
Questi sono i viaggi che mi piacciono, quelli in cui ci si immerge nella cultura locale!

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Khiva: la città all’interno delle mura

 L’ultimo giorno in Uzbekistan l’abbiamo passato nella bellissima cittadina di Khiva, un piccolo gioiellino dell’Uzbekistan, una delle città della Via di Seta meglio conservate. Una cittadina rimasta esattamente com’era un tempo e racchiusa da mura di cinta fortificate. Si accede da quattro portoni d’ingresso ai quattro lati della città. Un luogo fiabesco, nota in Uzbekistan anche come “città-museo all’aperto” o anche città da mille e una notte. La città vecchia contiene oltre 50 monumenti storici e 250 vecchie abitazioni, per la maggior parte risalenti al XVIII e XIX secolo. Insomma un vero salto indietro nel tempo!

Khiva

Khiva sorge nella regione del Khorezm, patria dell’algebra e a partire dal 1990 è stata inserita dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità.

Abbiamo visitato il complesso Itchan Kala, cuore di Khiva, racchiuso da mura antichissime di oltre 10 metri e le cui fondamenta risalgono al X secolo. Questo complesso è patrimonio Unesco dal 1991 e occupa un’area di 26 ettari

Al suo interno troviamo quasi tutti i monumenti della città.

Khiva

La Moschea-cattedrale (“Moschea del Venerdì”) venne edificata nel X secolo e ricostruita nel 1788-89, mantenendo ben 112 colonne risalenti alla vecchia versione. Visiteremo poi Muhammad Aminkhan Madrassa e la Torre Kalta Minor Kohna Ark (chiamata anche La Vecchia Fortezza), uno degli edifici più antichi del posto, diviso in quattro cortili.

Khiva

Siamo poi saliti sulla Okshaykhbobo Terrassa per fare delle spettacolari foto panoramiche per poi arrivare alla Moschea di Juma conosciuta come una delle prime moschee costruite in Asia centrale (X-XVIII secolo) che con i suoi 227 pilastri in legno è unica al mondo.

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Abbiamo poi assistito a come si prepara il pane e come realizzano i tappeti. Insomma, passeggiare per Khiva è un pò come tornare indietro nel tempo!

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Dove mangiare:

Noi abbiamo mangiato al ristorante Mirzaborshi all’interno delle mura storiche.

Dove dormire:

Noi abbiamo pernottato al KHIVA RESIDENCE HOTEL subito fuori le mura della città vecchia, ma raggiungibile a piedi. Un hotel nuovo aperto da pochissimo.

 

Matrimonio Uzbeko

Per chiudere in bellezza il viaggio in Uzbekistan, la sera abbiamo partecipato ad un vero matrimonio Uzbeko!

Se i festeggiamenti per il compleanno sono importanti, quelli per il matrimonio lo sono ancora di più, dato che avviene una volta nella vita.

Ma di questo vi racconterò in un altro articolo!

matrimonio Uzbeko

E che dire? Questo viaggio in Uzbekistan mi resterà nel cuore!

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Grazie Bluvacanze, Donatella di Vivere e Viaggiare Ciriè, Nafosat e Jasurbek per questa bellissima esperienza!