Con Lanzarote è stato un rapporto di amore e odio. L’isola non voleva proprio accettarmi: calima, vento forte, pioggia…e poi la saudade di aver lasciato il mio mondo a Fuerte.
I primi giorni a Lanzarote non sono stati per niente facili: mi mancava Fuerte, mi mancavano i miei amici, mi mancava Corralejo…e per quanto mi sforzassi non riuscivo a farmi piacere quest’isola, nonostante sia molto più simile a me di tutte le altre! Eppure c’era qualcosa che non ci faceva incontrare fino a quando non mi si è mostrata in tutta la sua bellezza davanti ad un magico tramonto su La Graciosa dal Mirador del Rio! E allora ho capito che dovevo darle un’altra possibilità… E alla fine me ne sono innamorata, al punto da ritornarci una seconda volta prima del rientro in Italia.
Nonostante la sua vicinanza a Fuerteventura, Lanzarote è completamente diversa. Molto più vulcanica e con molte spiagge nere.
Se non hai tempo di leggere tutto l’articolo, qui trovi una lista di biglietti disponibili che puoi prenotare:
Dall’Italia, invece, potete volare o all’aeroporto di Fuerteventura e poi da lì spostarvi a Corralejo per prendere il traghetto oppure volare direttamente su Lanzarote.
Qui Cesar Manrique, l’architetto di Arrecife, ha fatto dei veri e propri capolavori trasformando l’isola in una vera e propria opera d’arte combinando perfettamente “arte e natura” con una filosofia e un modello di intervento basati sulla sostenibilità… da scoprire, da amare, da vivere…
E per un tour alla scoperta di Lanzarote consiglio di partire proprio dalle opere di Manrique, anche se, ahimè, quest’anno a causa del COVID-19 la Foundation e la casa di Cesar Manrique sono chiuse.
Vi consiglio però di acquistare il biglietto combinato che permette di vedere a prezzo scontato 3 o 5 attrazioni rilasciato dal CACT, noleggiare un’auto (leggi qui quali sono le migliori compagnie di noleggio auto alle Canarie) e andare all’esplorazione dell’isola.
Tra le opere più belle di Manrique c’è lui, il Jameos De Agua. Un ristorante bar all’interno di un tunnel vulcanico prodotto dalle eruzioni del vulcano La Corona. Data la sua vicinanza al mare, presenta un lago interno originato da infiltrazioni marine che compongono una formazione geologica davvero unica. La parola “jameo” è origine aborigena e si riferisce ad un foro che si produce a causa del crollo del tetto di un tunnel di lava.
Un posto quasi magico nel quale restare estasiati. Io ci sono tornata ben due volte ed ogni volta è stata una grande emozione.
E’ stato il primo Centro di arte, cultura e turismo creato da César Manrique e rispecchia uno dei suoi pilastri creativi: l’armonia tra la natura e la creazione artistica. L’artista, infatti, da questi tunnel vulcanici, ha tirato fuori una vera e propria gemma, con lo scopo di mostrare ai visitatori uno spazio per la contemplazione della natura.
Nel lago interno, inoltre, vive una particolare specie di granchio fluorescente, che è una specie protetta. Assolutamente da vedere!
Assolutamente da non perdere poi il Jardin de Cactus, realizzato nel villaggio di Guatiza, in un’antica cava dove veniva estratta sabbia vulcanica per cospargerla su aree coltivate per trattenere l’umidità. Oggi è una delle principali attrazioni turistiche dell’isola e ospita al suo interno circa 4500 esemplari di 450 specie diverse da 13 famiglie di cactus provenienti dai 5 continenti. Il Jardin de cactus è l’ultima creazione di Manrique a Lanzarote e anch’esso rappresenta un perfetto intervento di creazione architettonica integrata nel paesaggio.
Cueva de Los Verdes
La Cueva del Los Verdes è un’altra affascinante grotta, non molto distante dal Jameos de Agua , creata dall’eruzione del vulcano La Corona. Fa parte di un tunnel vulcanico il cui percorso si estende fino alla sua foce nel mare ed è considerato uno dei tunnel più estesi e interessanti del pianeta.
Si accede solo con visita guidata in inglese o spagnolo ed è consigliabile prenotare la visita perchè a causa del Covid-19 il numero di persone consentite in ogni gruppo è ristretto.
Casa Monumento al Campesino
Altro posto assolutamente da visitare è la Casa Monumento al Campesino, una bellissima casa rurale disegnata da Manrique nella quale è mostrata la vita rurale di Lanzarote.
Mirador del Rio
Uno dei posti più belli in cui vedere il tramonto a Lanzarote è il Mirador del Rio, con una veduta speciale su La Graciosa. Anche in un luogo strategico come questo, Manrique è riuscito a creare una vera e propria opera d’arte: un ristorante panoramico in una grotta con vista su La Graciosa.
Il ristorante però è aperto solo fino alle 17:00, quindi in estate dovete andarci in giornata e poi eventualmente ritornare sul mirador per il tramonto.
Mirador del Bosquecillo
Se cercate un altro luogo in cui vedere un tramonto da sogno a Lanzarote, dovete allora assolutamente andare al Mirador del Bosquecillo, con una veduta pazzesca dall’alto della Playa di Famara, la spiaggia preferita dai surfisti.
In questo luogo, durante il giorno, vengono spesso i canari a fare pic nic, essendoci anche un’area attrezzata.
Playa de Famara
La spiaggia di Famara è una delle spiagge più belle dell’isola. Circondata da montagne e da piccole dune. E’ uno dei luoghi più hippie dell’isola, dove si riuniscono la maggior parte dei surfisti per cavalcare le onde.
Io qui ci ho dormito in van e posso assicurarvi che è molto bella e suggestiva al tramonto, ma anche all’alba, quando il sole spunta da dietro la montagna.
Restando sempre a nord dell’isola, un’altra spiaggia molto bella, con mare caraibico e piscine naturali è la Playa del Caleton Blanco. Non è molto distante da Orzola, il paese più a nord dell’isola dal quale partono i traghetti per la Graciosa, ma ne vale davvero la pena. Se temete il vento, tranquilli, sulla spiaggia ci sono alcuni coralitos, ossia dei dei cerchi di pietre vulcaniche dove poter prendere il sole riparati dal vento.
Borgo di pescatori di Arrieta
Molto carini anche i borghi di pescatori di Lanzarote. Tra questi mi ha colpito il borghetto di Arrieta, con le casette bianche dalle porticine blu molto simili a quelle della Grecia e con numerosi sbocchi sul mare.
Questa zona è molto ventilata e la vicina Playa La Garita è anch’essa frequentata da surfisti, come Famara.
Vi consigli di fermarvi al Chiringuito sulla spiaggia per mangiare pesce fresco e poi, di affacciarvi alle spalle del porto per osservare la Casa Juanita o semplicemente la Casa Roja, una casa di mattoncini rossi che sembrano quasi lego, costruita in modo diverso a tutte le altre del paese che invece rispecchiano le leggi del posto con pietra vulcanica e porte e finestre azzurre.
Questa casa fu acquistata da Don Juan de Leon Perdomo di rientro dall’Argentina, per curare la figlia Juanita ammalata di tubercolosi, trasformando un vecchio casale in rovina in riva al mare in una sorta di casa delle bambole per la figlia. La vicinanza con il mare non fu però abbastanza per Juanita, che si spense nel 1921, lasciando questa strana casa rossa come singolare segno distintivo del villaggio di Arrieta.
Valle delle mille palme di Haria
Sempre a nord, a pochi km da Arrieta, allungatevi ad Haria, dove c’è la Casa Museo di Cesar Manrique (che purtroppo non sono riuscita a visitare perchè chiusa per Covid-19). Haria è un bellissimo paesino in stile Canario, ma la particolarità della zona è la valle delle mille palme, circondata dalla catena montuosa più alta dell’isola, il Risco de Famara, che si trova a circa 670 metri nel suo punto più alto. Questa oasi di palme verdeggiante fornisce un contrasto mozzafiato con i paesaggi più aspri e meridionali di Lanzarote, ricordando la vicinanza dell’isola con il continente Africano (solo 100km).
Questa vallata è nata per una strana usanza in corso durante i secoli XVII e XVIII quando gli abitanti del villaggio celebravano la nascita di un nuovo bambino piantando palme: una per una bambina e due per un bambino, come conseguenza alle incursioni di predoni pirati nel 1570, dove vennero bruciati moltissimi alberi.
Centro storico di Teguise
Se vi piacciono i piccolo borghi autentici in stile coloniale, non perdetevi poi il borgo di Teguise, nel centro dell’isola. La città di Teguise è stata uno dei primi villaggi fondati nelle isole Canarie ed è stata la capitale di Lanzarote fino al 1847, motivo per cui conserva una serie notevole di edifici di grande valore storico e artistico e negozietti tipici molto carini.
Vi consiglio di andarci di domenica mattina, quando c’è il mercato. Fino a prima del Covid-19 la giornata della domenica era una grande festa per tutti gli abitanti di Lanzarote che si riunivano a Teguise, prima per il mercato e poi per ballare. Tutta la città, infatti si trasformava in un luogo di balli e canti a cielo aperto e doveva essere bellissimo!
Parco nazionale del Timanfaya
Tappa imperdibile a Lanzarote è poi il Parco Nazionale del Timanfaya con la visita alla Montagna del Fuego.
Purtroppo, per motivi di sicurezza, è possibile raggiungere la montagna solo fino al ristorante El Fuego e poi da lì la si può visitare solo in autobus con visita guidata in inglese e spagnolo.
Dall’ingresso del Parco Nazionale, si paga un biglietto d’ingresso di € 12,00 a persona (ma se avete fatto il CACT è compreso) ed è possibile raggiungere con l’auto il punto di partenza dell’autobus, che vi porterà a vedere tutti i crateri e grotte sotterranee formatesi con le varie eruzioni del Timanfaya. La visita è moto avvincente. Al termine della quale, ritornati al punto di partenza, c’è una dimostrazione con un gayser ed il fuoco per far vedere che il vulcano è ancora attivo.
Io vi consiglio di fermarvi anche per pranzo al ristorante El Fuego, che ha la particolarità di preparare i polli sul calore del vulcano. Esatto, vedrete una grossa griglia con i polli ad abbrustolire, ma sotto nessun fuoco acceso, solo il calore del vulcano!
Non perdetevi poi tutta la zona de Il Golfo, a sud del Timanfaya, caratterizzata da spiagge nere e pietre vulcaniche.
Qui si trova il caratteristico Lago Verde (Charco de los Clicos, ossia pozza dei ciclos, dei frutti di mare molto conosciuti a Lanzarote e tipici di questa zona, purtroppo ad oggi estinti).
Il colore verde del lago è dovuto a delle particolari alghe presenti nelle acque, che lo rendono davvero molto suggestivo, soprattutto in contrasto con la sabbia nera e la terra rossa di cui è circondato. Purtroppo non è possibile avvicinarsi al lago per preservarlo ed è recintato tutto intorno, ma è possibile vederlo dall’alto del sentiero che parte da El Golfo.
Poco più avanti del Lago Verde ci sono le bellissime scogliere de Los Hervideros, il cui nome vuol dire “acque bollenti”. Si tratta di un vero e proprio spettacolo della natura, caratterizzato da diverse grotte scavate nella lava, simili a un labirinto intricato dove le onde dell’oceano vengono a frantumare le pareti delle grotte, inondandole e creando un paesaggio magnifico, ma spaventoso. Si può fare un piccolo percorso di trekking tra le labirintiche grotte e ammirare da vicino come le onde si stagliano contro le rocce.
I vigneti de la Geria
Un luogo magico e assolutamente unico a Lanzarote sono i vigneti de La Geria. Qui è possibile osservare come le uve vengono coltivate con un metodo di produzione unico al mondo! A Lanzarote, infatti, coltivano i vigneti su terreno lavico all’interno di recinti di pietra lavica chiamati Geria, da cui prende il nome la zona, all’interno dei quali la temperatura è di 61 gradi. Il vigneto più antico ha 190 anni! In questo modo riescono a coltivare ben 17 varietà diverse di uva. Il vino che ne viene prodotto ha un gusto davvero unico con retrogusto salino e di zolfo davvero molto buono e vi consiglio di fermarvi per una degustazione in una o più cantine del posto. Io mi sono fermata alla cantina La Geria, ma ce ne sono anche tante altre storiche e altrettanto buone.
Nell’estremità più a sud dell’isola di Lanzarote, di fronte a Fuerteventura, si trova Punta del Papagayo, alla quale si accede con circa mezz’ora di strada sterrata. Qui si trovano circa 2km di spiagge, tra le più belle dell’isola. Questa punta è situata nella parte più a sud dell’isola a pochi km dal paesino di Playa Blanca, di fronte all’isola di Fuerteventura, dalla quale è possibile vedere le dune di Corralejo e l’isolotto di Lobos.
È una riserva naturale protetta e si accede parando un biglietto di € 3,00 ad auto.
Si tratta di un complesso di sei spiagge che compongono la costa del Parco Naturale Los Ajaches, conosciuta come Costa Papagayo.
Una volta superato il varco, bisogna percorrere circa 30 minuti di strada sterrata e poi si arriva in fondo in un grande parcheggio dal quale poi si accede a diverse calette. Sulla punta alla fine del parcheggio c’è anche un Chiringuito, quindi non potete sbagliarvi.
A pochi km da Playa Blanca, a sud dell’isola, si trovano le piscine naturali di Los Charcones, nate dalla potenza delle onde del mare. Un luogo in cui potersi rilassare a prendere il sole o leggere un libro circondati dalla potenza dell’oceano.
La Graciosa
Immancabile poi una visita a La Graciosa, la più piccola isola abitata delle Canarie, a nord di Lanzarote. Ci si può andare in giornata con traghetto Lineas Romero da Orzola. Lì vi consiglio di noleggiare le biciclette e girare l’isola oppure di raggiungere la spiaggia Las Conchas, considerata la spiaggia più bella di tutte le Canarie.
Nella mia ultima visita a Lanzarote ho pernottato nella eco tower de la Eco Finca de Arrieta della catena Lanzarote Retreats! Una torretta panoramica ed eco sostenibile vista mare alimentata dell’energia solare e circondata da bellissime yurta. Un luogo tranquillo dove poter fare yoga e rilassarsi a pochi passi dal paesino di Arrieta! Un vero toccasana prima del mio rientro in Italia!
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