Oggi è una giornata triste per Napoli. Continuo a guardare le scene di ieri sera e continuo ad essere sconvolta. Piango. Piango perché ancora una volta Napoli è passata alla ribalta dei media per la città che non è. Io ieri sera ero lì, sul lungomare di Mergellina a mangiare una pizza, forse l’ultima prima del nuovo lockdown preannunciato da da Luca nella diretta facebook di ieri pomeriggio.
Nel tornare a casa in tempo per il coprifuoco mi sono imbattuta nel corteo. Un corteo che è iniziato dal centro storico come una rivolta pacifica di commercianti e liberi professionisti esasperati dallo sceriffo De Luca che ha annunciato un nuovo lockdown della Campania senza prima predisporre un piano di sostegno economico.
Poi è degenerato nelle scene che abbiamo visto ai TG per mano della malavita, con la quale ahimè facciamo i conti da troppo tempo.
Una vera e propria guerriglia urbana con tanto di manganelli, lacrimogeni, poliziotti aggrediti e scene violente.
Quello che stiamo vedendo sui giornali e alla TV non è Napoli, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, è solo una parte di Napoli, quella parte di Napoli che tante troppe volte ci fa vergognare di essere napoletani.
La gente è peró esasperata. De Luca, invece di imporre un nuovo lockdown, avrebbe dovuto ampliare gli ospedali, i trasporti ed intensificare i controlli, visto che ieri c’era ancora gente senza mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi più affollati della città, senza che nessuno dicesse niente: via Scarlatti, via Roma, lungomare…
Cosi invece sta solo affossando una regione, senza tenere nemmeno in considerazione che ci sono intere famiglie che non arrivano a fine mese, non possono mangiare ed altre divise tra nord e sud, e che ancora una volta sono costrette ad essere separate!