Se avete programmato una vacanza a Tunisi, non dimenticate di visitare il Museo Del Bardo, simbolo di dolore e rinascita di Tunisi, dove il 18 marzo 2015 c’è stato il brutale attentato, durante il quale sono morte 24 persone e 45 sono rimaste ferite.
Entrare nel museo del Bardo è stato molto strano: si sono accavallati sentimenti di stupore misti ad angoscia. Il museo è bellissimo ed immenso, ma sono state lasciati volutamente i segni della tragedia che ha stravolto la Tunisia.
Su molte teche di vetro infrangibile è infatti possibile vedere ancora oggi i buchi dei proiettili dell’attentato, facendoti immaginare vivamente cosa possa essere successo.
Prima di entrare nel museo, c’è stata un’emozionante cerimonia di commemorazione delle vittime dell’attentato ed è stato collocato un mosaico celebrativo all’esterno con i volti delle 24 vittime.
Nonostante fosse passato un anno dall’attentato, c’erano delle guardie armate all’ingresso del museo a sorvegliare le entrate e le uscite.
Il museo però è bellissimo e conserva la più grande collezione di mosaici romani meglio conservati al mondo, venuti alla luce negli anni 30 del 1800, durante le prime esplorazioni archeologiche di Cartagine. Molti mosaici rappresentano scene di caccia e di pesca, dalla preistoria al periodo punico e dal periodo romanico a quello ellenico.
Si è stimato che solo sui pavimenti ci sono ben 2.115 m2 di mosaici.
Ma molti mosaici sono stati collocarti anche su pareti e soffitti per farli visionare meglio ai visitatori ed evitare che si rovinino.
Il Museo del Bardo è situato nella fastosa residenza del bey Husayniti del XIX secolo, sviluppato su 3 piani e circondato da un grande giardino ricco di essenze locali.
Il Bardo fu istituito nel 1182 e fu inaugurato il 7 maggio 1888 col nome di Museo Alawi (prendendo del sovrano dell’epoca). Dopo l’indipendenza della Tunisia. nel 1956, assunse il nome attuale dalla località in cui si trova, Bardo, nell’immediata periferia di Tunisi.
Nel 1899 venne ampliato per ospitare anche la collezione d’arte islamica e nel 1985 venne dichiarato monumento storico.
Oggi è considerato il più antico museo del mondo arabo e dell’Africa.
E’ suddiviso in 34 sale e 6 dipartimenti che rappresentano le tappe storico-archeologiche del paese: preistorico, punico, romano, cristiano, arabo-islamico, più una sezione dedicata all’archeologia sottomarina.
Oltre alle migliaia di metri quadrati di mosaici romani, che si trovano su pavimenti, pareti e, addirittura, sui soffitti, vi sono opere scultoree di particolare bellezza, reperti punici e le sale arabo-islamiche, altrettanto importanti sotto l’aspetto storico, senza contare la bellezza delle maioliche di alcune stanze del palazzo. Ci siamo stati una mattinata intera, ma ci sarei rimasta ancora per ore per la sua bellezza. Vi assicuro che una giornata intera non basta per goderne appieno tutto il suo splendore, che nemmeno immaginerete di trovare in un museo.