Donne e fumo è da sempre un binomio molto forte. Anche se negli ultimi tempi sono sempre più restrittivi i regolamenti nei confronti dei fumatori e delle fumatrici, e molte donne che fumano vengono considerate volgari, in passato non è stato sempre così, ma anzi, l’atto del fumare era considerato un simbolo di eleganza unico nel suo genere.
Basti pensare ad Audrey Helpburn in Colazione da Tiffany, da sempre icona di classe ed eleganza copiata da tante donne, e la sua immancabile sigaretta con bocchino tra le dita, per capire quanto possa essere sensuale.
Ma Audrey non è l’unica attrice fumatrice che piace al pubblico maschile. Il cinema internazionale è ricco di opere straordinarie e di attrici dal talento inconfondibile, il cui fascino e determinazione spesso nasconde il gesto di impugnare una sigaretta. Complici anche gli eleganti e raffinati cannuli, i cosiddetti bocchini utilizzati a fine Ottocento per non sporcarsi i preziosi guanti di seta, l’avvolgersi nel fumo di una sigaretta è da sempre visto come un gesto di grande eleganza, quando è fatto da donne di classe. Senza contare, che, andare a fumare insieme, può essere la scusa o l’occasione per instaurare dei rapporti sociali e conoscere magari quella donna con la quale altrimenti non si avrebbe avuto il coraggio di iniziare una conversazione.
Ricordiamo, ad esempio, Gloria Swanson in Sunset Boulevard, uno dei film più famosi e più apprezzati della Hollywood degli anni Cinquanta, che narra la tragica decadenza di Norma Desmond, diva del muto dimenticata dallo star system con il sopraggiungere del sonoro e del technicolor.
O ancora, alla bellissima Marlene Dietrich di cui è impossibile ricordarne il volto senza sigaretta tra le labbra. Simbolo di eleganza, fascino, mascolinità sensuale ed emancipazione femminile, sono tante le scene in cui la Dietrich fuma con quel suo modo che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Il suo, però, non era un semplice vezzo, ma un vizio serio e, se vogliamo, preoccupante: pare, infatti, che la diva fumasse una media di 80 sigarette al giorno.
Ricordiamo, poi, una scena celebre del film Malena di Giuseppe Tornatore che vede la sensuale Monica Bellucci circondata da un gruppo di uomini intenti ad accenderle una sigaretta. Un film che mette in luce i “problemi” ed il disagio che a volte la bellezza può provocare, in quanto in questo film la trentenne Maddalena Scordia e la sua bellezza sono l’oggetto del desiderio di tutti gli uomini del paese, da una parte, e dell’invidia delle rispettive fidanzate/mogli dall’altra.
Ci sarebbero tantissimi altri esempi di film legati a dive del passato o del presente di cui poter parlare, le cui gesta sensuali legate all’atto di consumare lentamente ed elegantemente una sigaretta sono entrate nell’immaginario comune ed hanno creato miti che difficilmente verranno dimenticati nel mondo del cinema. Perché c’è qualcosa che lega il fascino della sigaretta alla sensualità di una bella donna che la fuma.
Anche se con il tempo, il fumo è stato colpito da critiche e cambiamenti, arrivando a limitare le scene di fumo nelle serie Tv e nel cinema o sostituendo la classica sigaretta con la sempre più diffusa sigaretta elettronica (meno dannosa, ma che contiene ugualmente Nicotina che crea dipendenza) è probabilmente difficile immaginare Ava Gardner, Anita Ekberg o Marlene Dietrich senza le loro celebri sigarette nei loro altrettanto celebri film.
Ma, del resto, con il cambio di tendenze, si trasforma anche la società e, se nell’era moderna c’è un ritorno all’abbigliamento degli anni ’60 e ’70, inevitabilmente gli usi ed i costumi cambiano e probabilmente, nei prossimi film, vedremo sempre meno le classiche sigarette e sempre più kit sigaretta elettronica con una vasta gamma di aromi di qualità da mixare, che per sommi capi ricordano gli eleganti e raffinati bocchini utilizzati a fine Ottocento e che forse sono anche più sensuali e meno dannosi (anche se creano ugualmente dipendenza da Nicotina) della classica sigaretta bionda.
Come dice David Lynch: “il fumo è come una bella donna, l’ami ma ti rendi conto che non è quella giusta per te. La lasci. Poi cominci a vagheggiarla, ti rendi conto che la tua giornata è triste senza di lei. E pian piano dimentichi guai e tormenti, incominci a scriverle, a pregarla di tornare con te”.
Articolo scritto in collaborazione con GoVype, azienda specializzata nella creazione di prodotti alternativi al fumo.