Quando si va a Genova per una giornata o poco più, si tende a pensare subito al suo Acquario, proprio vicino al porto vecchio. Ma in realtà, poco più avanti, c’è il Galata Museo del Mare, il più grande museo marittimo del Mediterraneo nonchè il più bello che abbia mai visitato. Non un semplice museo o il classico museo statico come si è soliti immaginarlo, ma un vero e proprio viaggio nel mondo marino e nella storia della navigazione a 360°.
Il Galata Museo del mare
Il museo, curato dal Mu.MA, gestito da Costa Edutainment e restaurato dall’architetto Guillermo Vazquez Consuegra in cristallo e acciaio riproponendo il duplice tema della perimetrazione dei volumi e della trasparenza della superficie, in un suggestivo rimando di spazi pieni e vuoti, di luci e di ombre, è stato aperto il 1 agosto 2004, in occasione di Genova Capitale Europea della Cultura e rappresenta una straordinaria avventura alla scoperta di cinque secoli di vita sul mare, adatto sia per adulti che per i bambini.
La sua fruizione, infatti, non è per niente noiosa ma è studiata in modo tale da far vivere delle esperienze dirette per creare emozioni memorabili che riescano a fissarsi più facilmente nella nostra mente e trasformarsi in ricordi.
Io ci sono stata o scorso 3 luglio insieme ad un gruppo di amici blogger e, appena arrivati, siamo partiti subito con l’attività “vivi la vela”, prenotabile con un giorno di anticipo, nella quale ci hanno portato e fare un giro in barca a vela per farci vedere dal vivo e spiegarci i termini tecnici del mare.
La giornata era bellissima e calda e vedere Genova dal mare è stato meraviglioso, con le sue casette colorate che sembravano quasi un quadro dipinto. L’attività dura circa un’ora e mezza e, appena finita, ci siamo fermati al Pasta Bar del museo per provare le trofie al pesto, piatto tipico genovese che non può assolutamente mancare in una giornata in città.
Dopo pranzo siamo entrati nel museo e ci siamo letteralmente calati nel mondo del mare, attraversando cinque secoli di storia.
Galata è un quartiere di Istanbul, e fino al XV secolo sede di una delle più importanti comunità genovesi nel Mediterraneo; così, alla fine dell’Ottocento, quando il Comune di Genova costruì un quartiere di docks commerciali, al più antico di questi venne dato il nome dell’antica colonia. Nell’Ottocento, “il Galata” aveva già una storia lunga quasi tre secoli: Nella sua parte inferiore, infatti, venivano costruite le galee della Repubblica di Genova e l’edificio faceva parte dell’Arsenale, il complesso militare e marittimo più importante della città. Nel Novecento, “il Galata” perse la sua funzione commerciale e venne abbandonato. Alla fine degli anni ’90, il Comune decise di stabilire qui la sede del museo marittimo di Genova.
Appena entrati nel museo, siamo stati subito accolti da un faro fanale rosso lampeggiante alto 10 metri con una lente di Fresnel che illumina l’intero spazio, a rappresentare proprio il porto di arrivo delle navi.
Dall’ingresso, la visita all’interno del Museo si svolge secondo un percorso che muove dal porto genovese del XV secolo fino all’età contemporanea, seguendo quattro età della marineria: l’età del remo, vissuta sulle galee e nell’antico arsenale, l’età della vela, dominata dai vascelli e dai successivi clipper, l’età del vapore, che segna la nascita e affermazione dei piroscafi e l’età delle grandi migrazioni italiane in transatlantico ma anche straniere su imbarcazioni di fortuna.
Nel corridoio iniziale che porta alla prima sala, l’Affresco di Renzo Piano, celebre progetto urbanistico del Waterfront genovese disegnato e successivamente donato al Museo dallo Studio di Architettura Renzo Piano Building Workshop; sulla parete di fronte è esposta una gigantografia aerea della Genova odierna. Idealmente si congiungono così “Genova com’è ora” con “Genova come potrebbe essere” e si collegano al passato, alla “Genova com’era”, ben rappresentata dal grande dipinto di Cristoforo Grassi con la Veduta di Genova nel 1481, posto nella prima sala.
Il Museo si sviluppa su 12000 metri quadrati articolati in 30 sale, distribuite su 5 livelli e dedicate all’esposizione permanente e, pià che a misura d’uomo, è a misura di nave.
Infatti, nessuno si aspetterebbe di ritrovare all’interno di un museo delle ricostruzioni di navi intere a grandezza naturale, ed invece qui è possibile visitare la ricostruzione di una galea genovese del Seicento lunga 42 metri – che da luglio 2012 accoglie il pubblico a bordo per rivivere la vita di schiavi, forzati e buonavoglia – e di un brigantino goletta dell’Ottocento, i cui oltre 4.300 oggetti originali conducono il visitatore alla scoperta degli avvincenti segreti del rapporto fra uomo e mare. L’esperienza di viaggio prosegue con la grande traversata oceanica dei migranti italiani verso l’America, il Brasile e l’Argentina, con uno sguardo particolare all’immigrazione straniera in Italia, fenomeno che negli ultimi quarant’anni ha trasformato il nostro Paese da luogo di partenza a meta di arrivo.
Per vivere quest’ultima esperienza, abbiamo avuto bisogno di un passaporto, che serviva anche per sbloccare alcune attività ed ascoltare le testimonianze di immigrati che hanno vissuto la traversata, attraverso il ritrovamento di alcune lettere spedite ai parenti lontani.
Inutile dirvi che è stata un’esperienza davvero molto toccante. E’ stato un pò come ritrovarsi nel Titanica durante la storia d’amore di Rose e Jack e toccare con mano le camerate delle donne, quelle degli uomini, la sala da ballo, la cucina… fino ad arrivare nel Nuovo Mondo.
Ci siamo poi calati nella favola di Pinocchio e siamo entrati nella bocca di una balena. Abbiamo vissuto l’esperienza del mare in tempesta durante un naufragio a Capo Horn, affrontato a bordo di una scialuppa con occhiali 4D e sudando freddo ad ogni movimento della barca; ripercorso la storia dell’Andrea Doria, la nave più bella del mondo affondata durante il suo viaggio inaugurale; visitato la prestigiosa Sala Atlanti e Globi che consente di sfogliare virtualmente mappe realizzate dai più famosi cartografi di Cinque-Seicento;
la Galleria Beppe Croce, che riproduce l’interno di uno yacht club inglese di fine ‘800, con oltre 100 dipinti di marina; la zattera di Ambrogio Fogar, sulla quale il navigatore e il giornalista Mauro Mancini trascorsero 74 giorni in Atlantico dopo il naufragio del Surprise fino ad arrivare ad uno dei momenti più emozionanti dopo l’uscita in barca a vela: la visita esclusiva del sommergibile Nazario Sauro, prima nave museo in Italia visitabile in acqua.
Il sommergibile Nazario Sauro
Proprio fuori all’ingresso del museo, infatti, con biglietto unico, è possibile entrare in un vero sommergibile e visitarlo dall’interno. Non ero mai stata prima d’ora in un sommergibile e l’esperienza è stata davvero meravigliosa: le apparecchiature tecniche di comando, i lettini dove dormivano, i corridoi stretti e pieni di macchinari, immaginare di vivere così tanti mesi in un posto così stretto negli abissi marini è stato davvero sorprendente.
Last but not least, prima di ripartire, siamo saliti sul mirador, la terrazza panoramica del museo, dalla quale c’è una veduta di Genova, del castello e del mare davvero mozzafiato!
Insomma una giornata intensa dedicata ad una delle mie più grandi passioni: il mare!
Il contest
Se siete in visita al museo nei prossimi mesi, non dimenticate di partecipare al contest attivo fino al 23 settembre che vi permetterà di vincere un soggiorno di 3 giorni a Siena per 2 persone, 4 droni con GPS e fotocamera 720P HD con telecomando e numerosi biglietti per visitare il Galata Museo del Mare, l’Acquario di Genova e tutte le strutture del mondo AcquarioVillage. Speciali premi instant win saranno messi in palio anche per quanti si registreranno al sito solo per votare le foto e i video preferiti.
Per partecipare basta caricare una foto contestualizzata all’interno del museo su www.galatagalattico.com riferita a uno dei quattro filoni del Museo: avventura, viaggio, storia e mondo.
Dal 27 agosto fino al 23 settembre, nella seconda fase del concorso, gli utenti nuovi e già registrati potranno solamente votare i contributi di altri presenti nella gallery del sito. Una volta registrati gli iscritti potranno ritornare sul portale inserendo le credenziali (username e password) scelte in fase di registrazione per caricare altri contributi, fino ad un massimo di 5 distribuiti nelle varie categorie ed entro il 26 agosto, oppure per effettuare la votazione.
Il caricamento delle immagini può avvenire anche tramite Instagram fornendo in sede di registrazione il proprio nickname Instagram, postando il proprio contributo come pubblico e inserendo l’hashtag #GalataGalattico e a scelta tra #avventura; #viaggio; #storia; #mondo, in base alla categoria per la quale si intende candidare il proprio contributo. La mancanza degli hashtag non consentirà la partecipazione.
Il video
Qui invece trovate il mio video per vivere l’esperienza del museo Galata.
*Post scritto in collaborazione con il Galata Museo del mare di Genova