Il modo migliore per trascorrere una giornata lontano dal caos e dal virus? Salire sul Vesuvio, l’unico vulcano attivo dell’Europa continentale insieme ai Campi Flegrei, attraverso uno dei suoi 11 sentieri e respirare a pieni polmoni l’aria salutare guardando tutto il Golfo di Napoli da lontano!
In uno dei miei ultimi sabati in Campania prima del secondo lockdown ho percorso i sentieri n. 2 e n. 1 che da Ottaviano attraversano una bellissima foresta piena di foliage autunnale fino ad arrivare al paesaggio lunare dei Cognoli e Punta Nasone con da un lato la vallata del Nolano, dall’altro il cratere attuale ed in basso la valle dell’inferno! Ma in questo articolo ho voluto racchiudere i miei 5 sentieri preferiti nel Parco Nazionale del Vesuvio, che ho percorso più e più volte nel corso degli ultimi 20 anni.
Ho sempre avuto un legame bellissimo con il Vesuvio, forse perché sono cresciuta sulle sue pendici (casa mia è costruita sulla lava della vecchia sciara e poi condonata) o perché ho bellissimi ricordi sin da bambina: i pic nic domenicali tra grigliate e partite a pallone, le prime cotte da adolescente, i meravigliosi trekking sia di giorno che di notte e le serate di luna piena trascorse nella valle dell’inferno ad osservare la luna e le stelle… fatto sta che salire sul Vesuvio mi ha davvero rigenerata e per un attimo mi ha fatto quasi credere che il virus sia solo un brutto incubo!
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Ma quali sono i 5 itinerari più belli da fare nel parco nazionale del Vesuvio?
Ecco un elenco dei miei preferiti:
Il Vesuvio dall’alto del Monte Somma con partenza da Ottaviano
Uno dei sentieri più belli ed avvincenti, soprattutto se percorsi in autunno, sono quelli che portano fino in cima al Monte Somma e a Punta Nasone a 1.132 metri di altezza dal livello del mare con una veduta esclusiva dell’attuale cratere del Vesuvio, da quello che originariamente era la sua bocca.
Infatti molti non sanno che inizialmente il Vesuvio era molto più alto ed il vulcano iniziale era l’attuale Monte Somma e la forma attuale è nato solo successivamente all’eruzione del 79 d.C..
E’ possibile accedere a questo sentiero sia da Ottaviano che da Somma Vesuviana.
Io ho percorso il sentiero che parte dall’ingresso dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio di Ottaviano (Mettete sul Navigatore la dicitura “Ente Parco Nazionale del Vesuvio Ottaviano”). Lì potrete parcheggiare l’auto ed iniziare il sentiero che inizialmente è abbastanza battuto e adatto anche per delle passeggiate con bambini. Vi troverete a passeggiare tra castagneti ed in autunno anche tra il bellissimo e magico foliage autunnale, trascorrendo una piacevole passeggiata a contatta con la natura.
Ad un certo punto troverete un bivio, dove inizia la parte più impegnativa del sentiero. Verso destra andrete verso i cognoli mentre verso sinistra arriverete verso la parte dell’inferno.
Entrambi i sentieri ad un certo punto comunque si uniscono e potete percorrerne uno all’andata ed uno al ritorno. da questo punto inizia la parte più impegnativa ed avvincente dell’escursione. Vi sembrerà di trovarvi sulla luna! Il paesaggio cambia completamente e la folta vegetazione lascia spazio ad alberi sporadici, pietre laviche e panorami mozzafiato su tutto il nolano.
Arrampicandosi lungo una salita di lapilli abbastanza impegnativa (per la quale consiglio dotarsi di un bastone per evitare di scivolare), si giunge a Punta Nasone, che sporge a strapiombo sulla sottostante Valle del Gigante, nella quale il fiume di lava è particolarmente imponente e sembra quasi di riuscire a vederlo ancora scorrere ancora, come nel lontano marzo del 1944. Sulla cima sono presenti piccole baracche per il ristoro, una cappella dedicata alla Madonna ed una grande croce, dove si svolgono riti religiosi e salgono i pellegrini in occasione della Festa della Montagna, il Sabato dei Fuochi cioè il primo dopo Pasqua ed il cosiddetto 3 della Croce che cade ogni 3 Maggio dell’anno.
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La Valle dell’Inferno
La Valle dell’Inferno rappresenta una delle più suggestive passeggiate del complesso vulcanico Somma-Vesuvio perché è poco battuta e perché qui si vive l’imponenza del vulcano osservando dal basso il Monte Somma e il Vesuvio. Il paesaggio è arido, ricco di licheni e piante erbacee.
Si può raggiungere o dal sentiero 1 che parte da Ottaviano oppure da Ercolano dal km 1000, dove inizia un sentiero poco prima del gran cono, e si procede per un percorso naturalistico in discesa fino ad arrivare alla Valle dell’Infermo, un grande slargo invaso da depositi piroclastici. Qui ci sono andata spesso durante le notti di luna piena per celebrare il plenilunio con teli, chitarre e bonghetti nell’attesa dello spuntare della luna tra due rocce.
La serata è sempre molto suggestiva perchè lì, nel bel mezzo del Vesuvio, delle luci della città si vede solo l’alone in lontananza dietro la città ed è possibile ammirare le stelle!
Puoi prenotare qui l’escursione alla Valle dell’Inferno.
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Itinerario panoramico su tutta la circonferenza del Vesuvio
Un altro sentiero molto bello e suggestivo, consigliabile però soprattutto in primavera quando le giornate sono più lunghe, è quello lungo tutta la circonferenza del Vesuvio, per ammirare tutto il Golfo di Napoli, di Sorrento e gli Appennini dall’alto del cratere.
E’ possibile accederci attraverso uno dei sei sentieri natura circolari (n. 1,2,3,4,5 e 8) che partono da punti diversi del Vesuvio e poi seguire tutta la circonferenza del Vesuvio fino al punto di partenza.
Si può percorrere la circonferenza del Vesuvio anche dal sentiero n. 1 e 2 da Ottaviano che arriva fino ai cognoli, deviando ad un certo punto verso sinistra piuttosto che verso destra per arrivare a Punta Nasone.
Il sentiero di circonferenza del Vesuvio dura circa 7 ore ed è il motivo per cui è consigliabile partire di buon’ora e di farlo quando le giornate sono più lunghe, per evitare di ritrovarsi sul Vesuvio al buio.
Il Gran Cono
Se però volete godere di un panorama unico nel suo genere ed ammirare tutto il Golfo di Napoli e l’hinterland napoletano fino agli Appennini, dovete salire sul Gran Cono.
Questo sentiero è l’unico non gratuito e che può essere fatto soltanto in alcuni orari passando per la biglietteria, ma è anche quello più turistico. Troverete quindi sempre tanta gente e non riuscirete a vivere il contatto con la natura e la vegetazione, ma potrete vivere l’emozione di essere saliti sul cratere di un vulcano attivo!
Si accede da quota 1000 salendo da Ercolano e percorrendo il sentiero denominato n. 5. Qui troverete uno slargo dove parcheggiare l’auto, la biglietteria il cui biglietto d’ingresso costa € 12,00 e poi poi potrete iniziare il percorso. Il sentiero è piuttosto semplice, dura circa 2 km con un dislivello di 170 metri ed è facilmente percorribile anche con i bambini e con semplici sneakers. Arriverete a vedere il cratere del vulcano che sovrasta imponente il Golfo di Napoli ed ammirare il golfo dall’alto.
A causa delle norme anti Covid-19, è necessaria la prenotazione attraverso l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
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Il trenino a Cremagliera tra foliage e colata lavica del 1944
Il Vesuvio è il luogo perfetto anche per ammirare il foliage nel periodo autunnale e raccogliere castagne ed osservare le colate laviche del passato.
Il foliage è bellissimo in tutta la parte bassa del Vesuvio, ma perfetto da osservare lungo il sentiero n. 8 che parte da San Sebastiano al Vesuvio (pochi km più su da casa mia) “Il trenino a Cremagliera“, che ho percorso tante volte anche da sola (anche solo per i miei shooting fotografici).
Il sentiero n. 8 parte dal Ristorante “Il Capriccio” a San Sebastiano al Vesuvio ed arriva fino all’Osservatorio Vesuviano e può essere percorso anche con i cavalli. All’inizio è un pò ripido, ma si attraversa un bellissimo tunnel di foliage e percorre parte del tracciato del trenino a cremagliera che collegava la Centrale Elettrica (oggi nota come Stazione Cook, di proprietà dell’Ente Parco e recentemente ristrutturata) all’Osservatorio-Eremo.
Ci si arriva percorrendo tutta Via Panoramica di San Sebastiano al Vesuvio fino ad oltre la villa comunale, fino a quando non vi troverete davanti una sbarra che vi blocca la strada. Da lì inizio il percorso a piedi.
Il primo tratto è asfaltato e circondato da alcune ville private, ma è possibile già vedere la sciara della lava del 1944 sul lato sinistro, mentre tutto il Golfo di Napoli sul lato destro. Ad un certo punto, poi, troverete una colonnina votiva e da lì inizia il vero e proprio sentiero battuto.
Il tratto di cremagliera (sistema di trazione ferroviaria impiegato in casi di notevole pendenza) faceva parte di una più ampia linea ferroviaria che dal 1903 trasportava i turisti da Pugliano (Ercolano) alla Stazione Inferiore della Funicolare. L’eruzione del 1944 distrusse in modo irreparabile la funicolare, che nel 1953 venne sostituita da una seggiovia, chiusa poi nel 1984 perché spesso inagibile a causa del vento.
La prima parte è piuttosto ripida e si costeggia la parte terminale della spettacolare colata lavica del 1944, che appare per gran parte dell’anno come una grigia distesa per la presenza dello Stereocaulon vesuvianum, ma che in tarda primavera si trasforma in un’esplosione di colori, grazie alla fioritura delle ginestre e della valeriana rossa.
Proseguendo il sentiero si continua per il sentiero n. 10 che costeggia tutta la colata lavica del 1944.
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